Alla Libreria d’Arte Bajni di Carrara in via Verdi 2 a Carrara, giovedì 10 aprile dalle ore 18 si terrà una triplice vernice della Rassegna Kaos La Follia, ideata e organizzata da Paolo Pratali per il Gruppo Culturale Carrarese Atelier Sette: l’iniziativa che ha avuto già un anticipo domenica 6 aprile alla Casa Museo di Ugo Guidi a Forte dei Marmi con la presentazione delle opere realizzate tra il 2024 e il ’25 di Mariella Menichini e di Paolo Pratali, si amplia dentro una mostra di gruppo con le opere di pittura, scultura e istallazione di: Pippo Altomare, Miguel Ausili, Giorgio Bolgioni, Agostino Cancogni, Chiara D’Atria, la messicana Becky Guttin, Mariella Menichini, Monica Michelotti, Fabrizio Mismas, Federica Ricca, Piero Scandura con gli omaggi a Guglielmo Achille Cavellini e Tito Amodei. Durante l’inaugurazione a cura di Filippo Arrighi saranno presentati gli ultimi due libri scritti da Pratali: Storie di Magia e C’era una volta Atelier. Le due fatiche raccontano i fasti di un mondo segreto e sospeso tra la spiritualità apuana e la militanza culturale tenutasi dagli anni settanta fino ai giorni nostri. In particolare nel libro che ricorda la mitica galleria d’arte Atelier foggiata nell’antico laboratorio dei fratelli Berretta di via Cavour 45d, Paolo Pratali rivisita le figure di tre straordinari personaggi che hanno dato un particolare lustro alla nostra città: Paolo Tambini l’ideatore di Tele Carrara Autonoma nel 1974, tra le primissime emittenti private d’Italia; Paolo Carusi il protagonista assoluto del risveglio culturale di Carrara fin dagli anni settanta. Fu l’ideatore delle Feste Pazze dell’Umbertino; il costruttore del Victor Jara centro culturale dell’Arci che ha dato i natali a diversi autori dello spettacolo come i Giancattivi con Tina Cenci, Alessandro Benvenuti e Francesco Nuti. Carusi fu tra i primi organizzatori toscani a presentare Roberto Benigni quando non lo conosceva ancora nessuno e a promuovere i grandi concerti pubblici portando sulla scena Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Francesco Guccini, Peter Tosh, Gianna Nannini, Edoardo Bennato, i Dire Street per citarne solo alcuni. È stato per anni presidente dell’Arci Provinciale, Consigliere comunale e promotore di altre avventure come il Porcospino di Nazzano. Il terzo personaggio è l’indimenticabile politico il radicale Luigi Procuranti che si prodigò per realizzare molteplici iniziative anche collaborando strettamente con Pratali nell’ideazione di Atelier il centro culturale sorto nel 1980 e durato circa 18 anni nella cura di importanti mostre e rassegne d’arte sia a livello locale che nazionale e internazionale.
Nella rassegna di Bajni in esposizione anche una significativa carrellata di scritti inediti sulla follia proposti da una trentina di autori fra cui spicca il filosofo pontremolese Giuseppe Benelli che nella sua eccellente traccia sottolinea aspetti primari della creatività e della follia: “Qual è la realtà della follia? E le opere creative possono aiutare a decifrare le spirali della schizofrenia, della depressione e della psicosi? Il binomio «genio follia», secondo cui gli artisti sono tutti strani ed eccentrici, non è un semplice luogo comune, ma ha una tradizione di pensiero autorevole e millenaria. Da Lucrezio a Dostoevskij, fra poesia e follia c’è un legame originario portatore di bellezza. Il poeta è ispirato, posseduto da un furore e un fervore che lo mettono in contatto con un altro mondo. La forza ossessiva del ritmo nel rito seduce e incanta gli dei e gli uomini. L’alma Venus, che Lucrezio invoca nel momento in cui si accinge a scrivere, deve aiutarlo a liberare gli uomini da superstizioni e paure irrazionali che ci inghiottono in un abisso spalancato sotto i nostri piedi. Del resto nel mondo classico carmen è l’incantesimo e vates è il profeta. Siamo tutti imbarcati sulla stessa nave in omni tempestate: il cieco Omero vede l’invisibile in contatto col divino, Dante sulla nave Argo oscura per un attimo gli abissi, gli eroi di Shakespeare usano della pazzia come maschera per difendersi, don Chisciotte il “cavaliere vergine” si finge pazzo per liberare tutto ciò che si nasconde nel suo cuore. Che vuol dire pazzia? Si chiede il protagonista dell’Idiota di Dostoevskij, l’epilettico principe Myskin. Non potrebbe rivelarsi anche in essa una pienezza di vita, un inaudito senso di bellezza? Il folle è l’uomo che vede analogie dove la ragione discerne solo differenze”. In fine a cura di Mario Federico Dell’Amico, docente di Discipline Plastiche al Liceo Artistico Gentileschi di Carrara, verrà presentata una curiosa clip di video d’artista fra cui quelli dei padri universali dell’arte contemporanea.
Il progetto Kaos La Follia proseguirà con un evento tra fine giugno e meta luglio a Fosdinovo nella Torre Medievale Malaspiniana e a Pontremoli nelle stanze segrete di Palazzo Damiani.