Sulla questione di Villa Massoni entrata nell'agenda della città già dalal scorsa campagna elettorale come rpoposito e obiettivo di recupero, interviene il Partito Repubblicano della città, dichiarandosi pronto a supportare il suggerimento nato da Giacomo Bugliani consigliere regionale Pd e dal Pd stesso. La forza politica scrive: "Abbiamo letto, negli ultimi giorni, l'invito lanciato esponenti del Partito Democratico alle amministrazioni locali (Comune, Provincia, Regione), di acquisire la proprietà di Villa Massoni per evitare che "cada in mani private" con il rischio che uno dei massimi simboli della storia, dell'architettura e della cultura di Massa diventi l'ennesimo esempio di sfruttamento commerciale di un bene che rappresenta l'identità cittadina. La notizia ci ha trovati pienamente favorevoli atteso che nel corso dell'ultima campagna elettorale il programma del nostro candidato prevedeva, tra le maggiori priorità, l'acquisto di Villa Massoni (meglio: di Volpigliano o della Rocca) in un’ottica di lungo respiro al fine di creare una sinergia tra tutte le eccellenze del territorio (Castello Malaspina, Palazzo Ducale, villa della Rinchiostra, teatro Guglielmi, Museo Diocesano tra i primi) nella prospettiva - tra l'altro - di candidare Massa a città della cultura 2028 in occasione del trecentennale della nascita di Pier Alessandro Guglielmi. Ma (purtroppo c'è un ma) da allora sono passati due anni di totale inerzia da parte sia - e soprattutto - dell'attuale amministrazione che delle forze di opposizione presenti in Consiglio comunale. A fine settembre scadrà il termine per la presentazione della candidatura a città della cultura 2028 mentre il 15 ottobre verrà tenuto il primo esperimento d'asta per la vendita all'incanto di villa Massoni. Parlare ora, a ridosso di scadenze tanto prossime, di investimenti di rilevantissima portata - solo per l'acquisto il prezzo base è di circa 3.500.000,00 € - senza aver un progetto concreto di inserimento della Villa - e del parco - in un circuito culturale del patrimonio comunale suona più come slogan elettorale che non come effettivo interesse al suo sviluppo. Noi il progetto l'avevamo e l'abbiamo illustrato durante tutti gli incontri tenutisi tra i candidati nel corso dei quali l'odierno sindaco, ben lungi dal seguire la nostra impostazione, parlava di investimenti finalizzati a cementificare ulteriormente il territorio senza spendere una parola per la valorizzazione del patrimonio culturale e per la tutela del verde. Il cambio di indirizzo dell'amministrazione - che ha fatto propria una nostra proposta - non potrebbe che farci piacere ma intravediamo anche in questo percorso più una rincorsa ad un ipotetico "business" che non una vera conversione allo sviluppo della cultura ed alla salvaguardia dell'ambiente. Il P.R.I. è disponibile, come sempre è stato e come sempre sarà, a collaborare per la realizzazione di un vero progetto finalizzato a fare finalmente di Massa una città proiettata nel futuro e non legata a tipologie di sviluppo arcaiche, ormai superate e foriere di benefici economici immediati per pochi ma di danni irreversibili per le prossime generazioni".