L'ordinanza che vieta il consumo di bevande alcoliche dopo le ore 22 ad Avenza sembra mancare di efficacia, poiché la maggior parte dei locali chiude ben prima di tale orario. Avenza R-Esiste denuncia come questo divieto sia del tutto scollegato dalle reali abitudini di consumo e dalla natura del problema. Concentrarsi sull'orario, piuttosto che sulle dinamiche del consumo di alcol in spazi pubblici, dimostra una scarsa comprensione del fenomeno. Il divieto, infatti, appare più come un tentativo simbolico che una misura concreta per contrastare il fenomeno del consumo eccessivo e incontrollato di alcol. Una maggiore efficacia potrebbe essere raggiunta indirizzando l'attenzione verso le attività che somministrano alcolici senza le dovute autorizzazioni. Sono proprio questi esercizi a rappresentare un problema maggiore in termini di disturbo della quiete pubblica e di consumo eccessivo di alcol.Nel centro di Avenza, e non solo, in luoghi ormai noti, si trovano spesso persone sedute su muretti, scalini e vecchie panchine, stazionando (termine quanto mai appropriato) a bere e, nella migliore delle ipotesi, abbandonando i residui delle loro bevute. Secondo Avenza R-Esiste, queste situazioni mettono in evidenza la necessità di interventi mirati sui locali che favoriscono comportamenti indecorosi e sul consumo incontrollato di alcol in strada. È necessario intervenire sui locali che permettono un'indecorosa permanenza davanti agli esercizi commerciali, dove vengono collocate seggioline variegate che ospitano clienti intenti a trattenersi per ore, mangiando e creando una sorta di rumoroso picnic su strada, che spesso degenera in comportamenti al limite del sopportabile. Soprattutto nei fine settimana, non è raro imbattersi in persone in stato di ebbrezza e moleste, facilmente riconducibili ai luoghi dove hanno consumato alcol, spesso già dal primo pomeriggio. Oltre a contrastare le attività irregolari di somministrazione di alcol, è fondamentale intensificare i controlli su chi consuma bevande alcoliche in strada e nei parchi pubblici. Avenza R-Esiste sottolinea che una maggiore attività delle forze dell’ordine, insieme a una regolamentazione più incisiva, potrebbe scoraggiare questi comportamenti e sanzionare chi non rispetta le norme vigenti.In conclusione, il sindaco Serena Arrighi e gli assessori sembrano ancora una volta lontani dalla realtà. Eppure si muovono? Male, poco e altrove, vien da dire. Anche tra chi, per opportunità, magari finge consenso, è ormai diffusa un'opinione unanime: si spera che questo triste mandato giunga presto al termine.