Politica
I consiglieri del PdGiovanna Santi, Daniele Tarantino e il Circolo della Montagna rimono soddisfazione per il rifacimento stradale a Forno e Casette.
La consigliera Santi, il consigliere Tarantino e il Circolo della Montagna del Partito Democratico esprimono piena soddisfazione per l’avvio dei lavori di rifacimento delle strade nelle frazioni di…

Il Polo P&S: aver declassato il parco della Rinchiostra a giardino è stato un errore
“La riqualificazione del vecchio parco della Rinchiostra ha dimezzato quello che è sempre stato un rifugio climatico naturale di quartiere. Una buona parte del parco oggi è un…

Due famiglie in grave difficoltà non sostenute dai servizi sociali del comune di Carrara: la critica del consigliere Mirabella
"Due storie diverse, accomunate da un unico filo rosso: l’abbandono istituzionale -esordisce così il consigliere comunale della Lista Ferri Filippo Mirabella che spiega - Nella città dove le…

Mercatino della Partaccia: cantiere ancora aperto e installazione di un'isola ecologica temporanea. Il consigliere Zaccagna chiede più ascolto all'amministrazione Persiani
“I lavori di ristrutturazione del mercatino della Partaccia sono ancora in corso e non finiranno prima della fine dell’estate. Per i commercianti sono tre mesi di lavoro persi…

Villaggio San Luca: in dirittura d'arrivo i lavori per spogliatoi e punto ristoro, poi sarà la volta delle aree esterne
Stamani le commissioni Lavori pubblici e Urbanistica, presiedute da Silvia Barghini e Augusto Castelli, hanno effettuato un sopralluogo a Bonascola nell'area dell'ex campo sportivo oggi oggetto di importanti opere…

Casania, emergenza acqua e dissesto: il PD e il Comitato della Montagna chiedono interventi immediati
Il caldo torrido di questi giorni sta aggravando le già note criticità che affliggono borghi come Casania. «Permangono molte criticità – ha dichiarato Tarantino dopo un incontro avuto…

Caldo negli uffici comunali: il sindaco Persiani replica alla consigliera Bennati
“In merito all’articolo pubblicato oggi, appare evidente il tentativo di trasformare una questione complessa e concreta come il cambiamento climatico in un pretesto per lanciare accuse strumentali e…

Strategie clientelari per mantenere i centri di potere nelle partecipate: Diamanti dei 5 Stelle critica la riconferma di Panfietti a capo di Erp
"La conferma di Luca Panfietti a capo di Erp dopo 15 anni di rinnovo della carica non ci stupisce affatto, ma, anzi, conferma della linea ''politica'' dell'…

Approvata dal consiglio comunale di Massa la mozione per la tutela del Candia: la soddisfazione del consigliere Badiali
Il consigliere comunale di Massa Filippo Badiali ha accolto con soddisfazione l'approvazione della sua mozione sul Candia: "Come Presidente della Commissione Attività Produttive e consigliere comunale dei Civici…

Il Polo progressista e di sinistra sulla riconferma di Panfietti a capo di Erp: "Quindici anni al comando hanno creato una dinastia"
La riconferma del Sig. Panfietti alla guida di ERP Massa Carrara è un pessimo segnale politico che non ci lascia soddisfatti sotto due punti di vista. Prima di…

Benedetti respinge mozione Dei su riduzione compensi: “Non è competenza del sindaco né della giunta”
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La mozione della consigliera ex forza Italia, Roberta Dei, sostanzialmente identica nel contenuto a quella già presentata e respinta dal consiglio comunale di Massa, che chiedeva alla giunta di dimezzare i compensi di tutti gli amministratori e dei dirigenti delle società partecipate del comune è stata di nuovo respinta dal presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, che l’ha giudicata inammissibile. Benedetti ha fornito le motivazioni che hanno determinato la sua decisione.
“In base al regolamento del consiglio comunale – ha spiegato Benedetti - la mozione è un atto di indirizzo politico-amministrativo che impegna il sindaco e riguarda l’amministrazione comunale. La Corte dei Conti ha precisato che le indennità previste dal decreto ministeriale numero 119 del 2000 possono essere ridotte rispetto a quelle determinate dal decreto sulla base di circostanze di natura personale e quindi per motivazioni soggettive. Da ciò discende che la scelta dell’Amministratore di ridursi l’indennità, rispetto a quella prevista dal decreto, è il frutto di una scelta spontanea e volontaria che non può essere oggetto di un atto di indirizzo del consiglio comunale, giacché tale atto non investirebbe le funzioni ed i compiti dell’amministrazione, ma una scelta spontanea e volontaria dell’amministratore. Il sindaco e la giunta non hanno alcuna competenza a determinare l’indennità di carica del presidente del consiglio comunale e i compensi degli amministratori delle società partecipate.”
Benedetti ha verificato l’ammissibilità della mozione con il segretario generale ed il dirigente del settore servizi di staff e generali e in accordo con loro ha stabilito l’inammissibilità in quanto decisione di carattere personale non decretabile dal voto del consiglio.
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E’ rimasto chiuso dall’inizio dell’emergenza sanitaria fino a pochi giorni fa, quando finalmente è stata concessa la riapertura anche degli impianti sportivi ma, adesso che potrebbe essere di nuovo fruito dai moltissimi appassionati di sport che lo frequentano, versa in condizioni disastrose. Si tratta del campo scuola comunale di Marina di Carrara la cui situazione è stata segnalata dal coordinamento comunale di Fratelli d’Italia. “Il campo scuola presenta i segni dell’incuria e dell’abbandono – ha detto Emanuele Vigna dei giovani di FdI - Inoltre appena fuori dall'ingresso sono apparsi sacchi contenenti rifiuti speciali, probabilmente eternit o altri materiali tossici, come si può intuire dall' etichetta raffigurante una R nera su sfondo giallo posta sui sacchi.”. I giovani di FdI hanno quindi chiesto all’amministrazione carrarese di fare chiarezza sulla situazione e di provvedere alla rimozione, allo smaltimento e alla sistemazione del campo scuola in modo tempestivo, affinché tale luogo di sport e aggregazione possa essere restituito alla comunità nel rispetto delle norme di sicurezza.
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L’accusa è ancora la stessa: mistificazione. In più c’è la previsione di un sicuro disastro elettorale alle prossime regionali per il Partito Democratico causato proprio dal “mistificatore” consigliere regionale dem Giacomo Bugliani. Entrambe le affermazioni sono state sostenute dal commissario della Lega Salvini Premier, Nicola Pieruccini che ha analizzato le dichiarazioni di Bugliani sia sul ponte Di Avenza sia su quello di Albiano.
“Il giorno prima della riunione in comune di ieri – ha detto Pieruccini - Bugliani aveva dichiarato che con l' assessore Fratoni aveva concordando lo spostamento ad ottobre dell'inizio lavori sul ponte di Avenza . Ma ieri i tecnici lo hanno clamorosamente sbugiardato confermando la data del 15 giugno per la demolizione del ponte. La seconda bufala è di stamani e riguarda un post farneticante contro le affermazioni dell'onorevole Cosimo Ferri. In merito ai 150 mila euro, che lui stesso precedentemente aveva sventolato davanti ai commercianti di Albiano, ha fatto dietrofront e adesso giura di aver emendato il testo della proposta di legge presentata dal presidente Enrico Rossi su indicazione di Ciuoffi che in effetti prevedeva la distribuzione dello stanziamento tra tutti i paesi della Lunigiana e non solo per Albiano. Una doppia bugia perché dalle informazioni ricevute da parte dei nostri politici in Regione , siamo venuti a conoscenza che la miserrima somma di 150 mila euro è del tutto inesistente, ancora a livello di proposta di legge che non è stata nemmeno discussa né, tanto meno, emendata dal Bugliani.” Pieruccini ha rivolto critiche anche al presidente Enrico Rossi colpevole, a suo giudizio, di aver fatto pura propaganda elettorale in un gravissimo contesto nel quale è stato anche nominato commissario per la ricostruzione. “Rossi non ha speso nemmeno una parola a sostegno dei nostri concittadini- ha aggiunto Pieruccini – ma ha proposto solo menzogne “scarlatte” senza precedenti. Una crisi politica, identitaria, strutturale e organizzativa per le falsità dette e ridette in piena emergenza sanitaria sociale ed economica che hanno indebolito il peso del Pd all’interno della maggioranza regionale, ma anche a livello locale, e portato ancora più in basso il dato dei sondaggi elettorali .Il problema in fondo è stata la mancanza di rispetto per i cittadini e la credibilità che Enrico Rossi si è definitivamente giocato nel produrre una delibera frettolosa e imprecisa tanto che ci hanno riferito che invece di MS ci sia scritto MC .”.
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Il Frecciarossa 1000 che dal 14 giugno sarà operativo sulla linea Milano–Roma via Genova potrebbe fare una fermata anche a Massa. Questa è la speranza del consigliere regionale Giacomo Bugliani che ha deciso di presentare la richiesta a Trenitalia e che, per queto, ha chiesto l’appoggio del presidente del consiglio comunale Eugenio Giani.
“Ho chiesto al presidente Eugenio Giani – ha detto Bugliani - di impegnarsi con me per fare in modo che il treno 'Frecciarossa 1000', che unirà Milano a Roma attraverso Genova e la linea costiera toscana, possa prevedere una fermata anche nella stazione di Massa. Credo che Trenitalia debba valutare attentamente questa richiesta che riguarda un territorio capoluogo di provincia come il nostro e che fa riferimento a un comprensorio turistico ampio e importante. Sono certo che, nel caso di accoglimento di tale proposta, il servizio stesso possa trarne benefici in termini di utenza e potenzialità di attrazione dei viaggiatori, non solo in chiave turistica ma anche per gli spostamenti di natura economica. Questa battaglia potrebbe unire il territorio tutto, a prescindere dalle appartenenze politiche, per un risultato davvero significativo e che può rappresentare una tappa importante nel percorso di sviluppo della nostra provincia”.
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L'8 giugno, su iniziativa del responsabile provinciale del dipartimento agricoltura di Fratelli d'Italia, Bruno Quieti, del coordinatore comunale del partito, Alessandro Cancogni ed alla presenza del sen. Patrizio La Pietra, membro della commissione agricoltura del Senato, si è svolto un importante incontro con viticoltori e responsabili del consorzio vino Colline del Candia nell'ambito di un progetto che Fratelli d'Italia sta portando avanti per far riconoscere alla zona di produzione del nostro vino la denominazione di zona disagiata a livello regionale onde poter accedere più facilmente a bandi per fondi europei e regionali.
Si tratta di una iniziativa che è stata particolarmente sollecitata dai produttori del consorzio che erano rappresentati dal presidente Fabrizio Calevro e dal vice presidente Lorenzo Gianni intervenuti insieme ad altri produttori della zona.
I temi trattati sono stati numerosi e la necessità che le colline del Candia entrino a far parte di quelle zone considerate di "produzione eroica del vino" al pari della Valtellina, che da molti anni gode già di questa agevolazione, è stato l'argomento principale unitamente al lavoro che vede il Sen. La Pietra impegnato nel tentativo di far diminuire l'IVA al 10%, se non anche meno, in modo da rendere molto più competitivo il prodotto Candia sul mercato vinicolo.
All'incontro con i nostri viticoltori erano presenti anche l'Assessore Marco Guidi, segretario provinciale di Fratelli d'Italia, il capogruppo in consiglio comunale Alessandro Amorese ed il consigliere Bruno Tenerani.
Successivamente alla riunione il Sen. La Pietra ha voluto rendersi personalmente conto, traendone una buonissima impressione, della produzione ed è stato accompagnato a fare un ampio giro delle colline vinicole dove ha potuto rendersi conto del grande e faticoso lavoro al quale sono costretti i viticoltori per produrre il nostro Candia delle colline apuane.
Fratelli d'Italia si è preso l'impegno di portare avanti nelle sedi dovute le giuste richieste e proposte dei produttori ai quali il partito ha sempre guardato con particolare interesse per lo sviluppo del territorio.
Prossimamente sarà ripetuta una riunione simile anche per il territorio della Lunigiana.
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"Dobbiamo tornare a pregare per la pace nella Repubblica Centrafricana": lo sostiene Gianni Lazzarotti direttore dell'ufficio missionario diocesano:
Questa notte, un gruppo di ribelli della 3R ha pesantemente attaccato la sede della «Unità di Sicurezza Formazione di Base Mista» (USMS) collocata nel villaggio di Wantiguera, proprio dove la Diocesi di Massa Carrara - Pontremoli è presente, dal 1993, con un gruppo di suore del «Lieto Messaggio» di Pontremoli. È sempre qui che nel 2003, ha «terminato la sua corsa», don Adriano Filippi, sacerdote «fidei donum», lunigianese e fratello di don Lucio, attuale parroco di Aulla.
La crisi politico-militare che sta distruggendo un Paese con tante potenzialità e portando odio e violenza in un popolo pacifico dura da troppo, moltissimo tempo. I fatti sono noti. Nel marzo 2013, un ex generale scendeva dal nord per prendere «possesso» del Paese, con la forza. Ma queste non sono cose nuove per l’Africa, per la Repubblica Centrafricana che ha perso il conto dei capovolgimenti al potere guadagnati con le armi, la violenza e il sangue di tante persone innocenti.
«Anche questa volta – dichiara Gianni Lazzarotti, direttore dell’Ufficio missionario diocesano - il mondo ricco sta alla finestra e aspetta. Attende il momento per giocare - se è plausibile parlare di gioco quando il prezzo che si paga è la vita delle persone - alla speculazione e al maggior guadagno che, sappiamo bene, è sempre più un piatto ricco e a buon mercato quando c’è mancanza di sicurezza, assenza della giustizia. È la regola del ladro: rubo cose di valore, non pagate, per rivenderle a prezzo basso e molto conveniente per ricchi speculatori. A parte lo sfogo, cosa è possibile fare? Noi siamo a settemila chilometri di distanza. Non ci resta che affidarci alla preghiera, affinché Dio possa raddrizzare le vie storte e sbagliate degli uomini; illuminare chi veramente può fare qualcosa. Occorre agire in fretta per evitare che storie già viste in passato abbiamo a ripetersi».
«La Chiesa, i credenti, ma anche le persone sensibili ai temi della cooperazione, - sottolinea il direttore – possono far sentire la loro vicinanza alle suore, ricordandole nella preghiera personale e anche nelle liturgie comunitarie che saranno celebrate. La loro testimonianza di fede è bellissima ed incoraggiante. Restano a Wantiguera, vicino alla loro gente, pronte a rinnovare l’apertura della loro casa a tutti coloro che li andranno per cercare rifugio e protezione».
Chi sono i ribelli della 3R? Dopo avere rotto unilateralmente l'accordo di pace di Khartoum, il 5 giugno, il movimento ribelle 3R (Retour, Réclamation et Réhabilitation) non ha aspettato a lungo per seminare il panico nelle prefetture di Nana-Mambéré e Ouham -Péndé che coincide con il territorio della Diocesi Bouar e della missione diocesana nella parrocchia di Wantiguera, nonostante l'avvertimento della «Minusca», (forza multinazionale di pace dell’ONU, ndr) che evidenziava la tendenza del gruppo ribelle ad espandersi in violazione degli accordi di pace sottoscritti. Non sorprende dunque che domenica 7 giugno il gruppo ribelle 3R abbia inviato un messaggio al governo e alla comunità internazionale annunciando la loro prima rivendicazione: il furto di tre veicoli umanitari nel villaggio Dongbaké (fonte CNC). Da fonti locali, sul posto, sappiamo che «l'attacco è stato molto violento. Gli aggressori hanno usato armi pesanti per attaccare e distruggere la base della USMS». Secondo un ufficiale delle FACA (Forze Armate Centrafricane, ndr), l'obiettivo dei ribelli è stato quello di appropriarsi di armi e attrezzature militari presenti nella base di addestramento della USMS. E, a quanto pare, sono riusciti a farlo. Diverse armi ed attrezzature militari sono stati portati via dagli aggressori. Secondo alcune testimonianze dei residenti a Wantiguera, gli aggressori si sarebbero posizionati già durante il giorno nella boscaglia nei pressi della base. Militari della USMS sarebbero stati informati della loro presenza da un sessantenne, ma nessuno pare lo abbia preso in considerazione. Per il momento, non si sa il numero esatto dei feriti nell'attacco, ma una fonte sanitaria ha detto che potrebbero essere coinvolte una dozzina di persone.
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Nell’ambito delle iniziative a sostegno dei cittadini colpiti dall’emergenza economica innescata dalla pandemia di Coronavirus, l’amministrazione comunale ha deliberato il rinvio del pagamento dell’Imu per il 2020: «Abbiamo eliminato sanzioni e interessi per coloro che saldano la prima rata entro e non oltre il 30 settembre. In pratica il termine ultimo per il pagamento della prima rata Imu slitta dal 16 giugno al 30 settembre. Per beneficiare di questa dilazione i cittadini dovranno compilare entro il 31 ottobre un apposito modulo, in fase di predisposizione dai nostri uffici. Si tratta di un intervento che punta ad alleggerire le incombenze in fase così delicata: a pochi giorni dalla fine del lockdown rispettare la scadenza ordinaria dell’acconto Imu fissata al 16 giugno è per molti un problema. Nella speranza dell’arrivo in tempi brevi di una ripresa economica, abbiamo disposto una soluzione che di fatto corrisponde a un rinvio» ha spiegato il vicesindaco Matteo Martinelli, titolare della delega alle finanze. Grazie al provvedimento approvato dall’amministrazione, i contribuenti che hanno registrato difficoltà economiche a causa della pandemia, potranno rinviare il pagamento della prima rata dell’IMU 2020 al 30 settembre, senza l’applicazione di sanzioni e interessi: l’unico obbligo è quello di formalizzare la propria condizione di difficoltà economica compilando l’apposito modello. Il Comune di Carrara provvederà a dare tempestiva notizia su quando e dove reperire la suddette modulistica.
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Il discusso selfie di Stefano Benedetti con alle spalle la spiaggia di Marina di Massa è arrivato anche in consiglio comunale attraverso l’interpellanza presentata dai consiglieri del Pd, Elena Mosti ed Gabriele Cairoli. La polemica era nata per il fatto che la foto poteva far supporre che Benedetti si trovasse sulla spiaggia in un momento in cui l’accesso alle spiaggia era stato vietato dal comune come misura anticovid. Nell’ultimo consiglio comunale di Massa, il sindaco Persiani ha risposto ai due consiglieri del Pd sottolineando che l’oggetto della richiesta riguarda la vita privata personale di Benedetti e non il suo ruolo politico ma Benedetti ha voluto ulteriormente chiarire la situazione ed ha spiegato: “Il fatto è accaduto durante una passeggiata privata fatta insieme alla mia cagnetta. La foto incriminata scattata dal sottoscritto con selfie, non è stata fatta sulla spiaggia ma a confine e d’altronde è praticamente impossibile provare il contrario perchè è una foto a mezzo busto, dove non si può assolutamente capire dove ero posizionato in quel momento. Per cui, qualsiasi illazione, ipotesi o accusa sollevatami sui social o con l'interpellanza presentata, non è altro che una vera e propria diffamazione pubblica, alla quale i due consiglieri saranno chiamati a risponderne nelle dovute sedi competenti e giudiziarie e ciò è avallato dal fatto che i due buontemponi, non hanno neanche presentato una legittima “ denuncia” alla Procura della Repubblica o alla Polizia Municipale, ma si sono limitati ad inoltrare una inutile e strumentale interpellanza al sindaco, il quale, tra l’altro, non ha nessuna competenza in merito a delle presunte indagini che loro hanno reclamato anche in Consiglio Comunale. Faccio, inoltre, presente che, comunque, anche se fosse stato accertato un comportamento illegittimo da parte mia per aver messo i due piedi sulla spiaggia nel periodo di divieto da Covid-19, non si tratterebbe di “reato penale”, come asserito erroneamente dai due consiglieri, ma di “illecito amministrativo”, perseguibile solo con una semplice sanzione.”. L’occasione è stata buona per Benedetti per bacchettare i due consiglieri dell’opposizione ai quali ha suggerito di non continuare a svolgere il loro ruolo impicciandosi nei suoi affari personali per non correre il rischio di “violare la privacy” o “diffamare pubblicamente” e soprattutto di fare figuracce pessime.
“ Non posso che auspicare – ha concluso Benedetti - da parte loro un impegno maggiore e di qualità nello svolgere il proprio ruolo di oppositori all’attuale amministrazione comunale, ma, d’altronde, ricordo a mente che in passato l’unica iniziativa portata a termine da Mosti Elena, sia come consigliera, sia come assessore fu nel 2015 il progetto Book crossing, fallito nel suo nascere tanto che dopo un solo anno c’erano già denunce di punti in stato di abbandono per i quali si chiedeva la rimozione. Oggi, come ricordo, ci è rimasto solo il relitto di cabina telefonica con qualche vecchio libro unto a Ricortola, dove giornalmente qualcuno va a scaricare i propri bisogni fisiologici ed a giorni l’amministrazione comunale provvederà ad eliminarlo , come ha già fatto per l’altro punto presente all’interno della struttura Master.”.
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La richiesta, di fondo, dei Verdi all’amministrazione carrarese è sempre la stessa: chiarezza, che dopo le risposte date da Giovanni Montesarchio, presidente della commissione ambiente del comune, è diventata ancora più impellente.
In merito alle motivazioni che hanno determinato l’abbattimento della pineta nella zona della Grotta di Avenza, l’amministrazione 5 stelle si è giustificata dicendo che l’intervento rientrava in una bonifica di veleni del terreno predisposta da anni ma mai messa in atto ma i Verdi hanno obiettato la curiosa circostanza per la quale i veleni dovuti all’inquinamento di tutta l’area confinante con la zona industriale si siano depositati solo in quella pineta e non in tutte le abitazioni che vi sorgono intorno.
Allo stesso modo, la risposta sull’installazione di antenne per il 5 G ha sollevato perplessità nei Verdi: “Ci hanno risposto che è tutto a posto e di stare tranquilli – hanno detto i Verdi – ma noi abbiamo chiesto a questa amministrazione, una cosa precisa e cioè di assumersi la responsabilità di garantire la salute della cittadinanza Carrarese.
Abbiamo Ricordato al sindaco di Carrara che molti cittadini hanno inviato, moltissime mail, nelle quali chiedono, di sospendere la istallazione e la sperimentare della la tecnologia di quinta generazione .Vogliamo ora ribadire che altri 500 primi cittadini italiani, di ogni appartenenza politica, hanno chiesto ,muovendosi in modo autonomo delle garanzie precise ai colossi della delle reti telefoniche e molti di questi, hanno assunto posizione rigide e ferme, soprattutto quando questo colloquio è stato assente o inconcludente e per una motivata assunzione di responsabilità, non hanno concesso il nulla osta alla sperimentazione e all’installazione di Antenne 5G.”.
I Verdi hanno rinnovato a De Pasquale la richiesta di non accettare “il pacco confezionato” imposto dalle compagnie telefoniche ed hanno proposto di aprire un tavolo di discussione tra le parti aperto anche alla cittadinanza per chiedere comprovate rassicurazioni scientifiche che la tecnologia 5G non nuoci la salute pubblica.
“Ricordiamo che garantire la salute è un diritto costituzionale - hanno concluso i Verdi - l’elettrosmog sviluppa malattie degenerative e che nel nostro territorio ci sono persone elettrosensibili fino al punto di manifestare vere patologie. La nostra presa di posizione è legittima, per questo motivo vi chiediamo di adottare il principio di precauzione. Ecco perché siamo contrari a sperimentazioni unilaterali e quando queste diventano vere imposizioni bisogna tenere alta la guardia e aumentare la vigilanza. Sappiamo come bene certi meccanismi siano stati introdotti nella vita quotidiana e di come hanno eluso i dovuti controlli. Molti forse non sanno , come ci è stata venduta la favola dell’amianto, prodotto miracoloso. Nel Milione, Marco Polo, racconta di una coperta magica che taglia il fuoco. Storie e storielle, tutte unite, solo con lo scopo di lucrare. Cosa poi è accaduto con la messa in produzione di questo prodotto è noto. Nel nostro territorio, al Cantiere navale di Marina di Carrara 60 operai sono stati uccisi da questo materiale. Altre morti, si sono verificate nella nostra Provincia per lavorazioni simili, e centinaia e centinaia di uomini e donne continuano a soffrire di asbestosi, malattia fatale. Non vogliamo provocare allarme, ma proporre una riflessione che porti sia ad un chiarimento sia a una soluzione. Prima di combinare disastri come è stato fatto con l’amianto e con altre sostanze tossiche è giusto fermarsi. Esperti affermano che la nuova trasmissione a onde corte, oltre a passare muri di cemento armato, arrivi persino a rompere la catena del DNA. Le nostre prese di posizione fanno parte del nostro modo di agire e di proporci, soprattutto oggi, che studi scientifici rivelano che l’attuale Pandemia , ha trovato terreno fertile dove l’inquinamento è più acuto”.
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E’ stato Cosimo Ferrri, come aveva promesso nell’incontro pubblico coi cittadini e commercianti di Avenza avvenuto il 3 giugno, a presentare direttamente al presidente del consiglio regionale Giani, la mozione con la richiesta di andare incontro alle esigenze dei cittadini e dei commercianti spostando l’inizio dei lavori al gennaio 2021, evitando così i mesi della ripresa dopo il lockdown ed anche quelli di maggior lavoro delle feste natalizie.
Lo ha riferito Fabrizio Volpi, coordinatore comunale di Italia Viva che ha spiegato . “Siamo convinti che le responsabilità della situazione di Avenza sono da imputare all’incapacità e alla mancanza di trasparenza oltre che alla negazione della partecipazione attiva dei cittadini da parte dell'amministrazione 5 Stelle. Dopo la Conferenza dei Servizi, che si è svolta a settembre 2019, l’amministrazione avrebbe dovuto condividere il progetto approvato con la collettività di Avenza e con le forze politiche, secondo un iter assolutamente previsto e dovuto dalle normative vigenti e invece non è stato fatto. “.
Volpi ha parlato di comportamento oscurantista adottato sin dall'inizio dall’amministrazione che, per questo motivo, oggi, non può pretendere di imporre l’ immediata apertura del cantiere il 15 Giugno facendosi scudo del rischio idrogeologico senza considerare che il territorio è praticamente alla fame. Parole critiche di Volpi anche nei confronti di quella che lui ha definito una strumentalizzazione riferendosi al racconto, reso pubblico sulla stampa, del presidente del consiglio comunale Michele Palma della sua personale esperienza durante l’alluvione del 2003. “ L’esternazione di Palma - ha aggiunto Volpi - è stata assolutamente fuori luogo, dal momento che quei vissuti non li ha dimenticati nessuno. Sicuramente l’amministrazione avrebbe potuto fare di più invece che pressare i residenti con la paura che si possano ripresentare alluvioni distruttive, visto che già molti lavori per contrastare il rischio idrogeologico sono stati eseguiti dalla Regione Toscana. Italia Viva ritiene che sul percorso pregresso nessuna responsabilità sia da imputare alla Regione Toscana , ma che oggi deve essere coinvolta per cercare la miglior soluzione per la collettività, anche se si dovesse andare a ridiscutere i lavori già appaltati, coinvolgendo la ditta vincitrice , facendo presente le necessità del territorio e concordando i tempi dell’intervento. Basterebbe ridurre al minimo il periodo di blocco della circolazione per la demolizione e ricostruzione del ponte, ponendo come priorità la messa in sicurezza dell' alveo per poter proseguire a gennaio 2021 con i lavori di demolizione e ricostruzione della struttura che sicuramente permetterebbero comunque la fine dei lavori prima del 25 aprile.”.
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