Nella riunione della Consulta Giovani del comune di Carrara che si è tenuta mercoledì 16 settembre è stato osservato un minuto di silenzio in memoria di Charlie Kirk l’attivista di destra americano ucciso durante un comizio, a causa delle sue idee politiche. A fare la richiesta è stato Lucian Martisca segretario della Lega Giovani Carrara, che ha motivato così la sua proposta: “In considerazione della tragica morte di Charlie Kirk e del suo impatto come figura pubblica e attivista, si chiede che venga osservato un minuto di silenzio per onorare la sua memoria riflettere sul valore del dibattito pubblico e riaffermare l’importanza della sicurezza in contesti di libertà di espressione”. La proposta è stata messa ai voti dal presidente della Consulta Lorenzo Borghini e alla votazione hanno partecipato tutti i membri della consulta, compresi i Giovani Democratici, tra i quali ci sono state alcune astensioni e alcuni voti a favore.Raggiunto il voto favorevole della maggioranza, il minuto di silenzio è stato osservato da tutti, ad eccezione di un piccolo gruppo di rappresentanti della sinistra, tra cui Davide Diamanti, che proprio in questi giorni ha lasciato l’incarico di delegato alle politiche giovanili della giunta Arrighi, per candidarsi alle regionali con Alleanza Verdi e Sinistra. Il gruppo è uscito dalla sala per non rispettare il minuto di silenzio votato dalla maggioranza della Consulta. Abbiamo sentito Lucian Martisca, che ha pubblicato un piccolo report della vicenda sulla sua pagina facebook, il quale ci ha detto: “ Abbiamo voluto esprimerci sul caso dell’omicidio di Charlie Kirk, perché ha avuto una enorme risonanza politica e mediatica. Lo abbiamo fatto di recente anche per la situazione a Gaza, perché, come consulta ci occupiamo anche di questioni internazionali ad alto impatto mediatico. Abbiamo fatto la proposta e aperto un dibattito democratico: se la maggioranza della Consulta avesse votato contro, il minuto di silenzio non sarebbe stato osservato senza alcun tipo di problema. Peraltro diversi rappresentanti dei Giovani Democratici hanno votato a favore, oppure, pur essendosi astenuti hanno comunque rispettato il minuto di silenzio. Solo un gruppetto di tre o quattro persone è uscito. Personalmente non l’ho trovato un gesto di protesta dignitoso: di fronte alla morte credo che il miglior comportamento sia raccogliersi e tacere”.
L’episodio dimostra, ancora una volta, che il senso di quell’ “Abbassare i toni” predicato a destra e a manca, così come il rispetto delle regole, delle posizioni altrui quando sono diverse dalle proprie, e soprattutto degli altri, quando non sono del proprio partito, siano solo parole senza alcun fondamento che finiscono per risuonare come vere prese in giro al buon senso, per i, purtroppo pochi, che ancora lo hanno. I partiti urlano di “Abbassare i toni” e non si rendono conto che il messaggio che arriva ai giovani è solo quello di urlare più forte, di non rispettare chi ha un’ideologia diversa, di fregarsene delle regole sottoscritte per far parte di un gruppo. Mentre “Abbassare i toni” passa anche dal rispetto di una decisione della maggioranza del gruppo con cui si collabora, anche se non la si condivide. Ci vuole molto più coraggio a tacere e rispettare la decisione del gruppo, che a mostrare disprezzo e indifferenza di fronte alla morte di una persona, solo perché aveva idee politiche diverse, uscendo fuori dalla sala in cui è stato democraticamente deciso di osservare il minuto di silenzio. E soprattutto, in questo modo, tutto si fa, tranne che abbassare i toni.