La sua destinazione originaria era il comune di Viareggio perché la decisione di realizzarla e la raccolta fondi erano partite proprio nel Luogo della memoria della strage di Viareggio del 2009, dove ha sede l’associazione dei familiari delle vittime. Stiamo parlando della stele di due metri e 15 centimetri in marmo e ferro che lo scultore argentino, da anni residente a Carrara, Jorge Romeo, ha voluto dedicare alla figura del guerrigliero argentino, Ernesto “Che” Guevara, amico di Fidel Castro, a fianco del quale lottò per instaurare la dittatura comunista a Cuba. La stele, che è ancora in via di realizzazione – sarà pronta per l’inizio del 2025 - verrà, invece collocata a Carrara, nella scalinata del Baluardo e sulle procedure di donazione e accettazione dell’pera da parte dell’artista e del comune di Carrara, il consigliere dell’opposizione Massimiliano Manuel ha sollevato molti dubbi: “Non sono chiari i motivi per cui il comune di Viareggio abbia rifiutato l’opera e neppure quelli che invece hanno spinto il comune di Carrara ad accettarla e a volerla collocare proprio nel Baluardo. Se mai avrebbe avuto più senso metterla a Ca’ Michele, roccaforte della sinistra locale. Viareggio era stata scelta perché lì vive il profugo Alfredo Helman militante comunista amico di guerriglia di Ernesto Che Guevara. Dopo il rifiuto di Viareggio, Jorge Romeo ha inviato l’offerta di donazione al comune di Carrara e i promotori dell’operazione hanno motivato la cosa scrivendo che ‘la statua del “Che” potrebbe ricordare la tradizione anticonformista di Carrara alle nuove generazioni’.”
Manuel ha quindi ricordato che la delibera n°333 dell’ottobre 2024, con la quale è stata t accettata la donazione dice: “Visto il Regolamento in materia di donazioni di opere d’arte, il comitato scientifico di valutazione boccia una prima proposta di collocazione della stele ed esprime invece parere positivo in data 7 Agosto 2024 alla collocazione presso la scalinata di Via Baluardo”. In realtà, tuttavia, come fa notare Manuel, quella precisa collocazione, al Baluardo, era quella scelta dallo stesso Romeo che aveva scritto : “Credo che la collocazione più idonea sia in un quartiere storico come il Baluardo”. “ Ma il bello deve ancora venire – spiega Manuel - perché l’opera sarà terminata, si prevede, con l’inizio del prossimo anno, secondo quanto più volte dichiarato alla stampa. La normativa, però, prevede che non sia possibile donare cose ancora non realizzate, ovvero che non esistono. Tutti i beni possono costituire oggetto di una donazione purché si tratti di beni presenti nel patrimonio del donante e non di beni futuri. Non sono consentite le donazioni che abbiano ad oggetto un'obbligazione di fare (si pensi, per esempio alle gratuite prestazione dell'artista). Per cui se così fosse l’atto di accettazione da parte del comune della statua del ‘Che’ è nullo. Inoltre, il monumento al guerrigliero rivoluzionario Ernesto Che Guevara va oltre il valore artistico dell’opera ed è stato infatti ‘bollato’ come irricevibile, visto che nel comitato promotore ci sarebbero esponenti legati a personaggi terroristi e rivoluzionari. In conclusione in molti sono contrari all’istallazione della stele di Ernesto Che Guevara , in quanto celebra un nostalgico dell'odio come fattore di lotta, l'odio intransigente contro il nemico, che permette all'uomo di superare i suoi limiti naturali e lo trasforma in una efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere. Scriveva Guevara: ‘… che un popolo senza odio non può distruggere un nemico brutale. Bisogna portare la guerra nelle case, nei luoghi di divertimento. Renderlo totale. Al nemico non bisogna lasciargli un minuto di tranquillità [...] ma farlo sentire come una belva braccata’. Per questi motivi crediamo fortemente che non sia un buon esempio per i giovani, ma anzi assolutamente diseducativo in un contesto già altamente violento e di guerre e che rappresenterebbe solo un revival del ‘68 da parte degli ultimi comunisti rimasti.