Politica
Incrocio pericoloso tra via Massa Avenza e via Baracchini: Benedetti chiede la realizzazione di strisce pedonali
Il presidente dell'associazione Massa Città Nuova Stefano Benedetti ha raccolto le lamentele di molti residenti e fruitori della pasticcerai La Dolce Vita che si trova proprio sull'incoroio tra…

Alla Festa de L'unità di Ca' Michele arriva David Allegranti con il libro "Come parla un populista": lunedì 15 luglio
Gli eventi nel programma della Festa dell'Unità di Ca' Michele, a Carrara, proseguono con l'incontro con il giornalista David Allegranti che presenterà il suo libro "Come parla un…

M5s: «Piano regolatore porto di Carrara in stallo: con Zubbani nel comitato di gestione di AdSP, quale futuro?»
"La recente nomina di Angelo Zubbani, ex sindaco di Carrara, nel comitato di gestione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, come rappresentante della Regione Toscana,…

Stazione di Massa, traffico selvaggio al capolinea: bus e taxi bloccati dalle auto. Appello a Comune e Municipale: «Servono controlli e segnaletica luminosa»
Il partito di Fratelli d'Italia Massa pone l'accento sul problema traffico in zona stazione e si fa portavoce degli autisti di bus di linea spesso…

Paladini Apuoversiliesi: «Bene il tavolo nazionale sul porto di Carrara. Adesso accelerare su erosione»
I Paladini Apuoversiliesi si dicono soddisfatti della recente iniziativa adottata dal Parlamento su iniziativa del parlamentare apuano del Carroccio Andrea Barabotti circa il progetto del Piano regolatore portuale.

Carrara, Amici Italia Israele contro la Commissione Pari Opportunità: «Su Gaza e Hamas è in corto circuito»
Il direttivo Ass.Apuana Amici Italia Israele di La Spezia Massa Carrara Versilia contesta la posizione…

A Massa arrivano i finanziamenti del progetto 'Sport Illumina'
Il deputato e capogruppo della commissione Sport Alessandro Amorese assieme a Francesco Michelotti deputato e vice coordinatore regionale toscano di Fratelli d'Italia annunciano un importante finanziamento legato allo sport a…

Un protocollo d’intesa tra Società della salute e Arti per l’accompagnamento al lavoro delle persone più fragili
Martedì 15 luglio, alle 11,30 ci sarà la sottoscrizione del Protocollo di intesa per il Servizio integrato inclusione lavoro tra Società della Salute della Lunigiana e l’ARTI, Agenzia Regionale Toscana…

Barabotti (Lega): «A Massa stanziati 270mila euro per emergenza abitativa, orgoglioso dell'amministrazione»
L'onorevole del Carroccio Andrea Barabotti commenta positivamente la notizia del finanziamento desciso dall'amministarzione Persiani da destinarsi alla riqualificazione degli alloggi di residenza popolare. Il parlamentare fa…

Buco da 300 mila euro creato dalla precedente gestione dell’aeroporto del Cinquale sotto le amministrazioni del Pd: l’ex assessore al bilancio Pierlio Baratta smentisce le dichiarazioni della segretaria dem Claudia Giuliani
Una descrizione idilliaca e virtuosa della gestione dell’aeroporto del Cinquale sotto le amministrazioni dem, quella fatta sulla stampa locale dalla segretaria Claudia Giuliani, che tuttavia si scontra –…

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Via dei Carri e via Capannelle chiuse da oltre due settimane: protestano vivacemente i residenti della zona di Cà di Cecco e dintorni costretti a percorrere via dei Colli per raggiungere la città e tornare indietro.
A sostenere la protesta dei residenti, il Comitato una montagna da salvare: “Molte sono le segnalazioni che ci sono pervenute- si legge nella nota del comitato capitanato da Daniele Tarantino e Angela Maria Fruzzetti – e veramente dobbiamo prendere in considerazione questa situazione di disagio che si protrae da troppi giorni. La strada è transennata all’ingresso su via Bassa Tambura e in alto su via dei Colli, impedendone l’accesso. Quel tracciato viene utilizzato soprattutto da residenti della parte collinare dei paesi di Altagnana, Antona, Cà di Cecco e dintorni in quanto consente di raggiungere il piano in minor tempo rispetto a via dei Colli, che passa da San Carlo Terme. Da oltre due settimane è chiusa e il traffico è dirottato tutto su via dei Colli con inevitabili disagi in località Capaccola, dove la strada si restringe e attraversa un centro abitato. Via dei Carri è un’importante valvola di sfogo per i paesi a monte e sarebbe opportuno prevedere una rapida riapertura”. Alcuni residenti, inoltre, lamentano la mancanza di lavori in corso: “E’ stata chiusa con le transenne e basta – denunciano -: nessun cantiere è stato aperto e quindi non sappiamo nulla sulle motivazioni che la rendono chiusa e nemmeno ci sono barlumi che incoraggiano a pensare una imminente riapertura. Il disagio è notevole. Chiediamo lumi al Comune di Massa, nella speranza di veder eliminate le transenne, consegnando all’uso una strada sicura, indispensabile per i paesi a monte”.
Da ricordare che via dei Carri è intensamente trafficata da mezzi pesanti tra cui il viavai di tir e grossi camion dell'Evam, che spesso hanno anche il rimorchio. Essendo una strada stretta e tortuosa, costeggiata da selve e boschi necessita maggior manutenzione del verde e della regimazione idraulica. Insomma, maggior attenzione e più investimenti per la montagna.
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«Il riconoscimento dello stato di emergenza anche per la provincia di Massa Carrara è un fatto importante, atteso e indispensabile per il nostro territorio, ancora una volta messo a dura prova dall’alluvione. Le risorse del provvedimento adottato dal Consiglio dei Ministri andranno a far fronte alle prime spese per il ripristino della viabilità e la sicurezza dei cittadini. A seguito degli eventi atmosferici estremi del 2 novembre, la Regione Toscana, fin da subito, ha chiesto che lo stato di emergenza nazionale fosse esteso anche alle province di Massa Carrara e di Lucca. In Consiglio regionale con la risoluzione del Partito Democratico sull’emergenza alluvione, approvata da tutta l’Assemblea toscana, abbiamo chiesto all’esecutivo nazionale di inserire anche questi territori tra quelli destinatari di provvedimenti e ristori specifici. Un riconoscimento imprescindibile per poter mettere in campo le misure adeguate a rispondere ai danni subiti dalle nostre comunità, supportando cittadini, realtà produttive e commerciali nella ripartenza. Con lo stesso atto, abbiamo sollecitato il Governo ad attivare anche un unico ammortizzatore sociale emergenziale. Stiamo parlando di una porzione di Toscana già messa a dura prova dagli eventi alluvionali passati e, ancora una volta, coinvolta in un evento atmosferico pesante. La Regione Toscana ha attivato gli strumenti a disposizione per supportare le popolazioni colpite, con l’obiettivo di continuare ad investire risorse nella sicurezza dei territori e nel contrasto al rischio idrogeologico”. È quanto dichiara Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali in merito all’estensione dello stato di emergenza nazionale alla provincia di Massa Carrara.
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Che la sanità pubblica sia in un momento di criticità è cosa ormai nota, e la Toscana sfortunatamente non fa eccezione. Sempre più distretti sanitari sono a rischio chiusura, specialmente quelli che servono località periferiche o montane, e nello stesso tempo il personale è ormai ridotto allo stremo, con sempre meno specialisti e infermieri costretti però a sobbarcarsi il doppio delle responsabilità.
Una situazione insostenibile e inaccettabile, che sta avendo ripercussioni anche sul territorio della provincia di Massa-Carrara. I distretti di via Bassa Tambura e Villette, infatti, sono appesi a un filo, e nonostante la politica di opposizione e la cittadinanza stiano facendo sentire la propria voce, la giunta Persiani sembra intenzionata a puntare tutto sulla nuova casa della salute da edificare coi fondi del Pnrr.
Una scelta che sta trovando la disapprovazione di molti, tra cui anche “Indipendenza”, la neonata formazione politica fondata da Gianni Alemanno e che vede come coordinatore provinciale Mauro Rivieri.
Lo stesso Rivieri, nel suo ultimo comunicato, afferma come i distretti massesi andrebbero potenziati e non chiusi, accusando Persiani, ma anche il centro-sinistra e persino il governo Meloni, di disinteressarsi completamente di una questione che risulta essenziale per il benessere dei cittadini.
“Vogliamo ricordare a Persiani che, in qualità di sindaco – afferma Rivieri – è il primo responsabile della salute dei cittadini, ma attualmente si sta volutamente disinteressando del problema con la complicità e l'omertà delle sinistre, che dopo aver gridato allo scandalo sono completamente sparite. Anche il governo della Meloni ha ridimensionato gli investimenti per la sanità pubblica, che viene vista solamente come una spesa e non come un servizio utile e necessario alla collettività […] Senza risorse e investimenti adeguati la sanità pubblica non può sopravvivere. Sicuramente questo è difficile da capire per la Meloni, dal momento che lei e tutti i parlamentari hanno tutti i servizi gratuiti e quindi nessuna lista di attesa, nessuna fila al pronto soccorso, accertamenti di alta diagnostica in tempi rapidi”.
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Secondo il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Massimiliano Manuel, il sindaco di Carrara Arrighi ha perso il treno sulla App “Senzabarriere”.difatti mentre a Massa 250 studenti sono stati coinvolti gratuitamente sulla mappatura delle barriere architettoniche per contrastare i problemi di accessibilità, l’Arrighi per mappare e redigere un piano per il territorio carrarese, ha affidato un incarico ad un professionista senza prescrivere i tempi di realizzazione e stanziando euro 39800 per il biennio 23/24 . Anche a Lucca, Pisa e Arezzoi ragazzi e le ragazze metro e tablet alla mano , hanno misurato la larghezza delle porte per il passaggio di carrozzine, gli elementi dei bagni per chi è affetto da disabilità, la dimensione degli ascensori, le rampe per l'accesso alle attività e registrato il tutto sull'applicazione “ Senzabarriere ”. “Tra l’altro - afferma Manuel –“ l’iniziativa di fare una fotografia dettagliata delle attività del territorio per individuare le barriere architettoniche è stata finanziata dalla regione Toscana che ha dato un contributo per sostenere le spese, e l'applicazione è anche in inglese e per i non vedenti”. “Fratelli d’Italia – conclude il capogruppo di FDI - non si fermerà e continuerà a cercare di migliorare l'accessibilità della città, nonostante gli ostacoli, la miopia e il disinteresse di questa amministrazione”.
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Fratelli d'Italia Carrara tramite il coordinatore Lorenzo Baruzzo segnala lo stato indecoroso in cui versa la nostra bandiera nazionale, il nostro tricolore (che risulta vergognosamente strappato) posto all'esterno dell'edificio Asl di via Giovan Pietro ad Avenza chiedendone l'immediata sostituzione con una nuova , segnalando nel contempo lo scarso senso civico e mancato rispetto dei simboli istituzionali da parte dei responsabili della struttura. Baruzzo segnala inoltre che dopo lo spostamento della sede della Guardia Medica nella struttura Asl di via Campo d'Appio , nella vecchia sede di via Giovan Pietro non è stato affissa alcuna cartellonistica che avvisa dello spostamento, creando così disagio ai potenziali pazienti della Guardia Medica; cartellonistica (stradale questa volta ) che era presente invece in viale XX Settembre angolo via Giovan Pietro ed in via Giovan Pietro angolo via Giovanni Bosco che indirizzava verso gli ambulatori Asl di via Campo d'Appio ma che sembra misteriosamente scomparsa .
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Massimiliano Bernardi (Gruppo civico) denuncia la difficle situazione lavorativa degli operatori che si occpuano della portineria e della sbarra all’entrata del Monoblocco, i quali a seguito degli inizi dei lavori di ristrutturazione della portineria sono, a detta di Bernardi “abbandonati al loro destino e non di rado, vengono chiamati a svolgere mansioni al freddo”.
“Questi non sono uffici - afferma Bernardi -, ma spazi da terzo mondo al freddo gelido d'inverno e al caldo d'estate. Tra l'altro un contratto da fame a quattro ore al giorno e' già abbastanza ridicolo e umiliante”. “E' arrivato il momento - conclude il portavoce del Gruppo civico - che i responsabili di questa situazione ormai allo stremo si assumano le proprie responsabilità e prestino più attenzione per rendere più sicuro e salutare il luogo di lavoro di un semplice portierato dell'Ospedale. E da quasi due mesi che le persone sono a casa e la vergogna continua imperterrita da anni”.
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Secondo il consigliere di opposizione Simone Caffaz a Carrara i numeri sulla cultura sono sconfortanti. Si parla di meno di sei visitaroi al giorno al Carmi, 1 appena al Mudac, il museo del marmo chiuso e all’università del tempo libero “non ancora partita questo anno”, un quarto degli iscritti. “Sono numeri sconfortanti, - afferma Caffaz – che fanno seguito a investimenti copiosi e prolungati nel tempo, che non hanno portato alcun beneficio alla città. Sono questi i risultati di una classe politica miope e che non ha la struttura culturale nè l’impulso politico per amministrare una città come Carrara e che purtroppo è al potere da troppi anni”. “Quello che la nuova amministrazione ha aggiunto rispetto a chi l’ha preceduta -chiosa il consigliere di opposizione - è l’incapacità evidente di rilanciare queste strutture, in assenza di un progetto culturale complessivo e anche la patologica difficoltà nel gestire la gestione ordinaria”.
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Nemmeno il tempo di scrivere questo articolo che è piombata in redazione la notizia che Roberto Vannacci ha ricevuto, questa mattina, appena sbarcato a Roma per avviare il nuovo incarico di capo di stato maggiore delle forze operative terrestri, la notifica dell'avvio del procedimento disciplinare nei suoi confronti. Una vera e propria porcata di questo Governo e, in particolare, del ministro Guido Crosetto, sì, proprio quello della laurea dichiarata e pavoneggiata ma mai conseguita.
Una bastardata vera e propria. E' da agosto, dall'uscita del libro che si annuncia l'avvio di una inchiesta nei confronti del generale Vannacci ed ecco che si attende questa mattina per notificarglielo visto che fino ad oggi nessuno, tra i bradipi di via XX Settembre al ministero della Difesa ci aveva pensato. Infatti e come avevamo scritto nell'articolo che qui potete leggere, senza la notifica non esiste provvedimento che tenga. Uno schifo per un Governo che si definisce italiano e di destra. Ora Vannacci si è preso un mese di licenza avendo a disposizione numerosi giorni di ferie e ha fatto benissimo perché questa mattina, vergognosamente, ignominiosamente, schifosamente, il suo ministro e nostro ministro della Difesa lo ha umiliato e delegittimato davanti a tutti, soldati e ufficiali in primis.
Gli invertebrati all'attacco di chi, al contrario, invertebrato non è. La Gazzetta di Lucca e le altre sorelle di Massa Carrara, Viareggio e Serchio, avevano dato dato ieri pomeriggio in esclusiva nazionale la notizia del nuovo incarico assegnato al generale Roberto Vannacci, nominato capo di stato maggiore delle forze operative terrestri. Questa mattina, infatti, Vannacci è arrivato a Roma e, nei prossimi giorni, avrebbe assunto direttamente il ruolo per il quale è stato designato che, è bene dirlo, è tutt'altro che un ruolo di facciata. Al contrario. Si tratta di un compito molto importante e chi fa finta di non capirlo o ne sminuisce il rilievo lo fa esclusivamente per quell'intento denigratorio che serve sempre a sminuire le persone che si vogliono danneggiare.
Tornando a ieri pomeriggio, la notizia, ripresa dall'Ansa di Firenze, ha fatto il giro del web e non soltanto. Uno dopo l'altro si sono susseguiti gli articoli e le dichiarazioni di esponenti politici che hanno commentato, senza che nessuno glielo avesse chiesto, la nomina del generale. E perfino lo stesso ministro della Difesa, Guido Crosetto, quello della laurea dichiarata, ma non con seguita, ha voluto piazzare la sua ciliegina sulla torta. Rancida.
Cominciamo con il passare in rassegna i commenti degli esponenti politici verniciati di rosso o anche rosso fucsia, i quali non mancano mai di aprire la bocca e darle fiato anche quando il buonsenso e/o l'ignoranza a seconda dei casi, consiglierebbero di tenerla chiusa.
Ad esempio tale Riccardo Magi di Europa +, così ha scritto nel suo post sui social: La nomina del generale Vannacci a capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri è indegna. Sarà stato premiato per le sue fatiche letterarie, ma è la conferma che con questo governo la xenofobia, l’omofobia e le farneticazioni complottiste rappresentano meriti e non demeriti. Invece di destituire un militare che con le sue parole tradisce i valori della Costituzione su cui ha giurato, viene confermato ai massimi vertici dell’Esercito. Il ministro Crosetto, che si era inizialmente indignato per le frasi contenute nel libro di Vannacci, smentisce se stesso e valorizza all’interno delle nostre Forze Armate la peggiore Italia. È tutto semplicemente vergognoso.
Alessandro Zan, del Pd, ha così sentenziato: Giorgia Meloni e Guido Crosetto hanno premiato Vannacci, ora promosso a Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. Non è solo una vergogna, ma ormai un concreto pericolo per tutte quelle persone bersaglio degli attacchi e delle offese di un generale che calpesta la Costituzione. Ecco la meritocrazia di questa destra.
Un altro esponente del partito democratico, Arturo Scotto, ha rincarato la dose: La nomina del generale sembra una vera e propria partita di giro interna alla destra. Per toglierlo da eventuali competizioni elettorali future. Promuovere per rimuovere, insomma. Peccato sia un gioco cinico sulla pelle delle istituzioni.
Sempre per il Pd, Sandro Ruotolo, della segreteria Pd, responsabile (sic!) Memoria, ha manifestato il proprio pensiero: Ma che Paese è diventato il nostro? Il leader leghista Matteo Salvini in camicia nera a Firenze dice a Taiani che bisogna allearsi con la Le Pen e a Roma il generale Vannacci, quello sessista, omofobo e razzista del libro scritto da lui diventa capo di Stato Maggiore delle forze operative terrestri.
Ma non è tutto. Poteva mancare lui, l'ex capo del Governo Giuseppe Conte, pentapallato pardon, pentastellato? E infatti ecco il suo commento che definire offensivo è un eufemismo: Il Generale Vannacci ha espresso opinioni personali che screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione repubblicana. Per questo sarà avviato dalla Difesa l’esame disciplinare previsto. Non vanno, in alcun modo, utilizzate le farneticazioni personali di un Generale, ancorché in servizio, per polemizzare con la Difesa e le Forze Armate. Lo scriveva il Ministro Crosetto qualche mese fa parlando delle sparate contenute nel libro di Vannacci. Passano i mesi e oggi apprendiamo che quello stesso Vannacci viene nominato capo di Stato Maggiore del Comando Operativo Forze Terrestri. Il mondo al contrario non è solo il titolo del libro di Vannacci, ma ormai è l’imperativo del Governo Meloni. Chi porta con onore e sacrificio la divisa, rispettando i valori della Costituzione, viene spesso dimenticato; chi scrive le sue farneticazioni in un libro fa carriera.
Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camer ossia di quel partitino capeggiato da un certo Matteo Renzi che aveva giurato di abbandonare la politica se sconfitto nel referendum e che, invece, è ancora lì, a guadagnare i suoi bei 12-13 mila euro al mese, così ha affermato: Roberto Vannacci ha dimostrato che se usi la divisa militare per una carriera da influencer e conferenziere a pagamento, la Meloni ti promuove. Sì: Vannacci è stato promosso capo di Stato maggiore delle forze operative terrestri. Premiare un militare che ha mancato di rispetto, in primo luogo a tutti ai colleghi che onorano la divisa, è a dir poco scandaloso.
Infine infiliamoci pure, in questa sorta di circo mediatico, quello che ha dichiarato Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana: Mentre Salvini ospita la feccia d’Europa in una città meravigliosa, piena di storia e di impegno civile come Firenze, Crosetto e il suo ministero non trovano di meglio da fare che far avanzare la carriera di Vannacci. L’Italia merita di meglio.
A tutti, quasi scusandosi e come se avesse paura, ha replicato il ministro della Difesa Guido Crosetto che, all'epoca della pubblicazione del libro, definì le parole di Vannacci senza averle nemmeno lette, 'farneticazioni di un generale': In merito alle pretestuose polemiche che oggi alcuni stanno provando a sollevare, sentendosi esperti di questioni e tematiche militari, mi preme solo sottolineare che il generale dell'Esercito Roberto Vannacci non è stato né promosso né retrocesso. Lo Stato Maggiore dell'Esercito italiano ha deciso di affidargli uno dei ruoli che gli competevano per grado, esperienza e diritto, in attesa che il procedimento disciplinare faccia il suo corso. Le garanzie costituzionali a tutela della persone valgono anche per i militari e nessuno può emettere giudizi sommari, sostituendosi alle norme e alle procedure previste a tutela di uno Stato di Diritto che, in una democrazia, riguarda tutti. In questi mesi si è svolta l'inchiesta sommaria i cui esiti sono ancora in via di valutazione. In attesa di quest'ultima, evitando di attribuirgli incarichi di comando o con visibilità e/o proiezione esterna, è stato affidato al gen. Vannacci un incarico di staff, all'interno di una catena di comando ben delineata ed in linea con la sua esperienza. Nello specifico, il gen. Vannacci non è stato nominato, come scrivono in queste ore alcune tv e organi di stampa, "capo delle forze terrestri" ma capo di stato maggiore del comando delle forze terrestri. Comando delle Forze terrestri che ha un suo comandante, il generale Camporeale e un vice comandante, il generale Ristuccia, comandante delle forze operative. Il generale Vannacci dipenderà e sarà dunque agli ordini del generale Ristuccia. Suggerirei, pertanto, di evitare polemiche strumentali basate su scarse o superficiali informazioni e di attendere con serenità che, come sempre, la legge faccia il suo corso.
Che a sinistra siano tutti ossessionati dal fascismo, dal razzismo e dal pericolo di un colpo di Stato, tutti tesi a difendere ogni tipo di minoranza fregandosene altamente della maggioranza silenziosa - ma è sempre stato così - lo sappiamo bene e lo sanno, soprattutto, quelli che possiedono autonomia di pensiero e indipendenza di giudizio. In altre parole, pochi, pochissimi quasi tutti presi come sono dalla velocità, dalla superficialità, dalla mediocrità dilaganti. Ma che un ministro della Difesa faccia e dica certe cose è veramente troppo e lasciamo perdere, anche se ogni volta ci torna in mente, la questione della laurea non laureata.
Iniziamo a smontare questa rassegna di sciocchezze diffuse ad arte dai megafoni del pensiero unico dominante. Per tutti, perfino per un ministro di questa sfasciata repubblica, il generale Roberto Vannacci sarebbe sotto procedimento disciplinare all'interno del corpo di appartenenza ossia un procedimenti interno e militare. A tutti quelli che dicono che è in corso un procedimento disciplinare, però, bisognerebbe rispondere e spiegare che nessun procedimento disciplinare può essere aperto senza una notifica all'interessato e questo, da quanto si sa, non è mai avvenuto. In sostanza Vannacci non sa di essere sotto inchiesta, ma attenzione. Qui non si tratta del codice penale per cui un soggetto può essere indagato anche senza mai venirlo a sapere durante la fase delle cosiddette indagini preliminari. Almeno nei primi mesi e, comunque, quando non è necessario un atto per il quale è richiesta la presenza del proprio legale. Quindi o il ministro Crosetto ha detto una cosa non vera oppure ci spieghino perché proprio il generale è l'unico, dopo cinque mesi, a non essere stato informato dal momento che tutti, giornalisti d'accatto, pseudointellettuali, politicanti e politici, ne sono al corrente? Qualcuno può illuminarci in proposito e, magari, mostrarci qualche straccio di documento che provi quanto asserito?
Crosetto ha anche detto che non si tratta né di una promozione né di un declassamento. Bene. Allora che roba è? Sarà sempre meglio che pulire i cessi negli autogrill delle autostrade con tutto il rispetto per chi lo fa e anche egregiamente. O no? L'incarico di capo si stato maggiore delle forze operative terrestri è un incarico di grande prestigio e ne è la prova il fatto che, attualmente, l'incarico è rivestito dal generale Fernando Paglialunga, uno dei più preparati e capaci ufficiali dell'esercito che vanta una carriera di primo piano e che sarà prossimamente promosso, anche grazie al prestigio che deriva dall'aver ricoperto tale incarico, al grado di generale di corpo d'armata. Paglialunga è stato anche comandante del centro intelligence interforze e capo ufficio del capo di stato maggiore della difesa.
Prima di Paglialunga l'incarico è stato occupato sia dal generale Bruno Francesco, attuale comandante della divisione Acqui, sia dal generale Francesco Olla, attuale capo del III° reparto dello stato maggiore esercito. Entrambi, a giudizio unanime, ufficiali di primo piano e di caratura ineccepibile. Sminuire il prestigio dell'incarico a Roberto Vannacci sembra, quindi, una pretestuosa scusa chissà mai perché. O forse anche questi generali dovevano ricoprire un incarico solo burocratico, senza proiezione esterna e senza capacità decisionale esercitando la loro autorità solo sui loro capi ufficio?
Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e più a destra della destra stessa, è stato l'unico, con Matteo Salvini, a congratularsi per il nuovo incarico e a far notare la discrepanza tra ciò che il ministro Crosetto aveva detto ad agosto all'uscita del libro e quanto avvenuto con la nuova assegnazione per il generale Vannacci: Abbiamo ancora nelle orecchie l'accusa di essere 'farneticante' lanciata dal ministro Crosetto al generale Vannacci dopo la pubblicazione del suo famoso libro. Adesso apprendiamo con soddisfazione che il 'farneticante generale' è stato nominato all'importante incarico di capo di stato maggiore del comando delle forze operative. A questo punto è lecito riproporre la domanda che facemmo all'epoca dei fatti: chi è farneticante Vannacci o Crosetto? A Vannacci vanno tutte le nostre più sincere congratulazioni, a Crosetto tutta la nostra preoccupazione che a un uomo così sia affidata la Difesa della nostra Nazione. Alemanno può avere interesse a cooptare Vannacci per il suo partito o movimento che dir si voglia, ma il generale ha sempre saputo stare alla larga, almeno per ora, dalle, si fa per dire, sirene della politica.
Eccoci, dunque, alla fine di questa sorta di panoramica su quanto è stato scritto, ma, in particolare, detto sul nuovo incarico del generale Roberto Vannacci che abbiamo avuto la ventura di annunciare per primi grazie alle nostre amicizie, queste si disinteressate, nella nostra vecchia capitale.
Continueremo a seguire con attenzione e altrettanto disinteresse le fortune di questo militare che ha saputo mettere nero su bianco quello che la stragrande maggioranza degli italiani pensa, magari dice, ma non osa dichiarare tantomeno scrivere. A parte noi che, come Ida Magli e Oriana Fallaci, gli stessi concetti portiamo avanti da decenni. Esordimmo, ad agosto, sostenendo che, pur non avendolo mai né conosciuto né incontrato, titolando che Roberto Vannacci era l'unico generale con gli attributi per aver scritto un libro quando ancora era in servizio e confermiamo il nostro giudizio che, nel tempo e con mla conoscenza, si è rafforzato. A tutti gli altri, gli invertebrati di questo sfasciato stivale, non merita nemmeno dare loro una risposta tanto è inutile parlare con chi non ha alcuna voglia di capire.
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Tornano gli appuntamenti di Ada Carrara e Fosdinovo fra storia, arte e cultura con un occhio a quella che è l'attualità intitolati 'Uno sguardo all'arte'. Nel prossimo incontro, in programma mercoledì 6 dicembre a partire dalle 16 nella sala di rappresentanza del Comune di Carrara, la pittrice Gloria Michela Rustighi porterà il pubblico in un viaggio affascinante nella vita di Artemisia Gentileschi. L'evento si concentrerà inoltre sul tema della violenza di genere, lasciando ampio spazio al dibattito. Sono infatti invitati a partecipare i rappresentanti delle istituzioni e in particolare dei centri antiviolenza Centro Donna Lunigiana, Donna Chiama Donna di Carrara e anche del Progetto Uomini Responsabili OdV. Modera la presidente di Ada Carrara e Fosdinovo, Laura Menconi. Per informazioni contattare il numero 375 5355384.
- Cava Fornace, i comitati abbandonano l'inchiesta pubblica
- Tracciabilità in due passi e sistema pubblico privato. Il punto del sindaco Arrighi
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