Il restauro di Palazzo Rosso, inserito nel Bando Periferie 2016, con un finanziamento ministeriale prorogato al 31 dicembre 2025, rischia di trasformarsi nell’ennesima farsa amministrativa. A parlare è il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che aggiunge. Durante la Commissione lavori pubblici che si è tenuta lunedì 10 febbraio, si è assistito a un maldestro tentativo di giustificare il caos attorno all'opera. L’architetto Stefano Calabretta ha illustrato le complessità del progetto, dovute ai vincoli imposti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali, trattandosi di un edificio del 1770 attribuito a Filippo Del Medico. Nulla da eccepire sul piano tecnico, ma il vero nodo politico è un altro: i lavori potranno mai essere completati nei tempi previsti? Siamo già a febbraio 2025, la gara su START è ancora in corso, e l’aggiudicazione difficilmente avverrà prima di marzo. I lavori – secondo il bando – dovrebbero durare 336 giorni (11 mesi), quindi si supererebbe la data di scadenza, senza margini di errore. Ma se non si rispettano le scadenze, cosa accade? Alla domanda sul rischio di non completare i lavori alla data del 31 dicembre 2025 , l’assessore Moreno Lorenzini anziché assumersi la responsabilità, ha fatto rispondere il RUP, la geometra Consuelo Carattini, la quale ha dichiarato che il comune ha cofinanziato l’opera con 800 mila euro e che, in caso di ritardi, completerà l’intervento con una variazione di bilancio. Un’affermazione che suona più come una toppa maldestra che come una reale soluzione. Un cofinanziamento fantasma? Le dichiarazioni del RUP sollevano interrogativi inquietanti: il Ministero è stato informato ed ha autorizzato formalmente questa operazione di co- finanziamento ? Oppure si sta giocando d’azzardo con i fondi pubblici, nonostante il sopralluogo di controllo da parte del ministero nei giorni scorsi ? Come si giustifica questa dichiarazione se la gara su START prevede un lotto unico di circa due milioni di euro, senza alcun riferimento a una quota di finanziamento comunale di altri 800 mila ? Inoltre nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche 2024-2027 non c’è traccia di questo finanziamento 800.000 euro da fondi di Bilancio . Dove sono? O si sta pensando di inventarli all’ultimo minuto con una variazione in corso d’opera? Il rischio concreto è un cantiere fantasma e fondi persi. Se il progetto non sarà completato entro il 31 dicembre 2025, il Ministero revocherà il finanziamento tra l’altro prorogato per l’ultima volta , lasciando la città con un cantiere bloccato e nessuna copertura economica. Infine la ditta appaltatrice accetterà di lavorare senza la certezza di vedere pagato l’intero importo? O si rischia di fermare i lavori a metà strada? Basta giochi di prestigio. L’assessore Lorenzini e l’amministrazione Arrighi devono dare risposte concrete, non slogan. I cittadini hanno il diritto di sapere se Palazzo Rosso verrà realmente recuperato o se assisteranno all’ennesima farsa amministrativa, con fondi persi e promesse infrante. Non solo: se il Ministero non ha formalmente autorizzato questa ipotetica copertura aggiuntiva, il rischio è che l’intero finanziamento venga revocato, lasciando la città con un cantiere fermo e un debito sulle spalle dei cittadini. In questo scenario, Lorenzini continua a giocare con dichiarazioni vaghe, evitando di prendersi la responsabilità di un’operazione che, fin dall’inizio, appare carente di basi tecniche e amministrative solide. Se davvero ha una strategia chiara, la esponga con documenti alla mano, invece di vendere ottimismo infondato. Se invece questa soluzione è solo un maldestro tentativo di tamponare un pasticcio già in corso, abbia il coraggio di ammetterlo”.
I mille dubbi sul restauro di Palazzo Rosso: l'analisi di Massimiliano Bernardi
Scritto da Redazione
Politica
11 Febbraio 2025
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