L'incertezza economica, politica e militare che caratterizza il contesto globale mette a rischio alcuni dei principali settori del Made in Italy, tra cui l'agroalimentare. Un comparto simbolo dell'eccellenza nazionale e, allo stesso tempo, fondamentale dal punto di vista economico e sociale grazie alla fortissima presenza di artigiani, micro e piccole imprese diffuse in tutto il territorio. A rilevarlo è una recente indagine condotta dall'Area Studi e Ricerche della CNA. Nicola Del Nero, Presidente Ristorazione CNA Massa-Carrara, commenta così i dati raccolti: "La situazione internazionale, segnata da crescente instabilità e da un ritorno al protezionismo, desta forte preoccupazione. Artigianato, agroalimentare e turismo stanno già risentendo del contesto politico globale. Se le condizioni non cambieranno, rischiamo un ulteriore rallentamento: lo abbiamo visto già quest'estate, con una prima frenata significativa".
Con 891 riconoscimenti europei – tra DOP, DOC, IGP e STG – (tra cui l'IGP del Lardo di Colonnata, la DOC dei vini di Candia, l'olio IGP extravergine di oliva della Lunigiana e le DOP lunigianesi del miele di castagno e acacia, e della farina di castagna), l'Italia si conferma la prima nazione al mondo per prodotti agroalimentari di alta qualità, superando Francia (774) e Spagna (391).La filiera agroalimentare - estesa anche alla ristorazione, spesso impegnata nella produzione diretta di alimenti - conta in Italia 324.000 imprese, oltre 1,7 milioni di addetti e genera 249,2 miliardi di euro di fatturato. Numeri che raccontano un settore strategico: 7,2% delle imprese del Paese, 6% delle vendite totali, 10% dell'occupazione italiana. Un patrimonio che alimenta anche il turismo esperienziale, sempre più orientato alla scoperta delle tradizioni gastronomiche locali."Questo studio conferma ciò che noi imprenditori constatiamo ogni giorno: l'agroalimentare e l'artigianato italiano rappresentano un'eccellenza assoluta, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo", afferma Pietro Chioni, Presidente Produzione Alimentari CNA Massa-Carrara.Il ruolo dell'artigianato e delle piccole e medie imprese è centrale. Nella sola produzione di alimenti e bevande, infatti, rappresentano il 97,8% delle imprese, occupano il 55% degli addetti, generano il 30,6% del fatturato e ben il 56,6% delle aziende sono artigiane. È la quota più alta tra i settori di punta del Made in Italy (agroalimentare, automotive, abbigliamento, arredo). Una conferma ulteriore che la piccola e media dimensione è sinonimo di qualità, cura del prodotto ed eccellenza.Nel 2024 l'export alimentare ha raggiunto 59,8 miliardi di euro, diventando il quarto settore esportatore italiano. Quasi la metà delle vendite all'estero è concentrata in cinque Paesi: Germania, USA, Francia, Regno Unito e Spagna.Significativa la crescita verso gli Stati Uniti: +11,9%, per un totale di 7,7 miliardi di euro. Un risultato importante, ma allo stesso tempo fragile: le politiche protezionistiche americane e il fenomeno dell'Italian Sounding (atti di contraffazione tollerata) continuano a rappresentare una minaccia reale.
"Dal 2009 alla crisi del Covid 2020 il nostro settore ha attraversato momenti difficili – continua il Presidente Del Nero – e oggi più che mai servono strumenti efficaci per rimanere competitivi. Questa sfida non può ricadere solo sugli operatori: è indispensabile un intervento concreto del sistema politico per sostenere le imprese in una fase così delicata.". Il Presidente Chioni conclude con un appello: "Le micro e piccole imprese artigiane custodiscono tradizioni e qualità, ma faticano sempre di più a sostenere un carico normativo e burocratico sproporzionato. Le normative stringenti penalizzano le imprese più piccole, che non hanno le risorse economiche, il personale o il tempo per affrontare procedure complesse. È un tema sul quale istituzioni e politica devono concentrarsi, e sul quale l'impegno di CNA continuerà a essere costante".CNA Massa-Carrara insieme ai Presidenti Chioni e Del Nero ribadisce la necessità di proteggere, sostenere e valorizzare una filiera che rappresenta un pilastro del Made in Italy e uno dei motori principali dell'economia territoriale e nazionale.