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Scritto da Redazione
Cultura
14 Gennaio 2025

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Nella project room del mudaC|museo delle arti Carrara apre la mostra OVER ULTRA con le opere di Sara Grandi e Flavia Spasari, promossa dal Comune di Carrara e curata da Elena Perugi. L'inaugurazione è prevista per sabato 18 gennaio alle 17, alla presenza delle due artiste e della curatrice. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 9 marzo. La project room nasce, attraverso una call pubblica, nell'ambito di Carrara Città Creativa UNESCO - riconoscimento che la città detiene dal 2017 - con l'intento di dare visibilità alle artiste e agli artisti che hanno scelto Carrara come luogo di formazione, produzione e residenza. OVER ULTRA è una riflessione sui punti di contatto fra due pratiche artistiche distinte, in un'ottica, non più di distinzione bipersonale, ma di rispettiva contaminazione. L'idea della mostra nasce dal desiderio di mettere in relazione le ultime sperimentazioni progettuali delle artiste Sara Grandi e Flavia Spasari facendole coesistere in un unico bioma. Emblema di questa unione è la Pale Blue Dot, una fotografia del pianeta Terra scattata nel 1990 dalla sonda Voyager 1, la prima foto del pianeta Terra scattata oltre tutti gli altri pianeti del Sistema Solare. Quella foto è qui. Quella foto è casa. Siamo noi. I confini nazionali e i manufatti umani non sembrano più tanto reali; solo la biosfera, la sola casa della vita. Dunque over come fine e ultra come stimolo ad andare oltre e superare le dicotomie, in particolare quella del binomio naturale e artificiale, organico e inorganico, come due fazioni avversarie che combattono da secoli per aggiudicarsi la supremazia su un angolo di questo pixel. In questa prospettiva di unione e coesistenza OVER ULTRA è anche crasi dei titoli delle opere presenti in mostra: la serie di sculture Ultra di Sara Grandi, composte a partire da rami di vite sostenuti da strutture metalliche, in cui gli elementi naturali si identificano anatomicamente con le ossa umane, creando un parallelismo tra i metodi di coltivazione dei vigneti e la scienza ortopedica che correggere la crescita e lo sviluppo dell'ossatura, e le installazioni multimediali Regenesi e OverGreen di Flavia Spasari, la prima che immagina l'esistenza di un nuovo bioma elettrico evolutosi a partire dai residui fossili di un'epoca passata, un organismo autonomo e proliferante alimentato da una linfa led; la seconda è, invece, un'opera video che riflette sul paradosso della rappresentazione, attraverso la desincronizzazione di audio e immagine, nel tentativo di restituire la realtà percepita, ma già influenzata dalla proiezione di simboli

Sara Grandi originaria di Varese ha frequentato il triennio e il biennio di scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara, dove vive e lavora. Ha partecipato al progetto "Fare arte contemporanea" di Estuario Project Space e alla realizzazione dell'opera "Dead Dance" di Giulia Cenci per la 59esima Esposizione Internazionale d'Arte de La Biennale di Venezia 2022. Ha preso parte alla residenza artistica "Falìa" a Lozio curata da Alice Vangelisti e ha esposto alla 12esima edizione del Premio Francesco Fabbri. Nel 2024 ha preso parte al programma di residenze artistiche in Francia "Nouveau Grand Tour" promosso dall'Istituito Italiano della Cultura di Parigi e dal Ministero della Cultura.

Flavia Spasari di Chiaravalle Centrale in Calabria si è laureata all'Accademia di Belle Arti di Carrara in arti visive e scultura e attualmente vive e lavora a Venezia mentre frequenta la magistrale di arti visive allo IUAV. Nel 2022 ha vinto il Premio Nazionale delle Arti per la sezione Scultura e l'anno seguente ha esposto la sua prima mostra personale alla Galleria Alessio Moitre di Torino, partecipando come finalista nella sezione Academy al Ducato Art Prize. Ha performato nel 2024 presso PASE PLATFORM a Venezia e ha contribuito con un'installazione sonora site-specific al ciclo di mostre UN/NATURAL a Spazio TORRSO per Pesaro Capitale della Cultura 2024. Nell'ultimo anno ha collaborato con Francesco Fonassi al progetto "Dream Klub" per la 60esima edizione del October Salon di Belgrado a cura di Dobrila Denegri e Lorenzo Balbi.

 La curatrice della mostra Elena Perugi, nata a Pisa, si è laureata nel 2015 al Politecnico di Milano in Architettura, ha seguito un Master in Fine Arts al Chelsea College of Arts di Londra, iniziando poi il biennio specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA di Milano. Attualmente vive e lavora a Carrara. Nel 2019 presenta la prima versione del progetto performativo itinerante "Rapsodia botanica" nel Projektraum di Morel a cura di Sonnenstube a Lugano e inizia la collaborazione con la redazione di Isit, magazine di Roma, che sfocerà poi nel 2021 nell'Installazione multimediale "All the wrong things are on fire" presentata in occasione di Art Verona per la sezione Pages a cura di Ginevra Bria. Nel 2022 co-fonda insieme a Chiara Franchi (e dal 2024 Benedetta Pisani) Tiresia, uno spazio indipendente dedicato all'arte contemporanea con base a Carrara. La sede, oltre a offrire al pubblico una programmazione continua, dal 2024 si amplia con l'annessione di Mantica Project, una residenza artistica e insieme un laboratorio creativo permanente.

 Il mudaC è in via Canal del Rio 1 a Carrara ed è aperto da martedì a domenica con orario 9.00-12.00 e 14.00-17.00, telefono 0585/779681   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.      https://mudac.museodellearticarrara.it/home2717.html

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