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Scritto da Redazione
Politica
14 Gennaio 2020

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Tutti d'accordo sul monoblocco: 6 mila 500 firme raccolte in due mesi dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara. Tantissime le adesioni alla raccolta firme aperta dal Comitato Primo Soccorso e Urgenza Carrara per impedire l'abbattimento del Monoblocco. I membri del comitato fanno un bilancio della situazione ad oggi:

in poco più di due mesi dalla raccolta firme lanciata per chiedere garanzie sul futuro del Centro Polispecialistico Sicari e della Sanità Pubblica a Carrara e Provincia, il Comitato "Primo Soccorso e Urgenza Carrara" presenta un primo e provvisorio bilancio.

Quasi 6 mila 500 firme, un numero che già di per sé esprime quanto il tema della sanità pubblica e quello della salute stiano a cuore al territorio che per anni ha subito tutto quello che veniva calato dall'alto, ritrovandosi una sanità ridotta dai vertici amministrativi di Asl e dal governo della Regione a quello che appare oggi: indici LEA non rispettati (vedi anche quote per ricoveri in RSA inferiori a quanto prescritto) e PAL firmati per essere relegati tra scartoffie polverose. La raccolta firme è stata, nello spirito dei Volontari che l'hanno organizzata e nell'accoglienza ricevuta tra i Cittadini, la risposta ad un malessere già in atto ma esasperato dal tentativo di abbattimento del Monoblocco: a due anni di distanza dalla sua inaugurazione i vertici ASL, veloci nel decidere ma renitenti alla rendicontazione, avevano deciso un assurdo progetto di abbattimento, dopo averlo proposto in conferenza integrata della sanità senza che il sindaco di Carrara, presidente della Conferenza stessa, ne comprendesse appieno la gravità e da subito intervenisse, comunicando con la città e tutta la provincia. 

Il consiglio comunale straordinario del 12 novembre 2019 è riuscito a stoppare questo tentativo, così come le insistenze del nostro Comitato hanno contribuito a far votare all'unanimità dal consiglio comunale del 16 dicembre 2019 un dispositivo in cui si chiede al sindaco di farsi interprete della volontà politica di tutelare i servizi sanitari al Monoblocco, richiedere certezza di tempi, risorse e modalità per i miglioramenti necessari alla struttura e soprattutto il rispetto del PAL. Contemporaneamente sono stati richiesti i verbali e le delibere della Conferenza integrata per prendere conoscenza e rendere pubbliche proposte, discussioni, decisioni e tutto ciò che bolle nella pentola di Asl.

Dopo il misterioso buco nero di 240 milioni di euro della ASL locale, i decisori politici devono comprendere che non si può sempre lasciare i cittadini nell'ignoranza, specie quando gli oneri li subiscono proprio loro. Non tutti i verbali sono stati consegnati ma ormai è chiaro a tutti gli attori del settore sanità che l'attenzione dei cittadini è vigile e accesa specialmente sull'operato del sindaco di Carrara, che deve garantire la gestione della Cosa Pubblica in modo trasparente e efficace, cercando di non cadere nel sistema tipicamente aziendalista di Asl e sull'operato della stessa Asl, encomiabile nel parlare di ascolto partecipato, ma di fatto sempre soggetta a prendere decisioni unilaterali. Aspetto confermato dalla recentissima chiusura temporanea del reparto radiologia del Monoblocco. Rileviamo arroganza e anche trascuratezza in un organismo che vorrebbe apparire efficiente e moderno e sensibile.

A questo proposito al direttore dipartimentale di immagine dottor Sabino Cozza chiediamo il motivo per cui, avendo due medici in servizio, diversamente dal passato, quando ve ne era solo uno, ha autorizzato la sospensione del servizio di Radiologia a Carrara e rileviamo ancora una volta il silenzio del sindaco di Carrara.

Su questo fatto rileviamo anche che non c'è stato nessun intervento pubblico da parte del sindaco di Carrara. Probabilmente nessuno di Asl si è curato di informare il sindaco ma quest'ultimo avrebbe potuto rivolgersi ad Asl e deprecarne l'operato, una volta appreso l'accaduto. 

Come comitato rileviamo con rammarico, che c'è la tendenza a lasciare tutto nel vago e nel sospeso, specialmente la consegna di documenti richiesti e per questo chiediamo più rispetto per noi e per i cittadini.

In sostanza, ad oggi, anche se l'abbattimento del Monoblocco appare scongiurato non ci sembra allontanato il rischio di depauperamento dei servizi sanitari e di inosservanza del PAL. Per questo proseguiamo la raccolta firme e prevediamo iniziative pubbliche dove tutti possano intervenire, auspicando in primo luogo la presenza, oltre che delle organizzazioni sindacali, di amministratori e politici, che rappresentino quanto fatto e quanto prevedano di fare. Per adesso si contano a mala pena sulle dita di una mano quelli che hanno preso una precisa posizione! Defilati e silenziosi gli altri.

Ci facciano sapere tutti, soprattutto gli aspiranti governatori e amministratori regionali,  quali nastri potranno tagliare anche a Carrara in ambiente sanitario!

Da ultimo non possiamo non esprimere una preoccupazione riguardante la comunicazione e gestione della cosa pubblica a Carrara. Non abbiamo apprezzato le ventilate modifiche dello Statuto del consiglio comunale, così come in precedenza la sistematica decisione di ribaltare l'ordine del giorno dei consigli comunali. E' imbarazzante una simile operazione che cerchi di togliere spazio e voce ai cittadini e alle espressioni democratiche della minoranza. E che non aiuterebbe neppure a governare al meglio chi ne ha la responsabilità. Ci domandiamo se veramente tutti i consiglieri di maggioranza siano d'accordo su questo stravolgimento opaco del dialogo politico istituzionale. Auspichiamo un ripensamento, per loro, destinati diversamente all'estinzione, e soprattutto per la nostra città.

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