‘Famiglie che aiutano famiglie: l’affido familiare’ è il nome del progetto promosso dalla Società della salute della Lunigiana, in collaborazione con la Cooperativa Lindbergh, che a partire dal 2023, grazie ai Fondi Famiglia, ha potuto implementare l’attività consultoriale legata all’affido familiare, realizzando diverse attività. La prossima si svolgerà domenica 4 maggio, in occasione della Giornata Nazionale dell’Affido Familiare, al Cinema Manzoni di Pontremoli. Appuntamento alle 16 con i saluti istituzionali, alle 16,15 la presentazione del progetto ‘Famiglie che aiutano famiglie: l’affido familiare’, a cura di Francesca Ferdani, assistente sociale Asl Toscana nord ovest-Sds Lunigiana e Miriam Montano, educatrice professionale della Cooperativa Lindbergh. Alle 17 un momento interessante di condivisione, con testimonianze di percorsi di affido e a seguire un dibattito.
Tanti i progetti che l’equipe ha portato avanti nel tempo. Inizialmente è stata svolta un’attività di sensibilizzazione nei Centri di aggregazione giovanile della Lunigiana, che ha permesso di ottenere dei disegni realizzati dai bambini, materiale utilizzato per le brochure dell'affido per promuovere il progetto e i successivi eventi rivolti a un pubblico adulto, come gli incontri che si sono svolti in buona parte dei comuni della Lunigiana. Negli ultimi mesi questa attività è continuata, prendendo accordi diretti con le associazioni presenti sul territorio.
Ma cos’è l’affido familiare? Si tratta di un aiuto per minori di età da zero a 17 anni, italiani o stranieri, temporaneamente privi di un ambiente familiare idoneo e consiste nell’aiutare un bambino a crescere nella propria famiglia. Lo si può fare accogliendo temporaneamente nella propria famiglia un bambino, offrendo così ai suoi genitori il tempo necessario per far fronte alle proprie difficoltà, dando al minore una presenza affettiva, nel pieno rispetto della sua storia individuale e familiare, delle sue esigenze e del suo bagaglio culturale, favorendo la continuità dei rapporti e il rientro del bambino nel suo nucleo familiare di origine. Esistono più modalità per sostenere nuclei familiari che vivono forme di fragilità: la vicinanza solidale e l’affido diurno sono delle forme di sostegno più flessibili e meno impegnative che possono favorire l’integrazione di famiglie in difficoltà nella vita sociale e creare una rete di sostegno. Questa forma di aiuto consiste nell’affiancare una famiglia con i loro figli nello svolgimento di alcuni impegni quotidiani di tipo organizzativo ed educativo, supportandoli anche per qualche ora a settimana, ad esempio prendendo da scuola un minore, supportarlo con i compiti, preparargli cena e riaccompagnarlo a casa. Tutti possono diventare affidatari, non sono posti limiti di età. I servizi sociali della Società della salute, che seguono il bambino e la sua famiglia di origine, individuano i nuclei disponibili per un adeguato abbinamento che risponda sia alle esigenze del bambino, sia a quelle della sua famiglia. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 3400411154, oppure inviare una mail all’indirizzo: