Franano ancora le colline eroiche del Candia mentre sulla costa, nella zona di Poveromo, diversi ettari di radicchio, rapini, finocchi ed altri ortaggi invernali pronti per essere raccolti sono finiti sotto decine di centri metri di acqua e fango tracimata dai fossi. La grande quantità di pioggia caduta nelle ultime ore a Massa, con circa 220 mm tra Forno e Vergheto e 150 mm a Canevara, frazioni attraversate dagli affluenti del Fiume Frigido che raccolgono le acque meteoriche della prima montagna massese, ha gonfiato fossi ed i canali fino a farli tracimare. Si aggrava la situazione lungo via dell'Uva interessata in queste settimane dai lavori di ripristino e messa in sicurezza della strada franata lo scorso maggio. A fornire un primo monitoraggio è Coldiretti Massa Carrara che sta raccogliendo le segnalazioni e fornendo tutto il supporto necessario alle imprese. "La pioggia ci ha dato una piccola tregua. L'allerta è massima: la conferma del livello di allerta arancione nelle prossime ore e nella giornata di domani ci preoccupa molto anche perché piove su terreni e versanti fradici e fragili. – commenta la presidente di Coldiretti Massa Carrara, Francesca Ferrari – I danni alle coltivazioni sono, al momento, circoscritti nella zona di Poveromo dove è altissimo il rischio di asfissia per diversi ettari di colture in campo. Siamo invece molto preoccupati per la fragilità delle colline del Candia che si manifesta ormai ad ogni temporale". L'arrivo della nuova perturbazione ha fatto scattare la corsa tra gli agricoltori a mettere al sicuro gli animali insieme alle attrezzature e macchinari. "Il territorio non ha le infrastrutture idrogeologiche adeguate per affrontare e gestire portate di acqua come quelle delle ultime ore, l'eccessiva urbanizzazione è un altro elemento che alza notevolmente il rischio idrogeologico del nostro territorio. – conclude la presidente Ferrari - Il sistema va ripensato e calibrato sulla nuova realtà. Occorre agire con tempestività, la natura ed i cambiamenti climatici non aspettano".
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