L' annuncio della costruzione di una cittadella stile "Massa 2" in piena evocazione berlusconiana chiarisce molte cose. Capiamo l' avversione dell' ASL/Regione Toscana nel costruire la casa di comunità negli spazi del vecchio ospedale per assecondare appetiti palazzinari e speculativi. Capiamo la posizione del sindaco Persiani sulla gestione del territorio che, allineato su una visione più speculativa che votata agli interessi pubblici e collettivi, ha fortemente voluto la costruzione della Casa di Comunità a ridosso dei binari della ferrovia: non bisognava disturbare la speculazione sull'ex ospedale. Capiamo i silenzi trasversali all' interno delle forze politiche che testimoniano la difficoltà oggettiva nel prendere posizione netta in certe operazioni sul territorio di Massa. Nonostante i disastri che l' urbanistica concertativa ha prodotto negli ultimi 30 anni e che ci hanno consegnato una città caotica, quasi ingestibile, dove i servizi per la collettività sono pressoché spariti fagocitati dai bisogni esclusivi del profitto, si continua a gestire il territorio ad ogni livello ascoltando più i capitali parassitari della rendita immobiliare che i bisogni della città. Massa ha necessità di spazi pubblici, di un progetto concreto di edilizia pubblica, di aree da destinare all' utilizzo collettivo, di servizi pubblici all' altezza delle sfide del nostro tempo, di servizi sanitari per una popolazione che sta sempre più invecchiando e che ha difficoltà oggettive negli spostamenti. Come circolo Massa Centro del Partito della Rifondazione Comunista siamo contrari alla scelta presa sull'ex ospedale vecchio. Continuiamo a pensare che costruire la Casa di Comunità a ridosso dei binari ferroviari sia stato un grande errore, aggravato dalla progettazione della Variante Aurelia che renderà irraggiungibile quel presidio sanitario. Pagheranno naturalmente i cittadini con la scarsa qualità e fruibilità dei servizi offerti, riderà compiaciuta la speculazione immobiliare che troverà altri spazi per fare profitto e togliere spazi oggi pubblici. Anche la politica, oggi compiacente, farà a breve i conti con queste scelte contro la popolazione e i loro bisogni.
