Politica
Le polemiche sulla satira cinematografica distolgono dai problemi della città: il commento del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
Il segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto ha commentato la recente polemica social che ha animato la politica carrarese: "Ho paura che la satira cinematografia a Carrara…

Confimpresa Toscana apre le porte alla Cultura: imprese e territorio uniti nel segno dell'identità e della creatività
Impresa e cultura, due mondi apparentemente distanti, trovano oggi un punto d'incontro grazie a Confimpresa Toscana, che lancia una nuova iniziativa per promuovere le attività culturali all'interno dei…

"Il sindaco ha perso il controllo politico della città": il consigliere Mirabella chiede le dimissioni di Serena Arrighi
Città paralizzata politicamente, sindaco isolato e gestione amministrativa inadeguata: questo il severo giudizio del consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella che fa un’analisi degli eventi recenti che hanno…

Associazione Arci 31 Settembre: sottoscritta la lettera al Governo sul futuro delle aree interne
L’Associazione Arci 31 Settembre ha sottoscritto la lettera pubblica al Governo che chiede la revisione urgente del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027. La lettera è…

Nessuna offesa personale nelle parole di Volpi a Caffaz: il Pd si dissocia dal sindaco Arrighi
Il Pd si schiera in difesa del suo iscritto Fabrizio Volpi, presidente di Retiambiente, e prende le distanze dalla dura critica che il sindaco Serena Arrighi ha pubblicato…

Le parole di Panfietti sulle case popolari da costruire al Murlungo sono un macigno: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
"Le rivelazioni del presidente di Erp Luca Panfietti sono un vero e proprio macigno. Un macigno politico". Il tema è attuale: si tratta della decisione dell'amministrazione comunale…

Pri di Massa: «Favorevoli all'invito del Pd di acquisire Villa Massoni: evitiamo che "cada in amni private"»
Sulla questione di Villa Massoni entrata nell'agenda della città già dalal scorsa campagna elettorale come rpoposito e obiettivo di recupero,…

«Massa, interventi idraulici tra via Dante e Piazza Aranci e la pavimentazine è rovinata»
Il presidente di Italia Nostra sezione Massa Montignoso Bruno Giampaoli segnala un disagio vissuto dai cittadini rispetto ad alcuni interventi idraulici:"Per alcune settimane nell''angolo fra via Dante e…

Forza Italia : Il segretario comunale Giuseppe Bergitto denuncia lo stato di abbandono e pericolosità per l’incolumità dei cittadini di due luoghi di Carrara.
L’amministrazione comunale sulla carta stampata e i suoi fidati sostenitori sui social si fanno forti di aver iniziato i lavori di alcuni cantieri di utilità pubblica e di…

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I consigli comunali tornino in presenza applicando il green pass: a chiederlo Italia Viva Massa attraverso le parole della sua coordinatrice comunale Eleonora Lama.
Si tratta per Eleonora Lama di rendere concreto in questo modo, l'esercizio effettivo delle funzioni pubbliche dei consiglieri: "Ci rivolgiamo al presidente del consiglio comunale di Massa, Stefano Benedetti, chiedendogli di promuovere tutte le iniziative necessarie affinché, attraverso l'utilizzo dello strumento del green pass, i consigli comunali tornino a svolgersi in presenza. E' suo diritto, infatti, oltre che dovere, agire in qualità di presidente del consiglio comunale a tutela delle prerogative dei consiglieri comunali e garantire l'esercizio effettivo delle loro funzioni pubbliche; un esercizio che soltanto tornando a riunirsi in presenza può essere effettivo ed efficace nell'interesse e nel rispetto del voto dei cittadini".
La sala dove si svolgono i consigli comunali torni dunque a ospitare i consigli, pungola Italia Viva, dato che gli appuntamenti e i temi in agenda del consiglio meriteranno dei confronti che saranno meglio approfonditi di persona piuttosto che a distanza, sottolineando una certa compressione degli strumenti di democrazia che si sarebbe venuta a creare in questo periodo di consessi on line e invocando un ritorno alla normalità:"Oggi non ci sono più ostacoli legati alla pandemia-ribadisce infatti nella nota stampa Eleonora Lama- che si frappongano irrimediabilmente al ripristino della piena democrazia, pertanto, chiediamo che la sala "X Aprile" del comune di Massa, con i dovuti accorgimenti, torni ad ospitare i consigli comunali in presenza in quanto luogo naturalmente deputato nella nostra città al confronto politico pubblico. Siamo convinti, concludiamo, che i temi all'ordine del giorno nell'agenda politica massese dei prossimi mesi meritino un confronto più approfondito di quello che si è potuto svolgere a distanza in questi mesi e che l'attuale compressione degli strumenti di democrazia e dibattito politico non possa più essere oggi giustificata né tollerata, avendoci fornito il governo, di cui anche le forze moderate di centrodestra fanno parte, gli strumenti per tornare alla normalità".
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A Carrara nasce Left e come primo gesto donerà alla città una panchina rossa per ricordare simbolicamente i troppi casi di femminicidio. La consegna avverrà in piazza d'Armi a Carrara sabato 18 settembre alle ore 18:00.
"Dall'inizio dell'anno 70 donne sono state uccise "per troppo amore"!-denuncia in una nota stampa la neonata Left carrarese- Dall'inizio dell'anno, l'orrore dei femminicidi, continua nonostante tutto. Evidentemente non basta l'8 marzo, non basta la Giornata internazionale contro la violenza che si celebra il 25 novembre di ogni anno".
Cosa si può fare per fermare tutto questo? Secondo Left:" Occorre informare ed informarsi costantemente-esprime il proprio punto di vista- Serve un continuo lavoro di approfondimento, di denuncia e di educazione al rispetto. Occorre indagare le radici storico-culturali e patologiche di femminicidi e stupri ma anche smascherare quella violenza invisibile che, dallo stalking, arriva ad esplicarsi fino alla negazione e annullamento dell'identità femminile nella società e nella vita privata. E, soprattutto, i ritardi della politica e delle istituzioni devono trasformarsi in azioni concrete contro la violenza sulle donne, in ogni città a cominciare dalla Scuola".
Lo spirito del dono è spiegato dalla stessa Left:" Con questa volontà e col nostro impegno, LEFT di Massa Carrara ha deciso di "donare" alla città di Carrara una "PANCHINA ROSSA" affinché resti alta l'attenzione contro la violenza di genere e per dire basta ai femminicidi; ...l'appuntamento è per sabato 18 Settembre 2021 dalle ore 11.30 in piazza d'Armi a Carrara... ...si invitano a partecipare la cittadinanza tutta, l'amministrazione comunale, l'insieme delle forze politiche e sociali e tutte le persone sensibili a questo drammatico problema che, purtroppo, anche il nostro territorio ha conosciuto! Nell'occasione sarà presentato anche il Gruppo di LEFT di Carrara da poco costituito!".
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A seguito delle piogge previste per oggi, Gianni Musetti ( FI), in una nota stampa, segnala disagi e allagamenti in tutta la città, criticando l'amministrazione e il sindaco per la gestione della messa in sicurezza dei torrenti.
"A Bonascola sono quasi dieci anni che hanno iniziato e abbandonato il cantiere di messa in sicurezza del torrente di via montelivero- scrive - sei milioni di euro per poi concludersi con una canalizzazione che finisce nelle vecchie conduttore tombate e piene di abusi edilizi circostanti o addirittura sopra di esse. Caso analogo i lavori del carrione e dei fossi a monte, per non parlare dei monti, a rischio frana e in tutta l'estate non hanno pulito un singolo tombino, né un canale di scolo, infatti dopo cinque minuti di pioggia erano già dei fiumi in piena Impercorribili.Hanno vinto per il muro di polistirolo dentro il cemento che crollò in via argine destro, contestando i lavori di messa in sicurezza che fecero gl'altri. E questo amministrazione cosa ha fatto in quasi cinque anni? Nulla, assolutamente nulla, così Avenza, il viale XX settembre e Marina sono già sott'acqua e la città è paralizzata. In Olanda chiudono il mare con l'alta marea- conclude - qui al massimo il Sindaco e buono solo a chiudere le scuole"
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"La Regione Toscana destini fondi specifici per le ambulanze che accompagnano i malati oncologici a fare le cure". E' la proposta che il Consigliere di Fratelli d'Italia, Vittorio Fantozzi, porterà in Consiglio regionale su segnalazione di Lorenzo Baruzzo, Coordinatore Fdi di Carrara, e del Coordinamento locale, dopo il caso del malato oncologico abbandonato in reparto al Monoblocco e non accompagnato a casa perché non c'erano ambulanze disponibili. Nei giorni scorsi, il consigliere Fantozzi si è recato al Monoblocco di Carrara per capire le ragioni di un tale disservizio.
"Le ambulanze che portano i malati oncologici a fare le cure devono rimanere in loco, senza andare a fare altri servizi. Capiamo, ovviamente, le esigenze delle associazioni di volontariato che hanno tanti servizi da dover sbrigare in una giornata, proprio per questo deve essere finanziato un servizio ad hoc per i malati oncologici, persone fragili ai quali al sanità toscana deve destinare il massimo dell'attenzione. I malati non hanno bisogno di slogan ma di buoni servizi" sottolinea Fantozzi.
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Piena disponibilità a collaborare con il nuovo gestore del trasporto pubblico locale che subentrerà nel servizio a partire dal prossimo 1 novembre 2021: l'ha espressa, durante un incontro svoltosi a Palazzo Ducale, il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti, a Jean-Luc Laugaa, amministratore delegato di Autolinee Toscane, società del gruppo francese RatpDev che ha vinto la gara regionale e che potrà iniziare ad operare dopo un lungo contenzioso durato oltre cinque anni.
Quello che si apre a novembre, come ha sottolineato Laugaa, sarà un lungo percorso di transizione che, sostituendo un gestore a una pluralità come è stato fino ad oggi, si ripromette di portare a termine un processo di industrializzazione del servizio di TPL che ha come scopo l'abbassamento dei costi e il miglioramento dell'offerta.
"In questa prima fase – ha precisato – non si può pensare che tutto cambi subito. Il nostro impegno è quello di lavorare per dare innanzitutto continuità al servizio. Pensiamo di poter chiudere questo periodo in un anno e poterci presentare con questa sfida al cambiamento con l'avvio del prossimo anno scolastico nel 2022".
Gestore unico significherà, riassumendo quanto detto dall'AD, anche omogeneizzazione della flotta autobus (ne sono previsti 1000 nuovi in undici anni a livello regionale con, a regime, un abbassamento dell'età media da 12 a 7 anni), ma anche della manutenzione, con l'obiettivo di ridurre drasticamente quella percentuale attuale (35%) di autobus guasti.
Un processo di industrializzazione che coinvolgerà anche la gestione contabile e quella dell'operatività del servizio, ma che comporterà anche un sistema unico di vendita per cui il biglietto acquistato a Massa-Carrara sarà valido in tutta la Toscana, il tutto mantenendo inalterato il livello occupazionale iniziale.
"Riserveremo una grande attenzione alla comunicazione – ha concluso l'Ad di Autolinee Toscane. Ci sarà una campagna forte rivolta all'utenza suddivisa in due tappe che affronteremo, nella prima fase, con un marchio transitorio, per poi lasciare il posto in un anno a quello definitivo".
"Credo – ha precisato il presidente Lorenzetti – che con il gestore unico ci saranno senz'altro benefici: a noi interessa il funzionamento del servizio, il mantenimento dei livelli occupazionali, ma, ancor di più, la prospettiva del miglioramento. La nostra Provincia ha un territorio prevalentemente montano e quindi vede predominante una richiesta di servizio definita debole, dovuta alla consistenza della popolazione.
Quella che quindi chiediamo innanzitutto al nuovo gestore è una attenzione particolare a questo tipo di utenza". Una richiesta che, a conclusione dell'incontro, Laugaa ha fatto propria impegnandosi in tal senso.
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"Grazie al lavoro di Fratelli d'Italia è stata introdotta, nella legge regionale, la storicità della residenza come criterio premiale per l'assegnazione degli alloggi popolari. Siamo riusciti a modificare la proposta di legge approvata dalla Giunta che recepiva in ottica immigrazionista la sentenza della Corte costituzionale in materia: metteva sullo stesso piano persone che vivono in Toscana da anni con chi fosse entrato da pochi giorni nella nostra Nazione. Abbiamo così fermato una norma del tutto iniqua visto che le case popolari sono state costruite con il lavoro dei nostri genitori!" dichiarano il Consigliere regionale Diego Petrucci, componente della Terza Commissione, insieme al Capogruppo a Massa Alessandro Amorese ed al Coordinatore provinciale Marco Guidi.
"Se la Corte ha deciso che la residenzialità non può essere un vincolo di esclusione dall'assegnazione degli alloggi, grazie a Fratelli d'Italia diventa un criterio per acquisire più punti in graduatoria. Un nostro emendamento alla legge regionale sugli alloggi Erp introduce un sistema graduale di punteggio a seconda degli anni di residenza: sarà dato 1 punto a chi è residente da 3 anni, 2 punti per 5 anni, 3 punti per 10 anni, 3,5 punti per 15 anni e 4 punti a chi risiede da 20 anni. Inoltre, vengono considerati anche gli anni di permanenza in graduatoria (mezzo punto per ogni anno di permanenza in graduatoria, fino a un massimo di sei punti)" dichiarano Petrucci e Francesco Torselli, capogruppo in Regione Toscana per Fratelli d'Italia.
"La nostra attenzione sulle case popolari non si esaurisce con questo intervento. Abbiamo infatti presentato in Commissione una proposta di risoluzione di Fratelli d'Italia che chiede, in sede di Conferenza Stato-Regioni, di agevolare la stipula di convenzioni e protocolli d'intesa con gli Stati esteri, in particolar modo quelli da cui proviene il 70-80% dei richiedenti delle case popolari. Questo per dare la possibilità ai comuni, o alle aziende di gestione, di poter accedere ai catasti immobiliari esteri. Così sarà possibile verificare che siano esclusi dalla richiesta di alloggi popolari coloro che hanno diritti reali su proprietà immobiliari in Italia o all'estero" sottolinea il Consigliere regionale Vittorio Fantozzi.
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Questa volta la bufera non si spegne e l'ultimo post del consigliere Cinquestelle Marzia Paita, presidente della commissione commercio, continua ad alimentare critiche da ogni parte. "Caduta di stile", "scivolone", "mancanza di sensibilità istituzionale", "sgradevole e offensivo": da destra a sinistra la condanna è unanime. Del resto il tema della donna e dei suoi diritti è uno dei più sentiti da tempo nella nostra società." Per fare carriera e mantenersela..." ha scritto la presidente della commissione commercio in un post sui social... proseguendo la frase infelicemente con un riferimento esplicito all'attività della fellatio. Uno sfogo pieno di risentimento sulla scia del momento, intuiamo, che comunque ha lasciato molti sconcertati. A onor del vero e della cronaca, non è la prima volta che la consigliere scivola sui social, come del resto altri suoi colleghi di partito lasciatisi andare in esternazioni fuori luogo: e infatti tanti ricordano il "mondalo" e la "musarola" sempre su temi molto sentiti dai cittadini, perché l'argomento era il teatro civico chiuso da anni e anni. Ricordiamo anche il post ironico, sempre di Marzia Paita, sulla Carrarese scritto in un momento delicato della società, anche quello tema caro ai carraresi. Scritto e poi subito cancellato. Come quest'ultimo. Chiede scusa Marzia Paita e il sindaco Francesco De Pasquale prende subito le distanze condannando la frase. Ma le reazioni sono arrivate ugualmente. Alcuni politici locali e alcuni semplici cittadini screenshottano e diffondono in rete in un passaparola veloce. La condanna è virale. Interviene anche una parlamentare: l'onorevole del PD Martina Nardi dichiara sul suo profilo social:"Il suo post è sgradevole e offensivo e dispiace che sia una donna a fare certe esternazioni ! Spero che il movimento 5 stelle le chieda le dimissioni!".
Il primo cittadino si affretta a sottolineare, nella nota, che la consigliere parla in riferimento a vicende private: quindi, deduciamo, nessun riferimento a colleghe o colleghi di partito. Una puntualizzazione che potrebbe far sorridere alcuni: non è cosa nota che nel Movimento, per la selezione di candidati e di chi debba rivestire ruoli, ci si avvalga esclusivamente della piattaforma Rousseau e che comunque vale il principio "uno vale uno"?
Fatte queste premesse abbiamo cercato di raccogliere più punti di vista possibili, anche ascoltando voci distanti ed eterogenee fra loro. Tutti e tutte hanno condannato la frase, ma ci sono sfumature diverse.
Sonia Castellini di Azzurro Donna (Forza Italia) condanna senza se e senza ma:"Noi ci battiamo da sempre per la parità di genere, noi donne facciamo carriera per le nostre competenze. Fa male che una donna si rivolga ad un'altra donna in questo modo, è orribile. Considerati i tanti problemi di Carrara problemi e considerando che i suoi elettori le hanno dato al fiducia non certo per stare sui social. I Cinquestelle stanno facendo ben poco, non hanno cambiato niente. Le scuse, doverose, vanno bene ma ricordo che il M5s non ha cambiato niente e le scuse vanno rivolte alla persona a cui si riferiva nel post! A pronunciare quella frase poteva essere un uomo o una donna nei suoi confronti e lei allora sarebbe insorta come stiamo facendo noi tutti! Mi stupisce che nessuno del suo partito abbia preso una posizione. Comunque un'uscita di basso livello con tutti i problemi di degrado diffuso a Carrara, come i miei colleghi di partito Lucian Martisca e Gianni Musetti hanno spesso denunciato sulla stampa, stanno su Fb a screditare".
Il consigliere regionale del PD Giacomo Bugliani prende le distanze e risponde a una domanda sugli equilibri in campagna elettorale:"Credo che in politica come nella vita lo stile sia fondamentale e che la forma sia sostanza. Anche se oggi la politica ci sta abituando a sentire di tutto, sono fermamente convinto che chi ha un ruolo istituzionale non possa permettersi di trascurare l'alto valore che ha rappresentare un'istituzione. E un'istituzione non può e non deve cedere a cadute di stile, soprattutto quando ciò svilisce il ruolo della donna, tanto nella politica quanto nella società. Come si presenterà il centrosinistra alle elezioni amministrative di Carrara lo decideranno i livelli locali dei partiti in piena autonomia. Mi sento di dire che un episodio come questo sia un problema del quale rispondere alla propria coscienza e ai cittadini, ma che non abbia ripercussione diretta sugli scenari politici di Carrara in vista delle elezioni comunali. Esigere (come è giusto) risposte chiare e prese di posizioni nette da parte dei singoli non implica necessariamente riflessi sugli equilibri di comunità politiche".
Per la capogruppo in consiglio comunale del PD, Roberta Crudeli le esternazioni "colorite" di Paita non sono una novità ma la consigliere piddina si definisce comunque stupita:" Marzia Paita non è più una bimba e di scivoloni ne ha fatti più di uno. In consiglio comunale atteggiamenti così ne ha avuti diversi e con lei mi ci sono scontrata più volte. Condanno la sua frase come donna, perché le donne stanno lottando per avere dei diritti e se sono le donne a pronunciare per prime queste cose è una sconfitta e poi condanno la frase sotto il profilo istituzionale: Marzia Paita è stata votata e non ha fatto senz'altro piacere a chi l'ha votata leggere il suo post. Certe affermazioni provenienti da una donna fanno più male. Non c'è giustificazione di nessun genere: farebbe bene a dimettersi". Per Crudeli comunque l'uscita di Paita non cambia la sua posizione circa i rapporti con il M5s e la campagna elettorale:"Sono sempre stata contraria, e lo confermo, a un accordo con il M5s e a prescindere da Marzia Paita. Erano quelli che dovevano salvare il mondo e abbiamo visto cosa hanno fatto".
Silvia Alessandroni è una commerciante, titolare di Animosi Caffè a Carrara, il locale che ha ospitato molti spettacoli e concerti durante l'estate e anche lei, come tutti è rimasta, basita dalla frase. Però spende una riflessione sulla consigliere sotto il profilo delle attività commerciali. "Lì per lì sono rimasta basita quando ho letto la frase però ho visto anche tante pseudofemministe usare frasi contro di lei anche peggiori. Carrara ha nel cuore il ricordo delle donne del 7 luglio: Carrara è donna, per questo fa male leggere tanto rancore sui social: spesso noi donne ci scanniamo. Sicuramente Marzia non doveva scrivere quanto ha scritto: ha un ruolo pubblico e anche se non lo avesse avuto non avrebbe dovuto fare quel post. Le è scappato: è impulsiva e passionale, anch'io mi sono scontrata con lei. Del resto è proprio per questa sua passionalità che ha portato Carrara Si-Cura e ha lottato per noi e per fare avere qualche evento in città questa estate".
Il centrodestra, un po' ai ferri corti in campagna elettorale, su questo post però concorda.
Lorenzo Baruzzo di Fratelli d'Italia ricorda infatti un altro post di Paita:"Mesi fa dileggiò le forze dell'ordine scrivendo in un post: "adoro gli sbirri". E' vicina a certi linguaggi da centri sociali per cui non puoi aspettarti rispetto per le istituzioni".
"A tutto c'è un limite!-si arrabbia Nicola Pieruccini per Lega –Salvini premier che chiede le dimissioni e ricorda alcuni episodi poco edificanti, definendo l'atteggiamento della consigliere grillina violento e volgare- Già nell'estate scorsa aveva aggredito verbalmente, assieme al compagno assessore Andrea Raggi " alcuni militanti della Lega in piazza Mazzini, episodio per il quale è seguita una querela. Sull'essere volgare è dir poco, quando da una donna rappresentante delle istituzioni escono frasi oscene come quelle postate su Facebook: infatti tutti oggi sono consapevoli, tranne lei, che le donne hanno combattuto ed affrontato questi pregiudizi culturali e stereotipi fin da bambine".
"Marzia ha sbagliato-lo ribadisce anche un'altra commerciante carrarese, Nadia Cavazzini, raccontando però anche lo sforzo della consigliere- Non c' è ombra di dubbio alcuno e non è giustificabile . La sua esternazione aveva bisogno di una riflessione a 360gradi prima di essere messa su carta . Credo che il suo carattere " impetuoso " , lo stesso carattere che ha tirato fuori per impegnarsi nel suo ruolo da quando ha deciso di presiedere la commissione commercio , l' abbia tradita. Sono certa si sia pentita. Solo una riflessione più lunga e forse un poco più di equilibrio l'avrebbero salvata da questo inciampo . Marzia non è solo quella che ora ha sbagliato per i motivi ampiamente commentati , Marzia è anche una delle poche persone che ho visto correre e prendere posizione per difendere la nostra categoria . C' è in ognuno di noi un momento di defaiance che ci mette in discussione . Da donna mi sento di dire che Marzia ha portato alla città , grazie proprio forse al suo carattere testardo e forte , qualche nota positiva che a mio avviso ha dato il via , insieme a tante altre cose , a una nuova tendenza . Che paghi o non paghi le conseguenze di quel che ha fatto non sono io che devo dirlo ... ma voglio solo sottolineare che alcune cose di spessore di cui la città gode oggi sono derivanti da sue battaglie . Carrara Si-Cura ne è un esempio".
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Il presidente del Consiglio Comunale Michele Palma ha incontrato oggi Marzia Paita che gli ha annunciato la sua volontà di rassegnare le proprie dimissioni da consigliera comunale: «Ho appreso con rammarico la notizia perché al netto delle polemiche di questi giorni, nel suo ruolo di Presidente di Commissione Marzia Paita ha svolto un lavoro egregio con impegno, passione e grande disponibilità. Prendo atto di questa decisione, ricordando che le dimissioni dal ruolo di consigliere sono sempre una scelta di carattere personale».
In attesa di formalizzare le dimissioni, Marzia Paita ha così spiegato la sua decisione: «Già da qualche tempo ero stata costretta a ridurre la mia disponibilità rispetto al mio ruolo di consigliera comunale per motivi strettamente personali. Alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni e dell'errore che ho commesso, ho deciso come atto di responsabilità di rassegnare le mie dimissioni. Lo faccio per rispetto nei confronti del ruolo che rivesto. E' una scelta dolorosa perché ho profuso tanto impegno e tanta passione in questa esperienza e sono certa di aver dato un contributo positivo alla mia città che tanto amo».
Trentuno Settembre 'bacchetta' l'amministrazione: "Commemorare anche le vittime civili della guerra"
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Il circolo ARCI Trentuno Settembre contesta l'amministrazione per la recente decisione di concedere la cittadinanza ordinaria al Milite ignoto, accusando l'iniziativa di vuota retorica per una guerra che ha lasciato in miseria, ferita e in ginocchio l'intera popolazione. Una iniziativa, scrive in una nota li circolo, colpevole di non fare alcun riferimento a chi scelse pagando con la vita, di non partecipare a quella guerra e alle vittime civili. Per questo chiede che venga aggiunta una dicitura precisa alla dedica commemorativa, per ricordare anche i disertori, coloro che dissero no e i civili.
"Con la solita retorica a dir poco fantasiosa-si legge nella nota- l'amministrazione di Massa si appresta a concedere la cittadinanza onoraria al "Milite ignoto". Lo fa appunto con una narrazione falsa, ipocrita di una guerra che è stato il macello per poveri e diseredati, che non è stato campo di difesa di confini. 100 anni di un vergognoso racconto che nel tempo ha avuto voci contrarie come quella di Papa Benedetto XV, che coraggiosamente l'ha definita "inutile strage", o quella di Emilio Lussu con il suo "Un anno sull'altipiano", o ancora quella di Francesco Rosi con il film come "Uomini contro". E ancora oggi siamo costretti a leggere un'esaltazione militaresca dell'inutile strage che non accenna neppure in un passaggio alla tragedia immane che una generazione di contadini, di operai, ha vissuto sulla propria pelle. Quello del milite ignoto è un mezzo ricordo, l'alta metà del ricordo viene invece consegnata all'oblio. All'oblio si consegnano coloro che decisero di non essere collusi con la mattanza che si consumava in trincea, coloro che dissero "no" ad una guerra, che come tutte le guerre, che mandava al macello le classi più povere del paese".
Trentuno Settembre squarcia il velo su un ricordo doloroso di chi abbandonando il fronte firmava la sua condanna a morte:" Oltre 4000 furono condannati alla pena capitale, molti riuscirono a fuggire definitivamente, ma 750 fucilazioni furono eseguite: a queste si devono aggiungere altri 350 giustiziati in modo sommario. In particolare, con la circolare riservata nr. 2910 del 1° novembre 1916, il generale Cadorna affermava che: "(...) ricordo che non vi è altro mezzo idoneo a reprimere reato collettivo che quello della immediata fucilazione dei maggiori responsabili, allorché l'accertamento dei responsabili non è possibile, rimane il diritto e il dovere ai comandanti di estrarre a sorte tra gli indiziati alcuni militari e punirli con la pena di morte". Questa era la cultura militare che dominava le scelte nell'esercito italiano nella prima guerra mondiale" ".
Fa presente poi il circolo:"Nella legislatura corrente la Commissione Difesa del Senato, a conclusione dell'esame sulle prospettive della riabilitazione storica dei militari fucilati durante la Prima guerra mondiale, ha approvato, lo scorso 10 marzo, all'unanimità la risoluzione Doc. XXIV n.31 con la quale si impegna il Governo a riconoscere il valore umano con apposite iscrizioni presso l'Altare della Patria e altre iniziative commemorative".
Il coraggio di dire del no dei disertori, i feriti anche psicologici, gli stupri, l'orrore della guerra insomma deve accompagnare il ricordo e le celebrazioni insieme al ricordo del sacrificio di chi cadde combattendo, spiega Trentuno Settembre che rivendica:"Ricordare il Milite ignoto-ha sottolineato con forza infatti il circolo Arci- senza ricordare coloro che furono fucilati per reati contro la disciplina, a seguito di processi sommari e senza l'accertamento della loro responsabilità, senza ricordare chi ebbe il coraggio di disertare per non essere complice di quella "inutile strage", significa essere oggi complici di chi ammetteva la pena di morte per estrazione a sorte. Noi crediamo che la nostra città non possa accettare quella barbarie. Riteniamo pertanto giusto ricordare tutti i soldati caduti, gli invalidi, i feriti e coloro che ebbero la vita sconvolta dalla guerra, compresi quelli le cui menti non ressero all'orrore (gli "scemi di guerra" morti a centinaia nei manicomi), i suicidi, gli autolesionisti, i prigionieri italiani lasciati morire senza assistenza da un governo criminale che li considerava vigliacchi (100.000 prigionieri italiani morti su 600.000, rispetto ai 20.000 morti su 600.000 prigionieri francesi, aiutati dal loro Stato). Non possiamo dimenticare i civili morti per sfinimento, quelli travolti dalla "spagnola" o dalla mancanza di cure, quelli dilaniati dai bombardamenti, o uccisi per sfizio mentre difendevano le loro povere cose. Non possiamo dimenticare le donne stuprate e disprezzate, i "figli della guerra" rifiutati e irrisi, tutti sepolti per decenni nel silenzio di una vergogna che allora rese colpevoli le vittime e ancora ora accusa chi continua a tacere questa tragedia".
Gran Bretagna, Germania, Francia hanno già preso consapevolezza con cerimonie e monumenti ma da noi non ancora, reclama il circolo Arci puntando il dito contro una guerra voluta scelleratamente da una classe dirigente incurante del benessere del proprio popolo:"Negli altri paesi-scrive Trentuno Settembre- si ricordano tutti coloro che la guerra l'hanno subita capendo subito la sua inutilità e provando ad opporsi alle aberrazioni di cui era portatrice: nel Regno Unito, ad Alrewas (Straffordshire), all'interno del National Memorial Arborerum, c'è lo Shot at Dawn Memorial, un monumento per Restituire l'onore ai disertori fucilati dedicato ai fucilati per "diserzione e codardia"; in Germania, a Stoccarda, è stato eretto un monumento a tutti i disertori; in Francia, nel Musée de l'armée di Parigi, è stato dedicato uno spazio apposito ai fucilati "per mano amica". Da noi no, da noi la mano fascista continua una narrazione della grande guerra basata sui modelli che furono tema di esaltazione dei fasci dei primi anni '20. Proprio perché ci sta a cuore il popolo che ha sofferto in quegli anni, dobbiamo ricordare che entrare in quel conflitto nel 1915 fu una scelta folle e omicida imposta dalle classi dirigenti del paese. Non ci fu un'aggressione o un'invasione che giustificasse l'entrata in guerra, furono solo le ragioni delle alleanze diplomatiche che portarono alla dichiarazione di guerra contro i paesi della Triplice Alleanza".
Il comunicato si conclude con una richiesta di aggiungere un passaggio eloquente e significativo :"Noi non vogliamo celebrare una patria che ha mandato al macello milioni di persone, che ha fucilato disertori e pacifisti con processi di giustizia sommaria dei tribunali militari. Tutti loro avevano un nome ed un cognome, non erano affatto ignoti. Ignoti, senza nome e volto è come li ha resi la guerra. Una guerra assurda e inumana. Per tutto questo chiediamo che venga implementato l'ordine del giorno con la seguente dicitura:
Il Comune di Massa riconosce inoltre il sacrificio degli appartenenti alle Forze Armate che, nel corso della Prima Guerra Mondiale, vennero fucilati senza che fosse accertata a loro carico, a seguito di regolare processo, un'effettiva responsabilità penale promuovendone la riabilitazione; riconosce pertanto anche il sacrificio di chi disertò durante la prima guerra mondiale avendo capito quanto inutile fosse quella guerra e anticipando il pensiero di Papa Benedetto XV; riconosce il sacrificio di tutti i civili che persero la vita durante la Prima Guerra Mondiale o che subirono danni fisici e mentali indelebili; promuove ogni iniziativa volta al recupero della loro memoria".
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Infuria e non si placa l'animato confronto all'interno della compagine di centro destra che potrebbe far presagire un divorzio definitivo: Fratelli d'Italia da una parte e Lega-Salvini premier, Forza Italia e Cambiano con Toti dall'altra. La campagna elettorale per le amministrative del 2022 a Carrara ormai sembrerebbe proprio essersi avviata, nonostante la maggior parte dei partiti non abbia ancora scelto né candidato, né alleanze, né soprattutto programmi precisi. Gli unici ad aver scelto il proprio candidato sono le forze politiche riunitesi nella coalizione di una parte del centro destra formata da Lega-Salvini premier, Forza Italia e Cambiamo (assieme ad altre liste civiche e ad altri partiti che man mano si stanno aggregando come il Nuovo PSI). Ma Fratelli d'Italia non ci sta e per entrare in coalizione chiede un passo indietro e un tavolo dove discutere. Rispondono quindi sostanzialmente in coro i loro alleati tradizionali: "Nessun passo indietro: Simone Caffaz è il nostro candidato" e fanno arrivare un duro comunicato in risposta alle posizioni dichiarate dal coordinamento di Fratelli d'Italia.
"Ci troviamo costretti per l'ennesima volta-esordiscono nel comunicato i tre partiti di centro destra- a replicare alle farneticanti dichiarazioni del coordinatore comunale di Fratelli d'Italia Lorenzo Baruzzi che, con atteggiamento ostile e distruttivo, si diverte da mesi a danneggiare una coalizione che ha di fronte a sé una possibilità storica, quella di cambiare dopo 65 anni il governo della città e restituire a Carrara la speranza di un cambiamento".
Lega-Salvini premier, Forza Italia e Cambiamo ricostruiscono le dinamiche e il metodo messo sotto accusa da Fratelli d'Italia. Ripercorrono le vicende sviluppatesi nei mesi scorsi prima dell'annuncio della formazione della coalizione e poi della candidatura di Caffaz, sottolienando una certa latitanza di Fratelli d'Italia usciti spesso con interviste di forte critica e contestazione sulla figura di Caffaz stesso, dopo la sua nomina a candidato:" Sul "metodo" che ha portato alla scelta della candidatura di Simone Caffaz-arriva quindi la risposta sferzante della coalizione di centro destra- a fronte delle parole vuote di Baruzzo, ribadiamo i fatti, comprovabili da almeno una decina di testimoni, cioè dalle delegazioni dei partiti e delle liste della coalizione che hanno partecipato alle riunioni. Da dicembre dello scorso anno, nonostante siano stati sempre invitati, Fratelli d'Italia hanno partecipato soltanto a due riunioni della coalizione su svariate decine, con un atteggiamento distruttivo, senza proporre nulla che non fosse il mero tentativo di annullare il lavoro precedente fatto dalle altre forze politiche. A pochi giorni dalla scelta del candidato a sindaco, mentre noi tutti stavamo cercando di convincere Simone Caffaz a sciogliere le riserve, i Fratelli d'Italia sono usciti con un articolo di stampa che poneva un inaccettabile e immotivato veto su di lui".
La nota stampa continua rivendicando comunque la capacità della coalizione di raccogliere e accogliere molte forze politiche, annunciando nuovi ingressi provenienti dal mondo del civico e della sinistra:" Ne seguiva-hanno ribadito dalla coalizione - uno stillicidio irresponsabile di articoli, mai accompagnati da tentativi di chiarimento politico, volti a tentare di indebolire la nostra coalizione e il nostro candidato. Tentativi vani, visto che da quel momento la nostra coalizione andava incontro a un clamoroso allargamento e oggi arriva a comprendere 9 tra partiti, movimenti politici e liste civiche, ha già siglato l'accordo con la decima (che sarà presentata nei prossimi giorni) e tantissime personalità cittadine, molte delle quali di sinistra, hanno già dato la loro disponibilità a candidarsi nella lista civica di Simone Caffaz. A fronte di tutto questo, oggi i Fratelli d'Italia cosa fanno? Rilasciano le ennesime dichiarazioni irresponsabili nei confronti nostri e del nostro candidato".
La chiosa della coalizione arriva secca, accompagnata dall'accusa al partito della Meloni di fare il gioco dell'avversario e dall'avviso che qualsiasi accordo di apaprentamento prima del ballottaggio è escluso. "Più che Fratelli d'Italia sono quindi amici del giaguaro-allungano il fendente dalla coalizione e spiegano- nel senso che stanno giocando la partita per l'avversario. In considerazione di tutto ciò, l'unico aspetto positivo delle dichiarazioni di Lorenzo Baruzzo sono quelle relative all'autocandidatura di sé medesimo. Ben venga, dopodiché ci rivedremo a Filippi, pardon al ballottaggio: vedremo chi ci arriverà e con quali rapporti di forza. Ribadiamo per l'ennesima volta l'irrevocabilità della candidatura di Simone Caffaz, che sarà il sindaco dello storico cambiamento della città. Chi lo desidera, potrà sostenerla, chi non lo desidera è libero di fare altre scelte, tenendo ben presente tuttavia la nostra indisponibilità a fare un mercato delle vacche prima del ballottaggio: siamo infatti contrari a qualsiasi apparentamento tra il primo e il secondo turno".
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