Il lupo non è più una specie in via di estinzione, i pastori si. A certificarlo è il via libera al declassamento del livello di protezione del lupo in Europa che ora non è più una specie intoccabile. La riduzione del suo status, da "strettamente protetto" a "protetto" apre alla possibilità, laddove il conflitto con le attività umane è manifesto e critico, di attivare piani di gestione e contenimento così come già avviene per il cinghiale ed altre specie di ungulati. Anche l'Europa, dopo un lungo pressing del mondo agricolo, Coldiretti in testa, alla fine si è resa conto che le predazioni delle greggi, nelle campagne, sono diventate un'emergenza e che le attività agricole rischiano di sparire se non aiutate. Con 371 voti favorevoli, 162 contrari e 37 astensioni, il Parlamento Ue ha approvato la proposta della Commissione guidata da Ursula von der Leyen di modificare la direttiva Habitat per allinearsi alla Convenzione di Berna. Una svolta attesa da Coldiretti Massa Carrara che a più riprese, in questi anni, ha denunciato le continue razzie a danno degli allevatori impotenti di fronte all'esplosione della popolazione di lupi e canidi che hanno colonizzato anche gli ambienti urbani. Solo negli ultimi quindici anni, in provincia, ha dovuto alzare bandiera bianca un pastore su tre. A conti fatti quasi 300 allevamenti in meno senza contare le ripercussioni sociali innescate dalla loro chiusura in tettitori rurali e marginali dove la zootecnia è l'unica, se non quasi, attività economica. "Il declassamento dello status di protezione del lupo è una decisione razionale e coerente da parte delle istituzioni europee e nazionali che rispondono ad una precisa richiesta di aiuto da parte degli allevatori sopraffatti dalle predazioni e di tutta la filiera lattiero-casearia che è un motore importante del nostro agroalimentare e del nostro turismo. Quella del mondo agricolo non è mai stata una guerra contro il lupo e non lo sarà mai, nemmeno oggi. Abbiamo assistito in questi anni alla scomparsa di centinaia di stalle in molte zone rurali insieme alla sparizione di migliaia di capi": è il commento della presidente provinciale di Coldiretti, Francesca Ferrari dopo l'approvazione da parte del Parlamento europeo del declassamento dello status di lupo da specie "strettamente protetta" a "protetta". Secondo le ultime stime sono oltre 20 mila gli esemplari nell'Unione Europea, un numero impensabile trent'anni fa. La popolazione è cresciuta a dismisura anche in Italia: negli anni '90 si contavano circa 500 esemplari, l'ultimo censimento dell'Ispra ne ha rilevati circa 3.300, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola con una probabilità di presenza molto elevata in Toscana dove ha colonizzato quasi la totalità degli ambienti idonei e dove non è più inusuale incontrarlo anche vicino alle abitazioni come testimoniato da numerosi video ed incontri. Sono recenti, anche sul territorio massese, gli avvistamenti di esemplari a spasso tra le case come a Bonascola, alla Renella, Renara, Antona. Il depotenziamento del livello di protezione, fornisce ora agli stati membri lo strumento che fino ad oggi mancava per gestire razionalmente la popolazione dei lupi. "Abbiamo sempre sostenuto che l'emergenza predazioni, così come quella ungulati, andasse gestita con un approccio scientifico e razionale. Accogliamo questo risultato con soddisfazione. Ora si acceleri sui piani di gestione per salvare dall'estinzione i pastori", conclude la presidente provinciale.
Per informazioni www.massacarrara.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook @coldirettimassacarrara, Instagram @Coldiretti_Toscana, Twitter @coldirettitosca, canale ufficiale YouTube "Coldiretti Toscana" e canale Telegram "coldirettitoscana"