Il presidente del Comitato Scientifico della Candidatura di Massa Capitale della Cultura 2028, professor Umberto Broccoli ha spiegato le ragioni del suo sostegno al progetto: "Ciò che mi rende orgoglioso e convinto della forza della candidatura di Massa a Capitale Italiana della Cultura 2028 è soprattutto la partecipazione che i cittadini di Massa, Carrara e della Lunigiana hanno dimostrato nei tavoli partecipativi che sono stati un interessantissimo banco di prova per quello che è il nostro progetto. Ci sono arrivate adesioni e proposte che dimostrano come il nostro territorio da un punto di vista culturale non abbia nulla da invidiare a nessuno. Posto il fatto che l’Italia è l’Italia e tutti i luoghi meritano il successo che hanno, e d’altra parte il termine turismo nasce dal Grand Tour che i grandi intellettuali europei e mondiali hanno fatto da Nord a Sud nel nostro Paese, la provincia di Massa può vantare una storia eccezionale che ha visto questo territorio crescere a partire dai Liguri a est e ovest del Magra, dalle Statue Steli della Lunigiana e poi essere protagonista nelle varie epoche fino alle più recenti: come dimenticare la Resistenza e la Linea Gotica e il ruolo che le donne apuane hanno avuto: la loro storia di ribellione è fra le più nobili mai vissute. E poi come non sottolineare il paesaggio che fa da contorno a questa terra, con il mare e i monti che sono vicinissimi e raccontano storie importanti. Il litorale apuano che non ha nulla da invidiare alla vicina Versilia perché Marina di Massa e Marina di Carrara, o Poveromo dove da ragazzo scorrazzavo in bicicletta, sono simili a se stesse e sono a loro modo perle di evasione, divertimento, spensieratezza, che devono essere sempre prese in considerazione perché un territorio attragga interessi.
Una cosa che rende questa terra unica sono le frequentazioni che nei secoli si sono sono susseguite: qui hanno soggiornato Dante, Michelangelo, Pascoli e chi più ne ha più ne metta; negli anni Venti del Novecento c’è stato Thomas Mann, che ha riassunto la bellezza del nostro Paese. Bellezza che si può gustare in lungo e in largo nel nostro territorio. Come, se pensiamo al gusto, la cultura culinaria ed enogastronomica di questi luoghi è elevata. Qui hanno inventato la pasta strappata, hanno invaso il mondo con le specialità locali. E poi quanta altra cultura vera, come quella che si respira a Pontremoli con il premio Bancarella e in ogni luogo della Lunigiana con le sue tradizioni e i suoi castelli. E non si può certo dimenticare che Massa è stata capitale di uno ctato sovrano per quattro secoli con i Malaspina: una capitale d’Italia che ora magari potrà essere, meritandolo, Capitale Italiana della Cultura. Perché di una cosa le Apuane sono già capitale: non c’è una parte del mondo che non abbia un frammento di marmo delle nostre Alpi nei monumenti, nelle piazze, negli edifici pubblici. Dagli Emiri del Golfo, all’Asia, alle Americhe e all’Europa la nostra pietra è in tutte le case. Anche per questo ritengo che la nostra candidatura sia seria e rispettata".