Se ne è andato nel giorno di Santo Stefano, mentre tutti i tifosi gialloazzurri sono in fermento per la partita Sampdoria Carrarese che si terrà in serata allo stadio Marassi di Genova, nel campionato di serie B. Se ne è andato in silenzio, un silenzio che durava da alcuni anni a causa di una malattia che gli ha devastato il fisico e, alla fine, anche la mente. Se ne è andato a 68 anni, al termine di una vita che lo ha visto affrontare grandi difficoltà e grandi sfide, spesso vinte. Se ne è andato nel mezzo delle feste natalizie, quando – forse- gli addii si sentono di più, ma non avrebbe fatto molta differenza se fosse accaduto in un altro momento perché lui un posto in prima fila nella memoria sportiva di Carrara se l’era guadagnato da tempo. Se ne è andato così Marco Cacciatori, per i suoi tifosi “Cacetta”, il giocatore che ha segnato più gol nella storia della Carrarese e sui più di 1600 che stanno andando a Genova per assistere alla partita con la Samp e sulla città intera è sceso un pesante velo di malinconia per la scomparsa di un grande campione. Marco Cacciatori era nato a Carrara il 3 febbraio del 1956 ed era cresciuto calcisticamente nel Don Bosco di Nazzano, rivelando molto presto uno straordinario talento e incredibile fiuto per il gol. A 17 anni, nel 1973 era passato direttamente nella prima squadra della Carrarese in serie D e nel 1978 fu l’artefice della promozione della squadra gialloazzurra in serie C. Nello stesso anno venne comprato dal Perugia, debuttò in serie A e mostrò le sue doti, segnando, tra le altre, anche una rete all’Inter che fruttò il pareggio per il Perugia. Militò poi nel Lanerossi Vicenza, in serie B, scambiato nell’affare Paolo Rossi. Ma il primo duro colpo della vita gli arrivò poco dopo, quando scoprì di avere un tumore a un testicolo che lo costrinse a interrompere la sua carriera sportiva. Cacetta vinse la lotta con la malattia e dopo tre anni tornò in campo nella sua Carrarese, dove ricominciò a segnare. Giocò fino a 35 anni in varie squadre di C1 e C2, ma restò nel cuore soprattutto dei suoi concittadini e dei tifosi gialloazzurri che non lo scordarono. Tra i suoi estimatori, Corrado Orrico che fu suo allenatore e che lo considerava tra i più forti attaccanti che avesse allenato. La malattia terribile che aveva sconfitto da giovane si è ripresentata in età adulta e per aiutarlo a sostenere i costi delle cure c’è stato l’intervento della Figc e della Lega calciatori perché non gli veniva riconosciuta la pensione da calciatore. Negli ultimi mesi la situazione era precipitata e il campione era stato ricoverato all’ospedale delle Apuane, dove è deceduto e dove è stata allestita la camera ardente. Marco Cacciatori lascia la moglie Daniela e il figlio Emanuele.
Carrarese in lutto: addio a Marco Cacciatori, mitico e sfortunato bomber degli anni ’70, militò anche in serie A
Scritto da Vinicia Tesconi
Cronaca
26 Dicembre 2024
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