Sono durissime le parole che il “Comitato volontario dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace” ha deciso di riservare a tutta la politica di Montignoso nel suo ultimo comunicato stampa. Il pomo della discordia è rappresentato da una mozione, presentata dal capogruppo Pd Petracci e votata all’unanimità, in cui il consiglio avrebbe sì ratificato la richiesta di inchiesta pubblica sull’effettivo stato della discarica di Cava Fornace, ma nello stesso tempo avrebbe delegato qualsiasi decisione finale alla regione e permesso all’azienda appaltatrice di continuare a sversare rifiuti, tra cui la marmettola, nel sito, superando quel limite di 43 metri al momento ancora vincolante e che la stessa azienda vorrebbe portare addirittura a 98. Una scelta che il Comitato non ha esitato a definire servile e totalmente in contrasto con le richieste della popolazione.
“Ancora una volta – chiosa il Comitato – il consiglio comunale di Montignoso non si smentisce, dando prova di come le ragioni dei cittadini e le richieste dei territori non siano nelle priorità né del sindaco né dei consiglieri sia di maggioranza che di opposizione. È stata votata all’unanimità una mozione, presentata dal capogruppo del Pd Marino Petracci, in cui, oltre a ratificare la richiesta di inchiesta pubblica, conferma sostanzialmente la sudditanza politica, a mo’ di genuflessione, verso Firenze e i territori della piana fiorentina […] Abbiamo assistito - continua la nota – a un allineamento totale senza distinzioni, a dimostrazione che nessuno rappresenta il bene comune dei cittadini e che la politica non vuole raccogliere le istanze dei territori, se non in campagna elettorale, quando sostanzialmente si devono acchiappare i voti e farsi eleggere. L’aver votato un obbrobrio di mozione, in cui ci si rimette a quanto deciderà la regione, dimostra veramente di come si voglia liquidare velocemente un argomento spinoso che potrebbe ostacolare le ambizioni politiche verso Firenze di qualcuno”.