Al momento non ci sarà alcuna esenzione per le tasse a carico di esercizi commerciali, ristoranti e locali per il suolo pubblico e per la spazzatura (Tari). A riferirlo è stato Diego Crocetti, chef di un noto ristorante di Marina di Carrara, presente all’incontro tra i rappresentanti della categoria più penalizzata dalla crisi economica innescata dal covid 19 e il sindaco De Pasquale, l’assessore al commercio Macchiarini, il dirigente del settore tributi Massimiliano Germiniasi e il dirigente del settore commercio Guirardo Vitale.
Crocetti ha relazionato nei dettagli quanto emerso nell’incontro con l’amministrazione attraverso un video su facebook che ha sollevato non poche polemiche. “L’amministrazione ha detto che per il momento non ci sono leggi che permettano di eliminare completamente la tassa sul suolo pubblico e la Tari e che non è possibile andare contro la legge e rischiare di incorrere in gravi sanzioni.- ha detto Crocetti – Hanno però confermato che, se nel prossimo decreto verrà aperta questa possibilità per i comuni, non esiteranno ad attuarla.”. Crocetti ha messo in evidenza l’atteggiamento di apertura dell’amministrazione verso l’eventualità di un ‘esenzione concessa dal governo ed ha riferito la mancanza di soldi provenienti dallo stesso governo per affrontare l’emergenza lamentata dal comune. Crocetti ha poi espresso le sue personali considerazioni in merito all’incontro: “Giustamente il comune non azzarda passi che non siano consentiti dalla legge. Non vogliono prendersi questa responsabilità e questo può essere condivisibile o meno. Io penso che in un momento di drammatica crisi come questo che stiamo vivendo, l’amministrazione potrebbe essere un pochino più vicina ai propri cittadini prendendo provvedimenti in aiuto a chi è in grave difficoltà, visto che il bilancio comunale dello scorso anno è stato chiuso in positivo. La rivendicazione che non ci sono soldi mi ha fatto sorgere spontanea una domanda: come è possibile che da decenni tutti gli amministratori ci ripetono che il comune di Carrara non ha soldi nonostante le abbondanti entrate provenienti dal settore balneare e soprattutto dal marmo? Non è vero che Carrara è una città povera: lo ha confermato anche il dirigente del settore tributi durante l’incontro quando ha detto che a fine 2019 il comune aveva nelle casse 18 milioni di euro in più. Per questo mi chiedo: perché parte di questi soldi non possono essere impiegati per aiutare le aziende che sono state colpite da questo tzunami? Giustamente hanno risposto di non avere i mezzi giuridici per farlo ma ribadisco che la situazione presente è eccezionale e molto grave. Se nostro figlio si sente male a casa e dobbiamo portarlo d’urgenza all’ospedale, lo lasciamo forse agonizzare solo perché la nostra auto è senza assicurazione?”.
Nei commenti al video di Crocetti c’è stato uno scambio vivace tra il vicesindaco Martinelli con delega al bilancio, che non era presente all’incontro coi commercianti, e il coordinatore comunale di Italia Viva Fabrizio Volpi in relazione al surplus positivo del bilancio 2019: “Il comune non ha affatto un avanzo di 16 milioni. – ha scritto Martinelli - Ma é anzi in disavanzo strutturale di oltre 10 milioni (piano di rientro di 512.00 annui per anni 30) per effetto del riaccertamento straordinario dei residui del 2015 {dubito che lei abbia la minima idea di cosa sia, ma si scarichi il bilancio consuntivo 2018 o il 2019 di prossima pubblicazione}. Il comune di Carrara ha l'ESENZIONE dall'addizionale comunale Irpef (che non è l'irpef...) per i redditi bassi. Le attuali aliquote sono in linea con quelle previste dal bilancio triennale 2017 2018 2019 per gli anni 2018/2019 (vedi bilancio previsionale comune di Carrara 2017/18/19, scaricabile online) votato dalla vecchia maggioranza, peraltro in linea con quelle della maggior parte dei comuni (basta farsi un giro sul sito del MEF). Per quanto riguarda il contenzioso e l'indebitamento il comune di Carrara non ha uguali in Italia, a fronte di accantonamenti ridicoli lasciati dai miei predecessori. E per finire, non può più contare sul sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio, il cui patrimonio è passato da 160 a 80 milioni di euro ed è passata da erogare oltre 3 milioni a pochi spiccioli durante la giunta Zubbani (vedi bilanci Fondazione Cassa di Risparmio, disponibili online). Mi fermo qua per ragioni di eleganza. Scrivere sciocchezze del genere, giocare sulla disperazione delle persone in questo drammatico momento, qualifica chi lo fa per quello che è. Fossi in lei cancellerei il suo commento.”.
Volpi, che aveva fatto notare al vicesindaco l’inopportunità di chiudere la transazione di 11 milioni di euro con La Paradiso s.p.a. fatta a pandemia già iniziata, ha fatto notare che le informazioni contradditorie sui conti del comune emerse dall’incontro coi commercianti avrebbero potuto essere evitate con la sua presenza all’incontro e che “Lamentarsi sempre di ciò che è stato ereditato, non assolve chi oggi guida la città.”. Volpi ha respinto al mittente le accuse di scrivere sciocchezze ed ha ricordato a Martinelli la dichiarazione fatta dalla sua amministrazione di aver voluto l’anticipo del approvazione del bilancio preventivo per consentire di essere pronti per l’emergenza covid 19: misure che si sono esaurite, per ora nel posticipo della riscossione dei tributi e nell’inevitabile riduzione delle tariffe delle mense e del trasporto scolastico perché non goduti. “ Un po’ poco, onestamente.” È stato il commento di Volpi.