Le famiglie possono aiutare altre famiglie che si trovano in difficoltà. Per far conoscere il progetto dell’affido in Lunigiana, la Società della salute ha organizzato, in occasione della Giornata nazionale dell'affido, un incontro di sensibilizzazione al Cinema Manzoni di Pontremoli. Dopo i saluti istituzionali, c’è stata la presentazione del progetto ‘Famiglie che aiutano famiglie: l’affido familiare’, con un momento di condivisione emozionante, la toccante testimonianza di una famiglia affidataria che ha raccontato la propria personale esperienza, seguita dalla proiezione della lettera che una giovane adulta ha scritto a sé stessa, raccontando il suo percorso in famiglia affidataria. In platea c’erano addetti ai lavori e cittadini interessati all'argomento che hanno partecipato con domande, nel momento di condivisione finale. Durante l’incontro si è parlato di affido e vicinanza solidale, dell'impegno che Sds sta investendo sul tema della prevenzione. ‘Famiglie che aiutano famiglie: l’affido familiare’ è il nome del progetto promosso dalla Società della salute della Lunigiana, in collaborazione con la Cooperativa Lindbergh, che a partire dal 2023, grazie ai Fondi Famiglia, ha potuto implementare l’attività consultoriale legata all’affido familiare, realizzando diversi progetti. Alcuni operatori appartenenti all'equipe del Centro affido Lunigiana, l’assistente sociale Francesca Ferdani, l’educatrice professionale Mirian Montano, le psicologhe Virginia Rossi e Giulia Conti hanno spiegato che cos’è l’affido familiare e come diventare famiglia affidataria. Si tratta di un aiuto per minori di età da zero a 17 anni, italiani o stranieri, temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo, consiste nell’aiutare un bambino a crescere nella propria famiglia. Lo si può fare accogliendo un bambino, offrendo così ai suoi genitori il tempo necessario per far fronte alle proprie difficoltà. Esistono più modalità per sostenere nuclei familiari che vivono forme di fragilità: la vicinanza solidale e l’affido diurno sono delle forme di sostegno più flessibili e meno impegnative che possono favorire l’integrazione di famiglie in difficoltà nella vita sociale e creare una rete di sostegno.
Tutti possono diventare affidatari, non sono posti limiti di età. Tra i vari progetti di sensibilizzazione, ne vediamo uno un po’ particolare. Sono stati realizzati dei sacchetti di carta, bianchi, che verranno consegnati gratuitamente agli esercenti, per poterli utilizzare nelle loro attività. In verde, su ogni sacchetto, tutte le informazioni utili sull’affido familiare. Per ottenerli, gratuitamente, è possibile scrivere una mail con la richiesta all’indirizzo:
“L’affido familiare - commenta il direttore Sds Marco Formato - è un’opportunità concreta per dare a un bambino un ambiente sicuro e sereno, senza sostituire la sua famiglia. Durante l’incontro abbiamo ricordato l’importanza di questa scelta e invitato chiunque possa a informarsi e valutare di offrire il proprio sostegno. Grazie a chi già lo fa e a chi vorrà farlo. Insieme, possiamo contribuire a costruire legami fra famiglie per mettere al centro i bisogni dei bambini, bambine e dei ragazzi e ragazze”. “Il convegno - aggiunge il presidente, Roberto Valettini - ha avuto il pregio di illustrare un istituto che vuole dare risposte concrete ai bisogni delle famiglie e dei minori, con un taglio scientifico, ma anche con un taglio pratico e di utilità sociale. E’ stato molto partecipato, ricco di interventi, quindi senza dubbio positivo”. Per ulteriori ulteriori informazioni è possibile rivolgendosi all’equipe affido, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16, contattando il numero 320041154, oppure inviando una email all’indirizzo: