La Guang rong diventa il soggetto de “Il Canto della Fine”, mostra fotografica e pittorica di Pier Luca Mori che si è conclusa recentemente a Camaiore. Una mostra che ha ottenuto grande successo di pubblico e che dal 22 novembre all’8 dicembre 2025 sarà a Roma, arricchita da reading poetico ispirato alle opere esposte, tra cui il cargo impigliato sul pontile di Marina di Massa, che ha provocato tanta rabbia nei residenti per il danno alla stagione turistica ma che ha richiamato numerosi curiosi e visitatori attratti dal relitto che distrutto mezzo pontile, restando incagliato. La mostra altro non è che un viaggio visionario attraverso la caduta e la possibile rinascita dell’umanità, intrecciando fotografia, pittura e parola poetica in una narrazione simbolica dal tramonto all’alba dell'umanità. Le immagini, inizialmente fotografiche e destinate a essere progressivamente sostituite da dipinti, raccontano l’inquinamento, la perdita dei valori, la guerra, la morte e infine la speranza. Il relitto naufragato sul pontile di Marina di Massa è un emblema significativo del percorso, portando con sé il simbolo della distruzione ambientale con quel carico di scaglie di marmo delle Apuane che trasportava, segno dell’avidità dell’uomo e la sfida verso la natura che, comunque sia, domina il mondo. Con Il Canto della Fine, Pier Luca invita lo spettatore a una riflessione collettiva sulla responsabilità umana verso il mondo che abita. Collabora alla mostra l' artista apuana Sara Chiara Strenta, da sempre sensibile a temi quali la pace e l' inquinamento. “Sono onorata di partecipare, per il terzo anno, alla mostra di Pier Luca Mori, un artista sensibile ai problemi attuali”. Prossimamente la mostra, dopo Roma, sarà a Ischia nell’ambito del congresso con delegazioni internazionali dall’Algeria e Marocco.
La Guang Rong protagonista della mostra fotografica e pittorica "Il canto della fine" di Pier Luca Mori
Scritto da Redazione
Cultura
14 Novembre 2025
Visite: 81









