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Scritto da Redazione
Politica
15 Marzo 2025

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Mycelium è in presidio fisso per la Pace da alcuni mesi, a Massa. Con questa iniziativa si vuole creare un punto di riferimento sul territorio per una cittadinanza attiva e consapevole in tema di diritti fondamentali e, soprattutto, mantenere l'attenzione sul tema della PACE e i diritti umani, contro la militarizzazione e la follia della guerra, tutte le guerre, attraverso una corretta informazione per contrastare una propaganda che giustifica massacri di bambini e sofferenze inaudite inferte a intere popolazioni e che restituisce una realtà distorta di quel che accade sui territori in conflitto. Sarà un'occasione per conoscersi, fare rete, scambiare informazioni e contatti ma anche per accogliere e raccogliere proteste e proposte, uno spazio di condivisione e collaborazione per idee e realizzazione di iniziative su obbiettivi comuni.
Per info e contatti:
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L'Europa si sta trasformando in una macchina da guerra. La scelta del piano di riarmo da 800 miliardi riflette un'Europa che ha tradito i suoi principi fondanti. L'Unione Europea non ha mai realizzato il sogno di pace e cooperazione tra i popoli, progetto sul quale era nata ma si è trasformata in un'Europa delle banche, con legami opachi con i lobbisti, sostenendo politiche di austerità e calpestando i diritti dei cittadini. Oggi, la sua metamorfosi in un’Europa militarista non sorprende più. La narrativa della "difesa" contro una presunta minaccia russa è solo uno specchietto per le allodole, un pretesto per militarizzare le economie e arricchire le lobby delle armi, mentre i cittadini pagano il prezzo di questa follia. Oggi si distoglie l'attenzione con un dibattito sul fantomatico “esercito europeo”, che non è il vero tema in questione, gli 800 miliardi previsti non sono destinati a un esercito europeo unificato, ma al riarmo dei singoli stati, con la riconversione delle loro economie in economie di guerra, e con investimenti, a partire dai risparmi dei cittadini, in armi. Tutto ciò sottrarrà, inevitabilmente, risorse vitali per la sanità, l'istruzione e la cultura nei prossimi anni, portando al collasso non solo il nostro tessuto produttivo ed economico più virtuoso ma anche sociale, i nostri diritti fondamentali. La cosiddetta "PACE GIUSTA" è un'illusione che giustifica l'invio di armi e la militarizzazione del continente, ignorando ogni possibilità di risoluzione pacifica dei conflitti. Le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e dell'Alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas, sono chiare: l'Europa deve prepararsi a una lunga guerra. Ma chi pagherà le conseguenze di questa escalation? Saranno i giovani, le famiglie, i cittadini comuni a subire le conseguenze in termini di vite umane, economiche e sociali di una guerra che non è la loro, per gli interessi di pochi. Non possiamo permettere che la nostra società venga trascinata in un conflitto dai risvolti imprevedibili che minaccia le nostre vite, i nostri diritti e il nostro futuro. È tempo di dire basta a questa spirale di follia e che non contempla un reale impegno per la pace e la giustizia sociale e attenzione verso i reali bisogni della popolazione. Non possiamo rimanere in silenzio mentre l'Europa si trasforma in un continente guerrafondaio. Facciamo sentire la nostra voce, uniti per la pace, un futuro senza guerre, per i nostri figli e le generazioni future. È il momento di agire! L'Europa si sta trasformando in una macchina da guerra. La scelta del piano di riarmo da 800 miliardi riflette un'Europa che ha tradito i suoi principi fondanti. L'Unione Europea non ha mai realizzato il sogno di pace e cooperazione tra i popoli, progetto sul quale era nata ma si è trasformata in un'Europa delle banche, con legami opachi con i lobbisti, sostenendo politiche di austerità e calpestando i diritti dei cittadini. Oggi, la sua metamorfosi in un’Europa militarista non sorprende più. La narrativa della "difesa" contro una presunta minaccia russa è solo uno specchietto per le allodole, un pretesto per militarizzare le economie e arricchire le lobby delle armi, mentre i cittadini pagano il prezzo di questa follia. Oggi si distoglie l'attenzione con un dibattito sul fantomatico “esercito europeo”, che non è il vero tema in questione, gli 800 miliardi previsti non sono destinati a un esercito europeo unificato, ma al riarmo dei singoli stati, con la riconversione delle loro economie in economie di guerra, e con investimenti, a partire dai risparmi dei cittadini, in armi. Tutto ciò sottrarrà, inevitabilmente, risorse vitali per la sanità, l'istruzione e la cultura nei prossimi anni, portando al collasso non solo il nostro tessuto produttivo ed economico più virtuoso ma anche sociale, i nostri diritti fondamentali. La cosiddetta "PACE GIUSTA" è un'illusione che giustifica l'invio di armi e la militarizzazione del continente, ignorando ogni possibilità di risoluzione pacifica dei conflitti. Le parole della presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, e dell'Alta rappresentante per gli Affari esteri, Kaja Kallas, sono chiare: l'Europa deve prepararsi a una lunga guerra. Ma chi pagherà le conseguenze di questa escalation? Saranno i giovani, le famiglie, i cittadini comuni a subire le conseguenze in termini di vite umane, economiche e sociali di una guerra che non è la loro, per gli interessi di pochi.

Non possiamo permettere che la nostra società venga trascinata in un conflitto dai risvolti imprevedibili che minaccia le nostre vite, i nostri diritti e il nostro futuro. È tempo di dire basta a questa spirale di follia e che non contempla un reale impegno per la pace e la giustizia sociale e attenzione verso i reali bisogni della popolazione. Non possiamo rimanere in silenzio mentre l'Europa si trasforma in un continente guerrafondaio.

Facciamo sentire la nostra voce, uniti per la pace, un futuro senza guerre, per i nostri figli e le generazioni future. È il momento di agire!

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