Il sindaco di Carrara Serena Arrighi ha presentato nel consiglio comunale del 5 febbraio il nuovo disciplinare per la concessione degli agri marmiferi: "Questo disciplinare va in continuità tanto con la legge regionale 35/2015 quanto con quello che è stato fatto negli ultimi anni, anche da chi ci ha preceduto, per portare chiarezza e trasparenza nelle cave di Carrara. Solo così d'altronde, con regole chiare e trasparenti, possiamo sottrarci dalla logica del ricatto occupazionale che per troppi anni ha rappresentato un freno per tutto il nostro territorio. Il documento che andremo a votare tra pochi minuti è un qualcosa di importante non solo per Carrara, ma per tutto il settore estrattivo nazionale, e riafferma una volta di più il ruolo di assoluto punto di riferimento del nostro Comune per quanto riguarda le politiche del lapideo a livello nazionale. Questo disciplinare è un'assoluta novità per il nostro Comune e va ad aggiungersi alla lunga serie di riforme e regolamenti che abbiamo introdotto in questa prima metà del nostro mandato. Consentitemi quindi, prima di entrare nel dettaglio del disciplinare, di ringraziare il presidente della commissione Marmo Nicola Marchetti e tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, per il contributo dato in questi mesi di una discussione che è sempre stata costruttiva e tesa a migliorare il disciplinare. Grazie, non ultimi, ai nostri uffici, a cominciare dal dirigente Giuseppe Bruschi, per il grande lavoro che hanno compiuto in questi mesi e per tutto quello che hanno fatto in questi anni.Quanto poi al disciplinare che presentiamo oggi, questo è chiamato a stabilire i criteri per la valutazione delle offerte degli operatori economici interessati all'aggiudicazione delle concessioni e la conseguente durata delle stesse. Nel dettaglio sono state previste due distinte fasi procedurali: una prima per stabilire una graduatoria di merito e una seconda per determinare la durata della concessione.
Nella prima fase ogni singola offerta sarà valutata sulla base di sei diversi aspetti:
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Le ricadute socio-economiche;
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Le ricadute ambientali;
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L'ammontare del canone di concessione a tonnellata proposto dai singoli partecipanti;
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Gli effetti occupazionali;
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La natura e l'ammontare degli investimenti previsti dal piano economico finanziario;
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Il possesso di certificazioni che qualificano il processo produttivo e la gestione ambientale e sociale dell'impresa.
Sulla base dei singoli punteggi di queste sei voci ogni offerta riceverà un punteggio da 0 a 100 che servirà a stilare la graduatoria finale. Il soggetto vincitore del bando avrà quindi la cava in concessione per 13 anni che potranno diventare 15 in caso abbia la certificazione Emas. Un po' come è successo per il periodo transitorio la durata della concessione potrà essere aumentata di ulteriori 10 anni sulla base di progetti che prevedano l'incremento della lavorazione in loco, il miglioramento degli standard di tutela ambientale e di sicurezza dei lavoratori, l'aumento dell'occupazione e lo sviluppo delle filiere.
Per valutare l'incremento si prenderanno in considerazione quattro parametri:
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L'entità dell'investimento in rapporto al canone di concessione;
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La rilevanza dell'investimento sulla base delle ricadute su occupazione,
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La rilevanza dell'investimento sulla base delle ricadute sull'ambiente
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La rilevanza dell'investimento sulla base delle ricadute sulle infrastrutture.
Nel disciplinare vengono inoltre stabiliti precisi criteri rispetto ai quali valutare queste proposte progettuali, ma si va anche oltre mettendo nero su bianco come ci si debba comportare nel caso ad andare a gara siano agri al momento liberi da concessioni e funzionali all'ampliamento di cave esistenti. Infine si fa chiarezza anche su cosa accade in caso di decadenza della concessione specificando, tra l'altro, in quali casi i soggetti incorsi nella decadenza non potranno partecipare a una nuova gara.