Il Pd di Massa Carrara attribuisce al governo Meloni la responsabilità degli accorpamenti scolastici che hanno incanalato, da anni, la scuola su una china in continuo peggioramento: "È bene che i cittadini sappiano come stanno davvero le cose. Gli accorpamenti scolastici non li ha voluti la Regione Toscana, ma sono la conseguenza diretta della legge di bilancio 2023 del Governo Meloni, che ha alzato i parametri per mantenere l'autonomia degli istituti e ridisegnato la rete scolastica con l'obiettivo esplicito di ridurre la spesa sulla scuola pubblica, tagliando dirigenti, docenti e personale ATA. La Regione Toscana, con la giunta Giani e l'assessora Nardini, si è opposta fin dall'inizio, presentando ricorsi e difendendo il diritto all'istruzione nelle aree interne. Ma dopo le minacce del Ministero di Valditara di denunciare la Regione per danno erariale, ha deliberato gli accorpamenti perché, è bene ricordarlo, le Regioni devono comunque seguire le indicazioni del ministero in tema di dimensionamento. Ed è qui che emerge tutta l'incongruenza: oggi Ferri, sindaco e neo consigliere regionale che si erge a paladino dei diritti del territorio, esponente di Forza Italia, lo stesso partito del vicepremier Tajani, attacca la Regione Toscana dimenticando che il suo partito sostiene quel Governo Meloni che ha voluto e imposto questi tagli, senza mai opporsi alle scelte del ministro Valditara. Lo sappiano i cittadini che lavorano nella scuola: il dimensionamento comporterà una riduzione degli organici, la fusione di istituti, la perdita di autonomie scolastiche e un ulteriore indebolimento del presidio educativo sul territorio. Se davvero Ferri vuole difendere la scuola e il territorio, invece di puntare il dito contro la Regione, chieda al suo Governo e al suo partito di modificare la legge e i criteri di dimensionamento. Solo così potrà davvero difendere le nostre comunità scolastiche. Noi chiediamo al Presidente della Regione di continuare la battaglia a fianco della scuola democratica, portando avanti la posizione che ha coerentemente tenuto negli anni. Chiediamo pertanto che questi accorpamenti vengano sospesi, come stanno valutando anche altre regioni. L'attesa dell'udienza della Corte Costituzionale prevista per novembre giustifica ampiamente il congelamento della delibera. La legge di bilancio 2023 e i decreti successivi non hanno considerato le reali esigenze formative e sociali dei territori, limitandosi a un freddo calcolo numerico in contrasto con lo spirito della Costituzione e con i pronunciamenti della Consulta. La scuola ha bisogno di investimenti, di personale stabile e di classi meno affollate, non di tagli e accorpamenti che riducono la qualità dell'insegnamento e la presenza dello Stato nei piccoli comuni".
"Gli accorpamenti scolastici li ha fatti la Meloni. Il consigliere regionale Jacopo Ferri se la prenda con il suo governo": il Pd Massa Carrara dà la sua versione della attuale, disastrosa, realtà scolastica
Scritto da Redazione
Politica
10 Novembre 2025
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