Sono state giornate intense e di forte preoccupazione per il mondo balneare.
Gli operatori della costa di Marina di Massa hanno mantenuto fino ad oggi il massimo riserbo in merito al naufragio della Guang Rong e alla distruzione della rotonda del pontile, simbolo delle estati Marinelle. «Appurato che l'incidente non si è trasformato in tragedia, visto che l'equipaggio è salvo, e appurato che al momento dalle analisi di Arpat non sembrerebbero emersi danni ambientali, siamo sicuramente preoccupati per la rimozione della nave. La ferita più dolorosa naturalmente riguarda la distruzione del Pontile di Marina di Massa, da sempre simbolo delle estati marinelle». Così i balneari commentano l'incidente che in questi giorni ha colpito duramente la comunità massese e non solo. «Siamo fiduciosi nelle Istituzioni che da subito hanno iniziato a collaborare e stanno lavorando a stretto contatto per trovare soluzioni e contenere i danni. La speranza è che la nave possa essere rimossa nel modo migliore, cioè evitando danni per l'ecosistema, e soprattutto in tempi accettabili per restituire il litorale integro in vista della stagione estiva 2025. Certo la ferita rimarrà aperta per la perdita del nostro simbolo, il Pontile, appunto, ma speriamo che questo venga ricostruito e torni ad essere quel luogo magico per residenti e turisti che trovano nelle passeggiate sul pontile quella poesia che nasce dalla vista del mare aperto e del panorama retrostante delle Alpi Apuane».«Questa vicenda – prosegue Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa – rafforza ulteriormente il fatto che il Porto di Marina di Carrara per la nostra costa è da sempre fonte di guai e di disastri. Mi riferisco non solo all'enorme danno ambientale dell'erosione costiera ma al fatto che non è la prima volta che una nave naufraga davanti al litorale di Marina di Massa. Pensiamo inoltre che vada fatta una riflessione profonda su quanto accaduto anche andando oltre al singolo incidente: la crescita dei traffici marittimi e l'intensificarsi degli eventi atmosferici estremi, riconducibili ai cambiamenti climatici in atto, portano purtroppo all'aumento di questo tipo di rischi». «Un ringraziamento – concludono i balneari del Consorzio – lo dobbiamo a tutte le donne e a tutti gli uomini delle Istituzioni coinvolte che dalla sera dell'incidente stanno lavorando per contenere il più possibile l'aggravarsi della situazione e per la loro dedizione e il loro spirito di servizio. Siamo fiduciosi che prima dell'estate la nave venga rimossa e che partano i lavori per il rifacimento del Pontile».