Politica
«Trasporto pubblico a Colonnata, situazione segnalata da tempo, ora anche pericolosa: la giunta Arrighi resta sorda»
“Già in data 26 luglio 2024 e 14 ottobre 2024 attraverso la stampa locale avevo segnalato le allora gravi criticità del servizio di trasporto pubblico a Colonnata, con…

Il cambio di nome dell'aeroporto del Cinquale è irregolare: Italia Nostra Massa Montignoso si appella al prefetto e alla presidenza nazionale
La sezione Massa Montignoso di Italia Nostra ha fatto un appello al presidente nazionale per salvaguardare i toponimi storici della città di Massa: “A Massa, nel corso degli anni, sono…

Il Polo P&S: sono i sindaci azionisti di Gaia a dare le linee strategiche al CDA
Per il Polo Progressista e di Sinistra, composto da M5S RC e Mcc, chi risponde in nome e per conto di GAIA Spa non ha ben chiara la…

Azione U30 Massa: soddisfatti per la riapertura della Biblioteca, una risposta concreta alla città
Come Azione U30, accogliamo con soddisfazione la notizia della riapertura della Biblioteca Comunale di Massa nella sua sede temporanea presso la scuola Bertagnini. Si tratta di una soluzione…

Ponticello in legno sul fiume Frigido in stato di degrado: il consigliere Tarantino e il comitato "Tra la Gente" chiedono un intervento immediato
Ancora una segnalazione sullo stato di degrado delle infrastrutture pedonali nella zona del fiume Frigido. Questa volta è il comitato cittadino “Tra la Gente”, attraverso il suo rappresentante…

Ferro non zincato nel cantiere della scuola Buonarroti: il consigliere Mirabella sottolinea i ritardi, gli aumenti di spesa e le mancate risposte dell’amministrazione
Il ferro usato per i lavori alla scuola media Buonarroti di Marina di Carrara non è zincato, quindi molto più soggetto ad arrugginire, specialmente se usato in una…

Feneal Uil: rinnovato il contratto nazionale lapideo e materiale da escavazione
Lunedì 14 luglio a Milano si è conclusa la trattativa che ha portato al rinnovo del CCNL Lapidei e materiali da escavazione per circa 30mila lavoratrici (3mila…

Fondazione Antonino Capponnetto fa il punto sulla situazione apuana in attesa della Commissione Parlamentare antimafia
La recente operazione che ha visto il nostro territorio come un autentico hub del traffico illecito di sostanze stupefacenti è una ulteriore conferma su quanto sia la…

"Gravi violazioni al Consorzio di Bonifica Toscana Nord. Sodini non rispetta la democrazia né la parità": la critica di Teresa Baldini
"Quello che è avvenuto nell'ultima assemblea del Consorzio di Bonifica Toscana Nord è molto grave, sia dal punto di vista dei contenuti che dell'atteggiamento tenuto dal Presidente Sodini,…

Bonifica SIN Massa Carrara: onorevole Barabotti (Lega), "Passo decisivo per il risanamento ambientale del nostro territorio"
"La consegna del progetto esecutivo per la bonifica della falda del SIN di Massa Carrara rappresenta un passo decisivo verso il risanamento ambientale del nostro territorio". Lo dichiara…

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In molti ci avevano creduto, e viste le premesse poteva davvero essere la volta buona. La mozione per il definitivo spostamento dell’impianto di telefonia mobile, ad oggi installato tra via della Stazione e via delle Carre, è arrivata in consiglio comunale nella giornata di ieri, ma anche questa volta non c’è stato nulla da fare: se ne riparlerà con l’anno nuovo.
La decisione del consiglio ha però fatto salire un’onda di indignazione tra i residenti della zona, che devono convivere con un impianto ormai vetusto ed impattante sulla qualità della vita.
Nemmeno a dirlo, si sentono presi in giro, e vedono le possibilità di uno spostamento dell’impianto verso un altro sito un vero e proprio miraggio.
Una situazione insostenibile, che ha portato un nutrito gruppo di cittadini a chiedere la pubblicazione di uno scritto in cui viene descritto lo stato attuale delle cose, e il poco interesse delle istituzioni nel provare a risolvere una questione più datata di quanto possa sembrare.
“Mi faccio portavoce – esordisce la privata cittadina che ha inviato la segnalazione – di una rappresentanza di cittadini che vuole esprimere il proprio malessere nei confronti del rinvio della votazione del piano delle antenne del nostro comune avvenuto nel consiglio comunale di ieri. Riporto nel seguito e allego alcune righe che abbiamo scritto a firma di un raggruppamento di cittadini interessati alla vicenda.
Dopo reiterate sollecitazioni nei mesi passati, finalmente, il 21 dicembre 2022, il presidente del consiglio comunale Stefano Benedetti ha messo all'ordine del giorno del consiglio comunale del 27 dicembre la votazione del nuovo piano delle antenne. Sembra singolare e sospettosamente volto a boicottare l'approvazione del piano, come questo sia avvenuto proprio a ridosso delle festività natalizie con un’altissima prevedibilità dei risvolti di insuccesso della votazione, quando questa poteva avvenire in sede di altri consigli, lontano da festività e altri impedimenti. Quanto prevedibile è nei fatti ciò che è avvenuto con il rinvio della votazione del nuovo piano avvenuto nel consiglio comunale appena svolto. Questo rinvio – sentenzia il gruppo di cittadini – ostacola e mette a rischio il lungo lavoro di programmazione e mediazione che l'amministrazione, nelle figure del vicesindaco Andrea Cella prima e dell'assessore Paolo Balloni poi, ha portato avanti negli ultimi due anni. Era il 2020 infatti quando, a fronte della richiesta di tutela avanzata nei confronti dell'amministrazione comunale da una rappresentanza di cittadini lesi dall'impattante e vetusto impianto di viale stazione/via delle Carre, era stato intrapreso un percorso che aveva portato all'approvazione di un nuovo sito per lo spegnimento e delocalizzazione del succitato impianto attualmente presente sull'edificio privato di viale stazione 24, ivi installato oltre 15 anni fa secondo i criteri dell’epoca. Lo spostamento di tale impianto, come spesso emerso da ripetuti confronti con l'amministrazione, è possibile nell'ambito di una più ampia rete di accordi con i gestori, per i quali si rende necessaria l'approvazione di un nuovo piano di telefonia mobile che consenta e dettagli lo sviluppo della rete di impianti a suggello del lavoro portato avanti dal settore ambiente della nostra amministrazione. È stato a lungo chiesto ai cittadini di pazientare per collaborare così alla buona riuscita dell'intero progetto, da una parte senza impedire lo sviluppo tecnologico del nostro territorio e, dall'altra, avendo garantita la loro tutela. La convocazione del 27 dicembre – continuano i residenti – e conseguentemente il rinvio della votazione del nuovo piano, ha così generato nei cittadini il timore che la disattivazione dell'attuale impianto e l'attivazione di quello sul nuovo sito possa continuare a slittare fino alla fondata preoccupazione che questo possa non accadere mai, vedendo così calpestato quel principio di tutela dei cittadini che, insieme allo sviluppo tecnologico, con il piano delle antenne del nostro comune si vorrebbe garantire”.
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Abbiamo ricevuto, da persona addentro alle cose della politica locale, questa simpatica graduatoria contenente le pagelle dei componenti la giunta del sindaco di Carrara Serena Arrighi. Ci sembrano simpatiche e tutt'altro che offensive e ci auguriamo che i protagonisti non se ne risentano nel vedere pubblicati i giudizi sul loro operato:
A fine anno è tempo di bilanci e, per la politica, anche di pagelle. Tra il serio e il faceto, ecco quindi il giudizio sul primo semestre della giunta Arrighi tra promossi (pochi), rimandati (abbastanza) e bocciati (diversi). Avviso ai permalosi: il presente testo ha una valenza politica, ma serve soprattutto per sorridere un po' in un periodo di feste. I diretti interessati evitino quindi di gravare ulteriormente sul loro fegato già provato da brindisi e libagioni.
Gea Dazzi. Ne ha dette e combinate talmente tante che se ci fosse il premio di gaffeur dell'anno sarebbe sul tetto del podio. Dalla proposta di abbattere il Politeama in poi è stata un crescendo di cantonate pazzesche e dichiarazioni che hanno imbarazzato tutti. Spiace dirlo, ma semplicemente sembra inadatta al ruolo. Né è andata meglio sul piano amministrativo: al primo banco di prova per la nuova giunta, il "suo" Natale è apparso dapprima un triste Carnevale, poi un mix tra un cupo Carnevale e un Natale squinternato. Al momento è la peggiore della compagnia, le gole profonde della politica dicono che potrebbe essere la prima a "saltare". E, quando sbatte gli occhi come quei personaggi sconsolati delle fiabe, fa tanta tenerezza. Cenerentola senza scarpetta. Voto 3.
Carlo Orlandi. Qualcuno lo ha paragonato a Marco Bracci, il dinamico assessore di Segnanini che trascorreva tutto il giorno a far cambiare lampadine e tappare buche nelle strade. Carlòn dinamico lo è un po' meno, ma almeno non chiude le porte del suo ufficio ai cittadini. Si occupa di aziende partecipate, roccaforte clientelare della sinistra carrarese, e ha debuttando distribuendo premi ai dipendenti. Come volevasi dimostrare. Quanto al resto, sinora, ha fatto vedere pochino. Zio Sam. Voto 6 meno meno
Mario Lattanzi. Un cambiamento nel 2022 c'è stato: un anno fa era il genero di Fabio Cristelli, oggi è Fabio Cristelli ad essere suo suocero. Presentato come tecnico anche se era candidato in lista (e non era la prima volta), in realtà è un avvocato piazzato al bilancio. Il "physique du role" ce l'avrebbe anche, il suo problema è semmai una certa ritrosia alla politica che tende a ridurre a mero atto amministrativo. Anche perchè lui quel ruolo lo ricopre per motivi politici e cioè per rappresentare uno dei gruppi di potere della città. Lobbista. Voto 5,5.
Lara Benfatto. Se Lattanzi rappresenta una certa parte del lapideo, lei invece ha un canale preferenziale con fette della portualità. In altre parole: i partiti contano poco, ma ciò che li ha sostituiti non è detto che sia migliore. Il carattere non le manca, un paio di battibecchi con Cosimo Ferri lo hanno dimostrato. A difettarle sono invece i risultati, a causa dei due flop con crociere e Natale. Forse, avrà avuto altro a cui pensare. Lobbista dal volto buono. Voto 5,5.
Elena Guadagni. Arrivata allo scranno per il sostegno di Zubbani al ballottaggio, è stata scelta da Arrighi in quanto unica donna del Psi senza pregressi politici. Il che non rappresenta propriamente un complimento. Più che un assessore appare un sarcofago, un monumento a chi non c'è più, il Psi appunto, che per la prima volta dal 1945 non esprime neppure un consigliere comunale. Contrariamente a taluni suoi colleghi, non cerca di mascherare l'inerzia della giunta con un abuso di parole e ciò le vale un voto non negativo. Che tuttavia non puo' essere neppure positivo. Fantasma. Non giudicabile.
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Il movimento Difendere Lucca esprime la propria solidarietà al parlamentare Alessandro Amorese, aggredito qualche giorno fa a Massa. "Si notano recrudescenze di odio politico che minacciano la vita democratica del Paese. L'estrema sinistra cerca di ribaltare il risultato delle urne con la violenza".
"Il deputato Alessandro Amorese, eletto anche sul territorio di Lucca - continua la nota - qualche giorno fa è stato aggredito a Massa da appartenenti all'estrema sinistra. Il fatto è avvenuto in una pizzeria, a cui è stato lasciato anche un volantino di rivendicazione dell'aggressione. Oltre alla minaccia fisica, sono state fatte minacce di morte sia verso Amorese che altri appartenenti a Fratelli d'Italia".
"Si tratta di un fatto della massima gravità - continua la nota Difendere Lucca - perché è il segnale della volontà di innalzare lo scontro. Ancora una volta una certa sinistra punta a non accettare il risultato del voto e a volersi sostituire agli elettori passando alla violenza o alle pressioni illegittime. Difendere Lucca esprime la propria solidarietà a un parlamentare eletto sul nostro territorio, e che rappresenta quindi un valore per l'intera comunità".
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Il consigliere civico Andrea Barotti di Arcipelago Massa, con un comunicato, ringrazia, pubblicamente, il Ministro per i Beni culturali, l’Ufficio di Gabinetto e scrive: “Il cammino per il recupero delle mura quattrocentesche del castello Malaspina e della Villa Massoni non si è fermato tanto che la Direzione generale archeologica delle belle arti e del paesaggio ha dato riscontro alla mia nota del 29 novembre.
Vorrei innanzitutto ringraziare, pubblicamente, il Ministro e l’Ufficio di Gabinetto per l’attenzione dimostrata”.
Barotti critica la politica locale e regionale per "la scarsa capacità di collaborare. L’ascolto che ho riscontrato in ambito nazionale ed europeo è di gran lunga superiore del livello locale e regionale; ho ottenuto risposte quando il Dicastero dei beni culturali era guidato dall’On.le Franceschini, dal Ministro Sangiuliano, dal Presidente della Commissione per le petizioni del Parlamento europeo, dal Direttore degli Uffizi Dott Eike Schmidt ma non un cenno di sostegno o di disponibilità alla collaborazione da parte delle istituzioni locali, né dal Presidente della regione Toscana.
Ritengo sia davvero difficile pensare di far crescere la nostra città con una classe politica locale incapace di unirsi per il bene della comunità. L’esempio dell’ufficio di gabinetto del Ministro Sangiuliano (personalità indicata dal centrodestra) che si attiva per approfondire quanto segnalato da un semplice consigliere civico-progressista dovrebbe far riflettere chi, per pregiudizio (la “Giunta del mancato cambiamento”e la sua maggioranza), ha respinto delle mozioni tecniche su questioni di rilevanza ambientale o chi, penso a Giani, non trova il tempo di scrivere due righe ad un suo elettore”.
Barotti prosegue: “Provo profonda amarezza quando vedo politici, sempre presenti alla presentazione di libri, che non proferiscono parola, nelle sedi in cui seggono, per difendere, recuperare, valorizzare il nostro patrimonio storico, architettonico; il disagio cresce osservando le lotte interne alle coalizioni per accaparrarsi la fascia tricolore o le” auto candidature di “salvatori della patria” giunti per indicare, ai massesi, la strada della rinascita".
Il consigliere, nel prosieguo della nota, informa sulle iniziative scaturite dalla sua lettera: “Tornando alla lettera, la Direzione Generale Archeologica delle belle Arti, attivata dall’Ufficio di Gabinetto, mi ha informato di aver incaricato la competente Soprintendenza ad effettuare un sopralluogo volto a verificare l’attuale stato conservativo del bene e a valutare eventuali azioni da intraprendere”.
Il comunicato termina con una promessa: “Il mio impegno per salvare le mura quattrocentesche del castello Malaspina e la Villa Massoni non cesserà, continuerò a fare il possibile, nei limiti delle mie competenze, per far risorgere i luoghi identitari della città”.
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Il coordinamento regionale di Forza Italia si rinnova e riparte con slancio dopo l'ottimo risultato conseguito alle scorse elezioni politiche. Il coordinatore regionale, Sen. Massimo Mallegni, nella riunione che ha visto la partecipazione del Coordinatore Nazionale e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, ha indicato le linee guida del partito a sostegno del governo nazionale e nell’obiettivo di ottenere un consenso importante come parte centrale della coalizione di centrodestra anche in Toscana alle prossime elezioni amministrative.
Assieme a Massimo Mallegni a guidare il comitato regionale ci saranno le due deputate Erica Mazzetti e Chiara Tenerini assieme al sindaco di Tresana Matteo Mastrini. Confermati il Sen. Roberto Berardi, il Responsabile Comunicazione Dott. Edoardo Fabbri Nitti, il Responsabile Organizzazione Avv. Federico Dabizzi, il Responsabile della formazione Prof. Sergio Menchini ed il Coordinatore della segreteria regionale Geom. Adamo Bernardi.
Nella composizione del comitato regionale sono stati chiamati competenti e capaci rappresentanti delle varie province toscane, tra cui l'avvocato Marco Baldassarri di Pistoia, l’avvocato Filippo Ciampolini ed il dottor Valerio Abbate di Firenze, la professoressa Manuela Del Grande di Santa Maria Monte (PI), l’Avv. Matteo Bertucci di Massa e l’inserimento importante a capo dei dipartimenti della dottoressa Lorenza Bondi di Siena.
Altre nomine significative quella del già consigliere regionale dottor Nicola Nascosti che è andato a presiedere il dipartimento dell'ambiente e del territorio e per la sanità il passaggio di consegne tra il dottor Tullio Rizzini e il dottor Marco Puccinelli di Pisa.
Insomma, una mini rivoluzione sempre nel solco della meritocrazia, della responsabilità e della competenza. Il nuovo comitato regionale, che assieme al consiglio regionale guiderà la Toscana, ha di fronte degli impegni importanti: 21 comuni al voto, 3 capoluoghi di provincia e tre comuni sopra i 15.000 abitanti.
A tutti loro il coordinatore regionale Massimo Mallegni ha augurato un grande in bocca al lupo e buon lavoro.
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Il centrodestra massese vive ormai da mesi una crisi d’identità: cosa succederà alle prossime elezioni comunali del 2023? Il blocco attorno all’attuale sindaco Persiani di ricompatterà per l’apertura delle urne, o il primo cittadino verrà definitivamente silurato per far posto a nuovi profili più consoni alla nuova fisionomia della destra nazionale?
Al momento non è dato sapere quale sarà la decisione definitiva, con tutti i rischi che una proroga di questo tipo comporta, ma quel che è certo è che sono molti nella coalizione di maggioranza a spingere per dare spazio a facce nuove, e più che altro riavvicinare la popolazione ad un gruppo politico in deficit di apprezzamento.
Addirittura, secondo i forzisti Bertucci e Cagetti il centrodestra dovrebbe lanciarsi verso un terreno inesplorato e fino a pochi anni fa nemmeno contemplabile: le primarie per decidere i consiglieri (e forse il sindaco) del domani.
Secondo i due membri di Forza Italia, il lancio delle primarie riavvicinerebbe la popolazione al blocco della destra, e permetterebbe di inserire nuova linfa in una coalizione accusata molto spesso di proporre liste cablate sugli interessi dei piani alti.
Un’idea accattivante dunque: quel che è da capire è la voglia di Persiani e di una buona parte del centrodestra di mettersi realmente in gioco.
“Nell’ottica di offrire un contributo costruttivo alla discussione, troppo animata di queste settimane, circa il futuro della coalizione del centrodestra e in ottica elettorale, pensiamo alle elezioni primarie. Le proponiamo a tutti coloro che nell'ambito del centrodestra intendono mettersi a disposizione per la guida della città. Ci piacerebbe che fossero “primarie per la città” e che fossero dettate, per il centrodestra, dalla necessità di lanciare un chiaro messaggio: “Si lavora uniti”. Un'occasione per allargare la partecipazione popolare alle scelte e per portare più persone possibili ai seggi, soprattutto tanti giovani: le elezioni primarie – spiegano Bertucci e Cagetti – anche se quasi mai utilizzate dalla nostra coalizione, sono comunque un esercizio di democrazia per chi crede nel coinvolgimento attivo e nella partecipazione dei cittadini. Potrebbe essere un'esperienza importante anche dal punto di vista umano, utile al confronto sui temi che stanno a cuore alla nostra città, per recepire suggerimenti e indicazioni. In questo risiede la forza delle Primarie, concepite proprio quale opportunità per confrontarsi e lavorare nell’interesse del territorio. Un'occasione di confronto e crescita per Massa, un contributo fondamentale al dibattito civico sul futuro della nostra città. Il confronto, il dialogo e l’espressione del voto costituiscono l’anima della democrazia. Noi pensiamo che l’amministrazione uscente abbia lavorato bene, ma se il quadro politico interno si è complicato noi riteniamo si possa risolvere non con attacchi reciproci, ma aprendosi al confronto leale e costruttivo.
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Il “Caso Lorenzini” è ufficialmente scoppiato all’interno del consiglio comunale di Carrara. Lorenzini, attualmente assessore all’urbanistica, potrebbe trovarsi in un poco edificante conflitto d’interessi, visto che lo stesso ha ancora alcune pratiche pendente nell’esercizio della sua professione da privato con lo stesso comune carrarino.
Lorenzini arriverà alle dimissioni? È davvero presto per dirlo, ma nello stesso tempo l’interrogazione depositata dal consigliere comunale di Italia Viva Cosimo Maria Ferri ha posto le basi per un dilemma che di certo si protrarrà per le prossime settimane, su cui, molto probabilmente, si esprimeranno anche la prima cittadina Serena Arrighi e gli altri esponenti del consiglio.
“Nella seduta dello scorso consiglio comunale, tra le interrogazioni depositate dal sottoscritto ne è stata discussa una specifica sul ruolo di un’eventuale incompatibilità dell’assessore Lorenzini. Abbiamo chiesto se un professionista, nominato assessore all’urbanistica, possa avere pratiche pendenti nell’esercizio della sua professione, nello stesso comune? Quale sia il confine tra assessore e professionista limitatamente alle pratiche in comune di Carrara? Domanda lecita e legittima che abbiamo rivolto alla sindaca Arrighi. Anche perché quello che è certo è che esistano pratiche pendenti a firma dell’ingegner Lorenzini. Lo stesso assessore – incalza il consigliere di Italia Viva – ha ammesso di averne e di avere chiuso l’istruttoria, pur rimanendo aperti però i procedimenti amministrativi, i cui tempi non dipendono dallo stesso. Rimangono però aperti tuttora e già da mesi Lorenzini è assessore. È rispettato l’articolo 78 del comma 3, del decreto-legge numero 267/2000, che è la norma della cui portata si discute? Il testo recita testualmente che I componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”; chi controlla? La sindaca ha valutato questa circostanza prima di dare l’incarico e le deleghe? Occorre fare chiarezza per garantire il rispetto delle norme e la massima trasparenza. In consiglio comunale la sindaca dopo la nostra sollecitazione è’ intervenuta, ma le sue risposte sono risultate insoddisfacenti, tardive e lasciano aperti alcuni dubbi certamente sull’opportunità politica. Non sta a noi valutare né l’incompatibilità giuridica, sul punto è intervenuto anche il nuovo segretario comunale, dando un suo parere, (ma va certamente approfondito) né il rispetto della norma ma chiediamo che chi abbia competenza lo faccia dettagliatamente e con precisione. Il testo dell’interrogazione è equilibrato, ma apre però un tema politico e giuridico”.
Di seguito è riportata l’interrogazione integrale di Ferri.
“Oggetto: incompatibilità assessore Moreno Lorenzini.
Premesso:
Che al riguardo, va rilevato preliminarmente che, secondo l'articolo 41 del Tuoel, il consiglio comunale nella prima seduta, prima di deliberare su qualsiasi altro oggetto, ancorché non sia stato prodotto alcun reclamo, ha l'obbligo di esaminare 'la condizione degli eletti', cioè l'esistenza di eventuali cause di ineleggibilità e o incompatibilità; che comunque spetta sempre al consiglio comunale medesimo valutare la fondatezza o meno delle cause ostative all'espletamento del mandato degli eletti;
Che l'assessore all'urbanistica, progetti speciali e ambiente ingegner Moreno Lorenzini, nominato dalla sindaca Serena Arrighi il 15 Luglio 2022, al momento dello svolgimento del primo consiglio comunale risultava già in uno stato di potenziale incompatibilità tra l’incarico amministrativo e l’esercizio dell’attività professionale di ingegnere nel territorio amministrato, ma tale situazione non era stata rilevata dal consiglio comunale nonostante le segnalazioni da parte dell’opposizione; che l’articolo 78, comma 3, del D.lgs. n. 267/2000, che è la norma della cui portata si discute, dispone testualmente che i componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato; che preliminarmente si osserva che l’articolo 78 del Tuel, rubricato Doveri e condizione giuridica, ha inteso disciplinare l’attività professionale privata dei titolari di uffici pubblici nell’ambito del territorio da essi amministrato, in special modo in quei settori potenzialmente confliggenti con gli interessi perseguiti dall’ente locale; che il citato articolo 78 intende garantire la imparzialità dell’azione amministrativa che, come noto, trova copertura costituzionale all’interno dell’articolo 97 della costituzione in un quadro di attenzione alle concrete condizioni di operatività degli enti locali e si rivolge a coloro che svolgono in proprio un’attività libero-professionale negli stessi delicati settori nei quali, come pubblici amministratori, sono chiamati a tutelare interessi della collettività locale; che a seguito di accesso agli atti presentata da più consiglieri, il dirigente del settore opere pubbliche ha formalmente comunicato e trasmesso un elenco di pratiche in corso e pendenti presso il comune di Carrara a firma dell’ingegner Lorenzini; che con specifico riferimento al sopra riportato comma 3 dell’articolo 78, deve sottolinearsi che i destinatari della norma sono, expressis verbis, i componenti la giunta comunale che, nei campi dell’edilizia, dell’urbanistica e dei lavori pubblici forniscono prestazioni di carattere prevalentemente intellettuale che richiedono il possesso di specifici requisiti di formazione culturale e tecnica (titoli di studio ed iscrizione ai relativi albi, ordini o collegi professionali) e che la violazione del positivizzato dovere di astensione se, come detto, non comporta la decadenza dalla carica, viceversa, può rilevare, comunque, sul piano della personale responsabilità politica e deontologica del soggetto interessato, nonché sul piano della legittimità degli atti adottati; che sul punto, infatti, la giurisprudenza amministrativa ha osservato che “non può affermarsi la legittimità, in astratto, di un procedimento amministrativo, di competenza del Comune, nel quale il professionista svolge le funzioni assessoriali, ed al quale detto professionista abbia partecipato nella qualità di Assessore è sufficiente, in tal senso, osservare che il divieto di cui all’art. 78, comma 3, del d. lgs. n. 267 del 2000 è stato introdotto dal legislatore in tal senso; che siffatto espresso divieto è stato dunque inteso, sin dall’origine, dal legislatore quale strumento applicativo dei richiamati canoni di imparzialità e buona amministrazione (oltre che di concorrenza tra i professionisti titolari di cariche pubbliche e quelli privi di tale status), e di tutela anche dei terzi eventualmente controinteressati” (così Tar Sicilia, Palermo, sez. III, sentenza numero 8269 del 06.07.2010); che alla luce delle subentrate conferme della cassazione stessa, l’ordine degli architetti di Novara pubblicava sul proprio sito una informativa rivolta a tutti gli iscritti di seguito riportata;):
“A seguito dell’ultima tornata elettorale, che ha visto alcuni di Voi eletti e/o nominati quali membri della Giunta comunale, con la presente vogliamo porre nuovamente la Vostra attenzione sull’art. 78, co. 3°, d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 che pone il dovere di astensione dall’esercizio «di attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica» ai membri di giunta comunale che esercitino competenze «in materia di urbanistica. Tale divieto è stato ribadito anche in una sentenza di Cassazione, la n. 14764/16 del 22/06/2016, che ha ben evidenziato il divieto. A parte le diverse forme di responsabilità (politica, penale e patrimoniale) è possibile configurare in capo all’amministratore locale – prosegue la lettera – la violazione del divieto in esame, comportare la responsabilità disciplinare che è fatta valere nell’ambito dell’ordinamento, regolamentata nelle norme deontologiche (ex 2° co. art. 36 bis). Il Consiglio di disciplina di questo ordine, pertanto, non potrà che sanzionare i propri iscritti che violino il divieto, nell’ambito di procedimenti disciplinari ove siano fatte valere le norme di carattere deontologico volte a garantire l’esercizio della professione. Il dovere di astensione in esame comporta che l’interessato non accetti e non svolga attività professionali durante il mandato, ma anche che egli dismetta le attività incompatibili in corso al momento dell’assunzione della carica nell’ente locale, proprio perché durante lo svolgimento di tali attività (siano esse di breve o lungo periodo) l’interessato potrebbe volgere indebitamente a proprio vantaggio (“professionale”) l’esercizio delle funzioni pubbliche.
Per quanto sopra evidenziato interroga:
su quante siano ancora le pratiche edilizia o similari a firma dell’assessore Lorenzini ad oggi pendenti in Comune; se l’Assessore Lorenzini abbia depositato per tali pratiche la rinuncia al mandato ed in quali date; nel caso in cui non abbia depositato tale rinuncia agli incarichi, quali atti, ai sensi dell’articolo 78, comma, del Tuel, si intenda assumere per la cessazione della situazione di incompatibilità; quali atti la giunta intenda revocare in autotutela qualora si fossero perfezionati alla presenza dell’assessore all’urbanistica Lorenzini per evitare contenzioso che veda coinvolto il comune di Carrara”.
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"La selezione degli insegnanti dell'Università del tempo libero è palesemente illegittima e, dopo averlo denunciato in consiglio comunale, l'assessore Gea Dazzi ha taciuto per l'imbarazzo".
Questa la constatazione del consigliere di Carrara Civica Simone Caffaz che, dopo un botta e risposta con l'assessore Dazzi in consiglio comunale, ha eccepito sulle legittimità della selezione, ricevendo in cambio un imbarazzato silenzio dell'assessore.
"Lo scorso 27 novembre – spiega Caffaz – ho presentato un'interrogazione sull'università del tempo libero, a cui ho ricevuto risposta per posta certificata in data 19 dicembre. La forma attraverso cui è stata inviata la risposta è subito apparsa "strana", poiché la stessa non era sottoscritta dalla sindaca Arrighi o dall'assessore alla pubblica istruzione Dazzi, ma dal dirigente del settore Guirardo Vitale. La circostanza è subita apparsa singolare e scorretta sul piano formale poiché, ai sensi della legge e dello statuto comunale, l'interlocutore di un consigliere interrogante non puo' essere un dipendente comunale ma deve essere la sindaca o un suo delegato. Al dirigente non è preclusa la possibilità di presentare una relazione, che tuttavia deve essere accompagnata da una risposta politico-amministrativa di un rappresentante della giunta. Tanto più che, correttamente, il dirigente ha specificato di non voler entrare nel merito delle domande più politiche, che non rientrano nelle sue competenze".
"In considerazione di ciò – prosegue Caffaz – ho specificato in consiglio comunale di non essere soddisfatto della risposta chiedendo all'assessore Dazzi di intervenire e tirandole un amo a cui lei ha subito abboccato. In particolare le ho chiesto di chiarire il tema del requisito del possesso della partita Iva richiesto come discriminante ai partecipanti alla selezione. A questa domanda l'assessore ha confermato ufficialmente che tale condizione è stata richiesta ai candidati, pena l'esclusione dalla selezione".
A questo punto Caffaz parte all'attacco. "Tutto ciò contrasta palesemente con il regolamento dell'Utl di cui, a questo punto, dubito che Arrighi e Dazzi ne conoscano l'esistenza e che all'art. 11 co. 8 stabilisce che "i docenti dipendenti di enti pubblici potranno essere incaricati solo se siano in possesso di autorizzazione del datore di lavoro allo svolgimento dell'attività libero professionale". Si tratta quindi di una disciplina completamente diversa da quella adottata dall'amministrazione per bocca della stessa Dazzi in consiglio comunale, che consente in modo lapalissiano anche a coloro che non sono in possesso di partita iva di svolgere tale attività".
"La totale incompetenza – argomenta ancora Caffaz – è dimostrata ulteriormente dall'inserimento nelle materie di insegnamento della disciplina "Afa – attività motorie", che tutti sanno sia di esclusiva Asl, in quanto mirata al raggiungimento di obiettivi specifici di riabilitazione che solo un tecnico istruttore puo' svolgere in luoghi appropriati e con caratteristiche particolari".
"Insomma – conclude Caffaz – siamo in presenza di un'altra figura meschina da parte dell'amministrazione comunale, i cui esponenti continuano a dimostrare in ogni circostanza di non avere la minima idea di cosa stiano facendo e dell'apparato giuridico-amministrativo che regola il ruolo che ricoprono. Purtroppo i danni alla città alla città di questa situazione sono incalcolabili".
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Secondo Polo Progressista e di sinistra, il progetto presentanto dall’amministrazione Persiani relativo il ripristino di palazzo Bourdillon non risolverà i problemi della biblioteca comunale di Massa. “Si tratta – spiega la coalizione – di uno spazio abbandonato destinato a un'opera di ristrutturazione già “superata”, che a causa di alcuni prepensionamenti non compensati da nuove assunzioni nel 2023 offrirà meno servizi”.
“Difatti – continua il Polo Progressista – “Leggiamo sui giornali che la direttrice della biblioteca lamenta la carenza di investimenti destinati a Palazzo Colombini e sappiamo che per la ristrutturazione di Palazzo Bourdillon il comune attingerà alle risorse del Piano di Ripresa e Resilienza, tarato, lo ricordiamo, su valori di acquisto delle materie prime che ormai non esistono più sul mercato. Questo significa che tutti i progetti che ha presentato il comune per attingere a tali fondi risultano fuori budget, come dichiarato dal nostro stesso sindaco sulla questione della ristrutturazione della piscina. Il che apre a scenari decisamente precari per le opere di riqualificazione che il territorio attende”.
“L'inchiostro che l'amministrazione Persiani ha consumato - concludono – “per portare alla biblioteca maggiori risorse è pari a zero. Aver dato priorità all'assunzione di vigili e operatori ecologici ci fa capire che la cultura non è mai stato un tema della destra. Una destra che anche a questo giro di boa si dimostra estremamente lontana dal desiderio di costruire e manutenere il futuro dei giovani di questo territorio”.
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La questione dell’aeroporto di Marina di Massa sembra proprio non trovare una soluzione. Ad intervenire questa volta è il gruppo misto di maggioranza (Antonio Cofrancesco; Benedetti; Guadagnucci; Menchini; Evangelisti; Tenerani;Tognini; Bongiorni; Cancogni) che chiederà delucidazioni sulla questione con la richiesta di un consiglio straordinario, fissato per il 22 dicembre 2022 alle ore 18:00, dopo l'ordine di sgombero a firma del Comandante della Polizia Municipale di Massa, in esecuzione dell'ordinanza dirigenziale nr 516 del 2019.
“E' grottesco - spiega Cofrancesco - che il comune di Massa, si sia fatto carico della redazione del regolamento di scalo, con sperpero di denaro pubblico, dichiarando di essere il proprietario del suddetto regolamento, quando quest'ultimo, deve essere redatto dal gestore ufficiale autorizzato e certificato Enac ed il Comune di Massa in nessun caso potrà essere il gestore aeroportuale”.
“Un regolamento - continua il consigliere Cofrancesco - che ho creduto opportuno far verificare da un ingegnere aeroportuale. I risultati e i commenti trascritti ai lati di ogni articolo non lasciano dubbi: il regolamento è carente e assolutamente superficiale e non è in grado di definire regole, metodi, responsabilità e procedure per le importanti e delicate attività aeroportuali. Così come scritto potrebbe andare bene per un semplice aviosuperficie, ma non certo per le operazioni aeroportuali di carattere professionale”.
“Ancora una volta – chiude Cofrancesco – “ci troviamo a contestare una impreparazione, una gestione allegra ed un modus operandi, e a pagarne le conseguenze sono gli operatori, lavoratori e cittadini”.
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