Politica
Associazione Arci 31 Settembre: sottoscritta la lettera al Governo sul futuro delle aree interne
L’Associazione Arci 31 Settembre ha sottoscritto la lettera pubblica al Governo che chiede la revisione urgente del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027. La lettera è…

Nessuna offesa personale nelle parole di Volpi a Caffaz: il Pd si dissocia dal sindaco Arrighi
Il Pd si schiera in difesa del suo iscritto Fabrizio Volpi, presidente di Retiambiente, e prende le distanze dalla dura critica che il sindaco Serena Arrighi ha pubblicato…

Le parole di Panfietti sulle case popolari da costruire al Murlungo sono un macigno: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
"Le rivelazioni del presidente di Erp Luca Panfietti sono un vero e proprio macigno. Un macigno politico". Il tema è attuale: si tratta della decisione dell'amministrazione comunale…

Pri di Massa: «Favorevoli all'invito del Pd di acquisire Villa Massoni: evitiamo che "cada in amni private"»
Sulla questione di Villa Massoni entrata nell'agenda della città già dalal scorsa campagna elettorale come rpoposito e obiettivo di recupero,…

«Massa, interventi idraulici tra via Dante e Piazza Aranci e la pavimentazine è rovinata»
Il presidente di Italia Nostra sezione Massa Montignoso Bruno Giampaoli segnala un disagio vissuto dai cittadini rispetto ad alcuni interventi idraulici:"Per alcune settimane nell''angolo fra via Dante e…

Forza Italia : Il segretario comunale Giuseppe Bergitto denuncia lo stato di abbandono e pericolosità per l’incolumità dei cittadini di due luoghi di Carrara.
L’amministrazione comunale sulla carta stampata e i suoi fidati sostenitori sui social si fanno forti di aver iniziato i lavori di alcuni cantieri di utilità pubblica e di…

“Nessun titolo nè esperienza, solo incarichi politici”: il consigliere Caffaz risponde al presidente di Retiambiente Volpi che, sui social, lo ha chiamato Bombolo
Un gioco di rimandi cinematografici di livello sempre più basso e sempre più offensivo è quello che si è innescato sulla stampa e sui social tra il consigliere…

Rimuovere le cisterne abbandonata vicino al parcheggio di Altagnana: la richiesta del consigliere Ortori
Il consigliere Simone Ortori ha raccolto le segnalazioni dei residenti e si sta attivando con il settore lavori pubblici del comune di Massa per arrivare alla rimozione di…

Un altro atto vandalico contro la sede di Fratelli d'Italia Massa Carrara
Ennesimo gesto, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio, contro la sede provinciale di Fratelli d'Italia di via Petrarca a Massa, che ha avuto…

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Al termine di un lungo dibattito, martedì sera il consiglio della regione Toscana ha riformato il proprio statuto con il favore della maggioranza. Hanno votato si: PD, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia.
Hanno invece lasciato l'aula al momento del voto, il M5S ma anche Giacomo Bugliani, presidente della commissione affari istituzionali in quota PD, in aperta polemica sulla scia della questione del mancato assessorato, negato da Giani al momento della formazione della nuova giunta regionale.
Un voto contrario è stato inoltre pronunciato da Italia Viva con Stefano Scaramelli. IV aveva presentato due emendamenti che non sono andati a buon fine, tra cui quello sulla parità di genere.
A questo proposito la coordinatrice regionale IV, Alice Rossetti, ha rilasciato un commento molto duro: "E’ accaduto un fatto gravissimo: aver respinto il nostro emendamento che sanciva la parità di genere nella composizione degli organi di governo della regione di fatto riporta indietro le lancette dell’orologio di qualche decennio".
"Fa specie in particolare - attacca la Rossetti - che un partito come il Pd, che ha giustamente inserito la parità di genere nel proprio statuto, non abbia ritenuto opportuno schierarsi perché ciò avvenisse. Forse però è meglio così visto che poi questa scelta non viene mai applicata".
"Sarebbe bene che Letta - sbotta a conclusione la coordinatrice IV - invece di invitare il Papa a impegnarsi per le donne sacerdote ponesse attenzione a come votano gli esponenti e, ahimé, le esponenti del suo partito in Toscana".
Tra le novità della riforma statutaria, c'è che la regione Toscana avrà per la prima volta un sottosegretario alla presidenza della giunta regionale, scelto tra i consiglieri regionali, ed un ampliamento dell'ufficio di presidenza del consiglio regionale con due questori.
Senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio, promette il PD, ma di fatto si tratta di maggiori costi del personale, replica la Rossetti d'accordo in questo con Bugliani
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Gianni Musetti (Forza Italia), in un comunicato stampa, denuncia il doppio furto subito dal bar Ginger di via Catriona: "Stiamo diventando la Scampia di Massa Carrara - tuona -. I ladri hanno consumato dieci dischi del flessibile per aprire le inferriate e le slot machine, e nessuno ha sentito nulla. La cosa incredibile che è il secondo furto in circa 10 giorni allo stesso bar, un esercente storico di Carrara, il Ginger, conosciuto da tutti i tifosi e gli avventori dello stadio".
"Dopo aver tagliato le inferriate e il vetro - incalza Musetti - i ladri si sono accaniti sulle slot e sulla macchina cambia soldi, appena ricaricata di banconote fresche dal gestore. Dopo aver fatto questo, i soliti ignoti hanno portato via anche l'impianto di videoregistratori del locale".
"I carabinieri e la polizia - conclude - fanno davvero tanto per proteggere la nostra città e agli uomini del primo dirigente Daniele Manganaro e del maggiore Marella Cristiano sono onnipresenti sul territorio con diligenza e passione per il loro lavoro, ma evidentemente servono più strumenti, come le telecamere, tanto annunciate dalla amministrazione comunale e ancora non pervenute".
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L'amministrazione comunale di Massa non intende mettere in primo piano le polemiche, distogliendo l'attenzione dai temi importanti come quello degli agri marmiferi e la disciplina della loro escavazione.
Il sindaco di Massa Francesco Persiani dichiara di non voler commentare le dichiarazioni del presidente del parco regionale delle Alpi Apuane, Alberto Putamorsi.
Il primo cittadino si esprime con queste parole di sdegno: "Chi cerca di banalizzare i temi, o cavalcare l'onda mediatica, non troverà sponda in chi sta lavorando seriamente e responsabilmente per giungere a quel necessario punto di equilibrio tra il rispetto dell'ambiente e la tutela del lavoro."
Nei prossimi giorni, quando questa polemica si placherà, si tornerà a rappresentare lo stato effettivo delle questioni ed a spiegare le motivazioni tecniche delle richieste dell'amministrazione comunale.
Rob. Cir.
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"Sanac, nessuna risposta e nulla di fatto dal tanto atteso tavolo di crisi convocato al Ministero dello sviluppo economico. Prima di tutto non c'era il ministro Giancarlo Giorgetti ma il delegato Luca Annibaletti che non ha saputo dare una sola risposta alle domande poste dai sindacati. E le poche che ha dato erano o fuori tema o inopportune".
Un buco nell'acqua che lascia l'amaro in bocca al segretario della Uiltec Toscana Nord, Massimo Graziani, che ieri ha partecipato all'incontro convocato al Mise con le segreterie territoriali e nazionali dei sindacati sulla vertenza del gruppo che negli ultimi giorni è precipitata mettendo in pericolo centinaia di posti di lavoro in tutta Italia di cui oltre 100 soltanto nello stabilimento di Massa.
"Una riunione del tutto interlocutoria che proprio non serviva in questo momento – incalza Graziani -. E' inutile che il Mise garantisca il pagamento degli stipendi, a oggi mai messi in discussione a meno che non sia un triste presagio. O che si impegni a onorare i debiti pendenti di Acciaierie d'Italia nei confronti di Sanac perché questo ormai è superato dai decreti ingiuntivi. Insomma, l'impressione è che il Ministero non sia in linea con i tempi della vertenza". I sindacati hanno quindi ribadito i punti chiave della vertenza: "Rivedere le scelte politiche fatte. Superare il paradosso attuale in cui lo Stato fa la guerra a se stesso, preferendo addirittura di acquistare materiali refrattari all'estero per danneggiare Sanac. Il destino dello stabilimento è appeso a un filo da oltre 7 anni e non si trova la parola fine e la soluzione per noi è tornare all'acquisizione del gruppo nella partita ex Ilva: Acciaierie d'Italia deve tener fede all'impegno preso".
Per il segretario Uiltec Toscana Nord non c'è alternativa: "Altrimenti significa perdere anni di lotta, un'eccellenza italiana, lanciare Sanac nel baratro. Una nuova gara oggi significa svendere il gruppo al massimo ribasso così che non sia neppure in grado di onorare gli impegni presi da Sanac con i propri creditori, fra cui i suoi stessi dipendenti. Spezzettare la vendita di Sanac rispetto all'ex Ilva è stata una scelta politica e oggi la politica deve tornare sui suoi passi: Taranto – conclude Graziani – avrà sempre bisogno dei refrattari e questi prodotti devono fare parte della filiera dell'acciaio italiano. Il tavolo è stato aggiornato ai primi di novembre e il delegato di Giorgetti si è preso l'impegno di darci risposte in tale occasioni. Noi cercheremo di tenere alta l'attenzione scegliendo le migliori modalità di lotta nei prossimi giorni con i lavoratori".
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Legambiente in una nota stampa, ha messo in evidenza le lungaggini e gli ostacoli sul percorso dell'approvazione del Piano Integrato del Parco Regionale delle Alpi Apuane, nonostante le premesse che ben facevano sperare:
"Legambiente chiede che si fermi il miope balletto allestito da sindaci e da imprese estrattive del parco, affannati a neutralizzare e demolire una buona proposta di piano" dice l'associazione. Le Alpi Apuane sono un patrimonio globale, - commenta Antonio Nicoletti, responsabile nazionale aree protette e biodiversità di Legambiente – le sue specie e i suoi habitat d'interesse europeo non è consentito che vengano compromessi. Legambiente difenderà la proposta originaria del Piano del Parco e, se necessario, si rivolgerà anche all'Unione Europea quale autorità deputata al controllo della Rete Natura 2000."
"Non ci limiteremo a valutare parametri quantitativi - dichiara Fausto Ferruzza, responsabile nazionale paesaggio di Legambiente – che pure vanno conservati, ma analizzeremo nel merito la qualità degli impatti delle singole aree estrattive intercluse nel Parco e mantenute attive. Questo appena il Parco renderà formalmente disponibile la proposta di Piano Integrato, che sollecitiamo a pubblicare, prima che amministratori e imprenditori poco lungimiranti la stravolgano del tutto!"
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L’assessorato al candidato più votato della provincia di Massa Carrara, all’indomani delle elezioni regionali dello scorso anno, sembrava un atto dovuto. Invece, in beffa alle migliaia di preferenze espresse da questa landa di terra Toscana, a Giacomo Bugliani non fu dato entrare in giunta.
E se Giani volesse oggi un assessorato in più per ricucire lo strappo? Troppo tardi, parola di Bugliani. E troppi costi.
“Considero la vicenda della riforma dello statuto della regione Toscana – dichiara Bugliani - un’offesa alla provincia di Massa Carrara, che meritava di essere rappresentata in giunta regionale fin da subito”.
“E’ noto a tutti – spiega il consigliere regionale - che la mia presenza nella giunta avrebbe potuto rappresentare, a distanza di quasi trent’anni, anche una diversa considerazione del governo regionale nei confronti di Massa Carrara e, quindi, una sorta di riscatto del nostro territorio”.
Ma ciò non avvenne ed anzi: “Nella prima seduta del consiglio regionale il mio nome è stato improvvisamente e inspiegabilmente cancellato e sostituito: con la conseguenza che, unico caso in Italia, la Regione Toscana non ha oggi un assessore al bilancio”.
“Da lì – prosegue Bugliani - nacque l’idea del presidente Giani (dichiarata nel suo discorso d’insediamento) di allinearsi alla legge nazionale e di promuovere la riforma dello statuto con l’allargamento della giunta a nove assessori”.
A quel punto, “Poiché fin da subito mi è parsa un’operazione poco opportuna (anche in considerazione del momento storico ed economico che viviamo), sono stato io a non voler più mettere in discussione nella mia Commissione una proposta di legge che non solo era (ed è) inopportuna, ma è anche da considerarsi un’offesa alla mia terra e alla mia gente”.
“E la storia – afferma Bugliani - mi ha dato ragione. Quella legge, infatti, oggi è stata avocata direttamente all’aula del consiglio regionale (senza il parere della prima Commissione) e porterà, oltre che a un allargamento della giunta e alla creazione di un sottosegretariato alla presidenza della regione, anche a un ampliamento dell’ufficio di presidenza presidenza del consiglio regionale a sette membri”.
“Con tutte le conseguenze che ne derivano – avverte Bugliani - in termini di maggiori costi della politica, poiché è evidente che nuove figure istituzionali portano con sé nuovi costi di personale”.
“Se altri adesso vogliono fare quella riforma dello statuto che io avevo già chiaramente e pubblicamente deciso di accantonare e non portare avanti nei lavori della prima Commissione, se ne assumano la responsabilità”.
“Anzi – incalza Bugliani - invito tutte le forze che si sono dichiarate contro l’aumento dei costi della politica, partire da Italia Viva, a rimanere coerenti e a non sostenere questa riforma statutaria”.
Infine, Bugliani ribadisce: “Io non sono disponibile, per quanto dato e per quanto rappresento, a un ruolo di ripiego come quello che è stato prospettato. Massa Carrara non è una provincia di serie B in Toscana e non merita un “nono” assessore”.
Michela Carlotti
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Massimiliano Bernardi (Alternativa per Carrara), in un comunicato, attacca la giunta grillina, in particolare il sindaco e l'assessore Raggi, per le condizioni dello stadio: "Sulla vicenda stadio sappiamo che il sindaco De Pasquale nel 2020 aveva avuto problemi e che l'assessore allo Sport Andrea Raggi dopo più di quattro anni non è riuscito a mettere in sicurezza la struttura - scrive - uno più irresponsabile dell'altro, contro ogni norma e contro ogni buonsenso".
"Ma stavolta - continua - sta andando male a tutt'e due perché contro di loro c'è una opinione pubblica al veleno che vuole tornare a tifare e soffrire per la Carrarese, perché appassionati di calcio e innamorati sportivamente della loro squadra: spettatrice interessata di tutta questa vicenda è ovviamente anche la società stessa che più volte ha manifestato tutto il proprio disappunto per come sia stata gestita da anni la questione. Cosi i tifosi, alla partenza del campionato, si sono ritrovati lo stadio off limits, seppur con una parziale agibilità, con un solo settore aperto e con evidenti limitazioni di capienza, nonostante le varie assicurazioni dell' assessorato Andrea Raggi a che aveva promesso il ripristino di una adeguata fruibilità in condizioni di sicurezza per questo campionato. L' ennesima chiusura-prosegue - decisa dalla Commissione di vigilanza comunale, è avvenuta per la mancata realizzazione di alcuni lavori, Il nodo tra l'altro e l'entità degli interventi da eseguire, probabilmente non sono stati ancora digeriti o non capiti da Raggi. Gli interventi necessari per rendere sicuro l'impianto infatti, nonostante i continui richiami della Commissione di vigilanza, non sono entrati nella sua testa, nonostante le puntuali prescrizioni e sull'indicazione dei criteri da seguire e la redazione di un crono-programma per rendere nuovamente conforme l'impianto agli standard di sicurezza. Tornando alla riapertura dello stadio in sicurezza difficilmente si concluderà sotto questa amministrazione, con evidente ed ingentissimo danno economico per la Carrarese e per il pubblico ed altrettanto ed ancora più grave danno d'immagine per la nostra città visto che il nostro stadio viene frequentato dagli sportivi provenienti dai tre quarti delle regioni italiane e le immagini delle gare che vi si giocano vengono diffuse sulle reti televisive nazionali, come la partita di ieri a Imola. Rivogliamo lo stadio e una amministrazione comunale all'altezza delle potenzialità della città, ma nel frattempo abbiamo uno stadio ed una città nell'abbandono".
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No alla strumentalizzazione della piazza perché il popolo che protesta non è mai fascista se ci sono leggi ingiuste contro cui battersi. E' la posizione di Rivoluzione Allegra. I fatti drammatici di Roma chiedono di essere spiegati secondo il punto di vista di Rivoluzione Allegra, il movimento apuano pacificamente rivoluzionario che grida nelle piazze il suo no al green pass e alla vaccinazione ricattatoriamente obbligatoria ormai da mesi. Piazze apuane ma anche piazza San Giovanni a Roma, alcune settimane fa quando 150.000 cittadini e cittadine si riunirono in una storica manifestazione, dove peraltro non ci furono disordini. Un movimento, lo ricordiamo, che insieme ad altri sorti in tutta Italia, si sono uniti intorno alla bandiera di Fronte del Dissenso.
Esiste un popolo numeroso determinato e resistente contro le logiche antinflazionistiche dell'alta finanza e neoliberiste, contro il clima di terrore creato dai media, contro il boicottaggio delle cure domiciliari e quindi contro tutto il sistema a cui il Paese oggi sembra piegato, spiega Rivoluzione Allegra in una nota stampa, sottolineando come il fatto che altre organizzazioni diverse da Fronte del Dissenso siano state capaci di radunare così tante persone in così poco tempo, è segno che la misura è colma per tanti :" Quello che scende in piazza è un popolo che protesta e se protesta è perché ci sono delle leggi ingiuste-scrive nel comunicato il movimento pacifista apuano- Le piazze che protestano non sono mai fasciste, le piazze fasciste sono quelle ordinate e adoranti. La sostanza politica della giornata di sabato, il vero fatto nuovo, è che esiste un popolo di resistenti determinato a far valere i propri diritti. A Roma è andata in scena la dimostrazione che nessuna organizzazione ha in mano il movimento di protesta contro il Green Pass, la coscrizione vaccinale/digitale universale, il terrore mediatico, il boicottaggio delle cure domiciliari precoci, i lockdown per tenere bassa l'inflazione e agevolare le esportazioni, il ricatto sul mondo del lavoro, della scuola, della sanità e il resto di decisioni politico-economiche, con pretesto sanitario, che il governo italiano prende da 17 mesi su mandato internazionale e multinazionale".
Rivoluzione Allegra tira in ballo poi le solite e conosciute "forze" sabotatrici delle manifestazioni pacifiche:" Questo scollamento tra le giuste esigenze del nostro popolo e l'organizzazione della piazza-fa notare Rivoluzione Allegra- si è dimostrato con chiarezza nel momento in cui i soliti professionisti del doppio gioco hanno annunciato il corteo verso la sede della Cgil anziché puntare direttamente sui Palazzi: la gente in lotta per i diritti voleva raggiungerli al solo scopo di esprimere in faccia al Potere i sentimenti del nostro dissenso e della nostra determinazione, non per prestare il fianco alla taccia di violenti e alla conseguente repressione. Questi sentimenti, per Rivoluzione Allegra, sono sacri e rappresentano il motivo stesso della sua esistenza. Pertanto ci dissociamo da ogni tentativo di strumentalizzazione della protesta, indipendentemente dal colore politico, mentre rinnoviamo al nostro popolo la promessa di essere sempre dalla sua parte, senza secondi fini elettoralistici o da battaglia sotto falsa bandiera".
Rivoluzione Allegra rivendica il coraggio e i diritti dei tantissimi manifestanti pacifici, quelli che hanno riempito la piazza e le strade e che hanno resistito a manganellate e idranti, come è costretto a riconoscere anche qualche giornalista del mainstream:" Le molte persone che hanno deciso di prendere parte al raduno di ieri-sostiene Rivoluzione Allegra- e che nulla c'entrano con i soliti noti e con le loro strategie sorpassate, meritano rispetto e comprensione pure se si sapeva come sarebbe, almeno in parte, andata a finire: così riconosce anche qualche osservatore del mainstream, per esempio quando troviamo scritto che «accanto a queste abituali presenze, è comparso qualcosa di diverso. In strada, pronte a fronteggiare i celerini in tenuta antisommossa, c'erano persone a viso scoperto, uomini e donne non più giovani che gridavano esasperati, immobili e quasi indifferenti al getto degli idranti. A sostegno, o a rimorchio, di chi potrebbe fomentare e strumentalizzare i disordini c'è una parte di popolazione —minoritaria, ma capace di cambiare volto ai raduni — decisa a non arrendersi alle decisioni del governo. Persone che hanno poco o niente a che fare con le frange violente conosciute, ma che evidentemente sono pronte alla sfida. Anche se può degenerare.» (Giovanni Bianconi, Corriere della Sera)
E allora, sprona Rivoluzione Allegra, avanti con l'appuntamento del 15 ottobre quando purtroppo entrerà in vigore nel mondo del lavoro il green pass:" Questo è il nostro popolo, questa è la nostra lotta di liberazione-scrive nel comunicato- Ci prepariamo pertanto al 15 ottobre con l'obiettivo, al di là dello sciopero quale modalità per riappropriarci dello strumento sindacale, al momento in mano a sigle screditate, di piegare il sistema al riconoscimento dei diritti di una sostanziosa minoranza. Siamo infatti più di 8 milioni di "renitenti alla leva", senza contare i simpatizzanti, i fiancheggiatori, i "convertiti a forza": siamo un popolo che ha già fatto la sua scelta, libera e consapevole, e che ha già fatto fallire l'obiettivo del Green Pass, quello di assimilarci tutti. Noi siamo un popolo così determinato da rappresentare una nazione nella nazione, non solo numericamente parlando, ma anche in termini di autonomia, sotto tutti i punti di vista: basta essere risoluti sulle nostre decisioni per diventare una diga insormontabile e cominciare a costruire un'alternativa al sistema".
Nessuna intimidazione, nessun passo indietro: il 15 ottobre Rivoluzione Allegra ci sarà e lo dichiara nel comunicato:" Pertanto mobilitiamoci-incoraggia il movimento pacifista- e continuiamo a scendere in piazza per protestare la nostra più completa refrattarietà al regime che ci stanno apparecchiando intorno: il 15 ottobre diventerà per noi la data dell'inizio della riscossa, per loro della fine".
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E' pronta la squadra che avrà il compito di coordinare i lavori di ascolto e redazione del programma della “Supercoalizione” che sostiene la candidatura a sindaco di Simone Caffaz. Come preannunciato nei giorni scorsi, per predisporre il documento, verrà adottato l'innovativo sistema del “do tank”, ovvero un “serbatoio del fare” che avrà il compito coinvolgere gli esperti e i talenti dei vari settori.
“Sono molto soddisfatto della squadra che abbiamo creato per la predisposizione del programma – afferma Caffaz – che è un perfetto mix tra persone con esperienza nella pubblica amministrazione e autorevoli rappresentanti della società civile nuovi alla politica, tra uomini e donne, tra persone che hanno fatto storicamente parte dello schieramento di centrodestra, altre indipendenti, altre ancora con qualche pregressa esperienza nella sinistra”.
“Sia chiaro – prosegue Caffaz – che non sarà questa la nostra squadra di governo, anche se non escludo che qualcuno di coloro che abbiamo individuato in questa fase possa far parte della futura amministrazione. Tuttavia il ruolo che queste persone svolgeranno sarà opposto: essi infatti non solo avranno il compito di fornire la loro indiscussa capacità professionale nella stesura del programma ma dovranno anche preoccuparsi di come i vari progetti verranno finanziati e realizzati e soprattutto trovare altri esperti che come loro si occupino delle varie problematiche per scovare in città i talenti giovani e meno giovani che tanti anni di politica clientelare a antimeritocratica ha nascosto e depresso. Quando la nostra amministrazione, dopo le elezioni, si sarà insediata i coordinatori delle commissioni avranno anche il compito di verificare periodicamente il grado di attuazione del programma elettorale affinché, contrariamente a quello dell'amministrazione in carica, non rimanga lettera morta ma un documento tra trasformare in concrete realizzazioni”.
Vediamo di seguito i coordinatori delle commissioni sul programma. Commercio, Turismo e attività produttive: Lorenzo Baglioni; Cultura, Pubblica istruzione e scuole: Marzia Dati; Assetto del territorio: Stefano Tavarini; Lavori Pubblici: Giovanni Ilari; Politiche del marmo. Salvatore Gioè; Bilancio, Finanze, Patrimonio, Società Partecipate: Angelo Borghetti; Servizi sociali e sanità: Annamaria Pregliasco; Progetti Speciali: Nicola Pieruccini.
“Come è possibile notare dall'elenco – prosegue Caffaz – l'unico ruolo trasversale rispetto ai settori è quello di Nicola Pieruccini che utilizzerà i suoi contatti con esponenti del governo per risolvere alcune annose problematiche cittadine come il Politeama, lo Stadio, il Marble Hotel, la Movida e altre. Per ognuna di queste tematiche si creerà un'ulteriore commissione, più snella delle precedenti, con il compito di predisporre i singoli progetti volti a risolvere le problematiche”.
Chiunque desiderasse far parte in prima persona delle commissioni sul programma, puo' contattare direttamente Simone Caffaz attraverso i suoi canali social, oppure scrivendo a
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Il circolo ARCI "Trentuno settembre" si preoccupa di garantire trasparenza ai cittadini con la richiesta a Gaia Spa di metterli a conoscenza delle analisi delle fontane e del prezzo che verrà pagato da tutti i cittadini massesi.
Il circolo ARCI informa i cittadini sulla richiesta espressa alla società idrica: "Abbiamo sollecitato Gaia Spa con una richiesta di accesso agli atti di fornirci le analisi delle fontane pubbliche da lei monitorate. Gaia Spa ha chiesto al comune di Massa, titolare dei dati, di trasmetterci le analisi delle fontane, monitorate in base a una convezione che costa a tutti noi massesi 15.646,50 euro. Con questa nota chiediamo al nuovo assessore Giovanni Ronchieri, con delega alla trasparenza, di garantirci totale accesso a tali informazioni."
Se la richiesta non verrà accolta, il circolo ARCI si rivolgerà alle forze politiche di opposizione per garantire questa mancata trasparenza. Concludendo con l'esplicito chiarimento di prendere ulteriori provvedimenti: "Per quanto ci riguarda abbiamo attivato gli strumenti che la normativa ci garantisce promuovendo ricorso presso il Difensore Civico Regionale e verso il Responsabile della Trasparenza e Corruzione del comune di Massa dott. Cuccolini. Non ci fermeremo a questo passaggio se non ci arriveranno i dati richiesti. Terremo costantemente aggiornati i nostri concittadini nei limiti delle nostre possibilità in questa battaglia per la trasparenza e la completa informazione."
Roberta Ciriolo
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