Politica
Villaggio San Luca: in dirittura d'arrivo i lavori per spogliatoi e punto ristoro, poi sarà la volta delle aree esterne
Stamani le commissioni Lavori pubblici e Urbanistica, presiedute da Silvia Barghini e Augusto Castelli, hanno effettuato un sopralluogo a Bonascola nell'area dell'ex campo sportivo oggi oggetto di importanti opere…

Casania, emergenza acqua e dissesto: il PD e il Comitato della Montagna chiedono interventi immediati
Il caldo torrido di questi giorni sta aggravando le già note criticità che affliggono borghi come Casania. «Permangono molte criticità – ha dichiarato Tarantino dopo un incontro avuto…

Caldo negli uffici comunali: il sindaco Persiani replica alla consigliera Bennati
“In merito all’articolo pubblicato oggi, appare evidente il tentativo di trasformare una questione complessa e concreta come il cambiamento climatico in un pretesto per lanciare accuse strumentali e…

Strategie clientelari per mantenere i centri di potere nelle partecipate: Diamanti dei 5 Stelle critica la riconferma di Panfietti a capo di Erp
"La conferma di Luca Panfietti a capo di Erp dopo 15 anni di rinnovo della carica non ci stupisce affatto, ma, anzi, conferma della linea ''politica'' dell'…

Approvata dal consiglio comunale di Massa la mozione per la tutela del Candia: la soddisfazione del consigliere Badiali
Il consigliere comunale di Massa Filippo Badiali ha accolto con soddisfazione l'approvazione della sua mozione sul Candia: "Come Presidente della Commissione Attività Produttive e consigliere comunale dei Civici…

Il Polo progressista e di sinistra sulla riconferma di Panfietti a capo di Erp: "Quindici anni al comando hanno creato una dinastia"
La riconferma del Sig. Panfietti alla guida di ERP Massa Carrara è un pessimo segnale politico che non ci lascia soddisfatti sotto due punti di vista. Prima di…

Rivieri e Brunetti di Indipendenza: "Solidarietà a Benedetti nel caso Asmiu Boghetti"
La polemica sul presunto conflitto di interesse tra la presidente di Asmiu e Stefano Benedetti ha suscitato la presa di posizione di Mauro Rivieri responsabile rovinciale di Indipendenza…

Fratelli d'Italia Massa: pieno sostegno alla valorizzazione e alla sicurezza della zona del Candia
l gruppo consiliare di Fratelli d'Italia di Massa, composto dai consiglieri Marco Guidi, Massimo Evangelisti e Bruno Tenerani ha espresso con convinzione il proprio voto favorevole alla…

Spaccio e degrado in via Pradaccio a Massa: la segnalazione del gruppo consiliare del Pd
Massa, allarme in via Pradaccio: il PD ha chiesto un piano d’intervento contro spaccio, degrado e strade in rovina . Condizioni igienico-sanitarie critiche, problemi di illuminazione pubblica, strade…

Massa, frazione Ortola: ripulita l’area sopra la scuola, presto un nuovo spazio per la comunità
Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori di pulizia e bonifica dell’area situata sopra la Scuola di Ortola, a seguito delle segnalazioni dei residenti che lamentavano una crescita…

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Su invito del coordinatore comunale di Fratelli d’Italia Lorenzo Baruzzo, è arrivato stamani ad Avenza il consigliere regionale Paolo Marcheschi per fare un sopralluogo sul ponte di Avenza, al centro di molte polemiche per l’annuncio dell’imminente partenza dei lavori di ristrutturazione voluti da Regione e comune. Insieme a Marcheschi e Baruzzo c’erano anche i rappresentanti delle associazioni dei commercianti di Avenza e degli ambulanti e diversi titolari di negozi della zona.
“Abbiamo fatto intervenire il consigliere regionale Paolo Marcheschi – ha detto Baruzzo - che si era subito disponibile a venire qui, perchè siamo stati contattati da alcuni commercianti di Avenza preoccupati per l’abbattimento del ponte in via Giovan Pietro. Secondo i commercianti l’abbattimento e la ricostruzione del ponte, con i tempi necessari per ricostruirlo, dopo i tre mesi di lockdown causati dall’epidemia, darebbero il colpo fatale all’economia locale. Il ponte collega,, infatti due zone del centro storico di Avenza in cui ci sono moltissime attività commerciali, per cui l’apertura di un cantiere sarebbe assolutamente deleteria. A quanto sembra, il sindaco avrebbe subito in maniera silente le decisioni prese dalla Regione in merito alla ricostruzione del ponte ma noi di Fratelli d’Italia avremo da proporre alcune soluzioni alternative a quella concordata da Regione e comune come ad esempio quella di abbassare l’alveo del fiume facendo quella manutenzione che non è mai stata fatta dalla sua ristrutturazione . Il sindaco ha detto di aver ascoltato le associazioni di commercianti e ambulanti ma, forse, se li ha ascoltati, non ha capito bene le loro istanze.”
“La programmazione dei lavori per rimettere a norma il ponte è saltata con l’evento del coronavirus – ha spiegato Marcheschi – che ha spostato le priorità. E’ chiaro che la priorità del momento non è buttare giù un ponte e ritirarlo su a breve, perché andrebbe ad aggiungersi alle problematiche che già stanno affrontando i commercianti della zona che vivono un momento di grande sofferenza. Lasciarli, nel periodo estivo con la quasi certezza di avere la divisione del quartiere in due è un’altra botta notevole sulle loro possibilità di ripresa economica. Noi concordiamo sulla necessità di fare i lavori, anche perché, nella precedente ristrutturazione sono stati fatti male. Bisogna sottolineare, infatti, che non si tratta di un ponte antico costruito da secoli ma di un ponte ristrutturato solo 15 anni fa. Ci sono gravi responsabilità politiche per chi ha fatto il ponte in questo modo e c’è stata un alluvione che ha fatto danni molto gravi causata anche dalla struttura sbagliata del ponte. E’ meglio spendere cinquantamila euro in più ma assicurarsi che l’opera sia fatta in modo corretto senza doverci poi ritornare sopra.”
Secondo Marcheschi ci sarebbero le condizioni oggettive per rivedere i termini temporali e quindi il momento in cui far partire i lavori. La Regione ha previsto un anno di tempo per l’avvio del cantiere e si era detta disponibile a iniziare i lavori a ottobre. Ma questa soluzione pregiudicherebbe il commercio nel periodo natalizio causando uguale danno ai commercianti locali. “Aggiungo un’ipotesi a quella proposta da Baruzzo relativa all’abbassamento dell’alveo del fiume, derivata dal confronto con gli addetti ai lavori – ha continuato Marcheschi - e sottoporrò entrambe all’attenzione dell’assessore regionale Ceccarelli, perché la questione dell’abbattimento del ponte deve prescindere da qualsiasi appartenenza politica . Secondo le previsioni per realizzare il rifacimento del ponte ci vorranno sei mesi. Oltre alla possibilità di abbassare l’alveo, ipotesi che la Regione aveva scartato ma che, data la situazione che richiede tempi più brevi e interventi meno invasivi, potrebbe essere ripresa in considerazione e realizzata come è stato fatto a Carrara in zona Conad, si potrebbe valutare la possibilità di ridurre i tempi di ristrutturazione. Ne ho parlato con dei tecnici e credo che si possa verificare se, con un costo aggiuntivo da parte della regione, sia possibile ottimizzare i tempi. Ormai siamo abituati a lavorare in emergenza: basti pensare al ponte di Genova. Si possono dimezzare costi, procedure e tempi. I 700 mila euro necessari per i lavori ci sono, se la Regione ne aggiungesse altri 200 mila e i lavori venissero completati in due o tre mesi invece di sei, si potrebbe risolvere la situazione facendo partire i lavori a settembre con l’impegno di terminarli entro l’inizio di dicembre.” Marcheschi ha ribadito l’impossibilità da parte della politica di pensare che tutto possa ripartire da dove era stato interrotto prima della pandemia.
“Il virus ha portato un ripensamento di tante cose – ha concluso Marcheschi - e la politica deve trovare rapidamente la migliore iniziativa per non fare ulteriori danni. Riparare al problema derivato da una eventuale prossima alluvione alla fine non deve creare ulteriori danni a un tessuto commerciale che in questi mesi è stato azzerato. Cerchiamo di salvare il salvabile sia il commercio, sia il pericolo dell’alluvione. Vorremmo rimettere in discussione il problema anche se la decisione è stata presa. Le prospettive sono cambiate per colpa del virus: i lavori programmati sono stati spostati nel tempo e la politica deve decidere se questo è il momento opportuno per farli”.
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Proseguono le iniziative dell’amministrazione comunale a sostegno della ripresa dopo il fermo imposto dall’emergenza Covid-19. Venerdì il sindaco Francesco De Pasquale ha firmato un’ordinanza che consente l’utilizzo a titolo gratuito dele aree verdi del territorio comunale per la pratica di attività sportive all'aperto. Con il provvedimento si incentivano associazioni e società a utilizzare parchi e pinete per gli allenamenti, mettendo così a loro disposizione spazi ampi e all’aperto dove il rispetto delle misure di sicurezza anti-Covid è sicuramente più agevole. “Vogliamo da un lato valorizzare e incentivare le attività sportive e motorie come strumento di promozione del benessere psicofisico dei cittadini: dopo due mesi di permanenza forzata a casa è sicuramente un toccasana per tutti. Dall’altro cerchiamo di andare incontro e facilitare il rispetto della norma per società e associazioni, che ovviamente hanno patito il fermo anche dal punto di vista economico” spiega il primo cittadino. Il principio che ispira l’ordinanza è lo stesso da cui è nato il provvedimento di una settimana fa con cui l’amministrazione ha “esteso” le possibilità di utilizzo del suolo pubblico per bar e ristoranti: “Anche le realtà sportive come gli esercizi commerciali hanno risentito pesantemente della chiusura e necessitano di occasioni per ripartire. Molte di loro infatti ci hanno chiesto di utilizzare parchi ed aree verdi pubbliche per lo svolgimento delle attività. Con questa ordinanza diamo loro una risposta positiva” spiega l’assessore allo Sport Andrea Raggi.
Il provvedimento dispone la concessione per l'utilizzo gratuito di parchi ed aree verdi a favore delle società sportive fino al 31 ottobre 2020: le domande dovranno essere inviate all'ufficio sport all'email
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Gli auguri del gruppo consiliare del MoVimento 5 Stelle al dottor Corrado Mattana, primo dirigente del commissariato di pubblica sicurezza della nostra città, per il nuovo importante incarico di questore vicario.
«Una collaborazione proficua e sempre volta a garantire sicurezza e benessere alla nostra città. Al dott. Mattana, con cui spesso mi sono trovato a lavorare nelle commissioni consiliari da me presiedute, rivolgo i miei più sinceri auguri per il nuovo incarico che è chiamato a svolgere, certo dell'ottimo lavoro svolto nella nostra città» le parole di commiato di Giovanni Montesarchio, presidente della Commissione Consiliare "Sicurezza Urbana, Ambiente, Protezione Civile e Polizia Municipale".
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Roberta Crudeli, capogruppo Pd, interviene in merito ai tagli all'organico scolastico nella provincia di Massa-Carrara dopo l'emergenza sanitaria.
"A seguito dell'emergenza sanitaria - esordisce - la scuola ha subito importanti trasformazioni e grazie all'impegno degli insegnanti di qualunque ordine e grado, che hanno affrontato le difficoltà indotte dalla pandemia, è stato possibile garantire agli studenti le lezioni con la didattica a distanza".
"E' notizia di alcuni giorni fa - afferma - che, in base ad una riorganizzazione non si capisce bene su quali logiche, la nostra provincia potrebbe perdere 34 cattedre. Questo comporterebbe il taglio di numerose classi e quindi l'aumento della presenza di studenti per classe in una fase in cui il distanziamento sociale è alla base di tutto. La comunità scolastica si è mostrata unanime definendo i tagli inopportuni e rischiosi. La scuola rappresenta uno dei cardini della nostra società, punto di riferimento per studenti, genitori ed insegnanti e rappresenta un presidio fondamentale per le famiglie. E' imprescindibile garantire il diritto all'istruzione con efficienza ed in condizioni di sicurezza. A questo punto mi chiedo per quale motivo si parla di didattica a doppio turno o didattica alternata mentre nella nostra provincia vengono tagliati posti di lavoro ai docenti creando così classi sovraffollate?"
"La didattica a distanza - conclude - è stata necessaria nella fase emergenziale ma da Settembre, ci auguriamo che le lezioni in classe possano riprendere ovviamente in sicurezza. Mi unisco quindi all'appello della comunità scolastica, dei genitori, degli studenti della provincia nei confronti delle istituzioni affinché si evitino i tagli all'organico dei docenti salvaguardando la salute di tutti e valorizzando una risorsa fondamentale come la scuola".
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Il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia ha voluto esprimere pubblicamente il suo apprezzamento per il lavoro svolto dal capo del commissariato di polizia di Carrara, dottor Corrado Mattana, in procinto di trasferirsi nel comune di Crema in qualità di vicequestore. Ecco le parole di Lorenzo Baruzzo, coordinatore comunale di FdI:
“Apprendiamo che il dottor Corrado Mattana , dirigente del commissariato di Carrara verrà trasferito ad incarico più importante ed avendo conosciuto ed apprezzato le sue doti umane e professionali siamo certi che anche nella nuova sede porterà quel valore aggiunto necessario per ottenere ottimi risultati nel contrasto alla criminalità. Il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia, coglie pertanto l’occasione per ringraziare il dottor Mattana per l’ottimo lavoro svolto a difesa della legalità e della sicurezza dei cittadini negli ultimi quattro anni a Carrara.”.
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Il coordinatore comunale di Forza Italia a Massa, Domenico Piedimonte, denuncia lo stato in cui versano gli accessi al mare del litorale massese e in un comunicato, illustra la situazione, anche alla luce delle imminenti aperture:
“Gli accessi al mare e il piano dell'arenile sono oggi più che mai di vitale importanza- scrive- . Appena riaperte le spiagge, i cittadini e i turisti hanno pieno diritto di accedere alla spiaggia. Soprattutto oggi che siamo nella fase 2 dell'emergenza Covid che limita e regolamenta l'accesso agli stabilimenti balneari”.
“Come gruppo di Forza Italia abbiamo negli anni continuamente monitorato la situazione dei “Varchi al Mare”, documentandola con foto. Queste, comparate con le immagini di Google Maps, ci hanno mostrato una situazione di tale illegalità che, purtroppo, la politica da sola non può risolvere senza un immediato intervento delle autorità competenti. In primis la Capitaneria di Porto”.
Piedimonte attribuisce alle precedenti amministrazioni gran parte delle responsabilità:” Fino ad oggi- prosegue- la sinistra ha fatto scempio delle nostre spiagge e del nostro litorale. Ha placato le proteste per la mancanza di arenile degli operatori interessati rilasciando la concessione per costruire casette o ristoranti. Una sinistra che ha anche tolto ai residenti e ai villeggianti gli spazi previsti dalla legge per godersi qualche ora di mare senza gabelle”
Piedimonte fa presente che la zona presa in esame non riguarda solo la porzione nei dintorni di Piazza Bad Kissinger, ma i varchi di tutto il litorale massese, cioè il varco da 1 a 5 , nei pressi dell’ingresso di lato al Pontile, con ostruzioni, interventi totalmente abusivi: “ Il varco 4- continua- tra il Bagno Italia e il bar\ristorante Venere, rappresenta la situazione più grave! E' sempre esistito con tanto di cartello comunale ed è presente nelle mappe allegate al piano dell'arenile in nostro possesso da anni. Questo varco numero 4 è però incredibilmente scomparso dalle mappe che i dirigenti di settore hanno fornito ai membri della commissione ambiente affermando anche che tale varco non è mai esistito. Oltre ad affermare,in audizione pubblica e registrata, che la distanza di 250 metri tra un varco e l'altro non era indicata in nessuna norma esistente”.
“Abbiamo le foto dell'esistenza di un varco adiacente il Bagno Italia , abbiamo anche le foto del paolo comunale indicante ‘Accesso Pedonale al Mare’. Invece, il palo è stato tagliato, la segnaletica è stata divelta ed è stato abusivamente chiuso con un cancelletto di ferro , ricoperto da una squallida rete e da allora sono aumentate iniziate le bugie di alcuni uffici comunali su quell'accesso al mare. Non ne capiamo il perché,ma ai nostri cittadini è doveroso dare queste risposte adesso,non tanto per i soldi che il Comune aveva speso per le segnaletiche divelte ma soprattutto perchè ora raggiungere l'arenile attraversando gli stabilimenti balneari è ancora più arduo a causa delle regole che impone la pandemia dalla quale stiamo uscendo”.
“Il piano dell'Arenile prima o poi si farà- continua- ma nel frattempo si faccia immediatamente rispettare quello esistente e si restituisca ai nostri cittadini e ai nostri turisti la libertà di accesso al mare, tema, questo, sempre nel cuore di Forza Italia. Non accettiamo più sentir dire che il piano dell'Arenile del Comune di Massa è vecchio perché del 1998;quelli di Carrara, di Montignoso, di Forte, di Pietrasanta, di Viareggio vanno tutti dal 1999 al 2010, e comunque tutti recepiscono le stesse leggi nazionali e regionali che consentono una visione del mare intesa come restituzione al benessere della cittadinanza. Non me ne vogliano le associazioni di categoria dei balneari per quanto affermato finora.- conclude-Forza Italia è sempre stata vicino a loro e lo è tutt'oggi su temi importanti e sensibili come quello della Bolkenstein. La problematica dei varchi al mare divenuti impraticabili o inesistenti riguarda una manciata di essi e coinvolge pochissimi stabilimenti balneari. Quindi, chi fino ad oggi si è fatto beffa del bene pubblico e della sua utilità negando ai massesi ed ai turisti la libertà di accedere al mare è ora che ripristini la legalità. A tal proposito, come Coordinatore Comunale di Forza Italia, ho ricevuto il mandato di sollecitare sia pubblicamente che con un esposto scritto tanto la Capitaneria di Porto quanto la Procura.; alla prima chiedendo un nuovo immediato accertamento ed il ripristino degli accessi al mare nelle giuste misure di larghezza ed alla giusta distanza alla seconda, tra l'altro, per tentare di fare chiarezza su come è stato possibile che nonostante pubbliche denunce durate oltre 15 anni la corsa a chiudere alcuni varchi al mare è aumentata e rimasta impunita e senza alcun controllo da parte degli uffici comunali preposti”.
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Il commissario carrarese della Lega Salvini premier Nicola Pieruccini parte all'attacco dopo la nomina (con riserva) di Luciano Massari a direttore dell'Accademia di Belle Arti.
“Il 28 maggio 2015, esattamente 5 anni fa – ha ricordato Pieruccini – al termine della presidenza di Simone Caffaz, il nucleo di valutazione dell'Accademia di Belle Arti di Carrara scriveva al Ministero dell'Università e della Ricerca: “ Il Nucleo esprime un giudizio positivo nei confronti dell'attuale gestione dell'Accademia tenuto conto di come le esigue risorse finanziarie assegnate non abbiano impedito di attuare, nel migliore dei modi possibili, le attività istituzionali e culturali programmate. Il Nucleo riscontra un'evoluzione positiva dell'attività dell'Accademia ”. “Dopo cinque anni – ha argomentato l'esponente leghista – grazie all'attuale gestione voluta e sostenuta da Pd e 5 stelle, siamo di fronte a un disastro: un crollo di circa 200 iscritti, didattica e gestione amministrativa nel caos, studenti in subbuglio, inchieste penali e contabili in corso, ispezioni ministeriali e chi più ne ha più ne metta, adesso, per risolvere tutti questi problemi, il ministro (Pd) a quanto ci risulta su pressante sollecitazione del sindaco di Carrara (5 stelle) non è stato capace di fare altro che ratificare la nomina “con riserva” del precedente direttore Luciano Massari, cioè di colui che, più di altri, i problemi sopra citati li aveva provocati. Complimenti! Equivale a nominare il Conte Dracula a presidente dell'Avis”.
“L'Accademia di Belle Arti – ha continuato il commissario del Carroccio – era un raro esempio di buona amministrazione pubblica in una città piena di scandali e malgoverno, ma la ferale accoppiata Pd-5 stelle è riuscita in pochi anni ad affossare anche questa gloriosa istituzione culturale e adesso persevera e prosegue sulla stessa strada. La nostra non è una valutazione personale contro qualcuno e neppure ideologica, ma i fatti parlano chiaro. Non stupisce la posizione dell'amministrazione a 5 stelle, incapace non solo di qualsiasi strategia istituzionale ma anche della spicciola gestione amministrativa, e la silente accettazione di qualsiasi misfatto da parte dell'assessore Raggi, componente del consiglio di amministrazione dell'Accademia, ne è la chiara dimostrazione. Più sorprendente è invece il placet del Pd, non fosse che per la conclamata esperienza dei suoi dirigenti che avrebbe dovuto evitare la brutta figura di avallare una situazione insostenibile. A meno che, come abbiamo avuto modo di sostenere già in passato, non ci sia di mezzo un preciso progetto: chiudere l'Accademia di Carrara e farne una succursale di Firenze.”
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Indispensabile rinviare la demolizione del ponte di Avenza già concordata da Regione e comune: lo ha detto il coordinamento comunale di Italia Viva che ha chiesto una commissione straordinaria da dedicare all’argomento invitando tutti ad evitare divisioni tra cittadini, comune e Regione e, delle decisioni e delle strategie da prendere e tener conto dell’importanza, ai fini della sopravvivenza economica e commerciale del territorio.
“La politica deve dare ascolto a chi esprime una forte preoccupazione per la situazione venutasi a creare nella parte del centro storico di Avenza – ha detto Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva - Riteniamo opportuno che la politica debba dare la propria e totale disponibilità e la massima collaborazione per affrontare al meglio la possibile emergenza a causa della chiusura del ponte che durerà per diversi mesi. I cittadini si sono visti persi di fronte a questa decisione della Regione Toscana, in accordo con il comune di Carrara, quando sono venuti a conoscenza che i lavori di messa in sicurezza del ponte inizieranno il 15 giugno, perché chiudere il ponte e bloccare la viabilità in un momento così delicato, soprattutto per il disagio dei commercianti che hanno appena riaperto, non si può fare.” Volpi ha fatto notare che moltissime persone hanno manifestato disappunto per la decisione di iniziare i lavori adesso invece di due mesi fa, quando in pieno lockdown, non avrebbero inciso sullo svolgimento di attività commerciali chiuse per l’emergenza sanitaria. “ E’ necessario un intervento a favore dello spostamento della data di inizio, pur consapevoli sia del finanziamento previsto sia della necessità della messa in sicurezza del ponte a tutela dei cittadini. – ha continuato Volpi - A tale fine è quanto mai opportuna la convocazione straordinaria di una commissione alla presenza del sindaco per conoscere le eventuali iniziative in atto e per discutere insieme ai cittadini , in modo più organico, le strategie più idonee da attivare nei prossimi giorni e settimane per evitare enormi disagi . Di fronte ad una crisi di tale portata, la politica deve unirsi per affrontare i problemi perché l’interesse generale e collettivo esige unità e risposte concrete.”. Volpi ha spiegato che il ponte è l’unica via di collegamento nel centro storico di Avenza e la sua chiusura metterà in seria difficoltà tutte le attività commerciali della zona che con molta fatica stanno cercando di ripartire. La proposta dei cittadini, sostenuta da Italia Viva è quella di valutare insieme all’amministrazione possibili alternative alla demolizione e al rifacimento del ponte e di chiedere alla Regione Toscana di rinviare l’inizio dell’esecuzione dei lavori quanto meno al prossimo anno, con l' auspicio che nel frattempo, possa essere ripristinata una parvenza di normalità e che le attività abbiano potuto recuperare un minimo di liquidità e abbiano superato l'adattamento ai nuovi comportamenti dettati dalla coesistenza con l’emergenza sanitaria economica e sociale a causa del Covid-19.
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“Siamo ben consapevoli dell’impatto che i lavori sul ponte di via Giovan Pietro avranno sulle attività della zona e proprio per questo nelle scorse settimane ci siamo confrontati con le associazioni di categoria sulle tempistiche dell’intervento, nell’ambito dei vincoli imposti dalla Regione Toscana che è l’appaltatore dell’opera”: il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale fa il punto sulla situazione sul cantiere che aprirà nel cuore di Avenza, nell’ambito degli interventi di messa in sicurezza del Carrione programmati dall’amministrazione regionale.
“Voglio ricordare che si tratta di opere strategiche per la sicurezza di Avenza e di tutto il territorio comunale e che quando si parla di questo genere di interventi, non possiamo che essere soddisfatti dell’avvio dei lavori perché vanno a sanare criticità per cui la nostra città ha pagato in passato un prezzo davvero alto” premette il primo cittadino.
Il sindaco si rivolge poi ai commercianti e agli abitanti della zona: “Sappiamo che le opere in un sito così strategico come il ponte di via Giovan Pietro avranno un impatto importante sulla vita sociale e commerciale della zona. I contraccolpi economici per negozi ed esercizi ci sarebbero stati in qualsiasi momento storico ma è chiaro che la preoccupazione aumenta, a seguito del lockdown imposto dal Coronavirus. Proprio per questo ci siamo confrontati con i rappresentati delle associazioni di categoria per mediare tra i tempi imposti dall’appalto regionale e le esigenze di chi vive e lavora sul territorio”.
Il primo cittadino entra nel merito del confronto avuto ad aprile tra gli esponenti dell’amministrazione e i rappresentanti di commercianti ed esercenti: “Come amministrazione ci siamo fatti portavoce delle istanze delle categorie che chiedevano il rinvio di un anno delle opere. La Regione Toscana che è l’appaltatore dei lavori ha negato un rinvio così lungo, proprio perché si tratta di interventi riguardanti la sicurezza idraulica e ha indicato una finestra di circa 5 mesi, tra giugno e ottobre, per l’avvio dei lavori. Ci siamo attivati quindi per chiedere il parere delle attività della zona: essendo in periodo di lockdown e non potendo convocare un’assemblea pubblica, abbiamo incontrato le associazioni di categoria. Ci è stato quindi risposto che se non fosse stato possibile il rinvio di una anno allora l’opzione da preferire era quella dell’avvio immediato dei lavori per salvaguardare la stagione autunnale, le vendite del periodo natalizio, il Carneval Profano e anche la fiera di San Marco, visto che la durata delle opere da cronoprogramma è di circa 5 mesi. La scelta è stata fatta tenendo ben presente che, iniziare i lavori a ottobre, nella stagione piovosa, avrebbe potuto comportare una dilazione dei tempi mentre partendo a giugno, con l’estate davanti, ci si augura di riuscire a rispettare le scadenze. Abbiamo quindi manifestato alla Regione la posizione delle categorie, e i lavori sono stati programmati di conseguenza”.
“Quanto alle proposte di chi afferma che i lavori andavano fatti durante il lockdown – conclude De Pasquale – si tratta di soluzioni non percorribili o, più probabilmente, di uscite populiste: le imprese coinvolte nell’appalto infatti rientrano tra quelle le cui attività sono state fermate per legge a causa del Coronavirus”.
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"Il piano di rilancio del Consorzio Zona industriale apuana presentato dal nuovo amministratore unico, Norberto Petriccioli, al momento ci sembra piuttosto positivo: pochi obiettivi programmatici ma chiari e definiti da poter raggiungere nell'arco di un anno al massimo, oppure anche prima. E' evidente come si cerchi prima di tutto di recuperare la funzionalità del Consorzio stesso, con un occhio di riguardo alla tenuta dei conti. Ma vediamo già dei buoni punti di partenza: investimenti per la riqualificazione delle aree e l'intenzione di risolvere enormi incongruenze che derivano dal passato, andando subito a verificare le attuali aree disponibili e a mettere sul mercato quelle congelate da troppo tempo, come parte della ex Eaton. Certo, per il futuro chiederemo sicuramente un po' di coraggio in più perché il rilancio dell'economia apuana passa anche attraverso il potenziamento della zona industriale".
Lo sottolinea il segretario della Uil area nord Toscana, Franco Borghini, dopo aver preso visione del piano del Consorzio Zia presentato dall'amministratore unico al Comitato d'area di cui fanno parte anche i sindacati. A grandi linee il programma prevede un piano di investimenti con un occhio di riguardo per gli assi viari di proprietà del Consorzio, finanziato da Firenze con oltre 1,1 milioni di euro. Ma ci sono anche ulteriori dettagli, importanti per il futuro del Consorzio: "E' evidente che l'ente consortile debba gestire a dovere la rete stradale che si compone di ben 9 chilometri di strade – prosegue Borghini – così come l'intero patrimonio di proprietà. Ma non è l'unico fronte che richiede un netto cambio di passo. Pensiamo anche al personale, per il quale bisogna fare una formazione specifica. Sembra poi paradossale che dopo 15 anni dai lavori non sia stato ancora effettuato il passaggio dei comparti ex Resine ed ex Azoto al Comune di Massa così come sia rimasta ferma la procedura di messa a regime produttivo e occupazionale di parte dell'area ex Eaton. Infine, la grande massa di crediti che il Consorzio deve ancora riscuotere dalle imprese in area Zia rappresenta un pesante fardello per il futuro: si tratta di oltre 1,2 milioni di euro al 31 dicembre del 2019. Quindi ben vengano le proposte di Petriccioli che intende adeguare l'attività amministrative con adesione alle convenzioni Consip e tramite collaborazioni con gli uffici degli enti soci, come il Tavolo apuano politiche europee ( composto da Camera di commercio, Comuni di Masa e Montignoso). Poi l'avvio dell'attività formativa per il personale, la volontà di chiudere la partita ex Resine ed ex Azoto nel giro di pochi mesi". Previsto entro fine anno anche il trasloco degli uffici nella sede di Sviluppo Toscana in via Dorsale.
Pratica più difficile ma essenziale quella di parte dell'area ex Eaton ancora di proprietà del Consorzio: "L'amministratore unico ha annunciato di voler presentare la variante urbanistica dell'area da inoltrare al Comune di Massa entro i primi sei mesi dell'anno per poi procedere alle attività di alienazione dell'area tramite gara a evidenza pubblica entro il 2023, altrimenti l'intera area passerà nella proprietà della Regione stessa – sottolinea il segretario Uil -. I criteri alla base dell'aggiudicazione ci sembrano positivi, in ordine di importanza: il maggior numero di addetti garantiti dai possibili soggetti acquirenti, poi elementi di natura ambientale e tecnologica e il prezzo. Sarà fondamentale che il ricavato della vendita vada ad alimentare quel 'Fondo di rotazione' che da sempre chiediamo alla Regione di mettere a disposizione del consorzio (si parlava di 5 milioni di euro) utilizzabile per acquisire o espropriare aree inutilizzate per poi rivenderle a prezzi concordati alle imprese che garantiscono occupazione e solidità". Altra partita importante è quella della ex Enichem o Syndial: "Forse l'ultima area disponibile del nostro territorio dopo la bonifica. Crediamo che dovrebbe essere il Consorzio a gestire tali aree garantendone il pieno utilizzo e la resa dal punto di vista occupazionale e imprenditoriale. Infine – conclude Borghini - c'è la partita dei crediti vantati nei confronti delle aziende pari a oltre 1,2 milioni di euro, di grande importanza per il futuro del Consorzio che potrebbe garantire una manutenzione ordinaria strutturata per diversi anni, per esempio. A causa dell'emergenza Covid la fatturazione sarà fatta solo a ottobre, per consentire alle imprese in area Zia un riavvio completo delle proprie attività e il recupero dei crediti sarà effettuato solo con una richiesta senza ingiunzione: un'altra misura di buon senso che può servire a ricreare quel senso di comunità di cui abbiamo enorme bisogno . In attesa di un piano di più ampio respiro nel futuro".
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