Politica
PABE del Comune di Massa, Consigliere Paolo Balloni (Lega): "Soddisfatti dell'approvazione, il Piano rispecchia la visione della Lega che coniuga impresa, ambiente e sicurezza"
L'approvazione dei Piani Attuativi di Bacino Estrattivo (PABE) da parte del comune di Massa è un passaggio cruciale per il futuro del settore del marmo. Il…

Risse, danni e furti a Massa: per i consiglieri del Pd Serve un tavolo per una città più sicura
Negli ultimi mesi Massa sta vivendo una situazione sempre più preoccupante. Si susseguono episodi di violenza, danneggiamenti a edifici e attività, risse, atti di vandalismo e perfino furti…

Degrado ex liceo scientifico Marconi di Carrara: secondo il Polo progressista e sinistra Massa la responsabilità del recupero è del governo Meloni
Il Polo progressista e di sinistra, composto da M5S RC e Mcc, deve evidenziare, sin qua, la totale indifferenza del governo Meloni di fronte alla necessità di recuperare…

Solidarietà del Comitato Cava Fornace ai cittadini di Empoli: "Il referendum è una battaglia di tutti"
Il Comitato ex Cava Fornace esprime il proprio sostegno ai cittadini e alle cittadine di Empoli che il prossimo 9 novembre 2025 saranno chiamati a…

Cade un masso sulla strada di Forno: la segnalazione da Rifondazione Comunista Massa che aveva segnalato lo stato di incuria delle strade montane massesi
"Non più tardi di qualche giorno fa denunciavamo lo stato di incuria e di estrema precarietà in cui vertono le strade della montagna massese. Nella giornata…

Impegno per garantire al Cermec il miglior futuro possibile: l'assessore alle partecipate del comune di Carrara spiega la linea nei confronti di Cermec
"Stiamo lavorando per garantire a Cermec investimenti alternativi nel caso non si realizzasse il biodigestore - spiega l'assessore alle Partecipate del Comune di Carrara Carlo Orlandi -. Cermec è una…

Cittadini a confronto a Marina di Massa il 3 novembre: il comitato “Tra la Gente” invita al dialogo
Un pomeriggio di confronto aperto, tra idee, segnalazioni e proposte concrete per migliorare la vita quotidiana dei cittadini. È questo lo spirito con cui il comitato…

Matteo Martinelli, consigliere M5S: "Si rischia di perdere 26 milioni di investimenti sul territorio. Orlandi si dimetta"
"Siamo di fronte all’ennesimo capitolo della saga dei pasticci dell’assessore Orlandi e della Sindaca – attacca il consigliere M5S Matteo Martinelli - e che questa…

Nausicaa, ancora un’ingiustizia ai danni di un lavoratore storico dei servizi cimiteriali: Fit Cisl chiede le dimissione della direttrice Lucia Venuti
Arriva da Fit Cisl il caso di un lavoratore di Nausicaa s.p.a.: "Assunto nel 2014 con un contratto part-time, dopo oltre 11 anni di servizio e numerose richieste…

Arresto spacciatori all'ex liceo scientifico di Carrara: Forza Italia approva gli arresti e chiede la riqualificazione dell'area
“Forza Italia continuerà a vigilare affinché non ci si fermi alla sola chiusura delle aree pericolose, ma si lavori per una vera rinascita dell’ex Liceo Scientifico Marconi. La…

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Era tra i relatori del convegno organizzato da Fratelli d’Italia: “ Come combattere la mafia nel 2020 – il caso Prato” che si è tenuto nella sala consiliare di Prato il 13 febbraio.  
Un convegno fortemente voluto dal senatore Patrizio La Pietra, componente della commissione di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità "Forteto" e dal capogrupppo Fdi in   consiglio comuale pratese,  Claudio Belgiorno, che aveva ospiti di alta levatura quali l’onorevole  Wanda Ferro, segretaria  della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Adolfo Urso, vicepresidente comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il senatore Antonio Iannone, membro  della commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e altre associazioni criminali , anche straniere, il coordinatore regionale Fratelli d'Italia, Francesco Torselli ed il  dottor Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto. Baruzzo, coordinatore comunale di FdI Carrara e responsabile regionale del dipartimento "Sicurezza e Legalità" di Fratelli d'Italia, ha parlato della pericolosità delle "nuove mafie", che si vanno ad aggiungere a quelle "tradizionali i" ma sono molto più subdole , perchè non compiono azioni eclatanti  con attentati ed assassini, ma suscitano allarme sociale nella popolazione e  si insinuano nel tessuto sociale ed economico in modo silente , con il riciclaggio ed il lavaggio del denaro sporco. “ La Toscana non è immune dal fenomeno – ha detto Baruzzo -  per questo  la politica ha il dovere i tenere alta l'attenzione, e Fratelli d'Italia lo sta facendo da tempo come è dimostrato dalla  la presenza al convegno dei suoi parlamentari. Un sindaco o un esponente politico che minimizzasse il problema per dimostrare che il suo territorio è "sano" ne sarebbe, in realtà, complice morale. La mafia, di certo  , sia quella tradizionale, sia la "nuova mafia"  non compie attentati sbullonando ruote a veicoli, come aveva ipotizzato , a suo tempo un personaggio in cerca di notorietà, vittima invece di uno scherzo - evidentemente - di cattivo gusto.”.
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L’appoggio del consigliere regionale grillino, Giacomo Giannarelli, al sollecito sui beni estimati inviato dal sindaco De Pasquale al Parlamento non ha convinto il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha voluto evidenziare le molte lacune di tutta l’operazione. Bernardi non è stato tenero nel riassumere la figura del consigliere regionale grillino: “Si è schierato a fianco del sindaco di Carrara sulla mozione sui beni estimati alla cui votazione lo stesso sindaco aveva scelto di astenersi, uscendo dalla sala consiliare, perché in disaccordo con la sua stessa maggioranza. Giannarelli, fatto fuori dai grillini toscani per la corsa alle regionali è il personaggio che ha negato la verità dei fatti, e oggi sostiene di essere “ soddisfatto per l’iniziativa del sindaco” che sarà il paladino della legge del Parlamento, nel pieno rispetto dell’atto approvato in consiglio comunale.”. Critiche di Bernardi anche sulla stessa che De Pasquale rifiutò di votare: “ E’ una mozione di scarsissimo interesse e valore politico, studiata a tavolino al fine di rimediare malamente ai troppi errori del sindaco e del vicesindaco Martinelli sui beni estimati, a cominciare dalla famosa frase della possibilità di deliberare in cinque minuti sulla loro riappropriazione. Sul tema quindi la maggioranza brancola a tutt'oggi nel buio confermando che la tesi sostenuta per anni dai grillini e cioè che l’operato dell’amministrazione precedente fosse a favore degli industriali del marmo era vergognosamente strumentale.”
Bernardi ha poi citato l’allegato A della recente delibera n°12 del Gennaio 2020 “ricognizione degli agri marmiferi" e fatto notare che nella relazione istruttoria del 20 gennaio 2020 lo Studio Legale Lessona si è guardato bene dal trattare i beni estimati ed ha invocato alla prudenza, tenuto conto del contenzioso ancora pendente tra il comune ed alcune imprese . Per questo motivo la ricerca non ha inteso interferire sui giudizi pendenti, posto che la ricognizione riguarda i soli agri marmiferi. “Ricordiamo che il sindaco De Pasquale ha dimostrato a tal proposito malafede anche rispetto alla legge parlamentare – ha continuato Bernardi - perché prima di impegnarsi a sollecitare il Parlamento avrebbe dovuto “ ricercare e possedere “ il requisito fondante sui beni estimati, espresso attraverso una ricognizione rigorosa degli stessi che ad oggi non c è. A questo punto non è possibile dimenticare le superficiali promesse fatte in campagna elettorale su marmo e beni estimati, che avrebbero reso pubbliche tutte le cave e che finalmente avrebbero azzerati tutti i privilegi del monte tacitamente autorizzati da ” quelli di prima".” Bernardi ha parlato di grande bluff in relazione all’operato di Giannarelli e De Pasquale che avrebbero cambiato le regole della politica e invece del silenzio necessario in questi casi per scongiurare altre figuracce, hanno dipinto pubblicamente il caso della mozione dei 5 stelle carraresi come un’operazione montata ad arte ed intenzionalmente per travisare il comportamento di De Pasquale. “Invece di perdere tempo in solleciti che porteranno al nulla - ha concluso Bernardi - avrebbe potuto riformulare una nuova trattativa con i proprietari dei beni estimati nell’interesse della città. In conclusione: il nulla tranne l'idea portata avanti in questi anni neanche tenuta tanto nascosta di chiudere definitivamente le cave che è la vera politica del Movimento 5 Stelle locale.”.
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La transazione con la Paradiso S.p.A., durata ben 40 anni è giunta finalmente conclusione. A comunicare la notizia, è stato il vicesindaco Matteo Martinelli, che ha illustrato tutti i dettagli.
I fatti risalgono al 1981, quando il comune di Carrara aveva bandito una gara di appalto per la costruzione di alloggi popolari e un centro commerciale, nella zona ovest di Avenza. La società Paradiso S.p.A., che non ha ricevuto l'appalto, ha presentato ricorso. Nel 2006, la corte di cassazione ha stabilito che l'appalto avrebbe dovuto essere assegnato alla società, ed essendo stata esclusa ingiustamente, avrebbe meritato dunque un risarcimento.
Secondo i tecnici l'entità del danno subito dalla Spa nel 1981 ammontava a circa 3,2 miliardi di vecchie lire, pari a circa 1,6 milioni di euro. Nel 2010 una prima consulenza tecnica d'ufficio ha stabilito che il Comune di Carrara avrebbe dovuto compensare la Spa per un importo pari a 11,2 milioni di euro; nel 2018 la perizia ha subito nuovamente un aggiornamento, pari a 13,3 milioni di euro di cui 4,3 milioni di danno iniziale e 9 milioni tra interessi e rivalutazione.
Al termine del contenzioso, quindi, il Comune avrebbe dovuto versare nelle casse della Paradiso S.p.A. circa 14 milioni di euro, ma il saldo del debito avrebbe comportato l'obbligo per l'amministrazione di avviare una procedura di dissesto con conseguenze drammatiche per i cittadini.
Al momento dell'insediamento dell'attuale giunta, il fondo contenziosi del comune ammontava a 2 milioni, assolutamente non sufficienti per risanare il debito con la società di Franzoni. Nei due anni e mezzo di governo del sindaco De Pasquale, l'accantonamento è ammontato a 7milioni di euro, che permetterà nelle prossime settimane di avere liquidità necessaria alla positiva conclusione della transazione.
"La transazione con la Paradiso S.p.A., al termine di un contenzioso durato 40 anni, è avviata verso una conclusione positiva. – ha dichiarato il vicesindaco con delega al bilancio, Matteo Martinelli - Grazie al nostro lavoro e alla disponibilità del signor Franzoni, abbiamo evitato il dissesto finanziario del Comune e risparmiato circa 1,5 milioni di euro".
L'importante accordo stipulato con la società non comporterà l'innalzamento all'aliquota massima di tasse e tariffe, l'azzeramento di esenzioni e agevolazioni, l'impossibilità di contrarre mutui e fare assunzioni, un successo per l'amministrazione.
L'accordo prevede il versamento della somma di 12,3 milioni, che verranno incassati dalla ditta con rate annuali: una prima rata di 3milioni entro maggio di quest'anno, e rate annuali da 950 mila euro.
Il sindaco Francesco De Pasquale si è mostrato soddisfatto: "Si tratta di un risultato straordinario, che ci permette di scrivere il lieto fine su una storia lunga e complicata. Voglio ringraziare il vicesindaco a nome di tutta la città e fargli i miei personali complimenti: si tratta della terza transazione che porta a termine con successo da quando ci siamo insediati".
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Limitare le cremazioni ai soli residenti, è l'intervento richiesto da Lorenzo Lapucci, consigliere comunale del comune di Carrara, all'amministrazione. La richiesta viene mossa perché, quello che doveva essere un servizio per i residenti di Carrara, è diventato in realtà un vero e proprio disservizio per i tempi di attesa che supererebbero il limite di accettabilità.
Non è la prima volta che il consigliere pone dei dubbi sulla gestione operativa ed economica del Forno crematorio: già nel 2018 aveva portato il tema all'attenzione del Consiglio comunale con interrogazioni ed ordini del giorno, chiedendo risposte alla società partecipata che ne gestisce il servizio e all'Amministrazione comunale che ha impartito le direttive alla stessa, ma, a suo dire, senza mai ricevere delle risposte soddisfacenti.
Di fatto, l'Amministrazione comunale prima aveva annunciato che il numero di cremazioni sarebbe stato lo stretto necessario per il raggiungimento dell'equilibrio finanziario dell'investimento, per poi rimodulare astutamente il concetto ed ampliare l'equilibrio contabile ai servizi cimiteriali.
"Le mie richieste di fornire i costi di gestione e gli introiti del Forno crematorio, facevano seguito al fatto che in passato Apuafarma aveva annunciato la creazione di una contabilità per centri di costo e che quindi avrebbe dovuto provvedere alla creazione del centro di costo del Tempio crematorio, essenziale per una valutazione istantanea dei parametri economici di un nuovo servizio. – ha dichiarato il consigliere Lapucci - Questo tipo di contabilità, come è emerso durante una commissione consiliare dei primi mesi del 2019, non è stata realizzata, ricomprendendo il servizio, sin dalla sua entrata in funzione, all'interno del capitolo generale dei servizi cimiteriali, restando vaga la possibilità di creare un centro di costo dedicato al forno crematorio in futuro".
Recentemente, il consigliere ha inoltrato nuovamente richiesta a Nausicaa per avere il resoconto economico dei costi e ricavi riguardante il centro di costo relativo al Tempio crematorio per l'anno 2019, senza ottenere, però, il risultato sperato. L'azienda infatti non ha predisposto uno specifico centro di costo in quanto il servizio è inserito nell'attività complessiva dei cimiteri comunali.
Il consigliere Lapucci, pertanto invita l'amministrazione comunale a fornire delucidazioni in merito e convocare un' apposita commissione per analizzare i parametri economici del forno crematorio, dei servizi cimiteriali in generale per valutare l'ipotesi di limitare le cremazioni ai soli residenti di Carrara, cosi da fornire un servizio più efficiente agli stessi ed evitare lunghe e inaccettabili attese.
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L’ impegno è quello di risolvere in tempi veloci il nodo delle province, che da anni rende molto difficoltosa la vita di questi enti, con gravi ripercussioni su fondamentali servizi ai cittadini come le strade provinciali e le scuole superiori. Lo ha preso direttamente il governo nel corso dell’incontro tra il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, il sottosegretario agli interni, Achille Variati, con delega agli enti locali, e i vertici dell’Unione Province d’Italia svoltosi a Palazzo Chigi.
“Siamo particolarmente soddisfatti di questo impegno ufficiale del Governo – ha dichiarato il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti – che conferma l’inversione di tendenza e la rinnovata attenzione nei confronti delle Province manifestata anche con la recente manovra economica che ha visto assegnare da qui al 2034 importanti risorse ai nostri enti, che comunque ancora non bastano: è il frutto di una azione alla quale abbiamo contribuito come province portando il nostro contributo al tavolo del direttivo nazionale dell’Upi. Occorre comunque fare ancora di più sia dal punto di vista istituzionale, con la revisione della riforma delle Province del 2014, sia dal punto di vista finanziario, con l’assegnazione di ulteriori risorse.
Non si tratta di tornare alle vecchie province, come è scritto nel documento consegnato al Governo nel corso dell’incontro, ma di chiarire i contorni di una nuova istituzione. Occorre intervenire con urgenza per correggere e modificare la Legge 56 del 2014, rafforzando le funzioni delle province e cancellando enti, agenzie, organismi regionali: una operazione di semplificazione che oltre ai risparmi permetterebbe di migliorare la qualità e l’efficienza dei servizi ai cittadini.
Ma – ha aggiunto Lorenzetti, non siamo andati all’incontro con il Governo per chiedere solo questo, abbiamo portato all’attenzione di Conte due report, uno sulle strade provinciali e uno sulle scuole superiori. Lì è indicato nero su bianco un piano di opere cantierabili che le Province sono pronte a portare avanti se finanziato e che permetterebbero di aprire tra il 2020 e il 2021 3200 cantieri in tutta Italia per un fabbisogno di 4 miliardi di euro.
Tra questi noi come Provincia – ha concluso Lorenzetti - siamo presenti con 11 progetti per le scuole, per un totale di 20 milioni di euro, e 10 progetti sulla viabilità provinciale per circa 6 milioni di euro: unite alle somme che già ci sono state riconosciute, i 18 milioni del piano triennale dell’edilizia scolastica, il milione e 600 mila euro per ogni anno del piano quinquennale sulla viabilità 2019-2023, in attesa dell’ulteriore riparto previsto dalla manovra economica per il 2020, potrebbero costituire una importante risposta alle esigenze del nostro territorio su viabilità e scuole, non dimenticando l’apporto che ci sarebbe per il rilancio, attraverso questo piano di opere pubbliche, dell’economia locale e ovviamente, con riferimento all’intero pacchetto di opere, nazionale”.
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Dando seguito al mandato ricevuto dal consiglio comunale lo scorso 28 gennaio, il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale ha inviato al Parlamento un sollecito in merito all’avvio della discussione sulla proposta di Legge Parlamentare 5, a prima firma Giannarelli avente a oggetto la definizione della natura giuridica dei cosiddetti “beni estimati”.
La lettera è stata inviata alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al presidente della Camera Roberto Fico, al presidente della commissione X della Camera Barbara Saltamartini e a tutti i suoi componenti, ai parlamentari eletti nel nostro territorio e al presidente del Consiglio regionale toscano Eugenio Giani.
La proposta di legge era partita dal consiglio regionale su iniziativa del capogruppo del Movimento5Stelle Giacomo Giannarelli ed è stata rilanciata, a fine gennaio, dal Consiglio Comunale: il provvedimento chiede l’intervento del legislatore per  la definizione della natura giuridica dei cosiddetti “beni estimati” come beni pubblici da ricondurre nel patrimonio indisponibile del Comune di Carrara.
“Dopo il mandato forte del consiglio regionale e di quello comunale, a seguito delle sentenze della Corte Costituzionale in materia, sono convinto che l’intervento del legislatore potrà dirimere una volta per tutte la questione sulla natura pubblica dei Beni estimati: per questo ho chiesto l’avvio nei tempi più rapidi possibili presso la commissione X della Camera dei Deputati della discussione della citata proposta di legge, in ottemperanza al mandato ricevuto dal consiglio comunale e avendo ben presente la necessità di chiarezza che si avverte nell’intero settore e nella mia città tutta” ha spiegato il sindaco, citando un estratto della sua lettera.
“Sono soddisfatto per l’iniziativa del Sindaco. Nel pieno rispetto dell’atto approvato in consiglio comunale, sollecita l’avvio della discussione della mia proposta di legge al Parlamento. Mi associo nel sollecitare il Presidente Eugenio Giani affinché sia rispettata la volontà del Consiglio regionale, che all’unanimità espresse un parere positivo nel definire i beni estimati come beni pubblici appartenenti al Comune. Pd, Lega nord, Italia viva, Forza Italia e Fratelli d’Italia hanno votato a favore della proposta di legge del Movimento 5 Stelle a mia prima firma. Un atto che porterà chiarezza e maggiori risorse per più di 3 milioni di euro all’anno. Un’iniziativa doverosa, richiesta da tutta la comunità carrarese” ha aggiunto Giacomo Giannarelli, capogruppo del Movimemnto5STelle in Consiglio Regionale.
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E’ stato chiamato a portare la testimonianza dell’associazione Anpi nel consiglio comunale solenne in occasione del giorno del ricordo dei martiri delle foibe ma le sue parole hanno suscitato stupore e indignazione in tutti i membri della coalizione di centro destra che governa la città di Massa. Una dura condanna e dei provvedimenti seri in conseguenza sono stati annunciati da Stefano Benedetti, presidente del consiglio comunale di Massa che ha fatto notare: “ Mi sento obbligato ad intervenire, dopo le gravi dichiarazioni fatte dal Presidente dell’ Anpi carrarese Nando Sanguinetti, per mettere in evidenza pubblicamente il turpe pensiero di questa associazione che ha sempre taciuto sulla pulizia etnica a danno della popolazione italiana della ex Jugoslavia e di Trieste.
Nel merito, Nando Sanguinetti durante il suo sproloquio, ha espresso una inaccettabile teoria giustificazionista, secondo la quale, la responsabilità degli infoibamenti ricadrebbe su nazisti e fascisti, che con le loro violente azioni scatenarono la rabbia e la vendetta dei partigiani slavi e italiani.”. La teoria che attribuisce le colpe del massacro delle foibe non a Tito e ai partigiani comunisti , autori materiali del genocidio di italiani in Istria, ma ai nazisti e ai fascisti in quanto responsabili di aver scatenato il feroce sentimento di vendetta dei partigiani, ha concorso a mantenere il vergognoso oblio in cui la tragedia delle foibe è rimasta fino a quindici anni fa, quando venne istituita la giornata della memoria che, tuttavia, non è riuscita a cancellare completamente, in una parte dei rappresentanti della sinistra italiana, la convinzione che il martirio delle foibe sia stata l’inevitabile, e quindi giustificabile reazione ai soprusi del fascismo. Benedetti ha giudicato gravissimo il concetto espresso da Sanguinetti nel suo intervento:”Si tratta di un pensiero giustificazionista – ha continuato Benedetti - rispetto ad una tragedia che ha colpito migliaia di civili che avevano l’unica colpa di essere Italiani. Molte perplessità anche sulle affermazioni fatte da Sanguinetti in base alle quali non tutti gli infoibati sarebbero stati sullo stesso piano e quindi ci sarebbero stati infoibati di serie A e di serie B, cioè italiani civili incolpevoli e magari italiani appartenenti a forze militari, fascisti e quant’altro che quella morte se la sarebbero cercata e meritata. Di fronte a questa dichiarazione rimango basito, perché queste parole parlano da sole, non hanno bisogno di nessun commento e si comprende molto bene quale sia il pensiero dell’Anpi che soprattutto al nord si è sempre schierata dalla parte dei negazionisti, cioè di coloro che negano la tragedia delle Foibe.”. Benedetti ha quindi sottolineato la necessità di isolare i soggetti e i movimenti che ripudiano la memoria condivisa, non riconoscendo la storia. “Per quanto riguarda l’Anpi, un’associazione che ha sempre fatto politica e che da sempre è schierata con la sinistra italiana – ha aggiunto Benedetti - credo che se non sia possibile per il momento arrivare al suo scioglimento, dovremmo, in quanto istituzioni pubbliche e quindi Regioni, Province e comuni, iniziare a rifiutare ogni tipo di collaborazione, tanto meno con finanziamenti ed agevolazioni varie.”.Benedetti ha annunciato l’intenzione di chiudere ogni tipo di rapporto tra comune di Massa e Anpi e ha lanciato la proposta di intitolare una strada, un ponte o una piazza Norma Cossetto, la martire italiana simbolo delle foibe.
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“Sappiamo che la Regione Toscana ha aumentato di quasi 4 milioni lo stanziamento delle quote sanitarie per le RSA, ma è effettivamente aumentato anche il numero di quote, quindi i posti letto, così come ci è stato prospettato? Il dubbio, forte, è che le tanto pubblicizzate 50 quote assegnate all’area Toscana Nord Ovest non siano assolutamente in più, ma si tratti di una semplice redistribuzione di quelle non utilizzate lo scorso anno”. E’ la domanda che pongono il sindaco Francesco Persiani e l’assessore al Sociale Amelia Zanti a fronte delle recenti notizie relative alla battaglia portata avanti per azzerare le liste di attesa nelle Rsa. Perché quelle 50 quote – di cui 9 andrebbero alla zona delle Apuane – non sarebbero affatto un ampliamento.
“Vero è che il fondo regionale è passato da 202 milioni di euro a 206 milioni, ma come ben specificato dalla delibera regionale si tratta di maggiori fondi per l’inserimento di persone anziane ultra65enni non autosufficienti in rsa e centri diurni. Mai si parla di aumento del numero di quote. E di 4 milioni, nonostante le rassicurazioni che sarebbero stati assegnati in base ai bisogni dei territori, alla azienda Usl Toscana Nord Ovest ne arriverà solo uno sebbene gli indici Lea nella nostra zona siano ben inferiori all’indice regionale” continuano il primo cittadino e l’assessore. “Quello che non è mai stato ricordato è che già nel 2018 erano stati deliberati aumenti delle quote sanitarie di 0,60 euro al giorno per il 2019 e di 0,40 euro giornalieri per il 2020 che sembrerebbero trovare copertura proprio con la delibera di stanziamento dei 4 milioni di euro. Inoltre, entro il 14 febbraio prossimo, i sindaci devono approvare la ripartizione delle quote perché già da oltre un anno era stabilito che le singole Zone distretto/Sds avrebbero dovuto presentare alla Regione, entro il 15 febbraio, una dettagliata relazione sui risultati ottenuti e i costi sostenuti. Insomma, non sembrerebbe affatto una soluzione a quella battaglia che mesi fa ha iniziato la Consulta provinciale delle disabilità con l’appoggio di enti e associazioni.
La stessa Asl ha accertato la disponibilità di alcune quote non ancora utilizzate tra quelle assegnate e, confrontando alcuni dati degli ultimi mesi, risulterebbe a fine anno un avanzo di una sessantina di quote. E guarda caso, all’area Nord Ovest ne attribuiscono 50. Ci dicano quindi quante quote effettive avevamo nel 2019 e quante ne avremo nel 2020 perché a noi non sembra affatto una risposta né tantomeno un incremento di posti, ma piuttosto una redistribuzione che i vari territori si stanno contendendo, considerato che l’area Nord Ovest ha gli indici più bassi della regione e diversi cittadini in lista di attesa”.
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“Parte da oggi la “Via toscana” della sicurezza. Una legge che definisce in maniera integrata le politiche di sicurezza dei nostri territori con lo scopo di rafforzarne il controllo, di prevenire la criminalità, di migliorare la qualità dello spazio urbano e di rafforzarne i presidi sociali, culturali e commerciali”. Lo ha detto il consigliere del Pd in Regione Giacomo Bugliani a seguito dell’approvazione , in Consiglio, della nuova legge sulla sicurezza urbana integrata e sulla polizia locale. “ Si tratta di una legge completa , molto concreta e non propagandistica – spiega Bugliani- che vuole dare una risposta vera al senso di fragilità e di maggiore esposizione all’insicurezza che le nostre comunità avvertono da parecchio tempo. La sicurezza è ben gestita quando sono i diversi livelli di governo dei territori ad elaborare un sistema unitario ed integrato di presidio dei nostri centri e delle nostre periferie e la Regione diventa, accanto allo Stato e agli enti locali, un soggetto essenziale per il raggiungimento di questo scopo. La legge introduce importanti interventi regionali per la sicurezza urbana- prosegue Bugliani- , che vanno dalla prevenzione della criminalità al recupero delle aree e dei siti degradati, alla riqualificazione urbanistica, sociale e culturale. Viene, inoltre, introdotta, un’ organizzazione uniforme della polizia locale sull’intero territorio regionale. La polizia municipale e quella provinciale, infatti, pur dipendendo dagli enti locali, assumono importanti obblighi, previsti dalle leggi dello Stato, in materia di polizia giudiziaria, di pubblica sicurezza e di polizia stradale. Infine, con la nuova legge si determina un quadro di riferimento unitario per i regolamenti degli enti locali toscani che affrontino il tema del contrasto al degrado nelle sue varie accezioni: l’igiene pubblica, la quiete e le attività produttive Significativo è anche il fatto che venga individuato un percorso alternativo all’applicazione delle sanzioni con l’introduzione del “lavoro volontario e di interesse pubblico”, ovvero la sostituzione della sanzione amministrativa con lo svolgimento di una prestazione di lavoro nell’interesse della collettività”. Un atto importante, - conclude Bugliani- che offre misure efficaci di lotta alla criminalità e che sostituisce agli slogan un’azione di governo del territorio efficace e risolutiva. Da oggi i cittadini toscani hanno un motivo in più per sentirsi sicuri”.
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Fu picchiata, seviziata, stuprata e il suo corpo venne martoriato anche dopo la morte, prima di essere gettata in una delle foibe istriane. La colpa di Norma Cossetto, giovane studentessa italiana dell’Istria, fu quella di non aver voluto rinnegare la sua adesione al partito fascista dopo la caduta di Mussolini nel luglio del 1943. Gli autori del suo martirio, feroci, spietati e disumani furono un piccolo gruppo di partigiani jugoslavi e soprattutto un grosso comparto di partigiani italiani comunisti che vennero arrestati dalle truppe tedesche su denuncia della famiglia della Cossetto e fucilati dopo essere stati costretti a vegliare le spoglie massacrate della studentessa per una notte. Nel 2005 a Norma Cossetto venne conferita la medaglia d'oro al valor civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Esistono vie che portano il suo nome a Gorizia, Bolzano e a Fano e molte sale e parchi in varie parti di Italia intitolati a lei.
Sull’onda della giornata della memoria dei martiri delle Foibe celebrata ieri con un consiglio comunale solenne apprezzato dal coordinamento comunale di Fratelli d’Italia – ad eccezione dell’intervento di un rappresentante dell’Anpi, secondo FdI intriso di odio politico – è arrivata la richiesta, dallo stesso coordinamento al sindaco De Pasquale, di intitolare una strada alla memoria della giovane istriana martire delle foibe.
“Molto significativo – ha spiegato Loreno Baruzzo, coordinatore comunale di FdI – è stato finalmente il riconoscimento di quella che fu una tragedia per il popolo italiano, oggetto della pulizia etnica perpetrata dai partigiani comunisti. Lo stesso sindaco De Pasquale nel suo intervento, ha fatto proprie le parole del presidente Mattarella, e per questo motivo chiediamo al sindaco di dar seguito alle parole con atti concreti per dimostrare alla cittadinanza che le sue non sono state parole di circostanza.”.
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