Prosegue il progetto dell’associazione culturale Eventi sul Frigido per il “Parco della Pace” dedicato ai caduti dell’eccidio nazifascista del 13 giugno 1944 a Forno. Dopo le piante dedicate alle medaglie d’oro e d’argento, (cachi al maresciallo Ciro Siciliano, pesco al comandante partigiano Marcello Garosi, melo a don Vittorio Tonarelli), arriva un melograno che porterà il nome di Elio, la vittima più giovane di quella strage. Siamo a Forno, è il 13 giugno 1944, il giorno della tragedia per 68 persone, tra cui 58 giovani ritenuti partigiani e massacrati in località Sant’Anna. Elio era un bambino di 9 anni, con tanta voglia di giocare, divertirsi e vivere, nonostante le paure della guerra. “Ricordo che c’erano tante persone in casa - racconta Enrico, il fratello che all’epoca aveva 4 anni -. Elio voleva uscire e io lo seguii. Aprì la porta che dava sull’aia, ma non fece in tempo a scendere il gradino della soglia che il proiettile di un “tapum” gli si conficcò nel petto. Lo vidi accasciarsi a terra, in un lago di sangue. Venne soccorso e trasferito in ospedale. Dopo tre giorni di patimenti, morì”. Ma se la vita del piccolo Elio quel giorno era destinata a svanire, la narrazione dà un senso a quella morte prematura. “Mio padre, Primo, insieme a suo amico Francesco – riprende Enrico - erano stati rastrellati e si trovavano nella fila dei giovani prigionieri destinati alla morte oppure alla deportazione nei lager nazisti. La notizia di Elio ferito si diffuse e mio padre, disperato, cercò di attraversare la strada per correre a casa, ma un tedesco lo fermò. In preda all’angoscia ci riprovò, sostenuto dal suo amico. Insieme, riuscirono a staccarsi dalla fila e si salvarono. C’era tanta confusione in paese, tanta disperazione, quel giorno. Io ricordo poco, ero un bambino, ma quello che ho visto è stato poi rafforzato dai racconti che ho ascoltato in famiglia e in paese ”. Al piccolo Elio sarà dedicata una pianta di melograno che inizialmente sarà affidata agli alunni e alle alunne della scuola Marcello Garosi per poi, a giugno 2025, essere interrata nella lingua di terra antistante il monumento ai caduti. E’ la quinta pianta che viene interrata in quel luogo sacro, in quella terra che bevve il sangue di 58 ragazzi e su cui, oggi, crescono piante da frutto. Un messaggio forte che l’associazione Eventi sul Frigido, di cui è presidente Sara Chiara Strenta, e che da 18 anni porta avanti con le scuole il premio Pace giustizia libertà democrazia - Maresciallo Ciro Siciliano, progetto della vice, Angela Maria Fruzzetti, vuole trasmettere alle giovani generazioni, ovvero l’importanza di “coltivare la memoria” anche attraverso i frutti. Non importa del raccolto, ma importa che i frutti ci siano, che possano crescere, maturare e cadere in quella terra capace di raccogliere i semi e far sbocciare fiori. E il fiore, quest’anno, si chiama Elio, in memoria di tutti i bambini, vittime civili che le guerre lasciano nel mondo. La consegna del melograno avverrà nel cortile della scuola di Forno giovedì 21 novembre 2024, alle ore 10,30 in occasione della Festa dell’albero, alla presenza dell’associazione Eventi sul Frigido, della famiglia Del Sarto, alunni e docenti della scuola.