Politica
Associazione Arci 31 Settembre: sottoscritta la lettera al Governo sul futuro delle aree interne
L’Associazione Arci 31 Settembre ha sottoscritto la lettera pubblica al Governo che chiede la revisione urgente del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027. La lettera è…

Nessuna offesa personale nelle parole di Volpi a Caffaz: il Pd si dissocia dal sindaco Arrighi
Il Pd si schiera in difesa del suo iscritto Fabrizio Volpi, presidente di Retiambiente, e prende le distanze dalla dura critica che il sindaco Serena Arrighi ha pubblicato…

Le parole di Panfietti sulle case popolari da costruire al Murlungo sono un macigno: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
"Le rivelazioni del presidente di Erp Luca Panfietti sono un vero e proprio macigno. Un macigno politico". Il tema è attuale: si tratta della decisione dell'amministrazione comunale…

Pri di Massa: «Favorevoli all'invito del Pd di acquisire Villa Massoni: evitiamo che "cada in amni private"»
Sulla questione di Villa Massoni entrata nell'agenda della città già dalal scorsa campagna elettorale come rpoposito e obiettivo di recupero,…

«Massa, interventi idraulici tra via Dante e Piazza Aranci e la pavimentazine è rovinata»
Il presidente di Italia Nostra sezione Massa Montignoso Bruno Giampaoli segnala un disagio vissuto dai cittadini rispetto ad alcuni interventi idraulici:"Per alcune settimane nell''angolo fra via Dante e…

Forza Italia : Il segretario comunale Giuseppe Bergitto denuncia lo stato di abbandono e pericolosità per l’incolumità dei cittadini di due luoghi di Carrara.
L’amministrazione comunale sulla carta stampata e i suoi fidati sostenitori sui social si fanno forti di aver iniziato i lavori di alcuni cantieri di utilità pubblica e di…

“Nessun titolo nè esperienza, solo incarichi politici”: il consigliere Caffaz risponde al presidente di Retiambiente Volpi che, sui social, lo ha chiamato Bombolo
Un gioco di rimandi cinematografici di livello sempre più basso e sempre più offensivo è quello che si è innescato sulla stampa e sui social tra il consigliere…

Rimuovere le cisterne abbandonata vicino al parcheggio di Altagnana: la richiesta del consigliere Ortori
Il consigliere Simone Ortori ha raccolto le segnalazioni dei residenti e si sta attivando con il settore lavori pubblici del comune di Massa per arrivare alla rimozione di…

Un altro atto vandalico contro la sede di Fratelli d'Italia Massa Carrara
Ennesimo gesto, avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio, contro la sede provinciale di Fratelli d'Italia di via Petrarca a Massa, che ha avuto…

- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 263
Per Rifondazione Comunista un'altra città è possibile: questo sarà il motto che verrà ripetuto in campagna elettorale e che accompagnerà lo sventolare della bandiera rossa con falce e martello del partito. Anche Rifondazione Comunista si appresta infatti ad affrontare la prossima campagna elettorale che deciderà il successore dell'attuale sindaco pentastellato Francesco De Pasquale ( il quale ha già dichiarato mesi fa che non si candiderà più) e la affronterà senza l'alleato amico-nemico di sempre, vale a dire il Pd. Lo escludono convintamente il coordinatore comunale Piero Marchini, il segretario provinciale Massimo Menconi, il segretario del circolo Marco Alibani e il membro del direttivo provinciale Daniela Marchini.
Al tavolo con i vertici del centrosinistra, il partito di Rifondazione Comunista si è seduto, raccontano, ma la sintonia non è stata proprio trovata, assicurano Marchini, Menconi e Alibani:" Abbiamo ascoltato le loro posizioni ma abbiamo capito che non ci sono spazi, però dentro al Pd ci sono molti elettori che la pensano come noi" hanno precisato.
L'appello e la "chiamata alle armi" viene rivolta dunque a tutte le forze politiche ambientaliste, sociali e a quel popolo di sinistra che si sente tradito dalle politiche dei vertici del centrosinistra. "Il nostro obiettivo è riconquistare quei soggetti che una volta ci votavano-dichiara Marchini mentre gli altri annuiscono- i delusi dal centrosinistra e i delusi del M5s. L'astensione ci dice che ci sono molti che non si sentono rappresentati". Per Rifondazione Comunista la chiave di volta è il recupero del collettivo che si traduca in un altolà alla cessione di sovranità del pubblico in favore del privato.
I beni collettivi rappresentano dunque il punto fermo e la pietra angolare che sorregge il programma elettorale del partito che il gruppo dirigente ha definito progressista, di sinistra e antifascista. Tanti gli argomenti in cui si declina questo principio e posti all'ordine del giorno: il primo fra tutti è il ritorno all'economia tradizionale. Cosa si intenda per economia tradizionale lo chiarisce Marchini:" La lavorazione deve tornare in loco come un tempo: è così che si crea occupazione e sviluppo. Vogliamo portare avanti scelte di sinistra. Noi siamo per il contingentamento della quantità da estrarre: oggi c'è ancora un sistema selvaggio. Un contingentamento che secondo noi dovrebbe essere fatto per dipendente. La situazione è tragica: dal 1994 al 2020, 72 aziende hanno chiuso perché non trovano blocchi, viene tutto venduto e portato fuori". Su questo punto in effetti, la quasi unanimità delle forze politiche in campo ha lo stesso pensiero ed è sul come realizzarlo che si verificano le spaccature. In proposito Rifondazione Comunista boccia in pieno l'art 21 degli agri marmiferi varato dall'amministrazione che consente di allungare i tempi della concessione a fronte di investimenti da parte del concessionario:" E' un totale fallimento, ennesima scelta di cessione di sovranità pubblica al privato: si cede ai finanziatori privati la gestione delle cave. C'è un'assoluta mancanza di visione pubblica e del territorio" commentano i dirigenti di Rifondazione che propugnano invece la strategia del brand Carrara:" I primi a non volere il marchio Carrara sono stati gli industriali" ha criticato a questo proposito il gruppo dirigente di Rifondazione .
Viene accennato al tema dell'acqua e quindi di Gaia, la partecipata dei comuni e gestore idrico con la forma però di società per azioni, argomento che tenne tanto banco durante la campagna elettorale del 2017 con le promesse di uscire al più presto: del resto c'è un referendum che conferma che l'acqua, ribadisce Marchini, è un bene pubblico. "Non è vero che i sindaci non possono fare niente: a Zeri e Berceto i sindaci sono intervenuti" ha rivendicato il coordinatore comunale. E infatti ricordiamo che nel 2016 dopo una lunga battaglia il sindaco di Berceto Luigi Lucchi ha riuscito a riportare la gestione dell'acqua delle utenze pubbliche e private nelle mani del comune uscendo dalla compagnia della multiutility locale Montagna 2000 spa. Mentre Zeri è l'unico comune in tutta la Toscana che ha mantenuto proprietà e gestione diretta delle risorse idriche con il sindaco che resiste alle molteplici diffide della regione. "Non è vero che qualsiasi sindaco che venga eletto non potrà fare niente: l'acqua pubblica gestita da mani pubbliche si può" ha asserito Marchini.
Altro punto fondamentale è la sicurezza del territorio dal punto di vista idrogeologico: "Noi, con la giunta Fazzi-Contigli-ricorda Marchini-avevamo presentato un Poc che individuava una zona abbandonata nei pressi della Fossa Maestra dove permettere, con delle finestre praticate sull'argine del canale, di far sfogare la piena. Ci avevano promesso un incontro con il sindaco per parlarne ma non è mai successo: permetterebbe di mettere in sicurezza tutte quelle strade di via Bassagrande, Battilana, insomma Marina ovest".
Si dicono inoltre sicuramente a favore dei consigli di quartiere, i dirigenti di Rifondazione Comunista che si augurano un ripristino dell'organo cancellato con un colpo di spugna dall'attuale amministrazione.
Viene poi affrontato la questione Poc, il vecchio piano regolatore, attualmente in approvazione ma con tanti nodi da risolvere ancora:" C'è il problema di Villa Ceci abbandonata a sé stessa, c'è il problema del piano dell'arenile che non è stato presentato: restiamo con quello vecchio. E poi con l'Hotel Mediterraneo cosa vogliamo fare?" chiede Piero Marchini. Ricordiamo che Rifondazione Comunista si era schierata, assieme a molti cittadini, contro la decisione dell'amministrazione, inserita poi nel Poc, di abbattere il Campo dei pini per fare spazio alla scuola che oggi ha sede a Villa Ceci ma che i Cinquestelle vogliono spostare davanti al porto commerciale.
A proposito del porto, Rifondazione Comunista è convinta della possibilità di coabitazione tra porticciolo turistico e porto commerciale: "Siamo convinti che il porto turistico vada messo a ponente" ha asserito Marchini dichiarando però come sia indispensabile, per Rifondazione Comunista, che il porto turistico sia realizzato e resti gestito dal comune, escludendo quindi i privati.
"Il centrosinistra e il M5s hanno fallito-ha ripetuto Massimo Menconi- il M5s doveva aprire le scatolette di tonno che sono rimaste però ben chiuse e il centrosinistra è responsabile di un buco da 27 milioni nella nostra Asl per non parlare delle cessioni del privato". Nel frattempo Menconi annuncia la partecipazione di Rifondazione alla manifestazione del 12 novembre in piazza, a fianco degli operai della Sanac. "Stiamo approvando il documento di Sanac in consiglio comunale a Montignoso. Quello che sta succedendo a Sanac così come altre realtà industriali dove si sono licenziati gli operai con degli sms, è la conseguenza di una mancata visione collettiva e di lungo periodo e un altro esempio è la nostra zona industriale con la falda acquifera ancora oggi inquinata".
Il gruppo conclude tornando alla sfida elettorale:" A noi non interessa il voto utile al primo turno, turandosi il naso per votare il centrosinistra e sacrificando il voto a sinistra allo scopo di impedire la vittoria del centrodestra-ribadisce anche Daniela Marchini- non ha senso: non permette alle forze di sinistra di passare. Per il centrosinistra è sicuramente meglio avere un'opposizione di centrodestra che non un'opposizione di sinistra come fa Rifondazione, perché la nostra opposizione mette in difficoltà: facciamo paura"
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 22
Un tempo si potevano prendere in giro i gay, come fece nel 1978 Ugo Tognazzi nel film «il Vizietto». Stupisce che ancora non abbiano censurato la Compagnia Goliardica Baistrocchi (coi ragazzi travestiti da ballerine di can-can) per lesa omosessualità o incitamento all'odio.
Memorabile una polemica televisiva di Vittorio Feltri, che fece drizzare i capelli alla conduttrice: dopo aver guardato con crescente disgusto le immagini di un Gay Pride, richiesto di un commento disse che non essendo inglese lui non li chiamava "gay", e non essendo medico non li chiamava "omossessuali".
Ma essendo italiano li chiamava con una serie infinita di termini dialettali, che elencò con supremo sprezzo del pericolo e del politicamente corretto.
Sono decenni che subiamo la propaganda gay (lobby potentissima nel mondo dei media). Si è passati dal pregiudizio più ottuso al permissivismo più assurdo. La prima cosa che tutti sono obbligati a fare – come nel caso dei vaccini o dell'islam – è proclamare di non essere assolutamente contro i gay, perché sarebbe un gravissimo peccato mortale (bestemmiare in diretta Tv invece no).
L'orientamento e la vita sessuale di ognuno dovrebbero rimanere un fatto privato fra le mura di casa; ma nel caso dei gay & lgbt più estremisti (per fortuna non tutti) c'è un'ostentazione esibizionista e di cattivo gusto che non trova giustificazioni.
Considerando lo stato comatoso in cui versa il nostro Paese, il DDL Zan è l'ultimissima preoccupazione degli Italiani, che hanno ben altro a cui pensare. Ma proprio qui sta il punto: è la classica operazione di "distrazione di massa" perché nei TG e nei talk-show si parli di quello, indagando a fondo sui "franchi tiratori" nelle file del PD, roba da perderci il sonno la notte. Questo sì che è giornalismo d'inchiesta!
L'importante è sviare l'attenzione dal massacro sociale ed economico messo in atto dal Dragopardo e dai suoi compagni dell'Unione Europea; dagli enormi conflitti d'interesse dei medici, che Alessandro Meluzzi definisce "piazzisti delle Case Farmaceutiche"; e dalle truffe miliardarie su mascherine, vaccini, tamponi, privatizzazione della salute, banchi a rotelle in discarica e così via.
Il DDL Zan è il classico esempio di propaganda in neo-lingua orwelliana che fa credere una cosa ma ne intende un'altra – che generalmente è l'opposto. In teoria è tutto bello e meraviglioso; in pratica è l'approdo finale di una gigantesca "finestra di Overton", spalancata sull'abisso.
Leggiamo qualche "perla" del decreto. Con l'articolo 2 si vuole impedire «la propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere o sulla disabilità».
Nello stesso articolo 2 si premurano di definire che cosa siano l'orientamento sessuale e l'identità di genere (ve li risparmiamo); sarebbe quindi opportuno che spiegassero che cosa si intenda col termine assai vago di "propaganda di idee". Chi stabilisce quali idee siano lecite? Siamo sul filo del rasoio: si possono sfottere i gay nei discorsi con gli amici al bar (ancora per poco); ma se un politico lo fa in un discorso pubblico è passibile di denuncia e rischia la galera.
La cosa peggiore è l'istituzione (con l'articolo 7) della Giornata Nazionale «contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, al fine di promuovere la cultura del rispetto e dell'inclusione nonché di contrastare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità sociale sanciti dalla Costituzione». La paragonano alla Giornata della Memoria dell'Olocausto, il che dimostra quanto siano in malafede, senza vergogna né rispetto per quei morti.
La «cultura del rispetto e dell'inclusione» e «princìpi di eguaglianza e pari dignità sociale» non riguardano però gli schifosissimi eterosessuali, vera piaga della società civile; nonostante si ostinino ad essere la stragrande maggioranza, si vedono discriminati quasi fossero "anormali". Ma per qualcuno lo sono: «L'eterosessualità è l'oppio delle masse», dicono, e va punita.
La Giornata Nazionale in realtà è un cavallo di Troia per fare della sana "propaganda di idee" nelle scuole (purché siano quelle "giuste"). Col pretesto di celebrarla si possono "educare" i bambini a non discriminare, e si possono promuovere teorie edificanti come quella del Gender, che in realtà è l'anticamera della sterilizzazione di massa.
Per gli ideologi del Gender bisogna mettere in crisi «il modello di società monolitica e fascista nella sua essenza dei ruoli pre-assegnati ideologicamente». Già, perché la differenza fra maschio e femmina è puramente ideologica... (non gli ha detto niente la mamma?).
Si promuove il blocco della pubertà con ormoni devastanti, in attesa di interventi per il cambiamento di sesso ancor più devastanti, e sicuramente irreversibili nei maschi. È vietato dire che molti poi si pentono. In fin dei conti è un grande business per le Case Farmaceutiche. Gli interventi sono a carico dei contribuenti: quindi siate grati allo Stato, che oltre a sodomizzarvi con le tasse ve lo vuole tagliare anche fisicamente.
La cosa più pericolosa del Decreto è però l'introduzione surrettizia del reato di opinione. Si prepara l'avvento dell'Inquisizione Arcobaleno, che non punirà i peccatori con gli strumenti di tortura medievali, ma semplicemente li metterà alla gogna mediatica, marchiandoli a fuoco per sempre come eretici terrapiattisti ed incitatori all'odio. Anche qui le definizioni ed i confini del "reato" sono talmente labili da prestarsi a qualsiasi interpretazione, che poi è l'anticamera della censura e del sopruso.
L'Inquisizione Arcobaleno coadiuverà l'Inquisizione Verde (sanitaria), che da quasi due anni opera nel plauso generale. Per "tutelare la salute" dei cittadini qualsiasi dubbio sulla gestione della pandemia o sui vaccini è già oggi un reato di opinione, e va punito. Gli inflessibili Tutori medico-scientifici del Bene Comune – del tutto immuni dal reato di incitamento all'odio (che vale solo per gli altri) – giustamente invocano il lock-down e la zona rossa per i sorci che non si vogliono vaccinare.
Similmente, i renitenti al Green Pass, specie i portuali, vanno manganellati e annaffiati con idranti e lacrimogeni, privandoli del diritto al lavoro, allo studio e alla salute. Bisogna "tutelare l'uguaglianza", in nome della Costituzione: cioè rendere tutti "uguali", perché tutti col Green Pass.
Puntano i riflettori sulla bocciatura del DDL Zan per distoglierli dal rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità del 19 ottobre scorso. Su un totale di 130.468 decessi, i morti di solo Covid sono 3783 (il 2,9%); gli altri 126.685 avevano tutti più patologie pregresse, e il Covid ha dato loro il colpo di grazia.
Non hanno potuto definirla "fake new" perché viene da una fonte ufficiale. Ma sotto l'occhio vigile dell'Inquisizione Verde (sanitaria), è partito il campionato mondiale d'arrampicata sugli specchi per smentirla con sottili distinguo sulle statistiche, a base di zerovirgola. Lo stesso vale per le reazioni avverse ai vaccini: è meglio ignorare il dottor Robert Malone (uno dei creatori dei vaccini MRNA), censurato negli USA perché dubita della trasparenza del governo americano sulle reazioni avverse ai vaccini. Ha spiegato che l'immunità naturale è del 20% più efficace, alla faccia della terza dose.
In definitiva scampato pericolo (per ora), forse c'è ancora qualche speranza. Le manifestazioni di piazza continuano e loro continuano a ignorarle. Ma non possono più esser nascoste, nemmeno spacciandole per incitamento all'odio o cercando di infiltrarle per creare incidenti. Ne vedremo ancora delle belle, ma ci sarà ben poco da divertirsi. "Gente come noi non molla mai", e andiamo avanti.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 29
Il servizio di radiologia in Via Bassa Tambura, all'interno della Casa della Salute, sarà ripristinato oppure verrà chiuso definitivamente? A porsi questa domanda è il capogruppo di Fratelli d'Italia in consiglio comunale a Massa Alessandro Amorese, che denuncia il grave disservizio per tutta la cittadinanza.
"Da oltre un anno, non è più possibile eseguire gli esami diagnostici presso il distretto dell'Asl di via Bassa Tambura - dichiara il consigliere e membro della commissione sanità Alessandro Amorese - perché da quando il tecnico radiologo della struttura è andato in pensione, nessuno è stato assunto per sostituirlo. È un fatto gravissimo che in tutta la ASL di Massa Carrara, non si trovi la disponibilità di un tecnico di radiologia per dare almeno una o due volte a settimana il servizio all'utenza. Ritengo inaccettabile che per l'Azienda Usl Toscana e la Regione, l'unica soluzione sia chiudere e sospendere tutti gli esami con ulteriore aggravio sulle liste di attesa già infinite".
"Si è creato - continua Amorese - un disservizio importante che sta provocando molti disagi, soprattutto ai disabili ed alle persone più fragili. È possibile che le uniche alternative siano quelle di prenotare in altri presidi sanitari? Oppure, ancora peggio, obbligare le persone che hanno necessità di risposte celeri a rivolgersi al privato? Ogni settimana venivano eseguite circa 100 radiografie, quanti esami sono andati persi in più di un anno? Questa è la sanità del futuro? È solo l'inizio di quello che ci dobbiamo aspettare visto il blocco delle assunzioni, denunciato più volte da tutte le sigle sindacali?"
"Chiediamo - conclude Amorese - delle risposte chiare e veloci sul futuro del servizio di Radiologia al distretto di Massa. La salute delle persone non può aspettare".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 24
Le recenti affermazioni di Ricciardi, neo nominato capo di un comitato elettorale di Forza Italia, hanno gettato ombre sull'efficacia della candidatura di Simone Caffaz a sindaco di Carrara per le ormai prossime elezioni 2022.
La cosiddetta supercoalizione si stringe attorno al proprio candidato, confermandone il pieno sostegno e mettendo in primo piano l'unità del centro destra, al fine di ottenere il miglior risultato possibile, riallacciando, fra l'altro, il dialogo con Fratelli d'italia: "Mentre il centrosinistra - si legge in una nota stampa - continua ad annaspare e fatica a presentare un'alternativa credibile alla nostra coalizione e al nostro candidato, Ricciardi cosa fa? Insinua dubbi su Caffaz, esattamente come provano a fare da settimane taluni nostri avversari, con la differenza che mentre a questi ultimi conviene delegittimare il nostro candidato a sindaco per prendere tempo e coprire i loro dissidi e i loro ritardi, in teoria un rappresentante di Forza Italia dovrebbe dare all'elettorato messaggi rassicuranti al proprio elettorato e alla cittadinanza".
Nicola Pieruccini (Lega), dal canto suo, non le manda certo a dire a Ricciardi, invitandolo a ritrattare le sue parole, pena il rifiuto, da parte della Lega, di incontrarlo, auspicando in un provvedimento da parte di Massimo Mallegni.
Per ultimo Simone Caffaz, in una sua dichiarazione, affronta la questione, precisando di non aver mai parlato con Ricciardi e di non essere a conoscenza del suo ruolo in Forza Italia: "Con Massimo Mallegni - dice - in particolare, ho già concordato una sua giornata elettorale a Carrara per il prossimo 19 novembre. Valuto le frasi pronunciate da Ricciardi come un'uscita infelice di cui non mi impermalosisco e vado avanti nel mio percorso di allargamento e organizzazione della coalizione. Quando ho accettato la candidatura - prosegue - ero consapevole che la partenza anticipata avrebbe comportato tanti vantaggi e qualche svantaggio, tra cui lo stillicio di voci e delegittimazioni a cui sarei stato sottoposto: dispiace solo che ne sia protagonista una persona che, al contrario, dovrebbe essere di aiuto e sostegno".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 23
Nella trasmissione televisiva dell'altra sera andata in onda su X Contro (Noi Tv) si è dibattuto circa le questioni scottanti legate agli stabilimenti balneari e alle relative concessioni: protagonisti della contesa televisiva sono stati il senatore di Forza Italia Massimo Mallegni con il consulente Sib Confcommercio Pietro Bellandi da una parte e Andrea de Plano di Coordinamento Nazionale Mare Libero dall'altra.
Un comunicato di Coordinamento Nazionale Mare Libero fa il resoconto dell'incontro televisivo.
"Il tema è sempre quello-fa il punto il Coordinamento- l'auspicabile messa a bando delle concessioni balneari, spazi (pochi!) rimasti a libera fruizione e canoni di concessione irrisori. Alle riflessioni che, in questo senso, ha esposto nella trasmissione X Contro di Noi Tv, Andrea de Plano, membro del direttivo del Coordinamento Nazionale Mare Libero, fa specie ascoltare le repliche del senatore di Forza Italia Massimo Mallegni e del consulente Sib Confcommercio Pietro Bellandi".
Coordinamento riassume e sintetizza il punto di vista di Mallegni e di Bellandi i quali hanno sottolineato nel corso della trasmissione i costi sostenuti dai balneari per pulizia spiagge e servizi di salvataggio, le difficoltà economiche per attuare investimenti nelle strutture per gli imprenditori balneari e la capacità di trasformare delle spiagge in vere imprese :" Bisogna considerare molti fattori, dicono i due in perfetta sintonia-recita il comunicato- intanto, quando si parla di canone demaniale, non ci si può esimere dalla verifica dei costi che, solo per pulizia della spiaggia e servizio di salvataggio, ammontano, per ogni azienda a cifre davvero elevate. Inoltre, aggiungono, a causa della difficoltà di reperire credito presso i canali ordinari, ogni azienda che abbia voluto fare nei decenni di gestione, degli investimenti, si è vista costretta ad ipotecare casa propria e addirittura in alcuni casi quella di genitori e perfino zie. Tutte queste famiglie, continuano, che danno lavoro a milioni di persone-prosegue Coordinamento Nazionale Mare Libero nel riportare le ragioni argomentate dal senatore e da Confcommercio-e che gestiscono da decenni il sistema-mare italiano, unico nel mondo, avrebbero diritto a riconoscimenti per il sol fatto di essere riusciti, laddove prima vi era spiaggia, a creare vere e proprie imprese piuttosto che auspicare la loro fine, con la mera messa a bando delle concessioni! In fin dei conti, è incomprensibile come un'azienda possa esser discriminata, nel suo valore economico, per il sol fatto di esser sita al di sotto dei viali a mare (facendo probabilmente riferimento alla Versilia). Tutto questo accanimento contro i balneari è solo frutto di un atteggiamento ideologico di chi, addirittura, scredita le istituzioni, permettendosi di manifestare con degli striscioni sotto la sede del Consiglio di Stato".
La chiosa finale di Mallegni, al termine della trasmissione, è stata una promessa, così riportata da Coordinamento:" Termina il senator Mallegni con una promessa: noi lotteremo, non solo, in difesa di tutte queste famiglie, ma anche affinché venga finalmente abrogato l'art.49 del codice della navigazione (che prevede il passaggio di proprietà allo Stato di tutte le opere insistenti nel perimetro della concessione e alla cessazione della stessa, che non siano facilmente amovibili) !"
Ma Coordinamento Nazionale Mare Libero non ci sta e ribadisce come le spiagge siano un bene demaniale, un bene collettivo concesso in gestione che debba tradursi in un vantaggio per l'intera collettività e non un profitto per pochi:" Ecco, noi, del Coordinamento Mare Libero- risponde il movimento- vorremmo spiegare al sig. Mallegni e a tutti coloro che nutrono la convinzione che sulle spiagge e sul mare si possa trarre per anni e anni profitto, che quando parla di aziende, imprese, valore di mercato, investimenti, infiniti costi, rischi, ipoteche e quant'altro, sta parlando sempre di elementi di diritto privato che nulla hanno a che fare con lo strumento concessorio. Giustissimi tutti i suoi ragionamenti proprio per quelle aziende che, come lui sottolinea, stanno al di sopra dei viali a mare: ossia fuori dalla gestione di un bene collettivo! e facilmente appetibili per chi, come lui, ne conosce così bene i meccanismi.
Il sistema-mare italiano, inoltre, è unico nel mondo, per un semplice motivo: perché è anomalo, in quanto, non solo contrario a qualsiasi principio sui beni comuni, ma anche e soprattutto alla logica che vorrebbe sfruttarli all'infinito per l'interesse dei soliti noti.
Quanto ai nostri striscioni sotto il Consiglio di Stato, bè, vorremmo tranquillizzare il senatore: non stavano lì per screditare le istituzioni, anzi! erano lì per affermare che bisogna tornare a vedere le cose per quel che sono: la spiaggia un bene demaniale e la concessione un istituto giuridico a tutela e a garanzia di quel bene per il vantaggio di tutta la collettività . Secondo la legge. E nel rispetto di chiunque voglia goderne, proprio quel chiunque che le istituzioni rappresentano!"
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 24
"Garantire a Sanac una continuità produttiva e la tutela di tutti i lavoratori coinvolti". Queste le parole dell'onorevole del PD Martina Nardi al termine del primo incontro che si è svolto mercoledì 27 ottobre alla camera alla presenza dei lavoratori e dei sindacati in merito alla vertenza Sanac, il primo di una serie di audizioni al termine delle quali sarà possibile dare risposte concrete a questi lavoratori e alle loro famiglie.
"Sicuramente oggi è stato aperto un focus importante su questa vertenza-ha commentato il presidente della commissione attività produttive Martina Nardi-al termine del quale potremo dare risposte a questi lavoratori , dopo aver parlato con il governo e con tutti i protagonisti coinvolti . Io continuo a lottare con i lavoratori".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 20
La zona di via Scalette nel paese di Forno non dimentica la tragedia che avvenne nel 1982, nella quale una slavina di fango uccise cinque persone all'interno della loro casa.
A fronte del recente temporale che si è abbattuto nel paese, si è evitata una nuova tragedia per puro caso.
Gli smottamenti seguiti alla forte perturbazione hanno provocato il distacco di un enorme masso che nella sua discesa a valle si è fermato poco prima del paese abitato.
I consiglieri comunali Stefano Alberti, Gabriele Carioli, Giovanni Giusti e Alessandro Volpi chiedono un immediato intervento per risolvere la situazione: "Simili scenari sono ormai all'ordine del giorno, posto che le violenti precipitazioni sommate alle criticità riscontrate in questo versante del paese hanno bisogno di manutenzione ordinaria per rimuovere vegetazione e materiale franoso. Servirebbe anche mettere in sicurezza idraulica e idrogeologica il territorio, condizione indispensabile per contrastarne il declino demografico e lo spostamento abitativo al piano.
In ragione di quanto esposto, si interpella l'amministrazione comunale per sapere quali azioni di studio e interventi si stanno predisponendo sul versante del canale per garantire la sicurezza dei sui abitati, visto che dopo un primo intervento di emergenza, non risultano altri sopralluoghi e monitoraggi."
Rob. Cir.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 25
Il cortile dell'ex scuola di Fossone versa in condizioni di degrado: a segnalarlo è Lorenzo Baruzzo, coordinatore di Fratelli d'Italia, che chiede all'amministrazione Cinquestelle di intervenire "per riportare un minimo di decoro e sicurezza nell'area che per decenni è stata luogo di incontro e svago per generazioni di fossonesi. La richiesta viene fatta anche in considerazione del fatto che nei prossimi mesi l'edificio verrà destinato - pare - a sede per lo svolgimento dell'attività didattica per i bambini delle elementari nel periodo in cui la scuola di via Monteverde sarà oggetto di lavori di ristrutturazione".
Baruzzo ricorda come non sia la prima segnalazione ignorata dall'amministrazione:" Purtroppo-chiosa il coordinatore comunale di Fratelli d'Italia- non è la prima volta che Fratelli d'Italia si vede costretta a segnalare tale situazione ma ora , proprio per le ragioni di cui sopra, a tutela dell'incolumità dei bambini ma anche di tutti coloro che volessero usufruire di uno spazio pubblico, i lavori di messa in sicurezza urgono".
Fra. Vat.
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 25
Arriva la risposta di Nicola Pieruccini, commissario provinciale della Lega, indirizzata al presidente del consiglio Michele Palma che qualche settimana fa, in un suo post sui social, aveva commentato le dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da Pieruccini relative alla chiusura al pubblico in presenza dei consigli comunali, laddove il leader della Lega richiamava l'attenzione sull'importanza di ripristinare gli strumenti di democrazia anche in virtù del decreto vigente. Michele Palma nel post ricordava che il decreto a cui si riferiva Pieruccini prevedeva la riapertura dei consigli dal 15 ottobre e che la vicina Massa, con amministrazione a trazione centrodestra, teneva le stesse modalità di Carrara.
"Il consiglio comunale è democrazia-si rivolge Pieruccini con un comunicato stampa direttamente al presidente del consiglio comunale in seguito al post di questi- autorizzi l'attività alla presenza dei cittadini! Guardi oltre foce e si rimangi l'attacco becero al comune di Massa! La Lega Salvini Premier aveva accusato i 5 Stelle per le sedute ancora a porte chiuse del consiglio comunale di Carrara: decisione comoda per loro ma inaccettabile per la democrazia".
La nota stampa del leader del Carroccio prosegue:" Il presidente grillino, apostrofando il sottoscritto del kommisser, aveva risposto che rilevava un evidente strabismo da parte della Lega perché a Massa erano ancora in remoto. Michele Palma, pensi a lavorare col senso di responsabilità ed onestà , con umiltà e senza arroganza: Carrara ha bisogno di ben altro. A pochi giorni dalla sua maldestra uscita sulla sua pagina Facebook e sulla stampa a Massa tornano i consigli comunali in presenza, con la motivazione che la regione Toscana è stata classificata zona bianca con ordinanza del ministero della Salute e che saranno poste in essere le indicazioni atte al contenimento di eventuali contagi. Quindi sono state avviate le procedure a tempo di record per tornare alla modalità tradizionale già a partire dalla seduta del 25 ottobre".
Pieruccini ribadisce e conclude:" La Lega Salvini Premier aveva chiesto che, dal momento che i titolari di cariche elettive come sindaco, giunta e consiglieri comunali e i dipendenti pubblici , per accedere ai luoghi in cui esercitano le proprie funzioni, sarebbero stati obbligati ad avere il green pass in corso di validità, come previsto dal D.L. 23 luglio 2021, n. 105, fosse autorizzata la presenza del pubblico in consiglio comunale con la partecipazione pari ai posti a sedere, previa verifica del green pass. Dopo 18 mesi, quindi, il consiglio comunale della giunta di centro destra di Massa democraticamente torna in presenza, ma a causa della visione miope e strategica del presidente grillino Michele Palma di mantenere off limits la sala consiliare a Carrara, di fatto i 5 Stelle continueranno ad utilizzare uno strumento tirato fuori per fronteggiare la pandemia da Covid 19, nei fatti diventato utile scappatoia quando le decisioni da prendere sono rischiose sul piano politico o compromettenti sul piano della credibilità. Questa è la politica fallimentare del Movimento 5 Stelle".
- Scritto da Redazione
- Politica
- Visite: 29
Il consigliere di opposizione Massimiliano Bernardi, dopo aver presentato la questione in consiglio comunale e non aver trovato evidentemente risposta soddisfacente, annuncia in conferenza stampa di aver presentato esposto in Procura e presso la Corte dei Conti. In conferenza spiega motivi e argomenti relativi all'oggetto dell'esposto: la direzione dell'azienda speciale Regina Elena, residenza socio-sanitaria del comune di Carrara, affidata tramite concorso alla dottoressa in scienze infermieristiche Antonella Cordiviola.
Conosciamo le vicissitudini del Regina Elena messo duramente alla prova durante l'emergenza sanitaria: i focolai, i decessi, la lotta sindacale per il tipo di contratto da applicare al personale neoassunto, i due direttori predecessori di Cordiviola, in difficoltà a causa delle circostanze sanitarie di emergenza, dimessisi con le relative polemiche riportate dalla stampa.
Cerchiamo quindi di sintetizzare le principali contestazioni sottoposte all'attenzione della Procura e della Corte dei Conti da parte del consigliere Bernardi.
Massimiliano Bernardi, appoggiato dalla coalizione e accompagnato dal leader del Carroccio Nicola Pieruccini e dal coordinatore comunale di Forza Italia Riccardo Bruschi, ha illustrato i termini e i contenuti dell'esposto partendo per chiarezza dalle premesse antecedenti all'affidamento dell'incarico a Cordiviola: "In seguito all'avvenuta quiescenza del dottor Ermanno Biselli alla direzione del Regina Elena, viene indetto concorso per sostituirlo. Dalla graduatoria del bando del 2018 che ha valore e idoneità fino a febbraio 2022- spiega Bernardi alla stampa -vengono selezionati dapprima il dottor Francesco Fariello, poi dimessosi, e successivamente proprio alle dimissioni di Fariello, l'avvocato Valeria Ricci arrivata seconda in graduatoria". Bernardi riprende quindi le vicende riguardanti l'ultima direttrice precedente alla attuale: "Valeria Ricci entrata in servizio nell'agosto 2020, viene sospesa nell'aprile 2021 dal sindaco Francesco De Pasquale per poi, in seguito all'intervento del legale di Valeria Ricci e dell'apertura di un contenzioso, essere riammessa e quindi dare le dimissioni qualche giorno dopo".
Uno dei punti per Massimiliano Bernardi sarebbe questo dunque: per prima cosa contesta la scelta adottata dal cda del Regina Elena che ha sentito la necessità di aprire un nuovo bando anziché attingere dalla graduatoria del concorso vinto da Fariello e poi dalla seconda classificata Ricci: "Nonostante la graduatoria del bando del 2018 avesse ancora validità - afferma il consigliere - data la validità e legittimità triennale dei concorsi secondo la legge 160/2019 e la legge di bilancio 2020 (mentre solo dal 2020 acquisiranno validità biennale), il cda del Regina Elena preferisce dare avvio a una nuova procedura selettiva giudicando e ritenendo che la precedente selezione fosse stata strutturata senza che avesse raggiunto il suo scopo". Nella delibera contestata da Bernardi, il cda motiva questa scelta con vari argomenti tra cui il fatto che nel precedente bando non si era dato adeguato rilievo alla competenza maturata in ambito sanitario. "Ma - osserva Bernardi - il bando era giusto dal momento che il servizio era socio-sanitario e non sanitario".
Altro punto interrogativo di Massimiliano Bernardi sul nuovo bando, quello vinto da Cordiviola, riguarda la scelta di inserire come requisito anche la laurea in scienze infermieristiche. A riguardo Bernardi sostiene: "La laurea in scienze infermieristiche dà la possibilità, se viene integrata con una specifica formazione, di ricoprire l'incarico di direttore ma questo - sostiene sempre Bernardi – avviene solo nel settore sanitario, non nel settore socio-sanitario. Il bando prevedeva anche - ha proseguito il consigliere introducendo un'altra questione - che la figura avesse ricoperto un ruolo dirigenziale per almeno 3 anni ma facendo l'accesso agli atti risulterebbe che Antonella Cordiviola abbia svolto il ruolo di coordinatrice infermieristica, niente a che vedere con il ruolo di direttrice".
Insomma, Massimiliano Bernardi chiede alla Procura e alla Corte dei Conti di accertare queste obiezioni e chiosa: "Ora sarà la Procura a verificare se è tutto regolare".
- Area ex Sin Ferroleghe, FdI: "Abbiamo portato la questione in Parlamento. Vogliamo tempi certi per la bonifica dell'area"
- GD Carrara: "Pericolo imminente sulla foce per mancata cura del verde e manutenzione"
- Insieme: "Via Benedetto Croce come l’autodromo di Monza”
- Italia Nostra raddoppia la sua presenza sul territorio
- Giovani democratici in difesa di CGIL: "Il sindaco Persiani guardi in casa sua e sciolga Forza Nuova e Tutto per Massa"
- Maurizio Lorenzoni: "M5s sgretolato, Pd ha perso identità, la situazione del 2017 non c'è più, possiamo vincere"
- Cisl Fp Toscana: "Con Green pass vengono al pettine problemi segnalati ma ignorati dalla Regione"
- Tni Italia chiede al governo il rinvio dell'obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro
- Fratelli d'Italia presenta il primo punto del programma: sicurezza urbana. Baruzzo e Lorenzoni: "Alleanza con Caffaz è possibile"
- Stefano Alberti (Pd) interroga il comune di Massa sui lavori al plesso La Salle