Sarebbe un dipendente della casa di riposo Regina Elena il responsabile di pesanti offese oltre il limite della diffamazione nei confronti di alcuni lavoratori di una cooperativa che opera all’interno della struttura, secondo voci che sono diventate sempre più insistenti da quando i vertici della casa di riposo – presidente e direttore – sono stati cambiati dall’amministrazione 5 stelle.
E soprattutto, sembrerebbe che nessun provvedimento di sorta sia stato attuati dai vertici della casa di riposo e dai membri del cda. L’ipotesi, che è tutta da accertare è stata segnalata dal consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha fatto come l’eventualità che le voci relative agli episodi di aggressione verbale possano essere vere andrebbe in netto contrasto con le affermazioni fatte non molto tempo fa, dal presidente del Regina Elena, Giuseppe Simone Profili, e dal vicesindaco Matteo Martinelli che garantivano un impegno profuso a migliorare il clima interno generale della casa di riposo di Carrara mediante l’inserimento di volontari e con la collaborazione di tutti gli operatori e collaboratori.
“Non solo il presidente Profili - ha detto Bernardi - preso dall'entusiasmo del prestigioso incarico, ha voluto propagandare anche l’internalizzazione di alcuni servizi come maggior valore aggiunto, ed è arrivato a ringraziare pubblicamente “tutte le donne e gli uomini coinvolti nella struttura a vario titolo per l'ottimo risultato conseguito, grazie alla loro dedizione, passione e lavoro”. In che stato si trovasse il Profili quando aveva sparato queste notizie non è dato saperlo, quello che è certo è che le cose non stanno andando nella direzione giusta. È obbligo della politica quindi chiedere a che titolo quel dipendente del Regina Elena, che ha chiesto più volte di parlare in Consiglio comunale incensando e sbavando lodi verso i vertici 5 Stelle, che a quanto pare risulta colpevole di attuare condotte diffamatorie e vessatorie nei confronti dei lavoratori interni e delle cooperative, sia immune da sanzioni disciplinari e da segnalazioni alla Procura. È compito della funzione di controllo politico dei consiglieri, infatti, verificare se sono stati posti in essere i comportamenti che stanno creando un clima intimidatorio all'interno della RSA e che potrebbero compromettere anche il benessere psicofisico degli ospiti.”
Bernardi si è quindi rivolto al sindaco e a Martinelli per chiedere di aprire un’inchiesta seria e rigorosa affinché vengano date risposte sulla inquietante questione da parte dei vertici del Regina Elena.
“Gli amministratori grillini – ha continuato Bernardi - si devono interrogare sulla possibilità che siano stati messi in atto comportamenti discriminatori da parte di un dipendente del Regina Elena sia rispetto all'operatore di una cooperativa che gode oltretutto di una copertura e di una condizione contrattuale molto più sfavorevole della sua, sia contro i suoi colleghi. Devono anche contestare formalmente l'eventuale metodo utilizzato dal direttore e dell’ottimo presidente grillino curriculato, apparso insufficiente anche al sindacalista della Uil a causa della banalizzazione dell'accaduto. Se tutto dovesse essere confermato, siamo pronti a tutelare senza ulteriore indugio il personale dipendente della struttura e quello delle cooperative nelle sedi più opportune stigmatizzando il comportamento tenuto da parte del comune e dal direttore e dal presidente e CDA della casa di riposo, ancor più se orientato ad insabbiare l'accaduto al fine di tutelare un simpatizzante del Movimento 5 Stelle, riportando tutta la vicenda sin da subito al Procuratore della Repubblica di Massa Carrara”.
Vi. Te.