La formichina Bessy ha iniziato il suo nuovo tour del 2025, pronta a incontrare ancora centinaia di bambini e bambine delle scuole del territorio. Adottata nel Giorno della memoria da alcune classi dell’Istituto paritario Le Grazie e dell’Istituto Giacinto Bianchi di Massa, la favola sarà presentata mercoledì 29 gennaio 2025 alle ore 10 alla presenza della scrittrice Angela Maria Fruzzetti , ospite della scuola di Via Fiume a Marina di Massa con l’editore, Daniele Tarantino. Giovedì 30 gennaio 2025 alle 10 sarà invece alla vicina scuola primaria delle Villette con il consigliere regionale, Giacomo Bugliani e l’editore Tarantino. Ricordiamo che ’Ciao, mi chiamo Bessy’ è una favola ispirata alla vita della senatrice Liliana Segre, scritta dalla giornalista Fruzzetti ed edita da Tara editoria. Grazie all’attenzione della Provincia di Massa Carrara, sensibile al tema della memoria, la senatrice Segre ha avuto modo di ricevere e di apprezzare molto la favola tanto da inviare un messaggio di augurio, complimentandosi con la scrittrice. Il messaggio è riportato nel segnalibro che accompagna il volume: “La farfalla gialla infatti, da me tante volte evocata, è stata importante nella mia vita, perché mentre ancora eravamo internati nell'infernale campo di Auschwitz vedevamo in quella farfalla, che superava leggera il filo spinato, il simbolo della libertà, della speranza, della felicità. Come la farfalla, anche la formichina Bessy suggerisce al nostro immaginario il senso della libertà, sempre possibile se sorretta da conoscenza, costanza, impegno – sono le parole di Liliana Segre. Altro appuntamento con Bessy è in programma alla biblioteca civica di Luni , via Firenze (Spezia) sabato 1 febbraio alle ore 10, con la presenza della docente Maura Fescina ed alcuni alunni della scuola primaria di Bedizzano, illustratori del testo, che leggeranno passaggi chiave del viaggio della formichina Bessy attraverso l’orrore della Shoah, senza traumi. I bambini della scuola di Bedizzano sono stati in visita anche al Binario 21 a Milano, visitando il memoriale della Shoah, accompagnati dal viaggio della formichina Bessy. Perché una fiaba sulla Shoah? “Ho scritto questa fiaba dopo aver ascoltato un’intervista alla senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz. Ho pensato che tutti dovremmo conoscere la sua vita, la vita di una ragazza e di milioni di persone come lei deportate nell’inferno degli orrori. Ma come arrivare ai bambini? E’ importante e necessario partire da loro, educandoli ad una cultura di pace attraverso la conoscenza - queste le parole dell'autrice, cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. La favola prende spunto anche da testimonianze di ex deportati, sopravvissuti ai campi nazisti, che la scrittrice ha ascoltato e raccolto negli anni. L’olocausto narrato sotto forma di favola, dunque, nella formula più adatta per i bambini (un po’ come il capolavoro “La vita è bella”, come alcune docenti hanno commentato) ma rivolta anche e soprattutto a quegli adulti che hanno smarrito il senso della storia e della memoria.