Politica
Il consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli sul bilancio previsionale del Comune di Carrara: "Ancora una volta ci si limita a incassare i frutti del buon lavoro di altri e il bilancio previsionale per legge deve chiudersi in pareggio"
«Per il quarto anno consecutivo – interviene il Consigliere M5S Matteo Martinelli – ci troviamo di fronte, in sede di discussione del bilancio previsionale, all'ennesimo…

Attacco alla Cisl senza fondamento: Mannini replica alle accuse della Cgil sul Cermec
Luca Mannini segretario diFIT CISL Massa Carrara Toscana Nord repica alle accuse della CGIL "Leggiamo con dispiacere sulla stampa l’ennesimo attacco da parte di FP-CGIL nei…

Il Pd va all'opposizione nel comune di Aulla: "Il sindaco Valettini, neopresidente della Provincia sostenuto dal centro destra non è più espressione della maggioranza comunale
Alla luce della candidatura del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara, avvenuta in aperto contrasto con la decisione assunta dalla direzione territoriale del…

Stato di agitazione per il Cermec, non contro: la spiegazione di RSU FIT CISL, RSU UIL TRASPORTI e FIADEL
Chiara Pirozzo RSU FIT-CISL Maurizio Bertieri RSU UIL Trasporti e Gianluca Della Tommasina RSU FIADEL hanno chiarito le ragioni dello stato di agitazione al Cermec di…

Amministrazione di sinistra che non investe nella ristrutturazione delle case popolari: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli torna sul tema della ristrutturazione delle case popolari: "Lo scorso giugno avevo chiesto in Consiglio fondi per…

Zona Apuane: iniziata la sperimentazione operativa interna SEUS
Nella giornata di ieri, 22 dicembre 2025, nella sala Giulio Conti - Marmoteca di Carrara Fiere - a Marina di Carrara si è tenuto l'evento "L'avvio della sperimentazione…

Ringraziamento e auguri del neo presidente della Provincia Roberto Valettini
Il nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara Roberto Valettini ha reso pubblico il suo messaggio di ringraziamento e di auguri per le feste: "Sono…

Un appello per i disabili da Italia Nostra Massa Montignoso
Il presidente di Italia Nostra Massa Montignoso è intervenuto sulle barriere architettoniche lanciando un appello all'assessore al sociale Francesco Mangiaracina: "La situazione…

"Gravi a Carrara le minacce anarchiche dopo le condanne per l'assalto al gazebo della Lega. Solidarietà ai nostri militanti": così Susanna Ceccardi europarlamentare della Lega
"Le minacce contenute nei messaggi diffusi dagli ambienti anarchici dopo la sentenza del Tribunale di Massa, chiusi con un sinistro 'a buon rendere', sono un fatto…

La destra colpisce la Lunigiana: così si creano territori di serie B, secondo il Pd di Massa Carrara
Il Partito Democratico provinciale di Massa e Carrara esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà rispetto ai nuovi criteri di classificazione montana introdotti dalla legge…

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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi è intervenuta al convegno 'Sotto il segno del porto' organizzato dall'Autorià di sistema portuale del Mar Ligure Orientale. "Buongiorno a tutti e grazie per l'invito a partecipare a questo importante momento di condivisione e di riflessione sui nostri porti - ha detto la Arrighi - anzi, sul nostro porto perché gli scali di La Spezia e Marina di Carrara sono ormai a tutti gli effetti un'unica grande realtà capace di rispondere a traffici ed esigenze diverse e diversificate. Ci tengo a sottolineare questa che è ormai una realtà consolidata soprattutto per due motivi: perché non era assolutamente scontato che questa coabitazione funzionasse tanto bene quando è stata realizzata e perché se ha funzionato tanto bene è merito del grande lavoro fatto in questi anni dall'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale, dai suoi lavoratori, dai suoi dirigenti, dal presidente Sommariva e da chi l'ha preceduto. A certificare quanto ho appena detto, d'altronde, ci sono numeri che parlano chiaro. Da quando è stata istituita questa Autorità di sistema portuale è stata sinonimo di crescita e di sviluppo per tutto il territorio: dalla fusione tra le Autorità portuali di Marina di Carrara e de La Spezia entrambi gli scali ne hanno giovato tanto sotto il profilo organizzativo quanto dei traffici che nella città di Carrara sono cresciuti in maniera esponenziale e tutto ciò è stato possibile perché si è saputo mettere a frutto una nuova sinergia tra i territori prima ancora tra le sedi. Come sindaco di Carrara il mio auspicio è che, sotto la guida dell'Autorità di sistema portuale, questa sinergia continui a crescere e a svilupparsi sempre di più e che tutto il territorio sappia affrontare come un soggetto unico e coeso le grandi sfide che ci attendono. Tra queste una delle più importanti è sicuramente quella del nuovo piano regolatore del porto di Marina di Carrara, un documento fondamentale che il nostro scalo attende da ben 43 anni e che non può più essere rimandato. Il nuovo piano regolatore rappresenta un ponte verso il futuro che dobbiamo percorrere tutti assieme, rappresenta, dobbiamo esserne tutti consapevoli, una garanzia di sviluppo tanto per Carrara quanto per La Spezia e per questo siamo tutti chiamati, ognuno secondo le proprie competenze e prerogative, a fare il possibile perché l'iter per la definitiva approvazione si concluda positivamente".
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Più di una volta negli ultimi due anni, come FIT-CISL, abbiamo esternato sulla stampa locale le nostre preoccupazioni riguardo agli Istituti del “T2 e Lotto Debole” previsti dalla gara unica del Trasporto Pubblico Locale indetta dalla Regione Toscana, poi conclusasi con l’assegnazione del Servizio di Trasporto Pubblico ai francesi di Autolinee Toscane dal 1° novembre 2021. Un T2 e Lotto Debole che se reso operativo rischia di portare forte disagio ai lavoratori, con costi aggiuntivi a loro carico dovuti alla ormai certa soppressione della loro attuale residenza lavorativa, conseguenza di un trasferimento di chilometri dalle linee deboli alle linee forti, nonché ad un forte disagio per l’utenza Lunigianese.Le nostre preoccupazioni, ad oggi, non sono diminuite bensì stanno crescendo di giorno in giorno visto che il 10 di giugno scadrà il contratto ponte sottoscritto l’estate scorsa, tra la Provincia di Massa Carrara ed Autolinee Toscane e che ha assegnato a quest’ultima, in affidamento emergenziale, il servizio di TPL fino a quando non verrà assegnata la gara del Lotto Debole.Tuttavia le informazioni a noi pervenuteci ci mettono in condizione di ipotizzare uno scenario nel quale entro il 10 giugno nessuna delle cinque Province della Toscana interessate dalle gare per i lotti deboli riuscirà ad assegnare il servizio ed in ogni caso, anche se ciò avvenisse, ci vorranno tuttavia ulteriori mesi necessari al subentro del nuovo gestore, considerato che quest’ultimo si dovrà dotare di mezzi e maestranze per lo svolgimento del servizio nonché di tutta la parte logistica ed impiantistica legata alla gestione, alla manutenzione e forse anche al rimessaggio dei mezzi.
A Massa Carrara, nonostante l’impegno della Provincia, siamo ancora in una fase di “dialogo competitivo” tra le aziende che si sono candidate a partecipare alla gara; una Provincia, a nostro avviso, lasciata sola dalla Regione che non ha voluto investire risorse al fine di alzare il corrispettivo economico della gara del Lotto Debole, attualmente fermo ad 1,64 euro + iva a km; una Regione che mai ha realizzato il fatto che mettere nuovamente a bando una parte del servizio attualmente gestito da Autolinee Toscane, dopo aver finalmente raggiunto l’obbiettivo di un unico soggetto gestore del servizio in tutta la Toscana, sarebbe certamente un passo indietro verso una nuova deframmentazione dello stesso. Deframmentazione non certo positiva per la qualità del trasporto offerto nonché per le condizioni lavorative ed economiche dei dipendenti.
Riteniamo pertanto, come FIT-CISL, sia necessario, da parte della Regione Toscana, attivarsi e finanziare velocemente un nuovo contratto ponte di lunga durata e magari, come richiesto più volte da FIT-CISL valutare la possibilità di annullare le gare per il Lotto Debole e, dietro congruo corrispettivo [2,17 euro a chilometri come nel Lotto Forte o addirittura 2,34 euro a km previsti nel Contratto Ponte], continuare ad affidare ad Autolinee Toscane il servizio in modo che si continui a mantenere un gestore unico in tutta la Toscana; cosa questa che tranquillizzerebbe certamente gli utenti nonché i lavoratori. A nostro avviso una possibile soluzione potrebbe essere quella di inserire il Lotto Debole all’interno del Lotto Forte, già di competenza di Autolinee Toscane, cercando nel contempo di efficientare la rete attuale di servizi con piccoli e mirati interventi come del resto è già stato fatto in altre Province che per loro fortuna e per volontà politica dei loro territori nel periodo di progettazione della gara, non andranno a gara, vedi le altre quattro Province toscane di Grosseto, Livorno, Pistoia e Prato. La gara è stata ideata e progettata oltre dieci anni fa, le esigenze del servizio sono cambiate da allora e a nostro avviso la Regione dovrebbe se non addirittura avere l’obbligo morale e politico di rivalutare quanto a suo tempo stabilito per renderlo conforme alle attuali esigenze. Diversamente, assegnazioni al ribasso del servizio, rischiano di peggiorare il servizio di Trasporto Pubblico in un momento di contingenza economica fortemente negativa dove sta emergendo, sempre più, la richiesta di un Trasporto Pubblico efficiente e capillare su tutti i territori toscani e, nel nostro caso, della Provincia di Massa Carrara.
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“Non sono razzista e l’accusa che mi ha fatto il vicesindaco Roberta Crudeli è deprimente, incresciosa ed inappropriata”: così il consigliere dell’ opposizione Massimiliano Bernardi ha risposto alla replica della Crudeli alla sua segnalazione riguardante una sorta di ristorante aperto abusivamente da una senegalese nelle case popolari di via Carriona a Carrara. Crudeli ha parlato di “rigurgito razzista” e il consigliere Bernardi ha smentito l’accusa ed ha ricordato: “ Ho riferito di una donna senegalese quindi extracomunitaria che, lo ribadisco, esercita abusivamente la ristorazione in un alloggio popolare. Non sono tuttavia sorpreso dalle parole della Crudeli che cavalca il tema del razzismo per convenienza politica, ma che tace difronte allo scempio di Carrara da parte degli immigrati. Naturalmente la mia segnalazione non era rivolta al popolo del Senegal, ma ad una donna senegalese alla quale è stata assegnata provvisoriamente una alloggio popolare che, lei, da mesi, ha trasformato in un ristorante clandestino per stranieri, segnalato da innumerevoli cittadini. Segnalazioni che la stessa Crudeli ha ricevuto e sentito con le proprie orecchie. Il mio unico intento nel rinnovare la segnalazione è, oltre a denunciare l’abuso perpetrato, anche dimostrare la stretta correlazione tra immigrazione e comportamenti illegali di tutti i tipi anche contro la pubblica amministrazione: correlazione confermata dalle statistiche nazionali. In realtà non ho detto nulla nuovo: la sola cosa diversa è la copertura fornita dall’assessore al sociale”.
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Un cambio di atteggiamento dovuto all’incertezza nella gestione della delega al marmo del sindaco di Carrara Serena Arrighi, lo hanno evidenziato i consiglieri dell’opposizione Massimiliano Bernardi e Simone Caffaz che così spiegano: “Giustificazioni imbarazzanti del sindaco Arrighi nel dietrofront sulla discussione in merito alla tracciabilità ed alla filiera corta. Dopo i toni da sceriffo usati durante la commissione marmo, con i quali ha minacciato di mandare i controlli quotidiani alle aziende, il sindaco, nella mattinata di mercoledì 17 aprile, ha ritrattato e ha chiesto di aprire al dialogo, forse perché i pettegolezzi, si voglia o no , che escono dalla sua maggioranza , danno traballante la delega al marmo che si è tenuta. La legge 35/2015 voluta, studiata ed approvata dal PD, le strampalate accuse sulla paternità di quella norma qualificano solo la sindaca che le ha fatte. Stamani il sindacalista Andrea Figaia ha ricordato tra l'altro che, le aziende del marmo, quando hanno firmato le convenzioni, hanno voluto allegare un atto di riserva che nelle prime due era stato aggiunto a penna prima della firma. Questo allegato porterà una marea di ricorsi contro ogni atto del Regolamento degli Agri Marmiferi, compreso il tanto sbandierato articolo 21, oltre che naturalmente la filiera corta, per cui chiediamo perché questo allegato non è stato mai pubblicato”. Riguardo al problema del tracciamento Bernardi e Caffaz hanno voluto precisare che: “Contrariamente a ciò che vorrebbe imporre la Arrighi, il sistema per tracciare un blocco dalla cava fino alla sua lavorazione prevede due passaggi distinti: quello dalla cava alla pesa ché è di competenza dell'amministrazione ed il secondo passaggio che spetta invece al singolo concessionario che, come recita la stessa legge regionale, sarà tenuto a dimostrare la lavorazione in loco del proprio prodotto. Ogni singola azienda, può infatti utilizzare il metodo di tracciabilità che riterrà essere più opportuno e che non può essere certo imposto dalla Arrighi attraverso i ricatti. Sulla filiera corta ribadiamo che l'Arrighi deve prendersi le sue responsabilità, perché è chiaro che se non cambierà idea, ci sarà la guerra per la sopravvivenza di quelle piccole aziende che chiuderanno e metteranno in mezzo alla strada i lavoratori e le loro famiglie. Per cui l'apertura al dialogo e al confronto con le associazioni è una mossa inaccettabile, dettata probabilmente da oltre Foce, una debacle che ha spinto il sindaco a dichiarazioni disperate, in cui rinnega le parole di astio pronunciate che, non hanno fatto altro che indispettire ancor di più gli industriali del marmo. Del resto, Arrighi non ha quasi mai parlato di marmo in consiglio comunale, nonostante sia stata più volte sollecitata, ha condotto le trattive sul rinnovo delle concessioni e sull'articolo 21 in modo segreto e per nulla trasparente, con risultati ad oggi a dir poco deludenti, ha caducato cave per inutili formalismi facendo perdere all'ente svariate centinaia di migliaia di euro e lasciando a casa decine di lavoratori”. Bernardi e Caffaz hanno concluso che la gestione del marmo da parte del sindaco Arrighi sia stata autoritaria e che l’attuale cambio di atteggiamento sia da ascriversi a dei ripensamenti sul comportamento tenuto.
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L'onorevole Alessandro Amorese, deputato massese di Fratelli d'Italia torna sugli ordini per Sanac Massa con una precisazione: "Gli ordini dell'ex Ilva di Taranto destinati a Sanac di Massa non solo sono ripartiti, ma sono in numero davvero consistente, e danno così la certezza di un rinnovato percorso di produttività per l'azienda di refrattari. In seguito ad un incontro che si è tenuto tra i vari attori che seguono la vertenza, dai delegati del commissario ai dirigenti delle principali sigle sindacali, è arrivata questa ulteriore conferma delle commesse che permettono, di fatto, una ripartenza dopo anni. Si tratta di un importante sviluppo che fa davvero ben sperare, e di una certezza ormai definitivamente confermata, che segue alla già positiva notizia di qualche settimana fa della fuoriuscita di Sanac di Massa dalla black list dell'ex Ilva che, conseguentemente, ha riportato gli ordini all'unità produttiva. Assistiamo con favore e soddisfazione a questi risultati, passo dopo passo, consapevoli che il lavoro fatto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e l'impegno che abbiamo garantito affinché le sorti di Sanac cambiassero sta portando al risultato che da tempo auspichiamo".
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Nel corso della seduta di lunedì il consiglio comunale ha approvato il nuovo regolamento della commissione ‘Progetto Donna – Centro per le pari opportunità’. Il documento fissa anzitutto finalità e obiettivi della commissione, ne stabilisce modalità di costituzione, composizione e durata e ne chiarisce ogni aspetto del funzionamento. Il prossimo passo sarà ora l’apertura di un avviso pubblico per individuare i 15 componenti della consulta ai quali si aggiungeranno due consiglieri comunali, uno di maggioranza e uno di minoranza. “Si tratta di un organismo istituzionale di tutela e garanzia che promuove l’uguaglianza tra generi e si propone di rimuovere tutti quegli ostacoli che possono essere per le donne fattori di disuguaglianza diretta e indiretta – spiega la vicesindaca e assessore alle Pari opportunità -. Il regolamento votato del consiglio è stato prima discusso nelle commissioni ‘Sociale e Pari opportunità’ e ‘Affari generali’ e si compone di 16 articoli. Dopo l’approvazione di questo documento il prossimo passo sarà ora l’individuazione dei componenti e per questo gli uffici sono già al lavoro per preparare un avviso pubblico. Come assessore sono molto felice che la commissione ‘Progetto donna’ possa continuare la sua storia cominciata nel 2001 e che per molti anni è stata un unicum a livello provinciale”.
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"Gravi le dichiarazioni del consigliere Bernardi. A Carrara certi rigurgiti razzisti non hanno spazio" così il vicesindaco e assessore al sociale e alle Politiche abitative del Comune di Carrara Roberta Crudeli ha stigmatizzato le accuse su presunte violazioni in un appartamento Erp segnalate dal consigliere di opposizione Massimiliano Bernardi. "La situazione di cui parla Bernardi è già stata gestita da tempo – spiega la Crudeli - Gli uffici dei Serivizi sociali e Abitativi assieme ai colleghi dell'ufficio Welfare di Erp hanno raccolto le segnalazioni arrivate e hanno posto in essere tutti i controlli necessari fino a che, con un nota proprio dell'ente di edilizia residenziale pubblica, nel dicembre scorso si è conclusa l'attività istruttoria che non ha riscontrato nessuna violazione al codice di comportamento da parte del nucleo familiare segnalato. Al di là di questo, tuttavia, ci tengo a stigmatizzare soprattutto il comportamento del consigliere Bernardi che per i propri fini non si fa scrupoli a divulgare dati personali e identificativi, anche di un minore, senza pensare alle conseguenze che le sue parole possono avere sulla vita di queste persone. Certi toni e certi rigurgiti razzisti nulla hanno a che fare con la normale dialettica politica e non hanno spazio in una città democratica come Carrara".
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“Il diritto all’aborto non si tocca”: lo ribadiscono le Donne Democratiche di Massa Carrara che lanciano un appello contro la possibilità di far entrare nei consultori le associazioni antiabortiste. “Nel decreto legge 19/24, nato con l'obiettivo di rendere più veloce la realizzazione degli investimenti del Pnrr dicono le Donne Democratiche - è presente una norma che consente alle Regioni di avvalersi del coinvolgimento di associazioni antiabortiste all'interno dei Consultori. I consultori sono strutture sociosanitarie laiche, e tali devono rimanere per garantire benessere e autodeterminazione attraverso il supporto ai percorsi di affermazione di genere e alle libere scelte sulla maternità. La legittimazione dell'ingresso delle associazioni antiabortiste a presidiare i consultori pubblici dove le donne si recano per avviare la pratica per l'interruzione della gravidanza è una vera e propria minaccia alla libertà delle donne ed un attacco alla laicità delle Istituzioni pubbliche. Tutto ciò avviene, tra l'altro, mentre il Parlamento Europeo, pochi giorni fa, ha votato a favore dell'inserimento dell'interruzione di gravidanza nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea. Questa norma consente di utilizzare i fondi del Pnrr per finanziare Associazioni pro vita e non per restituire i consultori pubblici al pieno utilizzo delle donne come luoghi funzionanti per le loro esigenze in tutto l'arco della vita. Prevenzione, contraccezione, temi cari a noi donne, nel rispetto dell'autodeterminazione delle donne per una maternità consapevole”. All'appello delle Donne Democratiche si sono aggiunti anche i Giovani Democratici: " Il governo Meloni, con un emendamento del Pnrr, ha intenzione di garantire il libero accesso ai consultori alle organizzazioni antiabortiste, scorrettamente chiamate pro-vita, e, soprattutto finanziarle, sottraendo risorse alla sanità pubblica. Lo scopo di questa mossa è quello di garantire un finanziamento pubblico a delle realtà, evidentemente vicine al governo, che ingannevolmente mostrano di voler dare sostegno alle madri, ma che sono di fatto organizzazioni religiose estremiste che promuovono leggi antiabortiste. In un paese dove è già difficile accedere alla pratica dell'aborto, questo emendamento rappresenta l'ennesima offesa ai diritti della donna e della sua autodeterminazione. Vergognoso soprattutto è che questi attacchi ai diritti delle donne si stiano verificando proprio ora, mentre l'Italia per la prima volta vede al suo comando una premier donna. Noi continueremo a lottare per difendere la legge 194, il diritto all'aborto e in primis la libertà delle donne di poter scegliere e di autodeterminarsi. Come giovani e come donne democratiche sentiamo l'esigenza di intervenire su una vicenda tanto sensibile soprattutto a seguito di quanto accade nel nostro territorio dove gli obiettori di coscienza hanno raggiunto livelli che sfiorano addirittura l'80 per cento. Ugualmente in alcune regioni di Italia, vedi Lazio, Umbria, Piemonte, tutte regioni governate dalla destra, i consultori vengono depotenziati, si aprono "stanze per l'ascolto" (vedi l'ospedale Sant'Anna di Torino) in cui Movimento per la Vita, un'associazione antiabortista religiosa, accoglie le donne che vogliono ricorrere all'IVG, si terrorizza la donna con idee estranee ad ogni cultura democratica attraverso l'ascolto del feto, o si promuovono proposte di legge per il riconoscimento giuridico del feto già dal concepimento e non più dalla nascita.Indebolire i servizi e le strutture per abortire e rafforzare il sostegno ad associazioni Pro Vita, anche senza attaccare direttamente la legge 194, mina ugualmente il diritto all'aborto. Si contribuisce a creare un clima ostile nei confronti di chi che vuole ricorrervi, rendendo di fatto più difficile, anche a livello psicologico, l'accesso all'aborto.Sappiamo bene che i tentativi di limitare il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza non verrano meno, per questo alzeremo sempre più la voce invocando invece quanto di dignitoso sta facendo l'Unione europea con l'introduzione dell'IVG nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione o la Francia anch'essa con l'inserimento di tale diritto in Costituzione. Mobilitiamoci per i nostri diritti".
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"Le parole del sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti dei giorni scorsi sul futuro di Cava Fornace ci lasciano esterrefatti e anche molto contrariati - a parlare sono i rappresentanti del comitato Cittadini di Cava Fornace - Parlare di un politica che può far tutto insieme agli industriali sono parole pesantissime e di una gravità rilevante considerando l’area dove sorge la discarica, con i rischi ambientali annessi. In campagna elettorale, per acchiappare dei voti, Lorenzetti ha promesso la chiusura di Cava Fornace, ma poi non ha mai fatto niente per raggiungere questo risultato. L’eterno problema della marmettola viene nuovamente strumentalizzato per arrivare a tenere aperta Cava Fornace, quando poi lo stesso sindaco ammette che in quel sito in 17 anni di marmettola ne è arrivata ben poca. La soluzione Cava Fornace per la fase emergenziale è un volere scaricare sulle comunità di Montignoso e Pietrasanta la gestione di un rifiuto a cui gli industriali del marmo da decenni non vogliono porre rimedio. Duecentomila tonnellate annue di marmettola prodotta dall’escavazione e lavorazione in 7/8 anni, ammesso che i costi di conferimento siano conveniente per le imprese del lapideo, saturerebbero la discarica; e poi cosa faremo della marmettola? Ma Cava Fornace non può essere la soluzione, neppure temporanea per la marmettola e ci stupisce che Lorenzetti, gli industriali, la Regione ignorino che il sito su cui sorge la discarica, voluta da una politica cieca e arrogante, non è idoneo ad essere discarica, di nessun tipo, visto che stiamo parlando di un’area carsica ricca di doline e inghiottitoi, con sotto due sorgenti, sistema direttamente collegato al sofferente Lago di Porta.
E invece di attivarsi per tutelare la propria comunità richiedendo nuove analisi sui piezometri che nell’ultima verifica di controllo di Arpat del maggio 2023 hanno evidenziato sforamenti e presenza di inquinanti, Lorenzetti cala la maschera e, rivendicando il potere assoluto della politica e degli industriali, vede la discarica chiusa non ora, ma a riempimento avvenuto, a quota 98 metri.Una decisione di questa portata, che inciderà molto pesantemente sulle future generazioni di Montignosini, dovrebbe essere valutata in un percorso partecipativo a cui però pare che questa amministrazione tende a sottrarsi, visto che non neppure ritenuto opportuno partecipare all’inchiesta pubblica, né sostenere le ragione dei propri concittadini che hanno denunciato l’inchiesta come una farsa. E anche su questo abbiamo letto che per Montignoso l’inchiesta pubblica ha rappresentato solo una fase eventuale del Paur , sminuendone quindi la funzione e non ritenendo quindi necessario perderci tempo. Perché, come si capisce dalle parole di Lorenzetti, la politica può tutto e la gente, i territori e l’ambiente non sembrano poi così importanti. Se " Parigi val bene una messa " , figurarsi se Firenze non vale una discarica inquinante per Montignoso".
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Ci sarebbe una mensa clandestina messa in piedi da una cittadina di origine senegalese all’interno di un alloggio popolare in via Carriona al civico 41: a segnalarne la presenza è il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha spiegato: “Di fatto la donna extracomunitaria gode di una specie di “approvazione” da parte dell'amministrazione a continuare la sua attività di ristoratrice in nero, attività del tutto illegale, in quanto sono passati ormai mesi dalle segnalazioni del sottoscritto e il vicesindaco Roberta Crudeli ha chiuso un occhio e lasciato fare. Addirittura la porta di entrata dell’alloggio popolare rimane costantemente aperta e, anche durante il Ramadan, il via vai di circa 20 immigrati al giorno non è cessato e tutti i giorni la donna senegalese ingombra il passaggio per scaricare continuamente la spesa e sacchi di rifiuti. L’immobile era stato assegnato provvisoriamente, in via d'urgenza, dai servizi abitativi del comune. Sono costretto a chiedere nuovamente una verifica per il numero notevole di clienti extracomunitari che addirittura sostano dentro l’ingresso del civico 43 in attesa del proprio turno per acquistare il cibo cotto. In questo caso possiamo affermare che è stato continuamente disatteso l’ obbligo istituzionale di controllare ogni forma di violazione della regole nei condomini popolari, con l’aggravante che la famiglia è seguita dai servizi sociali”. Bernardi ha ricordato che i servizi sociali che hanno in carico la donna, avrebbero l’obbligo di tutelare i figli minori, tra i quali c’ è una bambina disabile, in funzione dei principii della vigilanza, protezione e tutela dei minori di fronte a difficoltà e carenze nella gestione del ruolo genitoriale, che devono essere attivate in presenza di fattori di rischio evolutivo del minore (art.9 e art.23, Legge 184/83). “Nell’abitazione in questione invece – ha continuato Bernardi - è in atto un andirivieni di immigrati forse anche irregolari che, a tutte le ore del giorno e della notte, si intrattengono nell’alloggio, anche in presenza dei bambini, facendo schiamazzi e creando grave disagio agli altri abitanti dello stabile”. Bernardi ha sottolineato come, secondo lui, l’amministrazione non si sia premurata di fornire supporto a chi vanta diritti e rispetta le regole, né ha compreso le ragioni di chi ha trascorso parte della propria vita in questo immobile gestito da ERP, che ora è diventato invivibile. “Lo sforzo dell’assessore Crudeli – ha concluso Bernardi - avrebbe dovuto essere quello di addivenire alla soluzione della vicenda nell’immediatezza, al fine di evitare che i rapporti tra i condomini e la donna si aggravassero ulteriormente creando un clima di paura ed insicurezza, ma soprattutto al fine di tutelare i minori presenti nell’alloggio tra cui una minore affetta da disabilità . Rientra nel compito dei nostri amministratori, infatti, intervenire sui propri assistiti contro ogni forma di comportamento scorretto, oltretutto alla presenza dei figli della donna senegalese, che abbiamo registrato nell’alloggio popolare di Via Carriona al numero 41”.
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