Sono state pubblicate sul sito del Ministero dell’Ambiente, sezione di assoggettabilità a Via le integrazioni dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Orientale in risposta a quanto richiesto dalla Sotto commissione relativamente al prolungamento della banchina Taliercio. Lo ha annunciato Orietta Colacicco presidente dell’associazione de I paladini Apuoversiliesi che ha sollevato una serie di dubbi al riguardo: “Sul sito c’è scritto in attesa di integrazione atti, per cui non si sa se siano state pubblicate tutte. La relazione dell’avvocato Brambilla, coordinatore della Sotto Commissione VIA, erano articolate, e leggendo i numerosi documenti pubblicati non sembra che siano così esaustivi. Infatti molti sono gli stessi documenti precedentemente pubblicati e ritenuti carenti, ove in rosso sono state inseriti alcuni pochi elementi di specifica. Poi i ci sono dei documenti nuovi elaborati per la richiesta esplicita sotto commissione come quelli su Popolazione e salute umana, sul rapporto ambientale, in risposta alle richieste dell’Arpa e della Regione, con focus sul tipo di materiale usato, la cantierizzazione, le discariche, l’inquinamento acustico, atmosferico, delle acque. Si conferma che ci sarà inquinamento, se pur limitato. Poi c’è il tema del traffico, sono previsti due camion all’ora con limitata emissione di PM10 sia all’esterno del cantiere, sia all’interno. E stiamo parlando di un piccolo cantiere, figuriamoci che cosa succederebbe per la realizzazione infausta dell’ampliamento del porto di 140 mila metri quadrati. Il faro da 25 metri secondo l’ autorità portuale non creerà problemi perché é lontano dalla terra ferma e comunque verrà acceso solo all’occorrenza. Sui tempi di risposta probabilmente è stata accordata una proroga di cui noi non siamo a conoscenza, né conosciamo i termini entro i quali dovranno eventualmente consegnare altri elaborati. Sostanzialmente AP ha inviato ed è pubblicato il famoso parere Affare 115 2021 del Consiglio Superiore di Lavori Pubblici, a cui si rifarebbe tutto il progetto per dire appunto che era tutto positivo. Peccato che sia lo stesso parere, che i Paladini avevano già richiesto al Consiglio con accesso civico generalizzato. Un parere che non è approvazione, perché pone condizioni, la più importante delle quali è il passaggio sulla manovra e sulla lunghezza delle navi che potranno entrare nel porto di Carrara, non superiori per le navi da crociera a 285 metri.
E c’è un’altra incongruenza più volte richiamata, che ci dovrebbero spiegare. Non si capisce perché ancora insistono nel dire che il progetto non ha lo scopo di aumentare il traffico delle navi, quando l’obiettivo è quello di far entrare una nave da crociera da 285 metri, mentre alla Taliercio è già in ormeggio una nave da 320 metri. Per fortuna il parere dice che questo non è possibile e riduce la lunghezza a 285 metri anche per la nave in ormeggio, comunque è evidente che durante i 10 mesi della realizzazione ci saranno disagi a non finire per i residenti a Marina di Carrara e per l’inquinamento ammesso anche se limitato e mitigato da accorgimenti tecnici. Poi ci sono i tempi di realizzazione. La commissione aveva chiesto di identificare i progetti previsti in porto per verificare le interferenze con questo cantiere. In essere sono riqualificazione waterfront ambiti 1 e 2 (foce T.Carrione), progetto in corso, con fine lavori prevista per dicembre 2025, Verticalizzazione del molo sottoflutto, progetto in corso,con fine lavori prevista per luglio 2025, Dragaggi di mantenimento, progetto futuro, fine lavori prevista per marzo 2026.
In funzione di ciò il prolungamento comunque dovrebbe partire ad aprile 2026. E’ chiaro, ma non è evidenziato, che con tutte le mitigazioni indicate ci sarà un aumento dei costi rispetto ai 9 milioni previsti. Ora deciderà la commissione esaminando i documenti se il progetto può essere realizzato così come é, o se bisogna passare a Via. Quanto alla situazione della salute della popolazione, per cui l’apposita relazione sottolinea che il progetto non avrà influenza, non siamo in grado al momento di valutare e chiederemo a qualche medico o nostro socio o a noi vicino di esaminarla. Il rischio idrogeologico secondo le integrazioni dell’AP non ci sarebbe, sempre per l’ubicazione dell’opera.
I Paladini intanto sono vigili e aspettano il famoso parere del consiglio superiore dei lavori pubblici sul progetto di ampliamento del porto, che indiscutibilmente porterà enormi disagi e certamente produrrà erosione. Ora se per un lavoro da 9 milioni come sarebbe il prolungamento della Taliercio, realizzabili in 10 mesi, sappiamo che ci saranno disagi sversamenti in mare, inquinamento, traffico, figuriamoci per un’opera da 140 mila metri quadrati e una spesa di 476 milioni che tipo di inquinamento ci può essere e che tipo di traffico anche durante la cantierizzazione, che prenderà anni, un vero disastro in un territorio che ha spazi ridotti”.