Migliaia di infoibati non si possono dimenticare. Stando ai documenti venuti alla luce tanti anni fa, avevano tutti la colpa di essere italiani e per questo durante e subito dopo la seconda guerra mondiale uomini e donne furono legati insieme, a gruppi, e gettati dai partigiani di Tito nelle foibe, voragini rocciose a forma di imbuto rovesciato, che non lasciavano scampo. I profughi scappati da quelle furie hanno raccontato storie terribili, strazianti. E il Comitato provinciale dell’ Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di cui è presidente Sergio Tabanelli, anche quest’anno ha messo in campo una serie di importanti iniziative per ricordare i suoi martiri, la fuga da quell’incubo e il ritorno in patria. Venerdì 7 alle 10 il dramma degli esuli sarà raccontato a Luni nella scuola media “Ceccardo Ceccardi Roccatagliata”, sabato alle 10 testimonianze saranno rilasciate nel corso di un incontro con gli studenti all’Istituto Zaccagna a Carrara. E lunedì 10 febbraio alle 10 all’Archivio di Stato di Massa si parlerà del dramma degli esuli durante i consigli comunali straordinari dei Comuni di Massa e di Carrara, con la presenza del prefetto. Sabato 15 febbraio alle ore 16,30, nella sala della Resistenza, a Palazzo Ducale, a Massa il Comitato provinciale dell’associazione presenterà il libro dal titolo “La patria cercata”. Saranno presenti l’autore Elio Varutti (in video) e l’editore Aldo Ferrucci. L’iniziativa si svolge in collaborazione con Aska edizioni di Firenze e col patrocinio della Provincia di Massa Carrara. Nell’opera sono raccolti ricordi, foto e storie di italiani di Istria, Fiume e Dalmazia in Toscana, esuli transitati nei Crp, Centri raccolta profughi, di Marina di Massa, Marina di Carrara, Lucca, Pisa, Forte dei Marmi Livorno, Firenze, Arezzo. Venerdì 28 febbraio alle 16,30 al teatro Guglielmi a Massa sarà presentato il libro di Nevia Mitton dal titolo “Costretti all’esilio. Memorie di una bambina istriana”. Francesco Ostrogovich del Comitato provinciale dell’Associazione Venezia Giulia Dalmazia aggiunge: «Chiederemo al Comune di Massa di mettere un’insegna presso la struttura sanitaria "Don Gnocchi" per ricordare il Crp di Marina di Massa. Inoltre presenteremo una richiesta al Comune di Carrara per un ceppo di marmo a ricordo di Norma Cossetto, studentessa universitaria istriana, torturata, violentata e gettata in una foiba nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1943».
Il ricordo delle foibe, il 10 febbraio all'Archivio di Stato di Massa
Scritto da Redazione
Cultura
03 Febbraio 2025
Visite: 132
- Galleria: