Anche il comitato Ugo Pisa fa una valutazione della situazione del territorio massese dopo gli ultimi temporali: "Frane, allagamenti, famiglie evacuate, zone isolate: negli ultimi giorni il nostro territorio assomiglia sempre più a un bollettino di guerra. Le piogge intense e concentrate, effetto ormai evidente della crisi climatica, trovano un territorio fragile, impreparato e reso ancora più vulnerabile da anni di scelte politiche sbagliate.La protezione civile opera con professionalità nella gestione dell'emergenza, ma l'emergenza non può essere l'unica strategia. Ciò che continua a mancare è una vera politica di prevenzione, una pianificazione capace di tutelare le aree in cui viviamo e lavoriamo. Servono risorse? Certo. Ma le risorse esistono. A mancare sono le priorità politiche, che oggi guardano altrove. È evidente la distanza tra i proclami sulla tutela del territorio e le scelte concrete dell'amministrazione comunale, provinciale e regionale che continuano a spingere sull'acceleratore della cementificazione proprio mentre il territorio mostra tutta la sua fragilità. Nonostante la Regione Toscana abbia una legge sullo zero consumo di suolo che viene puntualmente disattesa. E nonostante Ispra certifichi che nel 2024, il 94,5 per cento dei comuni italiani è a rischio frana, alluvione, erosione costiera o valanghe. A livello territoriale tra gli interventi previsti o in corso, ci sono: nuovi supermercati; varianti urbanistiche che impermeabilizzano ulteriore suolo (Universal Bench ed ex Olivetti); distruzione di aree verdi per nuove edificazioni, come la nuova Questura o il progetto dell'aeroporto a Cinquale; infrastrutture ad altissimo impatto ambientale, come la variante Aurelia e perfino la nuova Casa della Salute, realizzata lungo la ferrovia, in una zona già altamente trafficata. Sono scelte che vanno nella direzione esattamente opposta a quella necessaria. Invece di fermare il consumo di suolo e mettere in sicurezza il territorio, si continua a costruire, asfaltare, impermeabilizzare. Una strategia miope che moltiplica i rischi per i cittadini. Per questo è inutile parlare di "prevenzione" o "sicurezza", o mostrarsi il giorno dopo l'alluvione per fotografare i danni.La prima vera opera contro il rischio idrogeologico sarebbe bloccare immediatamente le edificazioni inutili e deviare le risorse pubbliche – comunali, regionali, statali – verso la messa in sicurezza del territorio. Il territorio chiede protezione.Le istituzioni rispondono con cemento. E poi ci si stupisce dei disastri".
"Il territorio chiede protezione. Le istituzioni rispondono con cemento": l'analisi del comitato Ugo Pisa
Scritto da Redazione
Politica
18 Novembre 2025
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