La recente decisione del Consiglio provinciale di Massa‑Carrara di accorpare il Liceo Scientifico Marconi con l’IIS Zaccagna‑Galilei ha sollevato un allarme reale nella comunità di Carrara. Non è un semplice riassetto amministrativo: è la concreta minaccia che una scuola storica perda autonomia, identità e forza operativa.Per la Lista che rappresento, questo non è un problema secondario: è una questione di futuro della città. Eppure, a differenza di altri momenti decisivi, non si è ancora visto un impegno forte del Partito Democratico locale sul tema. Per una città che ha a cuore l’istruzione, è un silenzio assordante.La fusione Marconi‑Zaccagna non è solo una scelta numerica: porta con sé problemi strutturali seri: il Marconi, liceo simbolo di Carrara, rischia di perdere parte della sua identità storica e di diventare una “sezione” subordinata, con conseguente riduzione della sua offerta formativa. Insegnanti e personale ATA, infatti, hanno espresso una “ferma contrarietà” all’ipotesi di smantellamento dell’autonomia. Gli studenti del Marconi sono già scesi in piazza: hanno tappezzato la scuola di striscioni, parlando di una decisione “detta solo per motivi economici”, lamentando di essere trattati come “semplici numeri”. Anche la logistica diventa una questione concreta: se le scuole non fossero fisicamente ben collegate, gli spostamenti giornalieri potrebbero penalizzare la frequenza e la partecipazione alle attività.C’è poi il rischio occupazionale: con l’accorpamento potrebbe ridursi il personale docente e ATA, con ricadute pesanti su chi lavora nella scuola e su chi la frequenta.Alcuni studenti hanno denunciato che non è stato presentato un progetto chiaro per il nuovo istituto: mancano piani formativi condivisi o garanzie su indirizzi e laboratori. In tutto questo problema, l'assenza del PD è un silenzio che pesa. È un fatto che desta preoccupazione per la nostraLista: non abbiamo ancora visto video, dichiarazioni pubbliche o mobilitazioni del PD locale e nemmeno un video del Sindaco Arrighi su questa fusione, nonostante si tratti di una decisione che incide direttamente sulle famiglie, sugli studenti e sulla struttura scolastica della città.In un momento in cui la scuola è sempre più al centro del dibattito nazionale, il silenzio del PD locale su un tema così grave — l’assorbimento di un liceo storico — sembra indicare una mancanza di visione politica o una volontà di non disturbare le decisioni provinciali. Per un partito che storicamente si dichiara attento alla scuola, è una contraddizione evidente. Per evitare che questa fusione diventi il primo passo verso una progressiva chiusura del Marconi o la perdita della sua rilevanza, proponiamo:
- Rivedere i criteri di dimensionamento: non basta guardare i numeri degli iscritti. Va considerata anche la distanza tra scuole, il valore identitario, la funzione educativa storica.
- Tutela dell’identità scolastica: il Marconi deve mantenere almeno i suoi indirizzi storici, i laboratori e i progetti culturali; non può essere solo “un’altra sezione” di un grande istituto.
- Partecipazione attiva: famiglie, studenti, docenti e sindacati devono essere coinvolti fin dall’inizio nelle scelte di fusione. Decisioni così delicate non possono essere calate dall’alto.
- Verifica reale dei dati di iscrizione: secondo le accuse di alcuni sindacati e della Regione, i dati comunemente usati per calcolare i parametri sono sottostimati. È necessario un controllo preciso per evitare ricadute ingiuste.
- Azioni legali: condividiamo la possibilità di ricorso al Presidente della Repubblica o al TAR contro l’accorpamento, se le condizioni risultassero penalizzanti per la scuola e il territorio. La Provincia di Massa-Carrara ha già dichiarato di voler presentare ricorso nel proprio piano di dimensionamento.
- Monitoraggio e garanzie: chiediamo che venga istituito un tavolo permanente locale per monitorare gli effetti dell’accorpamento, con rapporti annuali sull’andamento degli studenti, sulla qualità didattica e sull’occupazione.
Un appello urgente alla città: Fate sentire la vostra voce: partecipate a incontri, assemblee scolastiche, momenti pubblici.Richiedete trasparenza: pretendete che le autorità locali e regionali condividano dati, piani e progetti.Sostenete le azioni legali: un ricorso non è un gesto estremo, è un atto di responsabilità nei confronti degli studenti e del futuro di Carrara. Non accettate il fatalismo: l’istruzione non è un costo da tagliare, ma un investimento fondamentale per la città.Se non reagiamo ora, rischiamo di assistere a una progressiva debolezza del sistema scolastico carrarese, con conseguenze profonde per il futuro di giovani e territorio.









