Il "culetto" di pane svuotato dalla mollica riempito con gli avanzi della sera, con il pomodoro o il lardo di Colonnata, i taglierini con i fagioli riscaldati, il baccalà marinato cotto nell'aceto per mantenersi meglio, la torta di riso per dare energia: il pranzo al sacco dei cavatori preparato dalle mogli ai mariti e figli doveva garantire nutrimento e sostanza ma anche conservarsi facilmente. Pietanze anti-spreco funzionali al duro lavoro nelle cave, sapori che legano passato e presente e rappresentano oggi il pilastro della cucina tradizionale carrarina ed apuana. Torano porta Carrara su Italia 1 con una puntata del popolare Mag di Studio Aperto in onda tutte le sere alle 18.30. Questa volta il merito non è però del marmo, ne degli scultori, ne della rassegna d'arte contemporanea organizzata dal comitato paesano che ha reso celebre il piccolo borgo ma del pranzo che i cavatori solitamente consumavano durante le lunghe giornate lavorando nei bacini. Giornate rischiose e faticose. Una inquadratura insolita, un frammento in bianco e nero, per raccontare la vita di questo piccolo microcosmo e dei suoi paesani in cui nipoti, in cui figli e figlie, mogli sono moderni cronisti e custodi della sua storia. La puntata, girata questa estate nel bel mezzo della rassegna e firmata dal giornalista e scrittore Massimo Canino, ha raccolto le testimonianze di alcuni dei protagonisti del paese impegnati nel conservare e tramandare l'identità toranese, le usanze, la memoria. Un compito affidato in tv al cavatore Daniele Spadoni che ha ripercorso i ripidi sentieri della lizzatura e della direttrice artistica di Torano Notte e Giorno Emma Castè, sue le suggestioni su Michelangelo, e soprattutto della consigliera del comitato Pro Torano, Tina Buffoni, figlia di cavatori, che aveva imparato guardando la nonna e la mamma a preparare il pranzo per nonno ed il padre.
"Torano è il filo rosso che lega la storia Carrara – spiega Emma Castè – E' uno scrigno culturale, artistico ed enogastronomico che è riuscito, grazie all'impegno dei suoi abitanti, a preservare la sua identità e a condividerla con le nuove generazioni di toranesi. Il cibo è uno degli elementi che ruotano attorno al marmo, alla sua funzione così importante per la nostra città, che raccontiamo ogni estate. Averlo potuto fare salendo su un palcoscenico televisivo di questa portata è per tutti noi motivo di orgoglio e soddisfazione. A nome di tutto il comitato un grande speciale a Massimo Canino e alla sua squadra".









