Politica
Anche Avenza Si R-Esiste si schiera contro le case popolari in via Murlungo e critica alcuni ambientalisti
Avenza Si R-Esiste, per mano di Patrizia Arrighi rende pubblico il dissenso sulla questione Murlungo e anche sulle battaglie degli ambientalisti, secondo il comitato, non sempre coerenti con…

Le polemiche sulla satira cinematografica distolgono dai problemi della città: il commento del segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto
Il segretario comunale di Forza Italia Giuseppe Bergitto ha commentato la recente polemica social che ha animato la politica carrarese: "Ho paura che la satira cinematografia a Carrara…

Confimpresa Toscana apre le porte alla Cultura: imprese e territorio uniti nel segno dell'identità e della creatività
Impresa e cultura, due mondi apparentemente distanti, trovano oggi un punto d'incontro grazie a Confimpresa Toscana, che lancia una nuova iniziativa per promuovere le attività culturali all'interno dei…

"Il sindaco ha perso il controllo politico della città": il consigliere Mirabella chiede le dimissioni di Serena Arrighi
Città paralizzata politicamente, sindaco isolato e gestione amministrativa inadeguata: questo il severo giudizio del consigliere della lista Ferri Filippo Mirabella che fa un’analisi degli eventi recenti che hanno…

Associazione Arci 31 Settembre: sottoscritta la lettera al Governo sul futuro delle aree interne
L’Associazione Arci 31 Settembre ha sottoscritto la lettera pubblica al Governo che chiede la revisione urgente del Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne 2021-2027. La lettera è…

Nessuna offesa personale nelle parole di Volpi a Caffaz: il Pd si dissocia dal sindaco Arrighi
Il Pd si schiera in difesa del suo iscritto Fabrizio Volpi, presidente di Retiambiente, e prende le distanze dalla dura critica che il sindaco Serena Arrighi ha pubblicato…

Le parole di Panfietti sulle case popolari da costruire al Murlungo sono un macigno: la critica del consigliere 5 Stelle Matteo Martinelli
"Le rivelazioni del presidente di Erp Luca Panfietti sono un vero e proprio macigno. Un macigno politico". Il tema è attuale: si tratta della decisione dell'amministrazione comunale…

Pri di Massa: «Favorevoli all'invito del Pd di acquisire Villa Massoni: evitiamo che "cada in amni private"»
Sulla questione di Villa Massoni entrata nell'agenda della città già dalal scorsa campagna elettorale come rpoposito e obiettivo di recupero,…

«Massa, interventi idraulici tra via Dante e Piazza Aranci e la pavimentazine è rovinata»
Il presidente di Italia Nostra sezione Massa Montignoso Bruno Giampaoli segnala un disagio vissuto dai cittadini rispetto ad alcuni interventi idraulici:"Per alcune settimane nell''angolo fra via Dante e…

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"Prosegue il nostro impegno per la sicurezza, in sostegno alle forze dell'ordine, ai nostri commercianti e residenti - scrive Gianni Musetti - mentre monitoravamo le aree abbiamo incontrato il piacere e con piacere tutti i commercianti della zona, ricevendo stima e sostegno per la volontà di sensibilizzare, con il nostro intervento in prima persona, il comune e le istituzioni. Abbiamo scritto al Ministero degli Interni perché aumenti il numero di agenti nel nostro comune, purtroppo da troppo tempo costretti a lavorare sotto organico".
"Se appena cinque anni fa - prosegue - ad esempio la polizia, aveva più di cento persone in servizio, ora ne ha poco più di sessanta . È impossibile gestire tutte le situazioni di crimini e di malamovida, oltre al resto del lavoro su strada e d'ufficio che gli uomini in divisa devono fare ogni giorno dell'anno".
"Siamo dalla parte dello Stato - conclude - e allo Stato chiediamo una pronta risposta per salvare dalla microcriminalità la nostra città"
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"Il 19 gennaio - dice Orietta Colacicco, presidente dei Paladini Apuoversiliesi - leggevamo sui giornali che dal Recovery Plan ci sarebbe stato per il porto di Carrara “solo un piccolo investimento per migliorare l’accessibilità al porto”.
Definizione un po’ criptica - sta scritto in una nota - che non si capisce se si riferisca al collegamento alla parte retro portuale e/o se rientri in quello che è emerso dieci giorni fa dalla Conferenza Stato Regioni, con 10 milioni e 150 mila euro destinati a tre lotti del Waterfront.
Un progetto, va ricordato, del valore complessivo di 67 milioni di euro alla cui realizzazione la Regione concorre con circa 13 milioni di euro. Gli interventi, a quanto abbiamo appreso, riguardano la riqualificazione del sistema degli accessi al porto con un adeguamento del ponte sul torrente Carrione e della passeggiata a mare, ma anche il miglioramento delle opere esterne di difesa dello scalo marittimo. Siamo più che lieti- continua Colacicco - che si voglia dare una sistemazione migliorativa a Marina, ma è importante per noi localizzare e capire l’estensione di dune artificiali e piazze e soprattutto conoscere quali sarebbero le opere esterne di difesa. Perché, e lo diciamo da 22 anni, qualunque opera a mare può accelerare l’erosione della spiaggia, che dopo aver compromesso la Partaccia, Marina di Massa, Ronchi, Poveromo, si vede a Cinquale ed è arrivata a Forte dei Marmi. Per questo attraverso l’avvocato Anna Schiaffino di Massa, Segretario della nostra associazione, abbiamo presentato istanza di accesso agli atti e di partecipazione al progetto del Water Front.
Già a fine gennaio avevamo fatto accesso agli atti e richiesta di partecipazione al procedimento per il progetto di ampliamento del porto. Ci è stato risposto che a tempo debito ciò sarebbe avvenuto come previsto dalla normativa. Sono passati seimesi e non vediamo nulla. Il fenomeno erosivo quest’anno è ancor più evidente anche perché vorremmo capire che fine ha fatto il progetto di ripascimento a Poveromo, di cui si parla dal 2017!!, per cui sono stati stanziati due milioni di euro, iniziato lo scorso anno a ridosso della stagione estiva, coprendo un terzo dell’opera, poi sospeso. Non basta certo un ripascimento locale, fatto in extremis quest’anno nelle aree più critiche di Marina di Massa e presto, si lamentano gli operatori balneari, dissolto dalle mareggiate. Ci vuole un ripascimento strutturale, da programmare subito.
E c’è da chiedersi se e quanto proprio nel Recovery plan è stato stanziato per combattere la piaga dell’erosione, certo un fenomeno naturale presente in tutto il mondo, che aggredisce tutte le coste italiane e toscane, ma in Apuania ha raggiunto delle proporzioni insopportabili, con danni naturalistici che diventano economici, in alcuni casi quasi irreversibili. In gioco sono un valore di tre miliardi di euro, pari al fatturato turistico balneare dell’Apuoversilia e il lavoro di un esercito di 15.000 persone. Si parla tanto di scelte sostenibili, ma per farlo bisogna allargare l’orizzonte, mettendo sulla bilancia, come fanno da sempre i Paladini, l’economia del mare e quella industriale. Non si può danneggiare la prima a favore della seconda.
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"La Repubblica tutela la salute e garantisce cure gratuite agli indigenti". Questo è scritto nella Costituzione italiana, anche se qualcuno evidentemente non la pensa così, visto che da anni ormai si vede come la politica e le istituzioni preferiscano inseguire le imposizioni sul risparmio piuttosto che la tutela della salute. Mascherandola come una ricerca dell'efficienza, si è invece tagliato e tagliato in anni, col risultato che quando è scoppiata l'emergenza covid, ci si è trovati in crisi».
Lo afferma il segretario di Italexit Massa-Carrara, Nicola Dal Zotto, che presenta l'evento pubblico che si svolgerà giovedì 19 agosto alle 21.00 nella piazzetta dei Ronchi a Marina di Massa. "La salute derubata" è il titolo dell'iniziativa nella quale i relatori porteranno il pubblico in un viaggio nello smantellamento della sanità pubblica italiana fra austerity e pandemia.
L'evento è organizzato da Italexit con la partecipazione di associazioni culturali toscane e importanti gruppi di studio nazionali. Interverranno il segretario della sezione apuana di Italexit Nicola Dal Zotto, Andrea Giumetti per l'associazione culturale Vox populi e Matteo Bernabè per la società di consulenza e formazione economico-finanziaria FEF Academy.
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"Per un disabile che deve cercare un parcheggio nell'area della Fossa Maestra sta diventando un'odissea!". Da Martina Fiorini, delegata alle Politiche Equità Sociale e Disabilità del Coordinamento Comunale di Fratelli d'Italia, arriva una nota stampa per denunciare la situazione che vivono i disabili che devono parcheggiare il proprio mezzo nell'area del parcheggio di Fossa Maestra.
Si legge nella nota stampa:"Nel parcheggio antistante i bagni della zona sono disponibili soltanto 2, e dico 2 posteggi per disabili che, il più delle volte vengono occupati da cittadini incivili che non hanno il tagliando per disabili- e prosegue- i disabili, molte volte si ritrovano a dover parcheggiare sul marciapiede lungo il viale di Marinella...ma attenzione, solo se arrivi ad un orario decente, perché altrimenti trovi tutto occupato anche in divieto di sosta e ,il povero disabile, si deve arrangiare parcheggiando dove capita. Ci chiediamo se la nostra amministrazione abbia mai pensato che esiste , una categoria di cittadini , che necessita di dover parcheggiare il più vicino possibile allo stabilimento balneare! Sono stati concessi permessi ad alcuni stabilimenti per creare parcheggi privati per i propri clienti, ma non si è pensato a costruire più stalli per i disabili?"
Suggerisce quindi Martina Fiorini:" Ci sono molti spazi verdi occupati dai parcheggi privati degli stabilimenti e non crediamo ci voglia tanto a realizzare un 'area in quella zona, dedicata solo a posteggi per disabili......oppure no? Ci sono persone disabili, che possono bene o male camminare, ma ci sono anche persone che hanno a che fare con una disabilità molto più gravi che hanno diritto di poter parcheggiare il più vicino possibile allo stabilimento balneare. Riteniamo che un'amministrazione comunale che vuole essere green, eco friendly ed easy , prendere atto che esiste anche la categoria dei disabili".
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Come stanno le piscine comunali? Se lo chiede Fratelli d'Italia di Carrara sottolineando come le strutture ricettizie siano la pietre angolare delle località turistiche. Eppure a Carrara non sembrerebbe. Eppure l'amministrazione Cinquestelle aveva promesso la promozione del turismo e di non fermarsi allo sbandieramento della bandiera blu. Spiega infatti la nota stampa:"Un comune che ha pretesa di definirsi turistico deve offrire strutture e ricettività quanto meno decorose e non indecenti come avviene a Carrara. Tutte le giunte che si sono avvicendate negli ultimi mandati di certo non hanno contribuito in tal senso, nonostante le bandiere blu, tanto sbeffeggiate dai 5 stelle quando erano all'opposizione ed ora pienamente riabilitate dato che sono al governo della città. Ma sappiamo che la coerenza non è di casa negli ambienti grillini, né a livello locale né nazionale".
Con questa premessa il coordinamento carrarese di Fratelli d'Italia introduce la questione piscina comunle:"Prendiamo ad esempio la gestione della piscina estiva di Marina di Carrara- scrive Fratelli d'Italia-sono stati eseguiti alcuni lavori di miglioria nella parte esterna, certo, ma la zona spogliatoi e l'area adibita a spazio ricreativo versa tutt'ora nel degrado più totale.I lavori esterni sono terminati con grande ritardo, la piscina è stata infatti aperta al pubblico il 21 luglio, praticamente a metà estate". Ma la critica si focalizza sulla concreta fruibilità della piscina comunque aperta a estate inoltrata e imponendo regole che non avrebbero a che fare con attenzioni improntate alla salute e alla prevenzione:"Ma quello che più ci sconcerta è l'applicazione delle cosiddette norme anti contagio Covid. Le norme imposte infatti non hanno nulla a che vedere con una giusta attenzione e prevenzione di comportamenti che potrebbero favorire focolai epidemiologici. Infatti: che senso ha obbligare tutti i fruitori ad entrare solo a determinati orari? Che senso ha stare in vasca massimo 1 ora quando poi nelle ore di punta si accalcano anche 7/8 nuotatori per vasca? Che senso ha svuotare la terrazza di sdraio e ombrelloni quando a pochi metri ci sono stabilimenti balneari che sono regolarmente dotati di tali strutture ? Che senso ha non aprire il chiosco situato all'interno che fungeva da servizio di ristorazione e bar ? Chi desidera prendersi una bibita, un gelato o un caffè è così obbligato a recarsi in uno degli stabilimenti balneari".
Fratelli d'Italia fa notare una gestione rigida, illogica e non funzionale alla prevenzione sanitaria con la solita risposta che ormai da due anni si sente ripetere a fronte di limitazioni imposte a volte criticate come paradossali, a volte contraddittorie:" Che senso hanno tutti questi comportamenti? Tra l'altro non sono più rilasciati gli abbonamenti mensili o a 10 ingressi che erano decisamente convenienti.Ogni volta ci si deve mettere in fila , pagando ingresso singolo, che è pure aumentato, creando così assembramenti che sarebbero stati facilmente evitabili. Le risposte che ci siamo sentiti dire a questi interrogativi-prosegue il comunicato è sempre la stessa "per il covid non possiamo""
Descrive una situazione paradossale Fratelli d'Italia, con un'organizzazione che anziché evitare assembramenti li produce:"La prevenzione ai contagi è giusto farla, ma usando il buon senso! Questa situazione grottesca penalizza sia gli ordinari fruitori delle vasche, sia i bambini dei corsi che non possono fare entrare i loro genitori all'interno, creando quindi capannelli e assembramenti all'ingresso stile uscita scolastica, sia i (pochi ormai) turisti che decidono di passare del tempo in piscina come alternativa ad un mare sempre più sporco e meno godibile, alla faccia della transizione ecologica" dei pentastellati".
Fratelli d'Italia conclude facendo osservare la gestione privata, quindi a pagamento per chi può permetterselo, della piscina, chiedendo anche notizie della piscina comunale a Carrara centro e chiosando con una battuta: "Nelle piscine limitrofe private, è tutt'altra storia...libertà di orario di ingresso, di permanenza nella struttura, presenza di sdraio e ombrelloni, servizi ristoro ecc...Chiediamo anche all' amministrazione comunale se si hanno notizie della piscina di Carrara centro, cosa intende fare per l'autunno? Viene da concludere con una triste considerazione : come per lo stadio, per il campo scuola, per il campo della Portuale anche per la piscina l'amministrazione pentasellata ha fatto.........un buco nell'acqua"
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Massa Città in Comune, impensierita per la pericolosità dei cittadini che vi transitano, torna a parlare della strada provinciale SP4 nel tratto che da Antona arriva oltre il Passo del Vestito e lo fa con una serie di interrogativi che pone al presidente della provincia Gianni Lorenzetti, in merito alla determina del 2010 che poneva divieto di transito per i mezzi pesanti. E punta il dito sullo scaricabarile in atto tra comune e provincia.
"Il divieto di transito sulla strada prima del paese di Antona come individuato dalla determina del 2010 è ancora valido oppure no? L'avvallamento tutt'ora presente può essere considerato non più pericoloso?"
E ancora:" I mezzi che oggi transitano con blocchi di marmo e attrezzatura per cava sono in regola grazie ad una autorizzazione specifica? Nel caso, chi l'ha data e come è stata concessa? Stessa autorizzazione vale per tutti i mezzi pesanti, anche non legati all'escavazione?".
Insiste il collettivo di sinistra:" Presidente Lorenzetti, consiglieri provinciali, dirigente alle strade, c'è un pericolo sulla strada tra Pian della Fioba e il Passo del Vestito? Quindi il divieto esiste oppure no? I cittadini e le cittadine possono essere tranquilli se transitano su quella strada?"
Le domande del collettivo sono accompagnate da un commento che richiama allo stato d'animo di tanti cittadini e cittadine:"Queste domande le poniamo noi, ma se le fanno molti nostri concittadini che temono di rischiare la loro incolumità e quindi rinunciano a passare su quella strada. E noi diciamo giustamente-specifica la nota stampa che sottolinea, ponendo poi la questione cruciale - il presidente della provincia Lorenzetti, crediamo anche a nome dei consiglieri provinciali, afferma di avere le idee chiare su quanto accaduto nel settore trasporti, per questo che chiediamo di fare ulteriore chiarezza sui camion, soprattutto di trasporto del marmo, che transitano sulla SP4 da Antona verso e oltre il Passo del Vestito. Da tempo riceviamo segnalazioni su transito di mezzi pesanti sulla SP4, quasi a testimoniare non ci sia alcun divieto, ma non abbiamo alcuna notizia in merito alla cancellazione dell'ordinanza di divieto".
Su chi debba decidere e pronunciare l'ultima parola, per Massa Città in Comune ci sarebbe un rimbalzo di responsabilità tra comune e provincia e accusa:" Abbiamo assistito ad un desolante teatrino tra Comune e Provincia sul rimpallo di responsabilità, di autorizzazioni annunciate ma mai concretamente inviate: c'è una responsabilità politica e tecnica che i cittadini stanno pagando, che alcune attività economiche stanno pagando. Basterebbe una chiarezza definitiva, atti amministrativi conseguenti e coraggio dei propri ruoli ed azioni".
Per il collettivo di sinistra, che preconizza un potenziale, altro, intervento della Procura basterebbe far chiarezza tutte le decisioni prese sotto le varie forme di determine, comunicazioni, ordinanze, in pratica ricostruire dal punto amministrativo la vicenda. Leggiamo dunque sulla nota:"Saremmo preoccupati se ci trovassimo di fronte un altro intervento della Procura contro la Provincia di Massa Carrara , un'altra inchiesta a seguito di questa nostra denuncia pubblica di quello che riteniamo un disservizio, che forse nasce dall'impoverimento delle risorse delle province in questi ultimi anni, ma che non può essere la giustificazione definitiva. Basta un solo atto, vengano rese pubbliche le ordinanze, determine, comunicazioni, relazioni tecniche relative al divieto o meno sulla strada provinciale SP4 di Arni".
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Riccardo Bruschi, Gianni Musetti e Lucian Martisca di Forza Italia Carrara, in una nota stampa, nel denunciare i fatti di violenza accaduti a Marina di Carrara nelle ultime ore, evidenziano la situazione di degrado sociale in cui versa tutto il territorio comunale.
"Le ragioni - affermano - sono nel degrado cui la nostra città è stata abbandonata da decenni di malapolitica, Forza Italia vuol darle un target turistico e culturale alto, "modello Pietrasanta", il lavoro sarà difficile ma ci riusciremo".
"Esortiamo - continuano - quindi le famiglie e gli insegnanti a parlare con i ragazzi per evitare la formazione di "gang" sia per la loro sicurezza che per quella degli altri. Esprimiamo gratitudine alla Forze dell'Ordine che sulla questione da un lato si riunuiscono costantemente nel Comitato Provinciale di Pubblica Sicurezza e dall'altro monitorano quotidianamente quelle zone, anche in borghese".
"Chi condanniamo - concludono - invece è la politica, vecchia e di sinistra, che ha spesso considerato i giovani come seccatori da emarginare, e quindi non li ha considerati. Sono mancati luoghi d'incontro ed attivita: non a caso i fatti sono accaduti a lato dell'abbandonato spazio della "Caravella", un tempo luogo vivo e ludico. Anche il nostro sindaco dovrebbe decidersi a rafforzare sul posto il pattugliamento della Polizia Municipale invece di utilizzarla solo per "far cassa" con le multe, lasciando a pochi privati di buona volontà in via rinchiosa un minimo di servizio di sicurezza".
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"Come ogni estate a Marina di Carrara si presentano spettacoli non molto belli, anzi, si presente un vero e proprio degrado sociale che danneggia in primis la città ma anche i commercianti". A denunciarlo è Lucian Martisca di Forza Italia.
"Questa estate - attacca - il palcoscenico di tutto questo orrore è la passeggiata del porto, piu precisamente proprio al centro del Largo Marinai d'Italia, dove ragazzi tra i 14 e 20 anni consumano alcol in esagerazione e danno il via a risse e assembramenti continui".
"Da inizio estate - sostiene - si verificano episodi dove vengono sorprese persone ad urinare in mezzo alla passeggiata Sandro Pertini oppure a vomitare in spiaggia, spaccare bicchieri di vetro e danneggiare tutto ció che li circonda, perche forse loro non sanno che tutto ció che li circonda viene realizzato con i soldi di tutti i cittadini! È imbarazzante che nessuno abbia mai provveduto a vigilare intensamente su questa zona, che oltre ad essere una bellissima passeggiata, è anche un luogo dove i genitori portano i bambini a rinfrescarsi la sera e dove passano molti anziani".
"Pertanto - conclude - si chiede all'amministrazione di far posizionare sulla passeggiat diverse auto delle forze dell'ordine per prevenire questo vero e proprio degrado sociale che si sta verificando sul nostro litorale, per evitare quello che è successo l'anno scorso, perche è veramente una vergogna finire sui telegiornali solo per il degrado presente nella nostra città. I controlli dovrebbero essere effettuati ogni sera e non solo nel weekend, perche la situazione è assolutamente fuori controllo, e la si puo benissimo monitorare dalle telecamere presenti lungo la passeggiata".
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Il comitato “Una montagna da salvare” ha ascoltato alcuni residenti di Canevara i quali hanno sollevato alcune tematiche di quotidiana (in)vivibilità. “Siamo costretti a lasciare le auto lungo la strada, anche verso la ex cartiera e ben sappiamo che in quel tratto la carreggiata si restringe e può essere rischioso per la circolazione – hanno riferito - . Purtroppo Canevara non ha un parcheggio. Gli esercizi crescono, essendo una zona baricentrica rispetto alle frazioni montane circostanti e va ripensato un altro modello di accoglienza e di spazi per la sosta”.
Pronto ad accogliere e a sostenere la richiesta dei residenti il comitato “Una montagna da salvare”: “A Canevara esiste lo spazio della ex segheria e potrebbe essere utile per lo scopo nonché per la valorizzazione della frazione – osserva Daniele Tarantino -. Quella segheria è in stato di abbandono da anni e Canevara soffre di spazi che potrebbero essere recuperati in quel contesto. Inoltre i residenti chiedono di incrementare ulteriori servizi, anche sanitari, per la montagna valutando se all’interno della ex scuola esistono ancora spazi fruibili. Piacerebbe inoltre, al fianco della struttura, la realizzazione di un campetto verde, che sarebbe molto gradito dai residenti, ma non ci sono certezze. Siamo inoltre felici del risultato raggiunto riguardo l’istallazione dell’antenna per la telefonia cellulare per i paesi montani della Valle del Renara, per la quale, affiancando la popolazione residente, stiamo lottando da diversi mesi“.
E la lotta del comitato affianca anche il paese di Forno, dove è partita una raccolta di firme per salvaguardare il presidio medico ambulatoriale presente in paese, che rischia la chiusura. Insomma, non mancano certo i progetti per migliorare la nostra montagna ma la collaborazione dei cittadini è sicuramente preziosa, obiettivo su cui poggia le basi il comitato “Una montagna da salvare”.
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“Noi, circondati da incuria, topi e serpenti”: fanno appello al comune di Massa e all’azienda Enel i residenti di via del Boschetto, stradello che da via Rotino porta al nucleo abitativo sito sotto il viadotto Trieste.
“Non possiamo più fidarci nemmeno a uscire di casa – esordisce Ginevra Orlandi, che lì risiede e coltiva un orto -. Dentro il capanno degli attrezzi ho trovato un grosso serpente e da quel giorno non ho più il coraggio di tornarci. Siamo circondanti dall’incuria. La vegetazione cresciuta nell’adiacente terreno, dove l’Enel ha una cabina elettrica, supera già il muro di cinta. Quello spazio va ripulito, e non è la prima volta che lo chiediamo”.
Anche Maria Lorenzetti è terrorizzata: “Stavo scendendo le scale quando ho visto passare un serpente di notevoli dimensioni. Mi sono impressionata e c’è mancato poco che cadessi, trovandomi questo serpente che quasi mi sfiorava i piedi. L’area è infestata e necessita di una bonifica. Ci sono anche i ratti, grossi come gatti. Non è possibile vivere in questa situazione di sporcizia e abbandono”.
E non è andata meglio alla vicina: “Lei – raccontano Maria e Ginevra – se l’è visto penzolare davanti agli occhi. E’ uscita in cortile e il serpente era attaccato al ramo di una pianta. Poveretta, c’è mancato poco che svenisse dalla paura”.
Con loro è Daniele Tarantino, dell’associazione Insieme, a cui si sono rivolti i residenti. A rafforzare la posizione, è Francesco Boni, che fa il possibile per mantenere l’area di via del Boschetto più pulita possibile: “Il problema è che oltre quel muro cresce di tutto – indica – Le piante superano già il ponte Trieste. C’è bisogno di un intervento urgente perchè da quello spazio incolto salta fuori di tutto. E la gente, qua, non è sicura”.
In via del Boschetto il piccolo nucleo abitativo conserva ancora le antiche aie su cui si aprono porte e finestre delle abitazioni circostanti. “Qua ci vivono una ventina di famiglie, anche con bambini piccoli che si ritrovano fuori, a giocare e divertirsi negli spazi comuni – informa Ginevra - . E non è salutare e nemmeno igienico per i piccoli giocare in spazi invasi da insetti, topi e serpenti. Lanciamo un sos al Comune di Massa affinchè provveda a far ripulire e a disinfestare l’area in questione”.
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