Liana Pucci, donna, moglie, madre, nonna, bisnonna ma per tutti: la maestra Pucci. Con questi nomi che le calzavano a pennello, la vogliamo ricordare nell'anniversario della sua scomparsa. Liana Pucci era nata nel 1925 e a 17 anni era stata tra le donne che andavano con un carretto fino a Reggio Emilia per barattare i prodotti dell’industria e dell’ agricoltura con derrate alimentari per la sua famiglia. Quella dell'insegnamento ai bambini più piccoli fu, per lei, una vera vocazione, tanto che, appena finita la seconda guerra mondiale, aprì il primo asilo nella sua stessa casa. A lei si deve la fondazione dell'asilo di San Luca, a Bonascola, dove è stata la maestra e direttrice per tutte le generazioni dal 1950 in poi . Il suo spirito di donna attiva e allo stesso tempo piena di amore per il prossimo ha fatto sì che tantissima gente si innamorasse del lavoro per il il quale lei aveva dedicato anima, corpo e cuore. Non si è mai tirata indietro e mai arresa alle difficoltà della vita, anche quando a soli 59 anni rimase vedova di Memo Andrei e con due ragazzi da crescere ed educare. Una parola buona sempre per tutti, una vitalità difficilmente replicabile, che con la sua scomparsa ha lasciato un vuoto enorme ed impossibile da colmare. Tantissime generazioni si ricordano di lei per l’attività svolta come maestra e per il suo impegno nel sociale che la portò a formare, a sua volta, tantissime maestre d’ asilo. Una mente lucida e geniale, una memoria di ferro, una enorme vitalità e soprattutto la capacità di adattarsi ai tempi moderni, alle tecnologie che sono nate e si sono evolute nel corso della sua vita. Una maestra e una direttrice rimasta nel cuore dei moltissimi bambini che hanno cominciato nel "suo" asilo il loro cammino scolastico.