Politica
Il consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli sul bilancio previsionale del Comune di Carrara: "Ancora una volta ci si limita a incassare i frutti del buon lavoro di altri e il bilancio previsionale per legge deve chiudersi in pareggio"
«Per il quarto anno consecutivo – interviene il Consigliere M5S Matteo Martinelli – ci troviamo di fronte, in sede di discussione del bilancio previsionale, all'ennesimo…

Attacco alla Cisl senza fondamento: Mannini replica alle accuse della Cgil sul Cermec
Luca Mannini segretario diFIT CISL Massa Carrara Toscana Nord repica alle accuse della CGIL "Leggiamo con dispiacere sulla stampa l’ennesimo attacco da parte di FP-CGIL nei…

Il Pd va all'opposizione nel comune di Aulla: "Il sindaco Valettini, neopresidente della Provincia sostenuto dal centro destra non è più espressione della maggioranza comunale
Alla luce della candidatura del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara, avvenuta in aperto contrasto con la decisione assunta dalla direzione territoriale del…

Stato di agitazione per il Cermec, non contro: la spiegazione di RSU FIT CISL, RSU UIL TRASPORTI e FIADEL
Chiara Pirozzo RSU FIT-CISL Maurizio Bertieri RSU UIL Trasporti e Gianluca Della Tommasina RSU FIADEL hanno chiarito le ragioni dello stato di agitazione al Cermec di…

Amministrazione di sinistra che non investe nella ristrutturazione delle case popolari: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli torna sul tema della ristrutturazione delle case popolari: "Lo scorso giugno avevo chiesto in Consiglio fondi per…

Zona Apuane: iniziata la sperimentazione operativa interna SEUS
Nella giornata di ieri, 22 dicembre 2025, nella sala Giulio Conti - Marmoteca di Carrara Fiere - a Marina di Carrara si è tenuto l'evento "L'avvio della sperimentazione…

Ringraziamento e auguri del neo presidente della Provincia Roberto Valettini
Il nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara Roberto Valettini ha reso pubblico il suo messaggio di ringraziamento e di auguri per le feste: "Sono…

Un appello per i disabili da Italia Nostra Massa Montignoso
Il presidente di Italia Nostra Massa Montignoso è intervenuto sulle barriere architettoniche lanciando un appello all'assessore al sociale Francesco Mangiaracina: "La situazione…

"Gravi a Carrara le minacce anarchiche dopo le condanne per l'assalto al gazebo della Lega. Solidarietà ai nostri militanti": così Susanna Ceccardi europarlamentare della Lega
"Le minacce contenute nei messaggi diffusi dagli ambienti anarchici dopo la sentenza del Tribunale di Massa, chiusi con un sinistro 'a buon rendere', sono un fatto…

La destra colpisce la Lunigiana: così si creano territori di serie B, secondo il Pd di Massa Carrara
Il Partito Democratico provinciale di Massa e Carrara esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà rispetto ai nuovi criteri di classificazione montana introdotti dalla legge…

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“Sin dall’approvazione del Piano Regionale Cave, con il quale per primi introducemmo un limite alle escavazioni, lavoriamo per costruire il miglior equilibrio tra la tutela del lavoro e dell’ambiente, due priorità alle quali riconoscerò sempre pari importanza. Solo da allora la Regione possiede e utilizza strumenti concreti per controllare l’operato delle imprese nelle cave toscane, a dimostrazione che il tema della sostenibilità ambientale è assolutamente e pienamente condiviso sia dalla Regione che dal sottoscritto, primo firmatario nel 2018 della proposta di legge che ci ha condotti al Piano”. A dirlo l’assessore Stefano Baccelli, che guida il settore della direzione infrastrutture e mobilità, competente in materia di cave. “Tuttavia - prosegue Baccelli - non si può essere contemporaneamente contrari alla variante e al fianco dei lavoratori: che piaccia o meno, la realtà è ben più complessa di quanto alcuni vogliano far credere. Il Piano Regionale è il frutto di una profonda condivisione con i Comuni, i sindacati, le associazioni di categoria, i cittadini e le imprese; ed è proprio in esso che, sin dal 2019, si affida alla Regione il compito di verificare ciclicamente i volumi estratti per valutare e, nel caso, adottare una variante che sposti quel limite del 5 per cento su scala regionale – deroga della quale potranno peraltro godere solo imprese debitamente autorizzate”. “Troppo spesso – aggiunge Baccelli - si identifica la questione delle cave unicamente nel marmo di Carrara: in realtà, a rischiare lo sforamento sarebbero solo una manciata di imprese (i Gessi Pisani, gli Inerti del Valdarno e i Calcari di Molazzana) tutte esterne alle Apuane e operanti, oltreché nel comparto ornamentale, anche in quello industriale e delle costruzioni”. L’iter appena avviato prevede che adesso la parola passi ai singoli Comuni, i quali dovranno segnalare alla Regione i rari casi di imprese che necessiterebbero di accedere a tale sforamento; a seguire, la Regione valuterà ogni singolo caso sulla base delle relative valutazioni ambientali, tecniche ed economiche. A titolo esemplificativo, l’incremento sarà autorizzato nei casi in cui l’approvigionamento serva a realizzare opere pubbliche – misura grazie alla quale scongiuriamo il rischio di nuovi consumi di suolo per aprire cave di prestito.
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Nella polemica sindaco Serena Arrighi e vicepresidente del consiglio comunale Massimiliano Bernardi entra anche il consigliere dell’opposizione Simone Caffaz con un’analisi dei fatti al netto dei toni esasperati che l’hanno contraddistinta. Ecco l’intervento di Caffaz: “Il sindaco di Carrara Serena Arrighi, consapevole della clamorosa crisi di consensi in cui si trova, cerca di far scoppiare uno scandalo sul vicepresidente del consiglio Massimiliano Bernardi, con incredibile cinismo e spregiudicatezza, per ricompattare il fronte e vivacchiare ancora un po'. Non riesco a dare nessun'altra spiegazione al comportamento della prima cittadina (si fa per dire), che prima decide di rendere pubblico un post social di Bernardi, poi lo attacca in modo violento su questioni di forma e non di sostanza, infine, in preda a un autentica dipendenza da social media, arriva a pubblicare anche un ulteriore commento di Bernardi, capovolgendone il significato per attaccarlo ancora. Ma andiamo con ordine e ricostruiamo la vicenda dall'inizio. Sabato scorso Bernardi, venuto a conoscenza che, nella nostra città, alcuni bambini di otto e dieci anni, starebbero celebrando il ramadan, scrive un post arrabbiato e forse eccessivo nei toni, ma che evidenzia un problema reale: quello di bambini che, ben prima di quanto previsto dalle stesse regole religiose, starebbero digiunando e si starebbero astenendo anche dal consumo dell'acqua dall'alba al tramonto e lo farebbero tutti i giorni fino al 9 aprile, giornata in cui terminerà la celebrazione. A fronte di questa denuncia, un qualsiasi sindaco avrebbe telefonato a Bernardi per farsi dare maggiori informazioni e avrebbe attivato i servizi sociali per verificare la situazione e tutelare quei bambini. Arrighi invece ha preferito attaccare Bernardi, per altro amplificando la visibilità del suo post, facendone un caso politico e gettando discredito sul consigliere e sull'opposizione e non occupandosi minimamente di ciò che Bernardi in quel post andava denunciando. Dopo aver inviato il suo intervento alla stampa, Arrighi l'ha postato anche sui propri profili social, dove lo stesso Bernardi ha commentato, ricordando alla sindaca, pur in modo polemico, che in molti paesi arabi alle donne sono preclusi i diritti politici e molti diritti civili. Non l'avesse mai fatto. Il sindaco, mostrando a tutti la pasta di cui è fatta, ha ribaltato il contenuto del messaggio di Bernardi, arrivando ad accusarlo di "immancabile maschilismo", esattamente l'opposto di ciò che il vicepresidente del consiglio voleva affermare. In conclusione, Arrighi ha trasformato, con strumentalità e pelo sullo stomaco, una legittima segnalazione del consigliere Bernardi nell'occasione di uno scontro politico, non si è minimamente preoccupata di verificare la veridicità delle sue affermazioni e ha falsificato un commento dello stesso in cui difendeva i diritti delle donne e lo ha accusato di maschilismo. Visto l'arrivo della buona stagione, Arrighi alla domenica invece di stare tutto il giorno sui social, farebbe meglio ad andare al mare”.
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Amarezza per le parole dell’assessore Monia Monni in occasione dell’incontro sul nuovo piano regionale di economia circolare: lo manifesta il Comitato volontario dei cittadini per la chiusura di Cava Fornace, che afferma come le parole della stessa non corrispondano al vero.
“Non corrisponde al vero- esordiscono- che una discarica privata sia fuori dalle competenze della regione, tant’è che il progetto di completamento del sito di Cava Fornace da quota 43 a quota 98 metri slm presentato dal gestore è oggetto di Paur”.
Il Paur, proseguono a spiegare, è il Provvedimento autorizzatorio unico regionale, introdotto nel Testo unico ambientale con il d.lgs. 104/2017, e si propone l’obiettivo di compendiare all’interno di un unico provvedimento i vari titoli autorizzativi necessari per lo svolgimento di attività con potenziali impatti ambientali.
“La regione, in relazione al futuro di Cava Fornace, non è un ente estraneo che assiste passivamente, ma è parte attiva nella valutazione del progetto e sugli impatti che questo ha e avrà sul nostro territorio”, afferma così il comitato, ricordando peraltro che il gestore Programma ambiente apuane spa è società soggetta a controllo e coordinamento da parte di Alia servizi ambientali spa, che fa capo ai comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia: inadeguato quindi parlare, come ha fatto l’assessore Monni, di soggetti privati.
“Fanno sorridere anche le precisazioni di Monni sul controllo puntuale e su come sia necessario instaurare un percorso partecipativo- riflettono ancora- Dopo i risultati delle verifiche Arpat fatte a maggio 2023, che hanno rilevato sforamenti nei piezometri di controllo di manganese, ferro, triclorometano e arsenico, ci saremmo aspettati che sarebbero state richieste e fatte immediatamente nuove analisi per definire la situazione degli inquinanti; invece, ancora nulla. E dopo l’inchiesta pubblica che si è chiusa a gennaio con contestazioni sui metodi, ricusazioni da parte del comitato e delle associazioni del territorio e ricorso al TAR da parte dei comuni di Pietrasanta, Forte dei Marmi e Massa, sembra che la regione non abbia ben chiaro come dovrebbe essere attivato un reale percorso partecipativo”.
“Da anni chiediamo a Monni di incontrarci, ma le nostre richieste vengono puntualmente ignorate. Noi vorremmo portarla sugli argini del Lago di Porta, dove la discarica è ben visibile, imponente e dove si può capire davvero quanto sia vicina all’area protetta, un ecosistema così fragile, che già da tempo evidenzia pesanti trasformazioni nel paesaggio, sulla flora e sulla fauna del luogo, come molti frequentatori denunciano quotidianamente”, rivendica il comitato.
Precisazioni sui 19 camini da qualche tempo apparsi in discarica, sulla tenuta delle geo membrane, la gestione del percolato, la valutazione della tenuta del sito di fronte ai sempre più frequenti eventi metereologici estremi: questo è quanto il comitato chiede all’assessore.
“Soprattutto- rincalzano- vorremmo che lei e i suoi tecnici ci spiegassero perché, nonostante il parere del ministero dell’ambiente e dell’università di Pisa per cui il sito, carsico ricco di doline e inghiottitoi, è inidoneo ad ospitare una discarica, si dovrebbe autorizzare ancora il conferimento di rifiuti tra cui fanghi e amianto a Cava Fornace. Probabilmente, a Firenze hanno altro a cui pensare”.
Il comitato riferisce infine di aver letto con interesse, in questi giorni, un intervento del gestore sul sostegno a progetti che porteranno al riciclo e riuso della marmettola, creando prodotti e semilavorati per l’edilizia e per il design.
“Questi progetti sono in incubazione, con i primi risultati attivi tra qualche anno. E, nel frattempo, ci viene da leggere tra le righe come la discarica sia necessaria e quindi debba essere autorizzata nel progetto in valutazione al Paur- commentano- Se il gestore è così attento al territorio e così collaborativo, perché si è opposto alle misurazioni delle quote di coltivazione che chiediamo da tempo sul versante Montignoso? È necessaria la misurazione delle quote, ma la stessa politica locale, che come un mantra ripete che la discarica serve per superare l’emergenza marmettola, ignorando i rischi che la discarica comporta per il nostro territorio, tace”.
“Il sito di Cava Fornace non può essere una discarica- è la conclusione- Tutte le parole di Monni e di PAA sono superflue e fuori luogo: la discarica deve essere chiusa”.
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"Irricevibili le accuse strumentali della Arrighi nei miei confronti: Le parole di Bernardi sono gravissime e inaccettabili tanto più perché vengono da chi è stato a lungo un amministratore pubblico e ora riveste una carica importante come quella di vicepresidente del consiglio. Proprio per il mio ruolo politico ho il diritto/ dovere di esprimere tutto il mio disaccordo sull'osservanza del Ramadan da parte dei minori. Pertanto invito la Arrighi a non parlare a nome di tutta la città perché non ne ha il diritto e, in secondo luogo, la invito a liberare Carrara della sua nefasta presenza e se, ha tanto a cuore l'Islam, di andare a fare il Sindaco a Kabul dove la vita delle donne e delle bambine è devastata dalla repressione dei loro diritti umani. Ritengo tra l’altro inutili i festeggiamenti con le Associazioni come Casa Betania e Fondazione Migrantes, per celebrare un vero momento di pace, condivisione e dialogo, spezzando il pane. Questi signori e signore vivono di contributi pubblici per milioni di euro standosene tranquillamente qui a festeggiare, perché queste associazioni caritatevoli non vanno in Afghanistan? Farebbero bene ad andare a contrastare i talebani che stanno violando i diritti delle donne e delle bambine all’istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento, azzerando il sistema di protezione e sostegno per le donne che fuggono dalla violenza domestica, arrestando donne e bambine per minime infrazioni a norme discriminatorie e contribuendo all’aumento dei matrimoni infantili, precoci e forzati. Perché, cara Arrighi, il suo consigliere siriano l’Iman Koudsi Hicham che, sicuramente, ha voluto che lei intervenisse pubblicamente sul mio post, non è intervenuto lui personalmente? Certo è venuto in Italia a fare fortuna e si è trovato bene in città, mantenendo però le modalità familiari tipiche dell’Islam cioè una bella famiglia numerosa con la moglie , altre due donne sorelle fra loro più o meno della stessa età della moglie che non si sono mai sposate e una decina di figli. Il consigliere Koudsi Hicham dovrebbe tra l’altro partecipare di più anche al dibattito politico in consiglio comunale ed esprimere le sue opinioni invece di fare la bella statuina. Salvo poi non essere stato presente quando il consiglio comunale aveva votato il sostegno ad Israele! Quindi ribadisco con forza il mio pensiero e cioè che il digiuno previsto durante il Ramadan deve esonerare i bambini e le bambine per ovvi motivi di salute ma, purtroppo in tante famiglie musulmane i genitori li fanno astenere dal bere e mangiare inclusa l’acqua dall’alba al tramonto, anche i bimbi piccolissimi che, per il sottoscritto è una vera e propria violenza . l’Imam di Firenze, Izzedin Elzir per esempio sostiene che al primo posto c’è la salute e che l’Islam sottolinea sempre la sacralità della vita. Purtroppo invece di integrarsi, sempre più genitori musulmani , negli ultimi tempi , chiedono che i loro figli non mangino a mensa per tutto il nono mese del calendario islamico, durante il quale appunto viene praticato il digiuno dall'alba al tramonto. Per me tutto ciò è assurdo!
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E’ una ferma presa di distanza, quella del sindaco di Carrara Serena Arrighi rispetto alle affermazioni del consigliere di minoranza, e vicepresidente del consiglio, Massimiliano Bernardi che in un post sui propri canali social attacca in maniera esplicita la religione islamica e tutti i fedeli musulmani. “Le parole di Bernardi sono gravissime e inaccettabili tanto più perché vengono da chi è stato a lungo un amministratore pubblico e ora riveste una carica importante come quella di vicepresidente del consiglio – dice Arrighi -. Carrara ha una lunga storia di accoglienza e dialogo, valori nei quali tutti noi ci riconosciamo e che mettiamo in campo quotidianamente. A nome di tutta la città voglio prendere con forza le distanze da certe affermazioni che dimostrano solo la profonda ignoranza di chi le ha pronunciate. Come amministrazione abbiamo partecipato con gioia solo pochi giorni fa alla festa organizzata dalle comunità islamiche di Carrara e Massa per Iftar. Oltre alla vicesindaca Roberta Crudeli c’erano, tra gli altri, il sindaco di Massa Francesco Persiani, rappresentanti del Comune di Montignoso, della Diocesi, della chiesa metodista di Carrara, della chiesa ortodossa di Massa e ancora di associazioni come Casa Betania e Fondazione Migrantes. In quella occasione tutti hanno spezzato assieme il pane e hanno celebrato un vero momento di pace, condivisione e dialogo, tre parole che, purtroppo, ogni giorno sono sempre più lontane dalle cronache di tutto il mondo e il cui significato qualcuno come il consigliere Bernardi non sembra conoscere”.
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Non ci sarebbe nulla di vero nelle molte critiche mosse dal segretario provinciale della Lega Nicola Pieruccini al lavoro svolto e alla situazione attuale della Consulta giovani del comune di Carrara: a dirlo, con grande chiarezza e determinazione è proprio il presidente dell'organo in questione, Lorenzo Borghini che non ha esistato a definire le dichiazazioni di Pieruccini "un festival delle menzogne". "Il festival delle menzogne - ha fatto sapere Borghini - ma partiamo con ordine: l’apertura del bando è un procedimento di cui mi assumo la piena ed esclusiva responsabilità, tirando del tutto fuori l’operato del delegato Davide Diamanti - probabilmente al segretario conviene citare lui piuttosto che il presidente (io), conoscendo perfettamente la mia provenienza politica - la riapertura si è resa necessaria e se Pieruccini si fosse informato scrupolosamente come su altri avvenimenti lo saprebb, a causa del periodo in cui la consulta si è venuta a creare (agosto 2023), che coincide con l’inizio del nuovo anno scolastico, nel quale molti ragazzi, avendo appena finito il percorso liceale, si sono interfacciati con quello universitario ed una scelta compiuta più di sei mesi prima non rispecchiava più le loro immediate necessità. Detto ciò, ad oggi le sedute della consulta hanno visto un’ampia partecipazione e gli abbandoni non sono stati 20 come descritto in maniera errata, ma 10 (non mi stupisco dell’iperbole). Andiamo avanti: i 1500 euro di vasi di cui parla, sono stati utilizzati per Natale, ma nell’ottica di una spesa necessaria che avremmo dovuto, in ogni caso, intraprendere nell’anno 2024 e che è stata anticipata al 2023 così come diverse altre che il segretario non cita, questo per un semplice calcolo matematico: siamo entrati ad agosto con un portafoglio di 10 mila euro (pari a quello di Livorno col doppio degli abitanti), rimanevano dei fondi che, se non avessimo speso, non si sarebbero cumulati nel bilancio successivo. Arriviamo quindi alle ingerenze: che vantaggio avremmo a non segnalarle? E quali prove ha di queste? Considerato che l’evento di cui parla si farà, eccome, con una organizzazione totalmente in capo ai ragazzi e ai delegati della consulta. La strumentalizzazione e l’intrusione, semmai, proviene proprio da lui, che non mi pare abbia mai partecipato ad una delle sedute PUBBLICHE della consulta e che pur di trovare un modo per attaccare la maggioranza, nei confronti della quale, dato il mio ruolo, sono assolutamente neutrale, attacca un neonato organo fatto da ragazzi per i ragazzi. La verità, che piaccia o no, è che la consulta lavora da sola e se ha qualcosa da dire lo dice, non strepitando per interessi politici propri, ma nelle sedi e nei modi più opportuni. Forse, ancora una volta, devono essere i giovani a dimostrare agli adulti la maturità .
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Ci sarebbero state troppo ingerenze da parte del Pd sulla consulta giovanile eletta e insediata nel comune di Carrara ad agosto 2023, secondo il segretario provinciale della Lega Nicola Pieruccini che ha spiegato: “Complessivamente erano 58 i componenti della nuova Consulta eletti solo otto mesi fa, tra di loro anche Davide Diamanti, con delega speciale dalla sindaca Arrighi per le politiche giovanili, e i consiglieri comunali Silvia Barghini e Andrea Tosi della Lega. Fin da subito l’opposizione ha tentato di eliminare l’intrusione dell’amministrazione comunale nell’attività della Consulta, ma tra scuse e giochetti alla fine sono stati spesi 1500 euro per acquistare cinque vasi di cemento dalla Pro loco Fantiscritti e Tarnone Asp per ancorare gli alberelli di Natale dei commercianti del centro”. Pieruccini, a nome della Lega, ha quindi fatto notare che non vi sarebbe stato alcun motivo per i membri della consulta di comprare i vasi di cemento ed ha ipotizzato che la decisione sia derivata da un suggerimento di qualche assessore che voleva, così, usare i soldi della consulta. Pieruccini ha anche segnalato che circa una ventina di giovani ha lasciato l’incarico nella consulta per cui è stato riaperto il bando per nominarne altri. “La scelta di cercare nuovi membri della Consulta- ha continuato Pieruccini - potrebbe rappresentare l’occasione affinché l’ amministrazione Arrighi smetta di esercitare pressioni, cercando di imporre il proprio volere nelle questioni inerenti alla realtà giovanile. Peraltro dopo il fallimento dell’Amministrazione 5 stelle, che non era riuscita ad istituirla, la Consulta giovanile è diventa una realtà.Ma da subito è emersa grande delusione nei confronti del delegato alle politiche giovanili Davide Diamanti di nomina fiduciaria dal sindaco Arrighi, che si è dimostrato non all’altezza di trainare l’assemblea sui temi proposti. Nonostante questo la consulta, anche decimata, è rimasta operativa, tanto che Francesco Ducci ha presentato un progetto per un evento evocativo della liberazione di Carrara previsto per il 13 Aprile in Piazza Gramsci, per il quale, tuttavia, ci sarebbe stato il no del sindaco per motivi non ancora chiariti”. Secondo Pieruccini, questi episodi confermerebbero che non è garantita, da parte dell’amministrazione, la libertà, l’autonomia, e l’autorevolezza di unostrumento di partecipazione dei giovani alle scelte della città. Per Pieruccini si tratta, quindi di un’occasione sprecata dalla Arrighi e dai rappresentanti del PD: “ Se la politica dei DEM non cambia passo – ha concluso Pieruccini - è inutile invitare ragazze e ragazzi a partecipare alla Consulta. La Lega a questo proposito chiede: perché, come sostiene l’assessore Dazzi la Consulta dovrebbe rappresentare una vera e propria palestra di civismo dove imparare le regole della democrazia, se queste stesse regole sono state ignorate fino ad oggi?
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“Allarme PNRR, milioni di euro per 30 progetti sono finiti nell'incertezza più totale per i ritardi nell'esecuzione di alcune opere e adesso rischiano di saltare”: a dirlo è il consigliere dell’opposizione Massimiliano Bernardi che ha fatto notare come la realtà sarebbe in contrasto con le affermazioni dell’assessore all’urbanistica del comune di Carrara, Moreno Lorenzini. “Nei dati di OpenPNRR - ha continuato Bernardi - si legge con apprensione che il progetto della scuola Taliercio è in forte ritardo. All'inizio del 2024 nell'indicatore di realizzazione, a fronte del 75 per cento della realizzazione dell'opera, quella effettuata è solo il 20 per cento”. In relazione alla scuola Taliercio, Bernardi ha anche lanciato una frecciata al sindaco Serena Arrighi, che, secondo lui, avrebbe perso un finanziamento da un milione e mezzo di euro per non aver trasferito gli studenti nei locali della ex scuola Da Vinci di Avenza – oggi sede della Asl – preferendo, invece la soluzione dei container dentro il campo dei Pini - definiti da Bernardi un “campo profughi”- senza aver, peraltro controllato che il finanziamento di due milioni e mezzo con cui la Asl aveva assicurato la realizzazione della scuola infermieri nella ex Da Vinci, in realtà fosse inesistente. “Stamani, a conferma di ciò che ho sempre sostenuto – ha continuato Bernardi - su Italia Oggi è stato dimostrato l'azzeramento dei fondi sulla sanità ex art 20/ 1998, perché non erano stati spesi ( art 1 comma 13 del decreto Fitto su rimodulazione PNRR ). Gli errori prima o poi si rivelano ed emergono in tutta la loro gravità. Infatti la determinazione 1265, a pochi giorni dall' inizio dei lavori di demolizione della scuola, ha modificato sia le 17 tavole del progetto, sia il quadro economico sulla base d'asta di gara, passando da sette milioni e 700 mila euro, a otto milioni e 100 mila per dovuto aggiustamento dei prezzi”. A quanto riferisce Bernardi, l’amministrazione avrebbe proceduto, avvalendosi del mercato elettronico, senza effettuare una negoziazione. Bernardi ha ricordato che anche nel consiglio comunale del 18 Marzo l'assessore Lorenzini aveva dichiarato che la scuola 'Taliercio' sarebbe stata presto demolita e ricostruita con spazi adeguati per studenti e insegnanti, moderna, efficiente e eco-sostenibile, senza indicare però , che il cronoprogramma era in forte ritardo e che erano aumentati i costi. “Purtroppo oltre a questo progetto, sono in ritardo anche altri otto progetti – ha spiegato Bernardi - le scuole Roccatagliata e Rodari, i lavori di relampig in alcune aree, l'abilitazione al cloud servizi digitali per la pubblica amministrazione, la strada di Campocecina finanziata per 990 mila euro e l' adeguamento idraulico di Canal del Rio per due milioni e 500 mila euro. Restando in tema scuola, c'è la realizzazione della nuova mensa della scuola primaria 'Rodari', che inizierà entro il 2024. Il comune ha già aggiudicato la gara per la messa in sicurezza della frana sulla strada di Campocecina per un importo di 990mila euro , mentre i lavori sul canal del Rio sono divisi in due lotti per un valore complessivo di quasi quattro milioni di euro . Purtroppo è un dato incontrovertibile e difficilmente contestabile, anche perché non si vive solo di annunci, promesse o belle parole quando si parla di PNRR, ma di fatti concreti. Il ministro Fitto, nel decreto appena emanato, ha inserito la clausola che chi non completerà le opere finanziate con i fondi del Pnrr entro i termini previsti dagli accordi con l'Europa, dovrà farsi carico dei costi dell'opera stessa, questa è la clausola di responsabilità, destinata a sindaci ed assessori inadempienti”.
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La delibera della Giunta Regionale Toscana che propone la revisione del piano regionale Cave incontra la nostra ferma e netta contrarietà. Come Sinistra Italiana siamo indignati da questa delibera che incrementa una devastazione ambientale già a livelli inaccettabili. Lo afferma Sinistra Italiana con il segretario regionale toscano Dario Danti. Questo provvedimento viene presentato come un adeguamento tecnico che si è reso necessario per non porre in difficoltà le imprese nella loro attività estrattiva. E così, - prosegue l'esponente rossoverde toscano - mentre un fronte ampio e credibile di associazioni ambientaliste e di forze sindacali chiedeva a gran voce la riduzione dell'escavazione e la valorizzazione degli altri aspetti della montagna, ecco servito l'aumento del 5 per cento del tetto dei quantitativi escavabili. Con ancora quasi 15 anni di escavazione davanti qual'era la necessità di allargare oggi le maglie dell'escavazione ? E perchè non si è aperta, invece, una riflessione sul motivo per cui alcune imprese e alcuni comuni avrebbero già intaccato notevolmente i quantitativi a loro disposizione ? La motivazione starebbe nell'esigenza del mercato che chiederebbe più materiale e nello sfruttamento delle norma del Piano Cave che permette questo aumento. Dunque l'idea del Presidente Giani delle Apuane (e non solo) come "giacimento" di cui aveva parlato in Garfagnana non era un boutade, ma una precisa idea di gestione del bene ambientale. Un'idea che ci vede contrari e che siamo sicuri vedrà contrari molti amministratori locali anche del suo stesso partito. Amministratori a cui facciamo appello visto che i Comuni potranno decidere di non "approfittare" di questo allargamento delle maglie. Così come facciamo appello al Consiglio Regionale perchè - conclude Danti - respinga questa logica e questa visione del piano regionale Cave ed inizi a pensare ad un futuro diverso in cui le montagne tornino ad essere un pezzo del nostro habitat e non delle miniere a cielo aperto da cui estrarre il massimo profitto per il mercato.
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Il sindaco di Carrara Serena Arrighi commenta la decisione della Regione di prevedere un aumento del cinque per cento le produzioni sostenibili. “Per quanto riguarda il comune di Carrara, tutte le aziende sono in linea con le quantità assegnate e non prevediamo problemi con le produzioni sostenibili già previste dal Prc – ha detto Arrighi - Per il nostro territorio, lo ricordo, il piano fissa a 32 milioni di metri cubi le produzioni sostenibili in 20 anni e noi come Comune abbiamo fissato un ulteriore paletto assegnando finora nei singoli piani di coltivazione complessivamente 16 milioni di metri cubi alle aziende con scadenza 10 anni, con l’obiettivo di redistribuire poi la seconda metà. Non solo, è assolutamente falso affermare che la produzione delle nostre cave sia cresciuta in questi anni, i dati ci dicono l’esatto opposto. Nel 2023 sono transitate dalla pesa di Miseglia 656mila tonnellate di blocchi, si tratta del dato più basso di sempre che attesta la produzione a circa la metà, per esempio, di quanto avveniva a inizio secolo visto che nel 2001 le tonnellate estratte furono quasi 1,2 milioni. In tutti questi anni, a fronte di una produzione di scaglie bianche e scure più o meno costante, differenze significative le abbiamo avute solo per quanto riguarda le terre (1,1 milioni di tonnellate passate in pesa nel 2022 e 574mila nel 2023) perché legate a importanti appalti pubblici. Nel conteggio, tra l’altro, vengono contate anche quelle che sono ‘terre storiche’ ovvero non frutto di lavorazioni recenti, ma che si trovano da anni al monte e che ora vengono portate a valle. L’asportazione delle terre dal monte, lo ricordo, è una procedura fondamentale per garantire la sicurezza idrogeologica di tutto il territorio e quindi l’aumento di questi dati è da leggere sicuramente come positivo. E’ proprio per questo motivo che l’eventuale aumento del cinque per cento sarà utilizzato solo per la messa in sicurezza del territorio e quindi per favorire l’asportazione delle terre dal monte”.
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