Politica
Il consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli sul bilancio previsionale del Comune di Carrara: "Ancora una volta ci si limita a incassare i frutti del buon lavoro di altri e il bilancio previsionale per legge deve chiudersi in pareggio"
«Per il quarto anno consecutivo – interviene il Consigliere M5S Matteo Martinelli – ci troviamo di fronte, in sede di discussione del bilancio previsionale, all'ennesimo…

Attacco alla Cisl senza fondamento: Mannini replica alle accuse della Cgil sul Cermec
Luca Mannini segretario diFIT CISL Massa Carrara Toscana Nord repica alle accuse della CGIL "Leggiamo con dispiacere sulla stampa l’ennesimo attacco da parte di FP-CGIL nei…

Il Pd va all'opposizione nel comune di Aulla: "Il sindaco Valettini, neopresidente della Provincia sostenuto dal centro destra non è più espressione della maggioranza comunale
Alla luce della candidatura del sindaco di Aulla, Roberto Valettini, alla Presidenza della Provincia di Massa-Carrara, avvenuta in aperto contrasto con la decisione assunta dalla direzione territoriale del…

Stato di agitazione per il Cermec, non contro: la spiegazione di RSU FIT CISL, RSU UIL TRASPORTI e FIADEL
Chiara Pirozzo RSU FIT-CISL Maurizio Bertieri RSU UIL Trasporti e Gianluca Della Tommasina RSU FIADEL hanno chiarito le ragioni dello stato di agitazione al Cermec di…

Amministrazione di sinistra che non investe nella ristrutturazione delle case popolari: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Matteo Martinelli torna sul tema della ristrutturazione delle case popolari: "Lo scorso giugno avevo chiesto in Consiglio fondi per…

Zona Apuane: iniziata la sperimentazione operativa interna SEUS
Nella giornata di ieri, 22 dicembre 2025, nella sala Giulio Conti - Marmoteca di Carrara Fiere - a Marina di Carrara si è tenuto l'evento "L'avvio della sperimentazione…

Ringraziamento e auguri del neo presidente della Provincia Roberto Valettini
Il nuovo presidente della Provincia di Massa Carrara Roberto Valettini ha reso pubblico il suo messaggio di ringraziamento e di auguri per le feste: "Sono…

Un appello per i disabili da Italia Nostra Massa Montignoso
Il presidente di Italia Nostra Massa Montignoso è intervenuto sulle barriere architettoniche lanciando un appello all'assessore al sociale Francesco Mangiaracina: "La situazione…

"Gravi a Carrara le minacce anarchiche dopo le condanne per l'assalto al gazebo della Lega. Solidarietà ai nostri militanti": così Susanna Ceccardi europarlamentare della Lega
"Le minacce contenute nei messaggi diffusi dagli ambienti anarchici dopo la sentenza del Tribunale di Massa, chiusi con un sinistro 'a buon rendere', sono un fatto…

La destra colpisce la Lunigiana: così si creano territori di serie B, secondo il Pd di Massa Carrara
Il Partito Democratico provinciale di Massa e Carrara esprime profonda preoccupazione e ferma contrarietà rispetto ai nuovi criteri di classificazione montana introdotti dalla legge…

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Il consigliere dell’opposizione in quota Fratelli d’Italia, Massimiliano Manuel, ha effettuato un sopralluogo nel paese di Fontia a seguito delle intense piogge dei giorni scorsi ed ha segnalato molte gravi criticità: “La viabilità di Fontia è fortemente dissestata – ha fatto notare il consigliere Manuel – e il paese vive uno stato di abbandono. Ho ricevuto molte segnalazioni da parte dei residenti di Fontia per i problemi del manto stradale causati dalle abbondanti piogge e anche per diverse situazioni di mancanza di sicurezza e di decoro per cui ho voluto subito segnalare la situazione al comune di Carrara e alla provincia. Ci sono stati diversi smottamenti con cadute di tronchi a bordo strada che hanno richiesto anche l’ intervento della protezione civile e allagamenti nella zona centrale della fontana che hanno paralizzato il paese peraltro ancora in attesa di messa in sicurezza di via San Nicolò che ha dei cedimenti da almeno due anni. Troppo spesso le frazioni montane vengono dimenticate e questo è inammissibile. Bisogna smettere di lasciare i cittadini in pericolo per gli smottamenti e l'incuria di interventi che da anni vengono sempre rimandati. Senza contare che il paese è meta di molti turisti che vanno a godersi il panorama ed i percorsi della linea gotica rendendo la strada provinciale molto frequentata”.
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Il comitato Cittadini di Cava Fornace ha commentato gli esiti dell’incontro avvenuto a Firenze tra l’assessore all’ambiente della Regione Toscana Monia Monni e i sindaci di Pietrasanta e Montignoso, Gianni Lorenzetti e Alberto Giovannetti e i rispettivi assessori comunali all’ ambiente, Tatiana Gliori e Matteo Francesconi. “ Sappiamo che Giovannetti ha ribadito la ferma contrarietà alla riapertura della discarica e a nuovi conferimenti – fanno sapere dal comitato - mentre Lorenzetti, ha sottolineato che se non si chiudesse la discarica si dovrebbe ragionare su una gestione differente e una revisione dei codici di conferimento. Lorenzetti si è detto preoccupato per il post mortem della discarica, quando i cancelli saranno chiusi definitivamente, ma non appare preoccupato, visto che non ci risulta abbia richiesto nuove analisi, dai risultati delle verifiche Arpat del maggio 2023, che hanno trovato nei piezometri di controllo sforamenti di manganese, tricloromentano, solfati e arsenico. Il sindaco di Montignoso, grande assente all’inchiesta pubblica, parla di revisione dei codici di rifiuti da conferire, e questo non può non lasciarci perplessi, come ci lasciò perplessi e furiosi la mozione votata all’unanimità nell’estate scorsa dalla sua amministrazione, nella quale si vorrebbe, nel caso la Regione autorizzasse il progetto di riempimento, che fossero conferiti solo marmettola e terre di scarto. La mozione votata in agosto, come le parole oggi di Lorenzetti non dimostrano assolutamente fermezza nel volere chiusa la discarica, ma lasciano aperta una porta, anzi un intero cancello per nuove autorizzazioni. Rispetto alla riunione di Firenze ci sarebbe piaciuto che le amministrazioni coinvolte, una volta parlato con Monni, avessero convocato un tavolo aperto con i comuni limitrofi e con i rappresentanti dei comitati e cittadini, per riferire di quanto detto. Un intero comprensorio è coinvolto, la dimostrazione sono le decine di osservazioni presentate al progetto di Programma Ambiente Apuane spa per il completamento da quota 43 a quota 98 metri sul livello del mare Dai resoconti letti, non sappiamo però la posizione espressa dall’assessora Monni. Vorremmo conoscere quale futuro vede l’assessora e la Regione Toscana per la discarica e quindi per il Lago di Porta. Noi siamo fermi ancora alle parole della Consigliera Giachi nelle quali la discarica sarebbe propedeutica al piano di economia circolare della Regione. Abbiamo assistito allarmati ad una inchiesta pubblica inconsistente e svuotata di significato. Abbiamo inoltrato durante i 90 giorni concessi all’inchiesta numerose richieste di sospensione alla Regione, ma non siamo stati minimamente ascoltati. Da anni chiediamo all’assessora Monni di venire qui ad incontrarci, a parlare con i cittadini, i comitati e le associazioni di un problema sentito da un intero territorio, ma purtroppo Monni, come Giani non hanno mai il tempo per farlo. Noi vogliamo confrontarci con i politici che dovranno decidere del nostro futuro, ma sembra che questi si vogliano sottrarre ad una discussione franca e aperta con la gente. Non siamo del resto in campagna elettorale e quindi si può fare a meno dei cittadini.
Ai sindaci di Pietrasanta e Montignoso ricordiamo che i loro comuni saranno chiamati ad esprimersi in conferenza dei servizi sul progetto presentato dal gestore. Lì dovrà essere chiara la posizione, senza giochi di parole e fraintendimenti. Noi ci aspettiamo che la volontà dei cittadini non venga tradita, e che gli impegni presi a partire dalle campagne elettorali siano rispettati. NO al progetto, senza trattare codici, senza eventuali prescrizioni, che farebbero il gioco solo di chi vuole la discarica aperta. Un NO secco a nuove autorizzazioni. La discarica deve essere chiusa”.
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Quello che pensiamo del ministro Guido Crosetto, a capo del dicastero della Difesa, lo abbiamo già detto e scritto più volte. Quando un uomo e un politico che ricopre un ruolo di così alto profilo e responsabilità, dichiara di essere laureato e lo ha anche pubblicato nonostante non fosse vero, perde ogni forma di credibilità. Almeno per noi. E di stima che, in fondo, va a braccetto con la prima. Quello che lo stesso ministro in quota Fratelli d'Italia - il peggior partito e quello che ci ha deluso più di tutti sotto tutti i punti di vista, poi, per carità, sempre meglio Meloni di Schlein della serie Cencio dice a Straccio - disse appena uscito il libro di Roberto Vannacci, lo ricordiamo benissimo: disse che si trattava delle farneticazioni di un generale. Peccato che quelle farneticazioni hanno venduto oltre 240 mila copie a dimostrazione che gli italiani, forse, sono meno categorici e, soprattutto, magari il libro lo hanno letto. Ricordiamo benissimo la devozione e il rispetto pronunciati da Vannacci nei confronti del ministro dopo aver letto quel giudizio che non ammetteva repliche. Probabilmente adesso il generale sospeso la penserà un po' diversamente.
Ebbene, dopo essere stato messo sotto procedimento disciplinare senza alcun ragionevole motivo se non quello di aver scritto un libro ricco di buonsenso e tutt'altro che razzista o omofobo, ecco che lo Stato italiano, quello Stato che dovrebbe premiare i suoi figli e non bastonarli o degradarli o umiliarli sulla scia di ciò che scrivono e dicono gli intellettuali e i giornalisti servi sciocchi del politicamente corretto e di editori ligi al potere dispotico del pensiero unico dominante, sceglie di lanciare nel vuoto uno dei suoi migliori generali.
Roberto Vannacci, un uomo e un militare che all'estero tutti ci invidiano, qui in Italia proprio il partito che, per tradizione, storia, spirito, morale e valori dovrebbe essergli vicino, lo abbandona a se stesso e lo lascia nel tritacarne di una Sinistra che definire un male assolutamente incurabile di questo emisfero è un eufemismo. Ma Vannacci è in buona compagnia. Infatti, analogo trattamento, lo ha ricevuto un dirigente della polizia, Silvia Conti, che paga sulla propria pelle quanto accaduto a Pisa dove per decine di minuti giovani con ancora il latte sulle labbra hanno offeso, deriso e aggredito verbalmente, ma non soltanto, uomini che si trovavano in strada solamente per fare il proprio lavoro. Anche qui la società civile, quella schierata a sinistra, quella che ha 'occupato' e governa la scuola, l'università, i giornali, la cultura con la c minuscola, invece di difendere chi cerca di tutelare l'ordine pubblico, vomita addosso alle divise il peggio del peggio.
E i giudizi sprezzanti di alcuni politici, sindacalisti, esponenti di associazioni, persino il presidente della Repubblica Mattarella con le sue parole, lui che non perde mai l'occasione di stare zitto, hanno gettato fango e merda delegittimando una istituzione anzi, un pezzo importante di una istituzione e il risultato è facile da prevedersi: antagonisti, delinquenti, criminali, terroristi o aspiranti tali, sanno che, come negli anni di piombo nelle strade d'Italia, quando l'estrema sinistra poteva agire impunita. potranno da ora in poi agire indisturbati. La Sinistra, pur di abbattere un Governo di destra, farebbe insorgere anche i peggiori criminali senza badare a costi e spese.
Undici mesi di sospensione a Roberto Vannacci per aver leso l'immagine dell'Esercito quando, a nostro avviso, casomai l'ha arricchita di prestigio visto lo squallore che governa la nostra classe militare dall'8 settembre 1943 in poi. Nessuno oggi, noi per primi, può aver fiducia in queste forze armate che permettono che un loro esponente tra i più prestigiosi venga trattato alla stregua di un folle o di uno psicopatico quando, al contrario, è l'unico ad aver avuto il coraggio di mettere nero su bianco quello che tutti pensano, ma si guardano bene dal dire per paura di perdere stellette, soldi e cadreghino.
Noi lo avremmo promosso, altro che sospeso e ci sorprende che Giorgia Meloni, ma l'avevamo già adocchiata a casa Almirante nel 2015 e non ci aveva fatto una bella impressione, non abbia mosso un dito né detto una parola lasciando al collega Matteo Salvini l'incombenza di difenderlo a spada tratta. A questo punto appare chiaro che Vannacci deve candidarsi e senza indugio. Tutta la melma che gli hanno spalmato addosso merita e grida vendetta. Allucinante leggere le motivazioni che hanno spinto l'esercito a cui Vannacci ha dedicato la vita, a sospendere dimezzandogli lo stipendio, il generale che ha comandato, non dimentichiamocelo, la brigata Folgore e gli incursori del Col Moschin. E mentre soffiano venti di guerra in Europa e in Medio Oriente, mentre l'Islam e gli arabi stanno occupando letteralmente il nostro Paese e l'Occidente e l'Europa è sempre più una farsa, l'Italia, che di uomini avrebbe un grande bisogno, che fa? Umilia e deride uno di coloro che sarebbe chiamato per meriti a difenderla.
Ecco, se noi fossimo agenti di polizia o carabinieri o militari, non avremmo dubbi: di fronte a quanto accade in questi giorni a persone di schiena dritta come Silvia Conti e Roberto Vannacci, incroceremmo le braccia e che vengano i politici in mezzo alla pubblica via a prendersi offese minacce derisione e anche oggetti e botte. Se le forze di polizia si fermassero, lo Stato salterebbe in aria, ma i vertici sono troppo legati a filo doppio con chi distribuisce loro prebende e pensioni dorate.
Che dire?, ma, soprattutto, che fare? Noi, in attesa di scegliere, diamo la nostra totale e incondizionata solidarietà sia a Roberto Vannacci del quale ci onoriamo di essere amici sia a Silvia Conti spedita senza nemmeno un briciolo di gratitudine a Pescara in esilio dorato. E senza che, provocatoriamente e ironicamente, ad Ortona ci sia una nave pronta ad accoglierla per trasportarla oltre le linee nemiche come accadde al re e allo stato maggiore che il 9 settembre lasciarono in tutta fretta Roma per fuggire dai tedeschi abbandonando il paese alla loro sete di vendetta. Ma solidarietà anche agli agenti di polizia che a Pisa hanno subito prima di partire e ristabilire un minimo di regole. I manifestanti? Visto che si lamentano, che provino ad andare a manifestare con Hamas in Palestina, o in Egitto, o in Iran e Arabia Saudita o ancora nel Qatar o in Cina, in Russia o nella Corea del Nord. Ridicoli e ridicoli i genitori, i docenti, tutti quelli che si sciacquano la bocca soltanto perché ce l'hanno sotto il naso dal quale gocciolano soltanto mediocrità, ignoranza, ideologia e strumentalizzazione.
L'unica consolazione è l'età anagrafica. La nostra. Che, ci auguriamo, non ci consentirà di assistere allo sfascio e allo sfacelo verso cui questo povero disgraziato stivale sta camminando. Senza speranza. E quando chiederanno aiuto contro la barbarie, allora i militari come il generale Vannacci, se sono intelligenti, avranno da tempo abbandonato la divisa.
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Abbiamo letto con interesse la nota del deputato massese alessandro Amorese sull'analisi politica della situazione locale, nella quale afferma di stare lavorando per l'unità del centrodestra e che tale unità a Massa non sia possibile a causa della presenza in maggioranza di Azione. Con ciò, ci viene spontaneo fargli alcune domande: Non è stato Fratelli d'iItalia ad aver diviso il centrodestra a Carrara, non riuscendo ad arrivare neanche al ballottaggio e candidando l'ex vicesindaco di centro sinistra, storico dirigente del Partito democratico, Andrea Vannucci? Non è stato sempre Fratelli d'Italia ad aver sfiduciato il sindaco Persiani, portando la città nel caos del commissariamento prefettizio? E ancora, non è stato Fratelli d'Italia che, a Massa, non arrivando neppure al ballottaggio,è andato in maniera nascosta a votare al secondo turno contro Persiani? Sono convinto che, se veramente sei impegnato all'unità del centrodestra, non sfiduci il tuo sindaco, opponendogli il segretario provinciale Marco Guidi alle amministrative e poi, al ballottaggio, non tergiversi, ma decidi di fare campagna per Francesco Persiani e non per il candidato del Partito Democratico. Inoltre è un controsenso attaccare in consiglio comunale l'amministrazione Persiani, che noi di Azione sosteniamo lealmente, votando poi le sue linee di mandato? Questi sono comportamenti che denotano grande confusione dentro il partito di Giorgia Meloni. La sensazione è, anche dopo le recenti elezioni in Sardegna, che dietro al grande consenso di Fratelli d'Italia, a livello nazionale, non ci sia una classe dirigente all'altezza nei territori. Una dirigenza che parla di unità, ma intende egemonia, una dirigenza con uno sguardo rivolto esclusivamente al passato, con mozioni nostalgiche su Mussolini e Almirante o minacce di cancellazione di murales. Vogliamo tranquillizzare l'onorevole Amorese. La presenza di Azione in maggioranza a Massa non è compatibile con quella di Fratelli d'Italia. Noi sosteniamo e sosterremo il sindaco Persiani lealmente. Azione non sfiducia i suoi sindaci.
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I recenti eventi di Pisa verificatisi a Pisa e in altre città, comportano necessariamente una più ampia riflessione. Non è mia intenzione esprimere giudizi di alcun genere, prima perché non mi competono direttamente poi perché essendo in corso delle indagini della magistratura su eventuali responsabilità non è nemmeno il caso. Ciò nonostante, penso che il nostro compito più sfidante, in questo momento, sia quello di rafforzare e, se necessario, preservare il rapporto tra i giovani e le istituzioni. Dobbiamo rispondere alle preoccupazioni e ai conflitti che affliggono i giovani, affinché non si abbandonino alla rabbia o alla sfiducia, ma continuino a far sentire la propria voce, diritto che deve sempre essere garantito a tutti nel rispetto delle regole democratiche. Certamente dobbiamo aiutarli ad evitare che possano essere strumentalizzati e infiltrati da gruppi che cercano di creare occasioni di scontro. Desidero lanciare oggi un appello alla responsabilità, perché è importante trasformare quanto accaduto in un'opportunità positiva di ascolto e confronto. Il prezioso ruolo delle forze dell'ordine nel garantire la sicurezza di tutti noi non deve essere messo in discussione, nemmeno quando il loro operato è soggetto a critica. Infatti ciò non deve intaccare la fiducia che i cittadini devono avere nelle forze di Polizia. La maturità di una democrazia si misura anche su questo. Come sindaco di Massa, sono davvero orgoglioso ed onorato di aver instaurato un rapporto costruttivo di ampia collaborazione con Prefetto e Questore, figure nelle quali nutro la massima fiducia e rispetto per il mantenimento dell'ordine pubblico, che ritengo esemplare nella nostra città. Per questo, mi impegnerò a costruire un dialogo su questi temi con i nostri giovani, stimolando i Presidi delle scuole secondarie di primo grado ad organizzare un ciclo di incontri congiunti. Questi incontri saranno finalizzati ad accrescere la conoscenza e la fiducia dei giovani nelle istituzioni, senza però minare la forza delle loro idee e convinzioni, che devono essere incoraggiate e tutelate per il futuro democratico del nostro Paese.
Francesco Persiani
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Vorrei intervenire per esprimere la massima solidarietà ai lavoratori a rischio licenziamento della Cooperativa Maris e anche l'indignazione per la trascuratezza e l'abbandono cui sono state lasciate le cooperative sociali nella nostra città. Nonostante i loro sforzi quotidiani di rimanere in vita e garantire servizi alla comunità e supporto ai soggetti deboli hanno sempre vissuto la precarietà degli affidamenti e sofferto la non comprensione del loro importante ruolo sociale da parte delle amministrazioni locali. A questo proposito è importante fare una premessa: si chiamano Cooperative Sociali perchè, come recita la legge, svolgono l'importante ruolo di riabilitazione e prevenzione del disagio , consentendo a soggetti fragili di lavorare, reinserirsi socialmente e svolgere attività e servizi utili alla città. Purtroppo molti, a iniziare dal mondo della politica e della comunicazione, hanno spesso dimenticato questi aspetti importantissimi: riabilitazione, prevenzione ed erogazione dei servizi. Per questo motivo, la legge permette gli affidamenti diretti dei lavori, anche senza gara, che, tuttavia devono essere sempre monitorati dalle amministrazioni che hanno il compito di garantire continuità negli affidamenti, controllo sui lavori e sul rispetto dei contratti, delle retribuzioni e dell'andamento dei percorsi riabilitativi individuali. Gli obiettivi sono quelli di realizzare vantaggi per i soci lavoratori e per la comunità mediante i servizi erogati, di prevenire le ricadute nei disagi e, non ultimo in ordine di importanza, di fornire un supporto sociale e culturale al diffondersi delle buone pratiche rappresentate dal lavoro delle cooperative. Lo spirito della legge è, infatti, quello di investire oggi per ricavare benefici sulla prevenzione. Tutto questo però nel corso degli anni è venuto meno, non per colpa delle coop, ma della trascuratezza delle amministrazioni. Oggi si parla delle cooperative sociali perchè alcuni lavoratori rischiano il posto di lavoro a fronte di una sostanziale indifferenza da parte dell'amministrazione comunale ed ente affidatario. Ma perchè si è arrivati a questa situazione? Occorre fare memoria. Sui presupposti della cooperazione sociale nei primi anni ’90, nacquero a Carrara due coop di tipo B: Arca e la Foglia del Tè. Alla nascita di Arca contribuì in modo determinante Mario Tommasini che , su invito dell'assessorato al Sociale del tempo, da me rappresentato, venne in città per rincontrare l'amministrazione e i primi soci della nascente cooperativa. Mario Tommasini (Parma, 20 luglio 1928 – Parma, 18 aprile 2006) è stato un politico italiano, assessore ai servizi sociali a Parma e fondatore della Coop Sociale Sirio. Ex partigiano, è noto per aver contribuito in modo decisivo alla chiusura dei manicomi in Italia (Legge 180, detta "Basaglia") occupando per un mese il manicomio di Colorno (Parma) e poi collaborando con lo stesso Franco Basaglia e Franco Rotelli per la definitiva abrogazione dei manicomi in Italia. Alla fine degli anni ’90 il suo sogno fu quello di liberare gli anziani dalle case di riposo: “Cento anni fa gli ospizi nacquero dalla generosità e dalla pietà dei ricchi verso i vecchi miserabili e soli. Senza casa, senza famiglia. In questi ospizi si dava loro da mangiare , da vestire e un riparo per dormire. Cento anni dopo queste strutture esistono ancora. Si sono spogliate della pietà, hanno ripudiato la generosità, sono solo business.”
Nacquero con lui gli esperimenti di documentario sociale ‘Nessuno o tutti: Matti da slegare’ di Marco Bellocchio, ‘D’Amore Si Vive’ di Silvano Agosti e ‘Gli Orti dell’Amore’a cura di Di Fazio/Vincenzi, che incisero sulla percezione di questi temi. Enzo Biagi scrisse di lui: "Mario Tommasini è quello che il Vangelo chiama un 'giusto'. Non serve nelle amministrazioni italiane? Non c'è bisogno di buoni esempi? Se a chi salva un'anima spetta il paradiso, al compagno Tommasini compete l'amore e la gratitudine che si deve a chi ha incoraggiato la speranza sulla Terra". La sua prorompente progettualità e il suo entusiasmo, suffragato dalle numerose esperienze positive, ci contagiarono e costituirono le solide basi del lavoro che ci aspettava. Ora quei tempi sono lontani, e certe esperienze sono chiuse, non solo per le mutate condizioni sociali ed economiche condizionate dal mercato, ma anche per l'ignavia e trascuratezza delle amministrazioni che si sono succedute alla guida della città. Basti pensare che la Cooperativa Sociale Sirio di Parma, nata nel 1986 su iniziativa appunto di Tommasini, oggi impiega duecento soci. Prevalentemente soci lavoratori, ma ci sono anche volontari. È da trent’anni che si impegnano in questo progetto, portando avanti l’idea che il lavoro sia un diritto, e che costruire una società sia un dovere che passa attraverso la dignità di un’occupazione. Svolgono lavori di manutenzione, servizi generali e igiene ambientale (tra cui il verde e raccolta differenziata). Tommasini immaginava non tanto un lavoro mediatico, quanto più una condivisione, attraverso la possibilità offerta alle persone interessate di diventare socie e di avere un lavoro. Immaginava anche che la vita dei soci non dovesse essere caratterizzata solo da triste “assistenzialismo”, ma anche da allegra “condivisone” dando spazio ad iniziative culturali, ludiche e turistiche, di notevole impatto sul benessere di tutti, soci e volontari, operatori e professionisti del settore: una comunità in movimento. A Parma, però hanno sempre avuto il sostegno dell’amministrazione comunale, mentre a Carrara si assiste da tempo a un “simpatico” rimpallo di responsabilità tra i vari soggetti: comune e ente gestore dei servizi. Nessuno di questi ha saputo mantenere il legame con lo spirito originario della cooperazione sociale, limitandosi, tutt'al più alla gestione del quotidiano, verso un declino inarrestabile, fino all'attuale situazione drammatica dello scarico” dei lavoratori, guarda caso i soggetti più deboli di tutta la catena.
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Ancora sui fatti di Pisa e Firenze arrivano le dichiarazioni contro il governo Meloni da Mario Cipollini coordinatore provinciale di Liberta e Diritti Massa Carrara. Ecco il testo integrale del suo commento: “Come è possibile che il governo Meloni, che si professa democratico, abbia invece permesso una risposta così violenta da parte delle forze dell'ordine contro studenti del liceo minorenni che manifestavano pacificamente per il cessate il fuoco in Palestina? Da chi è partito l'ordine di manganellare ? In Italia dovrebbe esserci la libertà di esprimere il proprio pensiero senza che questo venga represso con violenza e nel sangue, anche perché questo dà adito a strumentali ma giustificati accostamenti con la storia passata quando non c'era la libertà . Quelli della mia generazione che hanno vissuto questo odio sulla propria pelle, quando non potevano manifestare liberamente le proprie idee e il proprio credo politico, perché tacciati di essere fascisti, solo perché anticomunisti, sono oggi ancora più amareggiati e delusi da un governo di centrodestra che ha rimesso in campo le stesse brutali modalità di allora per far tacere le persone e togliere loro il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero politico. Ricordiamo Sergio Ramelli, il giovane di destra ucciso perché rivendicava il diritto alla libertà di pensiero e di essere anticomunista. Il governo Meloni dovrebbe vergognarsi per i fatti di Pisa e di Firenze, per aver colpito e fatto vacillare quelli che sono i diritti fondamentali di ogni paese che voglia essere definito democratico, facendoci ricordare i tempi dell'estremismo politico e degli scontri fra i giovani che hanno diviso una intera generazione. Un plauso invece al sindaco leghista di Pisa Michele Conti che ha condannato, anche come genitore, questi fatti violenti ed incivili, dicendo: "mai in alcun modo si può usare la violenza per reprimere una manifestazione di ragazzi e ragazze delle scuole superiori". La Meloni dovrebbe smetterla di trincerarsi dietro le dichiarazioni farneticanti dei suoi portavoce e condannare l'accaduto di Pisa e Firenze, prendendo almeno per una volta delle posizioni nette e chiare. Anche se siamo consapevoli che questa è pura utopia, perché sicuramente la Meloni non chiarirà la sua posizione e non prenderà le distanze da questi episodi incresciosi. Del resto ci siamo abituati ai suoi comportamenti ambigui dal momento che non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte agli italiani durante la campagna elettorale. La perdita delle elezioni in Sardegna è un chiaro segnale per lei che il vento sta cambiando”.
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La Lega ha deciso di intervenire in apertura dell'ultimo consiglio comunale di Massa per esporre chiaramente la propria posizione riguardo ai recenti avvenimenti, che hanno caratterizzato la commemorazione del Giorno del Ricordo, evento istituito per onorare le vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale, che rappresenta un momento di fondamentale importanza nella memoria storica del paese. In seguito alle recenti polemiche emerse nel contesto della celebrazione di questa giornata, la Lega sente il dovere di esprimere la propria preoccupazione. Condanniamo fermamente le dichiarazioni offensive espresse dal presidente della Provincia di Massa Carrara, Gianni Lorenzetti, che hanno tentato di minimizzare e giustificare gli avvenimenti legati al Giorno del Ricordo. Particolarmente sconcertante è stato il comportamento del direttivo di Rifondazione Comunista del circolo Alfio Maggiani, il quale ha contestato apertamente le decisioni del consiglio comunale di Carrara relative alla commemorazione delle vittime, accusando Norma Cossetto di essere stata fascista e così giustificando le ripetute violenze sessuali e l'infoibamento che ha dovuto subire dai partigiani comunisti di Tito nel 1943, all'età di 23 anni.
La Lega prende le distanze da queste posizioni che, non solo offendono l'onore delle vittime, ma mettono anche in discussione il lavoro svolto per preservare la memoria storica delle foibe e sensibilizzare sull'attuale problema della violenza sulle donne. Condanniamo le dichiarazioni offensive del presidente della Provincia di Massa Carrara, il cui comportamento è stato ancora più grave in quanto rappresentante delle istituzioni. Nel timore che simili ideologie possano ancora influenzare alcuni rappresentanti politici, anticipiamo la nostra volontà di presentare un atto nei comuni di tutta la provincia, chiedendo ai consigli comunali di esprimersi su questo tema. La Lega combatterà affinchè si rispetti la memoria e la dignità delle vittime di tutti i genocidi.
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Durante il recente convegno incentrato sull'estrazione del marmo, le affermazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, sono state categoricamente respinte da Eros Tetti, portavoce di Europa Verde Toscana. Il convegno, che mirava a riaffermare l'importanza dell'estrazione del marmo, è stato criticato per aver tentato di ridisegnare le Alpi Apuane come un'area primariamente industriale, deviando notevolmente dalla visione di uno sviluppo sostenibile che molti cittadini e imprenditori locali hanno abbracciato con successo. "Le dichiarazioni del presidente Giani al convegno sono inaccettabili e irricevibili - ha dichiarato Tetti. -Assistiamo a un tentativo di trasformare un'area di straordinaria bellezza naturale e ricca di biodiversità in una zona industriale dominata dall'estrazione di marmo e carbonato di calcio, quest'ultimo rappresentando l'80 per cento del materiale estratto. Una prospettiva obsoleta che ignora gli investimenti fatti da molti per un futuro basato su turismo, agricoltura di qualità, artigianato lavorando marmo proveniente da Carrara e commercio.". Tetti ha inoltre condannato gli apparenti tentativi di promuovere una forma di estrazione "sostenibile" del marmo, sottolineando come tali pratiche, indipendentemente da come vengano implementate, portino alla distruzione dell'ambiente montano e delle preziose risorse idriche, già messe a dura prova da periodi di siccità e scarse precipitazioni nevose. "L'appello di Giani a un'industria estrattiva in questo contesto delicato è un paradosso che minaccia l'ecosistema delle Alpi Apuane - ha aggiunto Tetti - Inoltre, l'esperienza di Carrara dimostra chiaramente che i benefici economici dell'estrazione del marmo arricchiscono pochi industriali a discapito della comunità locale, che soffre di condizioni di lavoro gravose e pericolose, mentre la città stessa va incontro a un declino". Il portavoce di Europa Verde Toscana ha fatto appello alla Regione affinché adotti immediatamente il piano del parco proposto dall'amministrazione Putamorsi, descrivendolo come "un passo avanti equilibrato per restituire dignità alla regione e generare opportunità di lavoro sostenibili". Concludendo il suo intervento, Tetti ha esortato i cittadini, i comuni non coinvolti nell'estrazione, il Parco delle Alpi Apuane e tutti gli stakeholder a considerare alternative di sviluppo per le Alpi Apuane, inclusa la trasformazione dell'area in un parco nazionale, come previsto dalla legge quadro 394/1991, per promuovere uno sviluppo sostenibile che possa portare vero benessere e prosperità alla regione. "È tempo di riconsiderare il futuro delle Alpi Apuane – ha concluso Tetti, - e di scegliere una strada che valorizzi il nostro territorio piuttosto che sacrificarlo sull'altare di interessi industriali ristretti".
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Si è concluso il controllo sulle liste dei candidati alle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale, in programma il 7 marzo 2024, da parte dell'Ufficio Elettorale della Provincia di Massa-Carrara. L'esito è stato positivo per tutte e quattro le liste presentate entro la scadenza fissata dal decreto di convocazione dei comizi (le ore 12 del 26 febbraio) e il presidente dell'Ufficio elettorale, il segretario generale dell'ente, Alessandro Paolini, con un proprio atto le ha ammesse alla tronata elettorale e ha fissato il sorteggio per il posizionamento nelle schede elettorali per giovedì 29 febbraio alle ore 17. Ricordando che si tratta di elezioni di secondo livello, dove il corpo elettorale è formato da sindaci e consiglieri dei 17 comuni della Provincia, queste le liste ammesse, in ordine di presentazione:
MASSA CARRARA RIFORMISTA: Magnani Silvia, Camera Alfredo, Baratta Gino, Mercanti Claudia, Novelli Secondo
CENTRO SINISTRA PER MASSA-CARRARA: Bassi Mario, Butteri Marzia, Cariati Giacomo, Dell'Ertole Dina, Muracchioli Benedetta, Petracci Eleonora, Ricciardi Claudio, Santi Giorgio, Santi Giovanna,Tortoriello Maria Grazia
CAMBIAMO MASSA-CARRARA: Tognini Omar, Mannini Irene, Tenerani Bruno, Bernardi Loris, Lecchini Massimo, Tarabella Alberto, Cavellini Chiara, Musso Silvia, Vinchesi Andrea, Fumanti Federica
ITALIA VIVA – CIVICI PER MASSA CARRARA: Martinelli Mirco, Cornelli Emma Elisabetta, Ferrari Vivaldi Antonio, Costa Gianroberto Stefano, Boggi Lucia
Nei giorni scorsi l'Ufficio elettorale ha provveduto a far pubblicare sul sito istituzionale della Provincia (www.provincia.ms.it) nella sezione elezioni provinciali 2024 gli indici di ponderazione, ovvero i l coefficiente per il quale saranno moltiplicati i voti attribuiti alle quattro liste: infatti ogni singolo voto pesa in modo diverso in base al comune di appartenenza dell'elettore. I 17 comuni della provincia, a questo proposito, come previsto dalla legge di riforma delle province (la 56 del 2014) sono suddivisi in cinque fasce secondo il numero di abitanti e ogni elettore riceverà una scheda di colore diverso. L'indice viene assegnato secondo una formula che come dati base prevede, per ogni singolo comune, il numero degli abitanti e il numero degli elettori (sindaco e consiglieri comunali). Gli indici sono da ritenersi provvisori in considerazione dell'eventuale cambiamento del corpo elettorale, possibile fino al giorno prima delle elezioni.
Questi gli indici fissati:
Fascia A (comuni fino a 3000 abitanti) scheda azzurra (Bagnone, Casola in Lunigiana, Comano, Filattiera, Mulazzo, Podenzana, Tresana, Zeri) indice ponderazione 154
Fascia B (comuni da 3001 fino a 5000 abitanti) scheda arancione (Fosdinovo, Licciana Nardi, Villafranca in Lunigiana) indice ponderazione 386
Fascia C (comuni da 5001 fino a 10000 abitanti) scheda grigia (Fivizzano, Pontremoli) indice ponderazione 571
Fascia D (comuni da 10001 fino a 30000 abitanti) scheda rossa (Aulla, Montignoso) indice ponderazione 644
Fascia E (comuni da 30001 fino a 100000 abitanti) scheda verde (Carrara, Massa) indice ponderazione 603
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