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   Anno XI 
Venerdì 19 Settembre 2025
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Scritto da Redazione
Cronaca
19 Settembre 2025

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La notte del 28 gennaio 2025 la nave cargo Guang Rong ha urtato il pontile di Marina di Massa, abbattendone una parte, e rimanendo incagliata a poche decine di metri dalla riva. Dopo i primi interventi di messa in sicurezza della nave, in particolare la rimozione di tutti gli inquinanti presenti a bordo (essenzialmente carburanti e olii lubrificanti), è iniziata la fase di stabilizzazione, sorveglianza e manutenzione ordinaria della nave. Tali operazioni sono state affidate dall’armatore alla società “Fratelli Neri S.p.a.” e sono state costantemente monitorate dalla Prefettura di Massa e dalle Istituzioni tecnicamente competenti (Capitaneria di Porto, ARPAT, comune, Forze dell’Ordine).  Giovedì 18 settembre , presso la Capitaneria di Porto si è tenuta la terza riunione del Tavolo Tecnico cui hanno preso parte i rappresentanti del Ministero dell’Ambiente, della Regione Toscana e ARPAT, del comune di Massa, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, dell’Agenzia delle Dogane, dei Vigili del Fuoco, del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Livorno, con il supporto di consulenti specializzati, dei servizi tecnico nauti del porto (piloti ed ormeggiatori), del chimico del porto. 

Lo scopo del Tavolo Tecnico era la valutazione del Piano di rimozione predisposto dalle ditte incaricate della rimozione della nave Guang Rong (società italiana Fratelli Neri e società olandese Blue Tack), integrato e modificato rispetto alla versione originaria secondo le indicazioni formulate dagli enti e dalle istituzioni nelle precedenti riunioni dell’8 agosto e del 1° settembre.   Al termine dell’incontro tutti gli enti e le istituzioni intervenuti hanno preso atto del Piano di Rimozione predisposto e confermato alle ditte incaricate il nulla osta all’inizio delle operazioni.  Secondo quanto definito dal piano operativo, già nei prossimi giorni inizieranno le operazioni di allestimento del nuovo cantiere, con l’arrivo delle strumentazioni tecniche necessarie e verranno iniziate le attività propedeutiche a bordo mentre il pontone che sarà utilizzato per lo sbarco del carico arriverebbe in loco entro la fine di settembre.  La nave sarà progressivamente svuotata del proprio carico di circa 9.000 tonnellate di materiali provenienti dalla lavorazione del marmo. Il trasferimento avverrà mediante il passaggio su un’altra unità navale (pontone) e il successivo conferimento in un’area appositamente predisposta all’interno del porto di Marina di Carrara. Il carico sarà movimentato in lotti che saranno campionati da ARPAT. Le analisi consentiranno di stabilire se il materiale è privo di eventuali contaminazioni e ha mantenuto le caratteristiche necessarie per essere destinato all’impiego previsto ovvero la realizzazione della diga foranea posta a protezione del porto di Genova. Terminata la rimozione di tutto il carico presente a bordo - che dovrebbe durare circa quattro settimane - la nave verrà ispezionata, certificata e messa in sicurezza per essere poi trasferita – previo nulla osta della Capitaneria di Porto di Marina di Carrara – verso un porto che verrà definitivamente individuato nei prossimi giorni.  Successivamente verrà recuperata anche la parte di carico che era finita in mare la notte dell’incidente, immediatamente prima che la nave si adagiasse sul basso fondale in prossimità del pontile.   Tutte le operazioni condotte delle società incaricate verranno costantemente supervisionate dagli enti proposti (Capitaneria di Porto, ARPAT, comune) e riprenderanno dunque con maggiore frequenza le operazioni di monitoraggio ambientale, ispezioni subacquee, pattugliamenti con mezzi aerei e navali della Guardia Costiera e delle altre Istituzioni, acquisizione di immagini satellitari in grado di rilevare eventuali anomalie e tutto quanto si renderà necessario per assicurare la tutela dell’ambiente marine e garantire la sicurezza delle navigazione e delle operazioni in genere.  Tutti gli enti e  le istituzioni coinvolte ribadiscono il proprio costante impegno nella tutela dell’ambiente marino, garantendo che ogni fase del processo di rimozione della nave Guang Rong avvenga nel pieno rispetto delle norme di sicurezza e a salvaguardia  del territorio.

RIEPILOGO DELLE ATTIVITÀ DAL 28 GENNAIO ALLA DATA ODIERNA

Descrizione dell’evento

Nella tarda serata di martedì 28 gennaio 2025 - per cause tuttora in fase di accertamento a cura della competente Autorità Giudiziaria di Massa - la nave si è incagliata nelle acque antistanti il pontile di Marina di Massa, in posizione latitudine 44°00.36’ N e longitudine 010°05.80’ E, con conseguente naufragio e danni strutturali al pontile stesso ed alla nave.  Al momento dell’affondamento, la nave aveva a bordo tout venant (materiale aggregato grezzo estratto dalle cave di marmo), destinato al porto di Genova nell’ambito dei lavori di costruzione della nuova diga foranea. Una piccola porzione delle circa 9.000 tonnellate presenti a bordo è caduta in mare nel frangente dell’incidente.

 Gestione del soccorso

Monitorando costantemente l’evoluzione della situazione in atto, la Guardia Costiera di Marina di Carrara ha gestito, sotto il coordinamento del superiore Comando della Direzione  Marittima di Livorno, le attività di soccorso dell’equipaggio della nave GUANG RONG, disponendo l’invio in zona dell’elicottero Guardia Costiera NEMO 11-04 proveniente dalla vicina base elicotteri Guardia Costiera di Sarzana, di un rimorchiatore portuale proveniente dal porto della Spezia e della motovedetta CP813 proveniente dal porto di Viareggio.  Della situazione emergenziale veniva immediatamente data notizia alla Prefettura di Massa.  Alle 21.06, la nave ha urtato con la parte poppiera contro la testata del pontile di Marina di  Massa, incagliandosi sul basso fondale ivi presente. Nei minuti antecedenti l’impatto, la Guardia Costiera di Marina di Carrara aveva inviato – via terra - nei pressi del pontile di Marina di Massa alcune aliquote di personale, per monitorare visivamente la situazione. In tale frangente, il Comandante della GUANG RONG ha dichiarato l’intenzione di procedere all’abbandono della nave. In particolare, il personale inviato in loco, cui si è unito personale del Comando Provinciale Vigili del Fuoco di Massa ed un pilota del porto, si sono adoperati per far sbarcare i membri dell’equipaggio della M/N GUANG RONG (1 montenegrino, 7 ucraini, 1 italiano, 3 georgiani) direttamente dalla nave al pontile, fortunatamente tutti incolumi. Poco dopo tale prezioso intervento, intorno alle 22, presumibilmente a causa dei ripetuti urti tra la nave e il pontile, la testata di quest’ultimo cedeva ed affondava in mare mentre la nave subiva danni strutturali e aperture di vie d’acqua in conseguenza delle quali la stessa si sommergeva parzialmente, inclinandosi sul lato dritto di circa 20°.

Tutela ambientale e monitoraggio

Dal punto di vista strettamente ambientale, considerata la presenza a bordo di prodotti inquinanti, durante la notte fra il 28 ed il 29 gennaio 2025 la Guardia Costiera di Marina di  Carrara ha provveduto – in ottemperanza alla legge 31 dicembre 1982, n. 979 recante “Disposizioni per la difesa del mare” – ad emanare la prevista diffida ambientale, intimando al comandante, al proprietario nave e all’armatore della nave di adottare con urgenza ogni misura atta ad eliminare gli effetti dannosi già prodotti o potenziali e a prevenire il pericolo di ulteriore danno all’ambiente.  Contemporaneamente, è stato anche attivato un sistema di monitoraggio ambientale mediante l’impiego combinato di rilevamenti satellitari (forniti dall’ European Maritime Safety Agency - EMSA), personale a terra, assetti aerei, navali e subacquei della Guardia Costiera, cui si sono uniti – sotto il coordinamento della Prefettura di Massa – i Vigili del Fuoco e tutte le altre Forze di Polizia (Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato) oltre all’ Agenzia regionale per la protezione ambientale della Regione Toscana (ARPAT). 

In particolare:

a)la Prefettura di Massa ha immediatamente disposto - in prossimità del pontile - un presidio fisso delle Forze di Polizia protrattosi per diverse settimane;

  1. b) Sono state effettuate numerose ispezioni subacquee alla carena della nave e all’ambiente circostante da parte del Nucleo Subacquei della Guardia Costiera, in coordinamento e sinergia con i sommozzatori dei Vigili del Fuoco e della Polizia di Stato;
  2. c) Sono stati effettuati molteplici monitoraggi ambientali sia con mezzi aerei e navali della Guardia Costiera, unitamente ad altre Forze di Polizia;
  3. d) E’ stato disposto un servizio di sorveglianza marittima ambientale attraverso i satelliti EMSA, in grado di rilevare e monitorare eventuali sversamenti di idrocarburi;

e)ARPAT ha effettuato un piano di monitoraggio ambientale delle acque marine, previa analisi di laboratorio di campioni delle acque marine; in particolare sono stati svolti monitoraggi periodici sulle acque marine circostanti la nave, inizialmente a cadenza settimanale e successivamente mensile.

 Rimozione sostanze inquinanti

Contestualmente, sono stati convocati tavoli istituzionali e tecnici. Il prefetto di Massa ha convocato e presieduto il tavolo permanete istituzionale cui hanno partecipato il sindaco di Massa, la questura di Massa, la Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Marina di Carrara, le Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Protezione Civile comunale, regionale e nazionale.   Contemporaneamente, presso la Capitaneria di Porto si sono tenuti tavoli tecnici quotidiani con i soggetti / Enti competenti (rappresentanti del Proprietario, Armatore e Assicurazioni, Comune di Massa, ARPAT, Agenzia delle Dogane, RINA, Vigili del Fuoco e Forze di Polizia, ecc.) per valutare le modalità operative di svuotamento degli inquinanti dalla nave, ponendo sempre particolare attenzione alle tematiche ambientali. 

A tal proposito, la società “FRATELLI NERI S.p.a.”, incaricata dal proprietario e dal P&I - in ottemperanza alla diffida emanata dalla Capitaneria di Porto - ha presentato specifici Piani per l’esecuzione delle attività di seguito succintamente riepilogate:

a)installazione di panne assorbenti e galleggianti attorno allo scafo e lungo il tratto di mare adiacente al pontile, per il contenimento di potenziali sversamenti;

b)operazioni di rimozione dei prodotti inquinanti presenti a bordo che si sono concluse con la completa bonifica dell’unità avvenuta in data 08.03.2025;

c)predisposizione e posa in opera di due ancore ad altissimo potere ancorante, vincolate alla parte prodiera dell’unità e di due linee di catena navale al fine di offrire alla nave un punto di trattenuta a prora ed aumentarne la stabilità in situ;

d)messa in sicurezza delle attrezzature presenti sul ponte di coperta, con particolare riferimento ad una gru ed a un mezzo d’opera, al fine di garantire la sicurezza degli operatori subacquei e di superficie.

Anche in questa fase, è proseguito il monitoraggio ambientale svolto da ARPAT e della Capitaneria di Porto che ha anche assicurato, con le unità navali della Guardia di Finanza, un continuo pattugliamento del tratto di mare interessato. 

Fase di "caretaking" ad oggi ancora in corso (stabilizzazione e sorveglianza nave)

Al termine delle predette attività e senza soluzione di continuità si è aperta una successiva fase (“caretaking”), per la quale la società “FRATELLI NERI S.p.a.”, è stata incaricata dal proprietario e dall’armatore - sempre in ottemperanza alla predetta diffida ambientale - ad attuare un piano di ispezione, controllo ed intervento sulla nave atto al monitoraggio e al mantenimento delle condizioni di stabilità che si concretizzavano nelle attività che di seguito succintamente si riepilogano:

a)monitoraggio della stabilità e della posizione attraverso lettura quotidiana dell’angolo di sbandamento trasversale della nave tramite inclinometro installato a bordo e rilevamenti da postazione fissa installata sul pontile;

b)sondaggio delle casse, ispezioni dei locali della nave, della zona del carico con verifica del rizzaggio della gru e delle macchine d’opera, delle zone del carico prodiero e poppiero per verifica della stabilità del carico;

c)mantenimento presidi antinquinamento costituiti da panne galleggianti costiere e panne assorbenti, e presidi di prevenzione inquinamento con particolare riferimento al monitoraggio di superficie e subacqueo;

d)monitoraggio sistema di ancoraggio prodiero con verifica giornaliera della tensione delle catene.

ARPAT ha effettuato un piano di monitoraggio ambientale delle acque marine, previa analisi di laboratorio di campioni delle acque marine; in particolare sono stati svolti monitoraggi periodici sulle acque marine circostanti la nave, inizialmente a cadenza settimanale e successivamente mensile. Anche in questa fase, è proseguito un continuo monitoraggio e pattugliamento del tratto di mare interessato svolto con le unità navali della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza.

 Gestione della stagione estiva 

La fruibilità di litorale - anche nelle immediate vicinanze della nave incagliata e del relativo cantiere - è stata garantita nel corso di tutta la stagione balneare, grazie alla sinergia tra le Istituzioni interessate (Comune e Capitaneria di Porto), i rappresentanti di categoria e la ditta incaricata dei lavori.  Infatti, con largo anticipo rispetto all’avvio della stagione balneare, si sono tenuti mirati incontri nel corso dei quali sono state sintetizzate le differenti esigenze al fine di addivenire alla migliore disciplina delle attività e creare il minimo disagio possibile agli operatori commerciali e agli avventori e turisti, garantendo al contempo la sicurezza delle operazioni ed escludendo possibili interferenze.   I confronti, svoltisi sempre in un clima costruttivo e propositivo, hanno permesso di delimitare dettagliatamente i tratti di litorale (a cura del Comune) e di mare (a cura della Capitaneria di Porto) che sarebbero rimasti esclusi alla libera fruizione, assicurando di fatto le esigenze degli operatori balneari e di fruitori del litorale. Ormai al termine della stagione estiva, è possibile certificare l’assenza di qualsiasi criticità e dunque la bontà delle soluzioni adottate. 

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