Roma: prendere o lasciare? Se è vero che tutte le strade portano a Roma, il comune di Carrara, testardo e duro come il marmo, non demorde. A pochi giorni dall'infruttuosa apparizione del sindaco Serena Arrighi al Ministero della Cultura per la candidatura di Carrara a capitale dell'arte contemporanea, il nostro comune, forte e consapevole del fatto che nell'anno del Giubileo può vantare il primato di avere il tratto della Via Francigena più degradato d'Europa, ci riprova. E allora ecco che il detto "ritenta, sarai più fortunato" si concretizza con la presenza presso la Santa Sede della vicesindaca Roberta Crudeli che, assieme alla Carrarese Calcio, ha preso parte all'udienza generale con Papa Francesco. In tale contesto, visto che non vi era nessuna investitura a "capitale" e neanche un vile premio in denaro da ritirare, l'amministrazione Arrighi, che da sempre si contraddistingue per la sua scaltrezza e il suo pragmatismo, abbagliata da celesti visioni, tra il prendere o il lasciare, ha scelto la terza strada, ovvero il dare. Per i credenti la ricchezza spirituale vale molto di più di quella materiale, e un abbraccio del Santo Padre, in cambio di un pezzo di marmo, si sa, non ha prezzo; e questo la Crudeli, assessore alla sanità e al sociale, oltreché dipendente ASL, da buona ex compagna lo ha capito. Dalla sanità alla santità, il viaggio è lungo, ma le strade del signore sono infinite. Quindi, la Crudeli, insignita del ruolo di rappresentante della città dei marmi, ha donato al Papa una piccola scultura di pregiato materiale lapideo: una ruota, simbolo di Carrara. Simile a quella che si trova al centro della mega rotatoria dell'autostrada? Sembrerebbe abbia chiesto alla Crudeli il Sommo Pontefice. Macché, rispondiamo sommessamente noi “poveri cristi”, alla porta di ingresso della città capitale mondiale del marmo, non c'è una imponente ruota con la scritta Fortitudo mea in rota, bensì una scultura di arte contemporanea, peraltro costantemente circondata dalle erbacce, che dovrebbe rappresentare (con molta fantasia) una ballerina. E voi direte ‘ma che ci azzecca il ballo con Carrara?’ In teoria nulla, ma qui viene il bello! Nella nota canzone di Lucio Dalla il ballerino ballava tra le montagne e le onde del mare. Invece Carrara, da sempre sospesa tra monti e mare, oggi tra inefficienze e sprechi, sta affondando come il Titanic, e ciononostante la giunta Arrighi, incurante del bene comune, continui a ballare. Nel frattempo noi comuni mortali ci dobbiamo accontentare della Carrarese in Serie B e dell'inaspettato riconoscimento di co-capoluogo di provincia; la nomina a capitale italiana dell'arte e il paradiso possono attendere. Troppo poco rispetto a quello che la città si aspettava. Carrara merita di più di una pletora di sepolcri imbiancati di marmo. Il futuro sarà tutt'altro che facile, tuttavia, mai porre limiti alla provvidenza e, soprattutto, al popolo r-esistente.
Foto: © Vatican Media