Quel materiale è prezioso, non finisca in discarica. A chiederlo e a scongiurarlo è Italia Nostra Apuo-Lunense che con una lettera aperta indirizzata al sindaco richiama l'attenzione dell'amministrazione sul valore economico, storico e artistico del materiale di arenaria divelto in questi giorni dai marciapiedi di Marina Est in occasione dei lavori di rifacimento.
La presidente dell'associazione Emanuela Biso chiede che fine farà quel materiale, pregando l'amministrazione di non lasciarlo alle ditte appaltatrici, ma di serbarlo per il suo reimpiego in contesti cittadini, appartenendo quel materiale alla comunità carrarese.
Un appello molto simile ad altri appelli rivolti ad altre amministrazioni vicine, come a La Spezia, dove un tempo si estraeva arenaria esportata in tutto il mondo e forse chissà, anche nella vicina Carrara e dove alcuni con a cuore il patrimonio artistico e culturale della propria città hanno ricordato nel loro appello sui quotidiani: "La nostra arenaria oggi ha un valore economico notevole, è un altro bene comune che andrebbe strenuamente difeso e che invece sparisce giorno dopo giorno lasciando posto al triste e poco longevo cemento", chiedendo quindi stoccaggio scientifico e reimpiego in occasione dei lavori di rifacimento.
Più o meno quanto chiede la nostra Italia Nostra Apuo-Lunense nella lettera al sindaco.
"Egregio Sindaco - si rivolge l'associazione - in questi mesi l'amministrazione sta provvedendo meritoriamente al rifacimento dei marciapiedi di Marina Est. Nel corso della ristrutturazione sono stati rimossi centinaia di pezzi di arenaria che orlavano i marciapiedi, lavorati a mano e posizionati, in alcuni casi, addirittura cento anni fa. Considerato il valore non solo economico ma anche storico-artistico di queste pregiate testimonianze del nostro passato, Le chiediamo quale sarà la loro fine".
Per Emanuela Biso, la presidente dell'associazione, il materiale non merita né la discarica né di essere lasciato alle ditte appaltatrici e chiede di essere informata del destino di quei materiali: "Italia Nostra si augura che non siano già finite o che non finiscano in discarica o, ancora, che non siano acquisite dalle ditte appaltatrici. Riteniamo infatti debbano restare in possesso del Comune per essere proficuamente utilizzate in altri contesti. Le saremmo, quindi, molto grati se comunicasse alla nostra Associazione e alla cittadinanza quali sono le intenzioni dell'amministrazione comunale in merito a questo pregevole materiale che non deve essere affatto disperso".