"Questa querelle Carrara contro Versilia non ha logica.Carrara dovrebbe essere un tutt’uno con la costa apuoersiliese, dal momento che si tratta di un’unica unità fisiografica" parte così l'ennesima disamina della questione dell'amliamento del porto di Carrara fatta dall'associazione "Paladini Apuoversiliesi" e prosegue: "In 25 anni come Paladini Apuoversiliesi, abbiamo molto lavorato per infrangere quel muro di gomma fra Apuania e Versilia, ora non c’è più e non è nell’interesse di nessuno riedificarlo. Ed è da chiedere ai soggetti che si schierano a favore dell’ampliamento del porto perchè foriero di sviluppo per il territorio di quale territorio parlano. Di quello di Carrara a discapito e danno dei territori limitrofi? E’ un ragionamento inaccettabile. E mi spiace non essere d’accordo con Gianni Lorenzetti Presidente della Provincia di Massa e Carrara, quando dice che il turismo in Versilia presenta numeri importanti, ma risibili in confronto a quelli dell’economia apuana in relazione al porto. Dipende da come si leggono territori e numeri. A parte che proprio non è vero, ma se si vuole fare un raffronto bisogna pesare l’economia turistica dell’intera costa apuoversiliese, versus l’economia generata dal porto di Carrara. Per la prima in Apuoversilia ci sono 644 stabilimenti balneari, 424 Alberghi, 566 esercizi extra alberghieri, fra cui 48 camping , 5935 esercizi commerciali, 3094 Ristoranti caffè e bar e imprese della ristorazione. Calcolando il personale da essi impiegato e l’enorme indotto di giardinieri, artigiani, idraulici, manutentori elettricisti, imbianchini addetti ai servizi alla persona, parrucchieri, estetiste collaboratori familiari, vigilanti si arriva velocemente a 100.000 addetti per un fatturato annuo di 3,5 Miliardi di euro.
Questo dal confronto fra le due economie che fa parte delle nostre osservazioni al PRP, pubblicate sul Mase. L’economia del porto secondo lo studio Studio Isr Camera Di Commercio “Il Ruolo Del Porto nell’economia e nella Comunità Locale” presentato l’11-5-23 vale 500 milioni e 7.000 occupati. Sono invece d’accordo con Gianni Lorenzetti quando dice che le due economie devono coesistere e prosperare. Comunque da tutta questa storia emergono più aspetti legati dal filo doppio dell’erosione: il PRP è stato presentato il 7 Febbraio 2022, dopo tre anni si sta lavorando o forse rifacendo lo studio di morfodinamica costiera, cioè lo studio sull’erosione che i nuovi lavori potrebbero portare. E l’attenzione è sul litorale apuano, in alcuni punti al limite, ridotto a pochi centimetri, avendo perso anche 180 metri. Che cosa succederebbe se si incrementasse l’erosione? Il mare esonderebbe. E ‘già successo.Vero , i Paladini con diverse associazioni di categoria del territorio da Massa a Forte dei Marmi rappresentanti balneari, albergatori, commercianti, ristoratori, proprietari di seconde case, ma anche cittadini hanno scritto a tutti i ministri e li hanno informati e sensibilizzati sul problema. Né si si può dimenticare che esiste un decreto legge del 2002Il Decreto Via 20.12.02 – 8065 del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (allora On. Altero Matteoli) di concerto con il Ministro per i Beni e le Attività Culturali (allora On. Giuliano Urbani) così recita: Questo Ministero, esaminati gli atti, …omissis … ritiene di poter esprimere, parere contrarioalla predetta richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale per il progetto del nuovo piano regolatore Portuale del Porto di Marina di Carrara. Si ritiene pertanto opportuna la previsione di una nuova soluzione progettuale che sia meno impattante di quella prevista, non espandendosi oltre la foce del torrente Carrione, e che miri ad una correzione dell’erosione anziché confermarla”. Detto parere contrario è richiamato dalla Commissione del Ministero della Cultura nel decreto di chiusura VAS del PRP pubblicato nell’agosto 2024. Evidentemente la correzione dell’erosione non c’è, anzi, e da qui non ci si muove.Nell’ambito delle opere previste dal PRP bisogna rinunciare a qualcosa, lo dico da tempo, trovare un’altra soluzione progettuale meno rischiosa e impattante. Ormai la decisione sarà a Roma, peccato lungo il lungo iter dal 2018 noi Paladini – continua Colacicco - abbiamo chiesto più volte all’Autorità portuale incontri sempre negati. Nel confronto delle idee forse avremmo trovato la quadra,. Probabilmente ora è tardi, ma dialogando tutti insieme, autorità portuale, amministratori, stakeholders, società civile, ci si può provare, mettendo fine a questa contesa per lo sviluppo di tutto il territorio apuoversiliese e non di una parte. A bocce ferme poi dobbiamo metterci tutti all’opera per contrastare l’erosione in atto e subito".