Corsi d'acqua più belli, vivi e sicuri grazie ai... fiori selvatici. Un progetto di collaborazione scientifica fra Consorzio di Bonifica Toscana Nord e Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell'Università di Pisa che si pone un obiettivo ambizioso nell'arco di due anni: sfruttare le infinite possibilità della natura per rinforzare gli argini, ridurre il rischio idraulico, tutelare la biodiversità e abbattere i costi di manutenzione. La ricerca si chiama 'Argini fioriti - wildflowers', fiori selvatici per l'appunto: si studieranno alcune piante autoctone, quindi già presenti all'interno del territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Toscana Nord, per sfruttarne al meglio le proprietà specifiche. Specie erbacee capaci di contrastare i fenomeni erosivi superficiali da dilavamento per avere argini più solidi. Piante che, al tempo stesso, producono una gran quantità di fiori, fonte alimentare per gli insetti impollinatori, e che sono anche 'belle' da vedere, un elemento di pregio per la riqualificazione del paesaggio rurale. Non solo. Queste specie erbacee, infatti, hanno una crescita ridotta e raramente diventano così grandi da rappresentare un ostacolo al normale deflusso in alveo dell'acqua e questo potrebbe permettere, in futuro, di studiare nuovi modelli di manutenzione e pulizia abbattendone i costi senza andare a intaccare il livello di sicurezza idraulica, migliorando al tempo stesso la qualità ecologica degli ecosistemi fluviali. "Insomma, fiumi sempre sicuri e al tempo stesso vivi e belli, ricchi di biodiversità. Un valore aggiunto per tutti i territori – sottolinea il presidente del Consorzio di Bonifica Toscana Nord, Ismaele Ridolfi - perché queste azioni aumentano il decoro dei corsi d'acqua che diventano al tempo stesso più piacevoli e vivibili. E' un'ulteriore iniziativa che si inserisce all'interno dei progetti legati alla biodiversità e alla manutenzione dei corsi d'acqua del Consorzio, in particolare la manutenzione gentile, rispettosa degli ecosistemi fluviali e degli habitat naturali: si tratta di interventi di pulizia e taglio mirati che permettono di mantenere delle fasce di vegetazione ripariale lungo l'alveo nei periodi più delicati, ossia primavera ed estate". "L'accordo di collaborazione fra Consorzio di Bonifica e Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Pisa si svilupperà seguendo tappe ben precise – precisa il professor Nicola Silvestri, referente per il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-Ambientali -. Entro il mese di dicembre saranno individuati i tratti dei canali su cui procedere all'impianto delle nuove specie, privilegiando aste a ridotta intensità idraulica e inserite in contesti agricoli e/o prevalentemente naturali. Nel corso del primo semestre 2025, si procederà con la messa a dimora delle specie selezionate e al loro affrancamento, mentre nel semestre successivo verranno valutati gli effetti prodotti sia in termini ambientali, che di gestione idraulica. Nel 2026 si effettuerà una nuova campagna di semina e/o trapianto che servirà ad annullare eventuali fallanze che si fossero prodotte sulle aste trattate e ad arricchire ulteriormente la comunità floristica presente. Il conseguente monitoraggio dei risultati ottenuti consentirà di valutare la possibile estensione degli interventi anche ad altre pozioni delle rete idrica superficiale consentendo di accrescere il valore naturalistico e ambientale della bonifica". L'accordo, inoltre, prevede il finanziamento anche di una borsa di ricerca per l'approfondimento degli aspetti botanici, agronomici e idraulici legati agli interventi previsti.