“Perché nella Bibbia è presente il vino e non un’altra bevanda? Per quali ragioni il prodotto del succo d’uva ha un ruolo tanto importante nelle Sacre Scritture? È ciò di cui si è parlato nell’incontro molto partecipato dello scorso sabato che don Leonardo Biancalani ha tenuto presso i locali della parrocchia di Nazzano, assieme all’enologo Claudio Rissicini e alla teologa Sara Liberti. Dopo il dibattito si è tenuto anche un momento conviviale, con apericena per tutti gli intervenuti. Alle numerose persone presenti, provenienti dalla parrocchia, dall'Unità Pastorale e da altre zone del territorio, l'enologo Claudio Rissicini ha presentato, con un rapido e ricco excursus storico, focalizzandosi anche sulla produzione locale. Si è quindi parlato dell'importanza del vino in diversi periodi storici e tra vari popoli, soffermandosi inoltre a considerare la coltivazione della vite nella zona apuo-lunense, dove ai nostri giorni si trova una produzione vinicola importante e di qualità riconosciuta. Il relatore ha evidenziato il valore attribuito al vino nel mondo antico: per i Greci, ad esempio, il vino aveva un significato magico-religioso e il simposio aveva un valore culturale e una funzione sociale, era occasione di aggregazione e includeva anche particolari manifestazioni artistiche. Interessanti i riferimenti linguistici, con attenzione ai nomi dei vini attuali, alla toponomastica del territorio e alla loro origine.
La teologa Sara Liberto ha mostrato, con vari riferimenti e citazioni bibliche, come il vino possa essere un simbolo della connessione tra Dio e l'uomo. Nella Bibbia il vino è associato alla gioia, all'allegria e alla condivisione. Dai passi citati dall'antico e dal Nuovo Testamento si ricava l'importanza conferita al vino nelle culture antiche e in quella ebraica. Alle nozze di Cana (Gv 2) Maria intercede presso Gesù perché durante la festa "...non hanno più vino". In Isaia la mancanza di vino indica mancanza di gioia. Nel Cantico dei Cantici il vino è collegato all'amore. In Tobia si dice di non bere vino fino all'ebbrezza. Nella Bibbia il vino è visto come dono di Dio, metafora del nostro rapporto con Dio, bevanda di festa e di salvezza. Il vino rientra nella sfera del sacro ed è un elemento essenziale per il sacrificio, diventa offerta perfetta, donazione di sé nell'Eucarestia, che è fonte e culmine della fede cristiana. Il vino è frutto del duro lavoro, ci tiene insieme e ci fa sentire fratelli e ci sarà festa di nuovo "nel regno del Padre mio" (Mt 26,29). Inoltre, Gesù usa l'immagine della vite e dei suoi tralci per indicare come senza di Lui il discepolo non possa fare nulla (Gv 15).
«Una trattazione agile e ricca di riferimenti alla vita – ha spiegato don Biancalani - alla storia e alla Parola di Dio, seguita da un'esperienza conviviale preparata e servita con cura, amore ed anche un pizzico di buon gusto dai vari "addetti ai lavori". I due interventi hanno saputo coinvolgere e animare i presenti, facendo comprendere l'importanza della scelta del vino nell'Eucarestia, la gioia dell'incontro con Cristo, accanto a noi ogni giorno "fino alla fine del mondo". Gioia e forza per vivere con i fratelli e per essere "lievito" in un mondo che spesso è perso e disorientato, che... "non ha più vino". Ringrazio tutti coloro che hanno voluto partecipare e dare vita a questo bellissimo incontro».